Il senatore repubblicano, ex candidato alla Casa Bianca, compare in
varie foto e VIDEO con estremisti siriani, fra cui Al Baghdadi, ora
califfo dello Stato Islamico.
NEW YORK (WSI) – In un editoriale pubblicato su Boulevard Voltaire,
Thierry Meyssan è tornato qualche giorno fa sulle fotografie e video
apparsi su diversi media e che mostrano il senatore repubblicano, ex
candidato alla Casa Bianca, John McCain in compagnia di rappresentanti
di fazioni opposte al regime siriano, fra cui Al Baghdadi, futuro
califfo dello Stato Islamico.
Meyssan parla anche di una riunione organizzata dalla NATO il 4
febbraio 2011 al Cairo per lanciare la “primavera araba” in Libia e in
Siria. A suo dire la riunione era presidiata da John McCain.
Il 22 febbraio 2011, scrive, John McCain era in Libano per
organizzare il trasferimento di armi in Siria. Dopo aver lasciato il
Libano, aveva ispezionato la frontiera siriana e individuato i villaggi
che sarebbero serviti come base ai mercenari per la guerra che si stava
preparando.
Un’altra prova fotografica da cui si vede che McCain, nel suo viaggio
segreto in Siria, fu a contatto con i futuri leader dell’Isis.
Nella foto si vede il senatore discutere con Ibrahim Al-Badri, che
con il nome di Abou Bakr Al-Baghdadi sarà il futuro califfo dello Stato
islamico. Dall’ottobre 2011 Al-Badri, alias Al-Baghdadi, figura sulla
lista dei terroristi ricercati dagli Stati Uniti e sulla lista del
Comitato delle sanzioni delle Nazioni Unite.
Un mese prima di ricevere il senatore McCain, Ibrahim Al-Badri, alias
Al-Baghdadi, aveva creato lo Stato islamico in Irak e nel Levante –
sempre facendo parte dell’Esercito siriano libero.
NEW YORK (WSI) – In un editoriale pubblicato su Boulevard Voltaire,
Thierry Meyssan è tornato qualche giorno fa sulle fotografie e video
apparsi su diversi media e che mostrano il senatore repubblicano, ex
candidato alla Casa Bianca, John McCain in compagnia di rappresentanti
di fazioni opposte al regime siriano, fra cui Al Baghdadi, futuro
califfo dello Stato Islamico.
Meyssan parla anche di una riunione organizzata dalla NATO il 4
febbraio 2011 al Cairo per lanciare la “primavera araba” in Libia e in
Siria. A suo dire la riunione era presidiata da John McCain.
Il 22 febbraio 2011, scrive, John McCain era in Libano per
organizzare il trasferimento di armi in Siria. Dopo aver lasciato il
Libano, aveva ispezionato la frontiera siriana e individuato i villaggi
che sarebbero serviti come base ai mercenari per la guerra che si stava
preparando.
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Meyssan scrive anche dell’incontro in Siria di McCain con i leader
dell’opposizione armata: “Il viaggio era stato organizzato dalla Syrian
Emergency Task Force, che contrariamente a quanto fa pensare il suo nome
è un’organizzazione sionista guidata da un membro palestinese
dell’AIPAC [un gruppo di pressione americano noto per il forte supporto
allo stato di Israele, ndr].
Sulle immagini che erano state diffuse si nota la presenza di
Mohammad Nour, portavoce del fronte terrorista Al-Nosra. Interrogato
sulla sua vicinanza a terroristi islamici, il senatore repubblicano
aveva affermato di non conoscere Mohammad Nour, che si era intrufolato
nella foto di sua iniziativa.
Supponendo che effettivamente McCain non conoscesse Mohammad Nour,
l’obiettivo del suo viaggio segreto in Siria era comunque quello di
incontrare i vertici dell’Esercito siriano libero. A suo dire, questa
organizzazione si compone esclusivamente di siriani che combattono per
la libertà di fronte alla dittatura di Bashar al Assad e i suoi capi
sono dei moderati degni di fiducia.
