Monsanto in Ucraina, il pericolo OGM ora viene anche dall’est

La Monsanto ha aperto una sede in Ucraina. Il nuovo corso della politica ucraina ha steso il tappeto rosso per accogliere l’arrivo delle multinazionali americane del biotech. Prima del “cambio di mano” le politiche agricole erano totalmente diverse: la coltivazione degli OGM era vietata e la terra doveva rimanere in mani pubbliche.

L’Ucraina è sotto scacco per il prestito di 17 miliardi di dollari concessi dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. Alla fine del 2013, l’allora presidente dell’Ucraina, Viktor Yanukovych,  aveva preferito i rubli agli euro. Il presidente filorusso invece di accettare il prestito della FMI concordato dalla UE, aveva scelto di ricevere da Putin un pacchetto di aiuti per un contro valore nella moneta russa di  15 miliardi dollari, insieme ad uno sconto sul gas naturale russo.
Secondo l’Oakland Institute con sede in California l’arrivo dei soldi dell’ FMI ha aperto la strada alla coltivazione degli organismi geneticamente modificati e all’accaparramento straniero di grandi quantità di terra(land grabbing).
Quella fertile terra nera, un tempo considerata il granaio d’Europa, che ha permesso nel 2012 di raccogliere 20 milioni di tonnellate di mais adesso è in pericolo. Gli investimenti stranieri potrebbero aumentare a dismisura le acquisizioni di terreni coltivabili da parte delle multinazionali con la conseguente industrializzazione del lavoro agricolo.
Durante la guerra fredda gli Yankee controllavano politicamente un territorio costruendo una base militare.  Nel mondo globalizzato i nuovi avamposti dell’imperialismo a stelle e strisce sono diventati gli uffici asettici delle multinazionali chimico agricole.
Ogni guerra ha delle motivazioni economiche. La tensione tra Russia e USA nasce dal tentativo comune di  instaurare un governo ucraino compiacente. In quella zona dell’est europeo lo scontro, oltre che per il controllo del gas, si gioca anche sul terreno dell’agricoltura biotech. Durante il conflitto, Putin ha risposto all’isolamento commerciale istituito da Obama bandendo gli OGM dalla terra russa.
L’avanzata della Monsanto in terra ucraina è stata veloce ed inesorabile. Nel maggio 2013,  ha annunciato l’intenzione di investire 140 milioni di dollari di un impianto di semi di mais non-OGM. Nel novembre 2013, quando il prestito dell’FMI era in dirittura di arrivo, sei grandi associazioni agricole ucraine  si sono battute, per legalizzare le sementi geneticamente modificate.
Al momento Monsatana sembra aver vinto la sua battaglia. La legge di bio sicurezza è stata cambiata, in Ucraina i semiOGM possono essere piantati regolarmente. Quindi il pericolo arriva anche dall’est. Finché saremo nelle mani delle politiche dettate dalle multinazionali, per non ritrovarsi ad avere in tavola dei prodotti OGM, l’acquisto consapevole rimane l’azione  più importante per salvaguardare noi stessi e l’umanità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Durante la guerra fredda gli Yankee controllavano politicamente un territorio costruendo una base militare. Nel mondo globalizzato i nuovi avamposti dell’imperialismo a stelle e strisce sono diventati gli uffici asettici delle multinazionali chimico agricole.

senza contare che vendendo la terra a multinazionali americane questa di fatto e come se diventasse territorio usa senza contare il pericolo che questo tipo di agricoltura su una scala cosi vasta come quella ucraina potrebbe contaminare di prodotti gen.mod l'intera europa senza dover sforzarsi di importare la loro spazzatura direttamente dagli States.
state attenti e leggete bene le etichette e soprattutto se non vi convince la provenienza,o il nome di determinati ingredienti vi sembra particolarmente strano non compratelo!
alla faccia di un burattino usa che felicemente e ripetutamente diceva "se vi sembra buono mangiatelo!"

 


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