Crisis in Ukraine
Nell’Est dell’Ucraina c’è stato un traffico di organi umani. Nelle fosse comuni nelDonbass sono stati trovati dei corpi senza organi interni.
Questa notizia è stata confermata
dagli osservatori dell’OSCE presenti in Ucraina. Per indagare sui motivi e sulle circostanza del prelievo di organi deve essere creata una commissione di esperti internazionali. Donbass, nel passato terra del carbone, oggi è impegnato in un altro tipo di scavi. Nelle settimane trascorse
dagli osservatori dell’OSCE presenti in Ucraina. Per indagare sui motivi e sulle circostanza del prelievo di organi deve essere creata una commissione di esperti internazionali. Donbass, nel passato terra del carbone, oggi è impegnato in un altro tipo di scavi. Nelle settimane trascorse
dalla firma della tregua tra Kiev e le milizie, nell’Est del paese, nelle zone che erano state presidiate dall’esercito ucraino e dalla Guardia nazionale, sono state scoperte alcune fosse comuni. Corpi di uomini e donne, vestiti e nudi, con le mani legate e la testa forata dal proiettile, erano accavallati uno sull’altro e coperti solo con un po’ di terra. Fino ad oggi sono stati recuperati i corpi di oltre 400 vittime.
Quando le autorità delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk hanno cominciato la riesumazione, sono stati scoperti dei particolari ancora più terribili. Parte dei corpi era senza organi interni.
Durante una trasmissione della TV ucraina, l’inviato speciale dell’OSCE per la lotta al traffico di organi, Madina Giarbusynova, ha confermato questo fatto, dichiarando che la situazione richiede lo svolgimento di un’inchiesta internazionale. I rappresentanti dell’OSCE non escludono che in Ucraina possano aver lavorato dei “trapiantologi neri”.
Era già successo nella ex-Jugoslavia all’epoca del conflitto tra serbi e albanesi del Kosovo. Allora gli albanesi prelevavano ai prigionieri degli organi che venivano poi venduti in Europa. C’è stato uno scandalo internazionale abbastanza grande, ma la faccenda è stata messa a tacere, perché a capo di questo traffico c’era Hashim Thaci, diventato successivamente primo ministro della Repubblica del Kosovo, riconosciuta da una parte di Stati.
Il mercato nero degli organi umani in Europa e America è alimentato dal traffico proveniente dall’Ucraina già da tempo. Basti vedere certi siti Internet. I donatori si cercano tra le categorie più disagiate, dal punto di vista sociale, degli ucraini. C’è chi trova. Ma in questo caso si deve pagare. Per esempio, il prezzo di un rene oggi è attorno a 200 mila euro. Per i trafficanti la guerra è un’occasione per aumentare i loro profitti.
Non è la prima volta che l’Ucraina viene percossa da questo tipo di scandalo. In estate, quanto la rappresaglia scatenata dal regime marciava a gonfie vele, nell’Est dell’Ucraina si è deciso di recuperare i corpi dei militari ucraini uccisi durante i combattimenti per seppellirli in maniera decente. Allora si è saputo che parte dei corpi dei soldati ucraini non aveva organi interni. Poi su internet è trapelata la corrispondenza tra Serghey Vlasenko, avvocato dell’ex primo ministro Yulia Timoshenko, e la chirurga tedesca Olga Wieber. Si trattava della vendita ad alcune cliniche in Germania degli organi prelevati ai giovani volontari. L’ordinazione prevedeva in particolare la consegna di 17 cuori, 50 reni e 5 polmoni. La chirurga tedesca chiedeva all’interlocutore di prelevare organi a persone ancora vive, non aspettando la loro morte, perché altrimenti “la qualità ne risente”.
Allora in Ucraina si è levata un’ondata di sdegno. Kiev ha negato che tali crimini potessero essere perpetrati nelle zone dei combattimenti, ma ha comunque promesso un’indagine.
Sin dall’inizio, quando sono comparsi i primi segnali, la società ucraina ha chiesto di costituire un’apposita commissione presso il Ministero della Difesa. Nella prima fase l’indagine doveva essere svolta all’interno del paese, ma considerata la situazione politica, ciò non è stato fatto, pertanto l’indagine è stata affidata alle stesse persone che comandavano l’operazione dell’esercito.
Oggi ne vediamo il risultato. Gli abitanti civili delle regioni occupate dalle forze ucraine venivano passati ai boia. I “medici” eseguivano la “commessa”, mentre le persone mutilate venivano poi uccise dai militari che gli sparavano in testa. Che la macchina dei trapianti neri abbia lavorato in Ucraina a pieno ritmo, lo dimostrano non solo i corpi delle vittime. Più volte nelle mani dei miliziani sono finiti degli ospedali di campo con attrezzature molto specifiche. È significativo che nelle zone dove venivano scoperti questi ospedali, tra i civili era alto il numero dei dispersi. Di molte di queste persone ancora oggi non si sa niente.
Tutto questo è quanto si trova nella stampa estera. C’è da chiedersi il perchè di tanto orrore! E c’è da chiedersi soprattutto il perchè di tanta omertà da parte dell’Europa. Come mai l’Europa antifascista chiude gli occhi e continua proteggere chi compie queste barbarie! E’ incredibile che i militari ucraini sparino su una scuola con missili lunga gitata (40 km) ammazzando i figli dei cosiddetti ribelli poi, forse, rendendosi conto, accusano gli stessi ribelli di aver bombardato la scuola! (???!!!) Ormai sanno di essere protetti e che nessun crimine sarà punito e continuano a sterminare una razza colpevole soltanto di difendere la libertà di scegliere con chi stare. Quella libertà che è stata data alla Scozia ma che non si da al Donbass perchè come dicono a Kiev “quelli non sono gente e bisogna ammazzarli”
Giorgio Lecis
http://www.sardegnareporter.it/orrore-nel-donbass-dalle-fosse-comuni-traffico-organi/
Nessun commento:
Posta un commento