SCIE CHIMICHE: AVVELENAMENTO DI STATO SU ORDINE NATO





di Gianni Lannes


Aerosolterapia bellica coattiva? Ecco una prova ufficiale. L’articolo 2, comma 2 della legge 5 gennaio 1994, numero 36 stabilisce inequivocabilmente:

«Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal ministro dell’ambiente, di concerto con il ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (1), è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell’acqua».

Questa disposizione della normativa Galli viene approvata dal Parlamento italiano sotto il governo di Carlo Azeglio Ciampi: in tale compagine il ministro degli interni è tale Nicola Mancino, attualmente sotto processo a Palermo per la trattativa Stato & mafia, vicenda in cui Giorgio Napolitano ha chiesto ed ottenuto dalla magistratura la distruzione delle telefonate intercorse con Mancino. Da allora si sono susseguiti ben 13 esecutivi, di cui gli ultimi tre (Monti, Letta & Renzi), non espressione della volontà popolare, bensì imposti per conto atlantico dall’inquilino abusivo stanziatosi al Quirinale, il redivivo Giorgio Napolitano (sentenza numero 1/2014 della Corte costituzionale). Addirittura ben tre primi ministri del recente passato, risultano affiliati ad associazioni eversive internazionali (Bilderberg, Trilateral Commission), vale a dire Romano Prodi (già consulente della famigerata banca speculativa Goldman Sachs), Mario Monti ed Enrico Letta. Il nodo cruciale, è quindi, la mancanza di sovranità nazionale e il dominio soprattutto di Washington (ma in diversa misura anche di Londra, Tel Aviv e Berlino) sullo Stivale. Delle due l'una: l'Aeronautica militare italiana o non ha il controllo dello spazio aereo nazionale, oppure è complice di questo attentato alla vita di milioni di esseri umani, e così l'Enac e l'Enav.

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Il 18 febbraio 1999 l’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, sotto il governo di Massimo D’Alema (quello che ha autorizzato i bombardamenti italiani della Jugoslavia e ha consentito la disseminazione dai velivoli NATO di bombe all'uranio impoverito e al fosforo nel Mare Adriatico e nel Lago di Garda) promulga il DPR numero 238: “Regolamento recante norme per l'attuazione di talune disposizioni della legge 5 gennaio 1994, n. 36, in materia di risorse idriche” (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 173 del 26 luglio 1999). Alcuni ministri dell’esecutivo dalemiano risponde al nome di Enrico Letta, Giuliano Amato (recentemente promosso a giudice costituzionale), Edoardo Ronchi (verde in auge), Carlo Azeglio Ciampi.

Successivamente, l’11 maggio 1999, viene emanato il decreto legislativo numero 152 (“Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento…”) che prende in considerazione i mutamenti climatici e prevede la lotta alla desertificazione.
Il 19 luglio 2002, a Genova, mentre le forze dell’ordine massacrano i giovani pacifisti inermi, come attestano le cronache giornalistiche nonché gli atti e i resoconti parlamentari, in cabina di regia figura un certo Gianfranco Fini, Berlusconi e Bush junior firmano il “Piano Usa l’Italia” sui cambiamenti climatici. Si tratta di un’intesa in parte segreta che dietro l’alibi mascherato dello studio e della ricerca sui mutamenti del clima, di fatto e di diritto autorizza operazioni militari pseudo-scientifiche, volte ad incidere sui cicli naturali della meteorologia, alterando e degradando l’ambiente, soprattutto l’aria e l'acqua, e quindi intaccando la salute dell’ignara popolazione italiana nonché degli ecosistemi naturali. All'affare mascherato del secolo - con il pretesto del surriscaldamento globale (inventato a tavolino) smentito di recente anche dalla NASA - partecipano anche il CNR, la Fiat (editore del quotidiano La Stampa), università e tanti altri sedicenti esperti italidioti.





Il 2 aprile 2003, il deputato (DS) Italo Sandi presenta l’interrogazione parlamentare numero 4/05922, a tutt’oggi senza una risposta governativa, e dunque “in corso”, così come l'interrogazione a risposta orale numero 3/02792 (a firma di Piero Ruzzante) del 27 ottobre 2003.








Il 3 febbraio 2005, l’onorevole Galante Severino deposita l’interrogazione a risposta scritta numero 4/12711 ed ottiene l’esilarante ammissione del ministro della difesa Antonio Martino.






Ora i governicchi tricolore telecomandati dagli stranieri, unitamente agli sgangherati narcotizzatori del rischio all’opera anche sul web, sulla carta igienica stampata e nelle televendite televisive, possono negare a chiacchiere morte quanto gli pare, ma sono le leggi ufficiali dello Stato italiano, sia pure palesemente incostituzionali poiché lesive del diritto universale alla salute (articolo 32 della Costituzione repubblicana), a smentire e contraddire le loro insulse menzogne. A parte, la quotidiana evidenza visiva dell'inquietante fenomeno.

L’aerosolterapia bellica coattiva in atto è un crimine contro la vita e l’umanità. E prima o poi questi assassini in doppiopetto istituzionale e divisa d’ordinanza dovranno rispondere al popolo sovrano. E’ solo una questione di tempo. Libertà e democrazia vanno conquistate, non certo comodamente in poltrona, ma riscoprendo l'agorà, il convolgimento diretto delle persone alla luce del sole. E' in atto un ecocidio in gran parte dell'Europa: va arrestato per legittima difesa.


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