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Un’altra prova fotografica da cui si vede che McCain, nel suo viaggio
segreto in Siria, fu a contatto con i futuri leader dell’Isis.
Nella foto si vede il senatore discutere con Ibrahim Al-Badri, che
con il nome di Abou Bakr Al-Baghdadi sarà il futuro califfo dello Stato
islamico. Dall’ottobre 2011 Al-Badri, alias Al-Baghdadi, figura sulla
lista dei terroristi ricercati dagli Stati Uniti e sulla lista del
Comitato delle sanzioni delle Nazioni Unite.
Un mese prima di ricevere il senatore McCain, Ibrahim Al-Badri, alias
Al-Baghdadi, aveva creato lo Stato islamico in Irak e nel Levante –
sempre facendo parte dell’Esercito siriano libero.
Aveva rivendicato l’attacco alle prigioni di Taj e Abou Graïb in
Irak, da cui aveva fatto evadere centinaia di jihadisti che avevano
integrato le fila della sua organizzazione. L’attacco era coordinato con
altre operazioni quasi simili in diversi paesi. I fuggiti andavano a
raggiungere organizzazioni combattenti in Siria.
Lo scopo perseguito da McCain (senza alcun mandato peraltro dallla
Casa Bianca di Barack Obama, che subi’ l’iniziativa senza saperne nulla)
era quello di dividere l’Irak in diverse parti per meglio sfruttarne le
risorse energetiche. In passato gli americani non ci sono riusciti,
malgrado avessero tolto di mezzo il presidente iracheno Saddam Hussein.
Oggi ci riprovano con l’aiuto dello Stato islamico.
L’operazione è preparata da tempo, ancor prima dell’incontro di
McCain e Al-Baghdadi. Migliaia di jihadisti sono stati formati in Qatar e
in Libia dopo la caduta di Gheddafi e lo Stato islamico ha ricevuto
finanziamenti per quasi 3 milioni di dollari.
Violando l’accordo di difesa con l’Irak, gli Stati Uniti non sono
intervenuti e hanno lasciato che lo Stato islamico proseguisse la sua
conquista territoriale e il massacro di oppositori e minoranze
religiose.
E’ stato solo di fronte al crescere dell’emozione pubblica per via
delle decapitazioni degli ostaggi che Barack Obama si è trovato
costretto a bombardare le posizioni dello Stato islamico. Però, secondo
il generale William Mayville, direttore delle operazioni dello Stato
maggiore:
“questi bombardamenti sono poco suscettibili di pregiudicare le
capacità globali dei jihadisti o le loro attività in Irak e in Siria”.
I bombardamenti americani non puntano a distruggere le postazioni
militari dei jihadisti ma servono a fare in modo che ogni gruppo si
mantenga nel territorio che gli compete. Si è trattato di bombardamenti
simbolici.
A rallentare l’avanzata dello Stato islamico sono invece stati i curdi del PKK turco e siriano, aprendo un corridoio che ha permesso alle popolazioni civili di sfuggire ai massacri.
A rallentare l’avanzata dello Stato islamico sono invece stati i curdi del PKK turco e siriano, aprendo un corridoio che ha permesso alle popolazioni civili di sfuggire ai massacri.
Fonte: medias-presse.info
Tratto da: wallstreetitalia
Tratto da: wallstreetitalia
2 commenti:
E intanto i nostri media sono con gli USA!é peggio un politico che rovina il mondo per potere o un giornalista che rovina il mondo per poche migliaia di euro?
Fottuti giornalisti venduti al potere, pennivendoli di regime,trovassero un malato di ebola che gli sputasse in faccia a quei giornalisti che tanto osannano le avventure militari USA e le politiche di impoverimento dell'UE e degli illegittimi governi italiani che si sono succeduti fino ad ora.
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