Il mercato del latte si arricchirà a breve di un nuovo produttore, infatti, a dicembre, la Coca Cola
invaderà gli scaffali dei supermercati americani con un prodotto che si
chiamerà “Fairlife”. Il colosso di Atlanta cerca nuovi canali per fare
profitto,
puntando alla diversificazione dei suoi prodotti, anche per
far fronte al calo delle vendite delle bevande zuccherate, che negli Usa
sono finite nel mirino di molti nell’ambito della lotta all’obesità.
La Coca Cola deve aver fatto bene i suoi conti nel voler commercializzare il “Fairlife”,
considerando il fatto che, come riportato dalla rivista specializzata
Dairy Today, negli ultimi 10 anni le vendite del latte negli Stati Uniti
sono in calo dell’8%, inoltre la metà degli americani non beve latte.
Infatti, l’azienda statunitense si aspetta da questo “brand” una pioggia
di denaro, come spiegato da Sandy Douglas, global chief customer
officer di Coca Cola.
Le promesse parlano di un prodotto che avrà il 50% in
più di proteine e il 30% di zucchero in meno rispetto al latte
tradizionale, un latte che, secondo un portavoce di “Fairlife”, proverrà
da aziende agricole sostenibile e a conduzione famigliare. Il “Milka
Cola”, come è già stato ribattezzato, ha comunque un “difetto”, se così
lo vogliamo chiamare, il prezzo, infatti dovrebbe essere il doppio di
quello del latte tradizionale, “perché tanto costa il latte che
utilizziamo per produrlo”, spiegano dalla Coca Cola.
Non mi fido molto degli americani dal punto di vista alimentare e non solo,
mi sembra semplicemente una operazione di mercato, introducendo un
prodotto attento all’ambiente e alla salute, con un prezzo che testimoni
questa virata ecologica salutistica, d’altra parte, il cliente dovrà
pur pagare questo “sforzo” da parte di questa multinazionale. Inoltre,
gli americani, sono noti per trangugiare chili di integratori per ogni
cosa, quando, molto spesso, basterebbe un frutto per ricevere gli stessi
elementi se non meglio. Probabile quindi che vengano solleticati nelle
loro illusioni, ritenendo che basti bere latte per essere a posto,
mentre invece, occorre una vita ed una alimentazione sana a 360°.
In attesa che questo prodotto sbarchi in Italia,
vedremo come evolverà la cosa. Per quanto mi riguarda sono scettico e
credo che sia solo una operazione di marketing con un prodotto
manipolato ad uso e consumo… poi io sono il meno indicato a dare giudizi
in merito, visto che, da quando ho eliminato il latte, comprese le
bevande al riso, soia, farro e altro, sto molto meglio.
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