Juncker minaccia l'Italia, conseguenze spiacevoli senza riforme

Riforme, questa e' la parola che piu' viene pronunciata dai politici e dai media di regime.Ma di cosa veramente si tratta? Ve lo siete mai chiesto? Le riforme rappresentano la distruzione dello stato sociale dell'Europa e dell'Italia ricordatevelo,
il piano e' quello di annientare gli stati sovrani nazionali con la scusa di una crisi indotta,che permettera' l'accettazione di restrizioni salariali,pensionistiche,sanitarie,sociali.Tutto dovra' essere privatizzato,un grosso affare per le multinazionali...(ndr)

Il Presidente della Commissione Ue torna di nuovo nella bufera per lo scandalo Luxleaks, ma nonostante questo Juncker continua a tirare dritto per la sua strada fatta di troika e rigore, senza pensare minimamente alle dimissioni. Nel giorno in cui la Commissione presta giuramento davanti alla Corte di Giustizia europea la stampa internazionale pubblica nuovi documenti, aggiungendo 35 multinazionali che hanno goduto di trattamenti di assoluto privilegio. Tra queste troviamo anche Telecom Italia che non solo si è trincerata dietro un assordante silenzio, ma ha anche scelto di non abbandonare il paradiso fiscale del Lussemburgo nonostante la bomba sia ormai esplosa da un mese. Non solo, Juncker ha recentemente avvertito l’Italia che qualora non dovesse mettere in atto le riforme richieste dall’Ue ci saranno spiacevoli conseguenze. Peccato poi che lo stesso Presidente della Commissione Ue, avendo garantito a telecom Italia un regime vantaggioso, ha permesso alla stessa di recare un danno erariale enorme proprio allo Stato italiano consentendole di evadere tasse per chissà quali cifre.
Nel frattempo la Commissione Ue va avanti, facendo finta che non è successo nulla: “”I nuovi documenti non differiscono da quelli di un paio di settimane fa. Lussemburgo concorda sul fatto che la legittimità di alcuni accordi, in linea con la legge applicabile, può essere messa in discussione”. Lo stesso Juncker, intervistato da un quotidiano tedesco ha ribadito con naturalezza la sua intenzione di andare avanti, quasi come fosse un atto dovuto: “E’ mai accaduto che un membro di governo si sia dimesso perché l’Europa ha dichiarato un certo sussidio inammissibile? Rivendico che la mia credibilità non sia stata danneggiata. Ma ha sofferto nella percezione pubblica per quel che è uscito sulla stampa. Ciò mi rende triste”.
Come scrive il Nord.it a questo punto il dubbio sorge legittimo. “Con quale autorità, un tizio che ha fatto eludere le tasse alla grande compagnia telefonica italiana Telecom grazie a patti e accordi segreti con lo stato canaglia del Lussemburgo quando lui stesso, Juncker, era capo del governo (per vent’anni!) ora può pretendere, da capo della Commissione Ue, “rigore fiscale” e “rispetto delle regole” da parte dell’Italia? Italia alla quale lui in prima persona ha provocato un enorme danno erariale per il mancato gettito fiscale di Telecom Italia!”.
Fonte: www.euroscettico.com

1 commento:

Keope ha detto...

Commissione europea composta da criminali, messi li dagli usurai criminali e capeggiata, naturalmente, da un loro sodale. Che vi aspettavate, che a capo di criminali mettessero una persona rispettabile? E in Italia, abbiamo altri criminali che si spacciano per salvatori della Patria, mentre eseguono alla lettera gli ordini dei criminali succitati. Quando si sveglierà il popolo bue? Forse mai.

 


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