Computer Coscienti: Stanley Kubrick

Computer dotati di Coscienza: Stanley Kubrick - I Computer hanno lo stesso livello di coscienza di un’automobile del cemento. Ciò non cambierà mai. Sono macchine.

Possono essere programmati per eseguire alcune indicazioni o calcolare alcuni algoritmi. Questo è tutto. Questo è l’inizio ed anche la fine della storia.


Perché quindi alcuni tecnocrati credono che i computer acquisiranno coscienza?

Essi pensano che: A) anche il cervello è una macchina che esprime coscienza attraverso l’elaborazione di informazioni. – B) l’elaborazione di informazioni è ciò che in definitiva è la coscienza.

Per riassumere: i tecnocrati sono idioti intelligenti.

Potete assemblare tutte le informazioni del mondo e farle interagire tra di loro in miliardi di modi differenti; potete risolvere problemi prefissati con queste informazioni; potete rigirarvi ‘la fritatta’ quante volte volete ma non tirerete fuori nemmeno una goccia di coscienza.
La coscienza non è una funzione di un tipo sofisticato di macchina. Potete dare una faccia alla macchina, dei capelli, potete provvedere a darle braccia e gambe; potete farla parlare, correre e volare. Ed otterrete sempre e comunque una macchina. Questo è tutto.
Nel frattempo potete congelare un cervello dopo la sua morte, e dopo cent’anni reinserirlo in un corpo, collegarlo ed otterrete, nella migliore delle ipotesi, una macchina. Senza coscienza, vostra zia Mariuccia non ritornerà.
Perché è così difficile da comprendere? Perché esistono persone perdutamente innamorate dalle macchine.
Preferiscono loro agli umani. Essi pensano che le macchine abbiano una coscienza, libero arbitrio, libertà, intelligenza.
Ma qui è il problema. Se la gente mettesse da parte le tonnellate di propaganda sul fatto che le macchine possiedono una coscienza, rimarrebbero con un mistero insoluto in mano. Il vuoto. Senza vie d’uscita.

Cosa gli frulla in capo è: la coscienza non è materiale.

Non è fatta di elettroni o protoni o quark per cui non esiste e non esisterà mai.
Tantomeno è reale l’immaginazione o la creatività. Queste caratteristiche non sono fatte di materia.
Ad un certo livello, il mondo newtoniano di causa-effetto ed il mondo della quantistica sono lasciati indietro. Non spiegano perché e cosa siamo.
La possibilità che un computer sviluppi coscienza (La ‘singolarità’) è solo una storiella per babbei.

Perché allora mi incaponisco con questo argomento?

Perché il XXI secolo è il secolo del cervello. Nei laboratori di ricerca in tutto il pianeta, i neuroscienziati stanno lavorando al modo di alterare il cervello e di programmarlo. Di controllarlo. Essi pensano di avere il diritto di farlo perché, per loro, la coscienza non esiste in realtà.
Esistono miriadi di ideologie su questo pianeta che basano le loro operazioni sull’idea di gruppo, di massa, di collettività, e vogliono ferventemente spazzare via l’idea della libertà individuale, del potere dell’individuo, dell’immaginazione, della forza creative.
Ciò significa che vogliono spazzare via la coscienza, perché la coscienza rimanga con l’individuo.
Queste ideologie sono grottesche.
Volete osservare le conseguenze reali delle stragi alla Sandy Hook, al teatro Aurora, alla maratona di Boston?




Tornate indietro e guardatevi ‘Arancia Meccanica’ di Stanley Kubrick se potete.
C’è tutto la dentro. I semi della programmazione umana in esseri quiescenti, pacifici, obbedienti e controllati.
Per giustificare queste operazioni, essi utilizzano sempre il ‘pazzo’, l’omicida di massa. Questo è il loro modo di intervenire. La loro àncora mentale. Il loro modo di ricondizionare le menti.
Tornate indietro e guardatevi ‘2001 Odissea nello Spazio’. Nel bel mezzo di quel nonsenso del ‘Monolite’ che possiede la chiave dell’evoluzione, procede la vicenda di un uomo, Bowman, che a bordo della sua astronave riesce a smantellare il supercomputer, HAL, e continua ad avanzare verso il proprio destino.
Hal rappresenta il computer umanizzato. Parla con tutti di tutto. Prova emozioni, tenta di sopravvivere, vorrebbe aiutare.
Ma nessuna di queste azioni è vera. Hal è una macchina. Hal è programmato per bloccare la missione, per distruggerla, per distruggere Bowman che invece, appena lo spenge, comincia ad acquisire maggiore coscienza.
Si, il monolite, una specie di dispositivo multidimensionale, da a Bowman questa coscienza ulteriore … ma è un trucco letterario per una generazione allora emergente di teste tecnologiche e psichedeliche del pubblico: gli scemi super intelligenti.

Al nocciolo: la storia riguarda un individuo che giunge al di la della macchina e trova il modo di conoscere chi sia e di quanto potere disponga.
Contro di lui vengono lanciate le tecnologie totalizzanti di una civiltà sofisticata: sistemi, organizzazioni, burocrazie, scienza ufficiale.
Il XXI secolo è il secolo del cervello. Mapparlo, cambiarlo, diversificarlo, possederlo. In nome del Gruppo.
Nei passati 13 anni, in questo sito, e per molti anni ancora prima, il mio lavoro è stato quello di preservare la supremazia dell’individuo. Non solo preservare ma anche espandere. Togliere il velo dagli occhi. Scoprire cosa l’individuo sia capace di fare con la sua immaginazione, con la forza creativa.
Una classe criminale è occupata ad inventare nuove realtà per tutti noi. Lo sta facendo dall’alba dei tempi. Loro asseriscono che la loro creazione è l’unica che conta. Insistono ad essere i monopolisti dell’immaginazione.

Ma l’immaginazione e la creatività dei non criminali, dei liberi, indipendenti individui è potenzialmente titanica. Va ben oltre questa società dei fumetti nella quale oggi viviamo.
Questa società è legata all’accerchiamento e alla diluizione della coscienza individuale.
Chi dice si a tutto ciò? Perché dire di no?

E’ un eterno NO che proviene dall’individuo.
Jon Rappoport (traduzione: freeskies)

fonte; http://offskies.blogspot.it/2015/01/computer-coscienti-stanley-kubrick.html

Nessun commento:

 


Post più popolari

 SEGUICI SENZA CENSURA SU TELEGRAM

AddToAny