INTELLIGENZA ARTIFICIALE PORTERÀ A GUERRA NUCLEARE?


05/09/2019 - Peiying Zhu: “Quello che ci aspetta nel futuro segnato dal 5G è un mondo fatto di comunicazioni uomo-macchina e soprattutto tra le macchine stesse”. Le connessioni veloci saranno alla base dell’Intelligenza Artificiale del futuro.

Il 5G è una questione geopolitica per vari motivi. Uno è il rischio molto reale di guerra nucleare che potrebbe accadere a causa dell’Intelligenza Artificiale. Man mano che la tecnologia avanza e i computer diventano sempre più “intelligenti” e le strutture di difesa degli Stati si affidano sempre di più a questi sistemi, affidandogli addirittura calcoli di rischi, tutto ciò potrebbero generare un attacco nucleare.

Secondo gli esperti della RAND CORPORATION l’intelligenza artificiale potrebbe destabilizzare l’equilibrio della deterrenza nucleare, portandoci a un olocausto. L’AI (Artificial Intelligence) è veloce e considerata più intelligente dell’essere umano che l’ha creata. I supercomputer ora hanno la capacità di elaborare miliardi di dati contemporaneamente , cosa che un umano non potrebbe mai fare, ma questo potrebbe allontanare sempre di più l’essere umano dalla sua responsabilità di una guerra su scala globale.

Data la grossa responsabilità che suggerimenti sbagliati da parte dell’intelligenza artificiale comporta, la RAND CORPORATION aveva indetto una riunione con i maggiori esperti di sicurezza nucleare, artificiale, dell’industria e del governo. L’intelligenza artificiale potrebbe portare ad una guerra nucleare era la conclusione allarmante.

Nei prossimi anni si affaccerà sulla scena il missile ipersonico. A questa nuova arma ha dedicato un lungo reportage il New York Times. In uno scenario di attacco, una portaerei, una base militare o perfino una città avranno a disposizione meno di un minuto per reagire ad un missile ipersonico in arrivo.






Guerra nucleare può essere provocata da IA incontrollata” – ex segretario Difesa USA




I sistemi di controllo arma basati su IA sofisticatissime potrebbero portare in un prossimo futuro allo scoppio di conflitti nucleari su scala mondiale.

È questa l’opinione dell’ex segretario della Difesa americano Robert Work, in carica a cavallo tra la fine dell’amministrazione Obama e quella di Donald Trump.

Work, come riportato da Breaking Defense, ha voluto dire la sua circa la “Campagna per fermare i robot killer” (Campaign to stop killer robots), attiva dal 2012 in ambito internazionale per l’introduzione del divieto assoluto di impiego di armamenti controllati unicamente dalle IA

Secondo il politico americano, il vero rischio non sarebbe però quello di vedere realizzato uno scenario simile a quello del blockbuster hollywoodiano “Terminator”, con dei sanguinari robot pronti a prendere il controllo della Terra, come sostenuto dagli attivisti della iniziativa.

Piuttosto, se si continuerà in direzione di una fortissima automatizzazione degli armamenti, in un futuro neanche troppo lontano potremmo trovarci a fare i conti con interi arsenali nucleari gestiti interamente delle IA.

Work sostiene l’applicazione di tali sistemi di controllo arma agli arsenali atomici delle grandi potenze mondiali potrebbe avere delle conseguenze nefaste per l’umanità, in quanto porterebbe a una loro attivazione in base a determinati parametri e fattori numerici, previsti dagli algoritmi di progettazione.

In determinati casi, ad esempio, le IA potrebbero sovrastimare dei fattori di rischio previsti in fase di progettazione, portando a una escalation probabilmente irreversibile dei conflitti nucleari.

All’avverarsi di un tale scenario, quindi, verrebbe messo completamente fuori causa quel fattore che, con tutta probabilità, ha impedito lo scoppio di conflitti atomici su scala mondiale dall’invenzione della bomba nucleare fino al giorno d’oggi: il buon senso.

Una simile situazione, tanto realistica quanto angosciante sotto molti punti di vista, è stata teorizzata dallo stesso Work: “Immaginatevi una situazione in cui l’IA che controlla l’arsenale nucleare cinese, dopo aver analizzato alcuni dati, avvisa che gli USA si stanno preparando a lanciare degli ordigni in Cina e invita a sua volta a effettuare un attacco preventivo”.

A conclusione del suo intervento Work ha poi voluto comunque ribadire che un impiego limitato e controllato delle intelligenze artificiali potrebbe portare dei concreti vantaggi in ambito militare.

Nei giorni scorsi un’opinione simile a quella dell’ex segretario della Difesa americano era stata espressa da Elon Musk, che a margine di una conferenza aveva avvisato sul possibile rischio di una ‘dominazione’ del mondo da parte di intelligenze artificiali sempre più avanzate e sofistica

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