Italia (novembre 2014): scie chimiche |
di Gianni Lannes - Le
immagini sono fin troppo eloquenti: scie chimiche
a cerchio concentrico, rilasciate da velivoli militari della NATO.
Accade ogni giorno nell'indifferenza generale. Il punto è che queste
acrobazie a bassa quota espongono a grave rischio la salute collettiva e
gli equilibri ecologici.
Perché? Una superpotenza militare (United
States of America) ormai dittatoriale, controllata dal complesso
militar-industriale, tenta di imporre il suo dominio sul globo
terrestre.
Come recita l'antico adagio: "pane al pane e vino al vino". Sull'aerosolterapia bellica coattiva dell'alleanza atlantica le prove ufficiali scovate in giro si accumulano, al pari dell'osservazione diretta di migliaia di persone, più sveglie e sensibili di altre, mentre il sistema di potere tace e affida a quattro sgangherati cialtroni il compito di negare il fenomeno in questa colonia a stelle e strisce made in Usa.
Italia (Bari, novembre 2014): scie chimiche |
Che fare? proseguire nell'opera di informazione e
sensibilizzazione, ma al contempo assegnare un peso politico alla società
civile, che ora non non conta niente e non ha alcuna visibilità mediatica.
Sia chiaro: gli sconvolgimenti climatici in atto non
dipendono da madre Natura, ma dalle attività segrete di geo-ingegneria del
governo degli Stati Uniti d'America. E' lapalissiano che in un territorio fragile
come il Belpaese, dove il dissesto idrogeologico non è mai stato sanato, bensì
incancrenito dalla speculazione edilizia favorita dallo Stato e dagli enti
locali, per favorire ruberie di denaro pubblico, le conseguenze sono a dir poco
catastrofiche.
Allora, facciamo la festa alle scie chimiche. Non
una guerra contro questo o quel fantoccio eterodiretto di turno al quirinale o
a palazzo chigi. Il popolo italiano, almeno attualmente, non è in grado di
sollevarsi per una rivoluzione, magari come quella algerina del 1954-1962. Ma
può comunque disarticolare e mettere in crisi chi comanda per conto terzi.
Scendiamo
in piazza, pacificamente. Fermiamoci ad
oltranza, partendo da unosciopero fiscale: niente più tasse, fino a
quando tali sperimentazioni - approvate in gran segreto dai
governanti italidioti ed europei - non saranno arrestate
definitivamente. Uniti possiamo vincere questa battaglia di civiltà per
tutelare la vita. Non siamo o cavie o sudditi, ma esseri umani. Non
abbiamo che da perdere le catene. Su la testa!
Nessun commento:
Posta un commento