I CRIMINI DI GUERRA DI WASHINGTON SI ESPANDONO DA AFRICA E MEDIO ORIENTE ALL’UCRAINA

Di Paul Craig Roberts Una persona potrebbe pensare che la repulsione della “comunità internazionale” per il massacro sconsiderato di civili in 8 nazioni da parte di Washington avrebbe portato il Tribunale per i Crimini di Guerra ad emettere ordini di arresto per i presidenti Clinton, Bush, Obama, e per molti ufficiali dei loro regimi. 


Ma la parte della “comunità internazionale” che ha voce, l’Occidente, è diventata assuefatta ai crimini di Washington contro l’umanità, e non si prende la briga di protestare. Di fatto, molti di questi governi sono complici dei crimini di Washington, e potrebbero esserci ordini di arresto anche per i membri dei governi europei. L’eccezione è la Russia. Il ministero degli esteri della Federazione Russa ha pubblicato un Libro Bianco sulle violazioni dei diritti umani e della legge in Ucraina. Gli americani disinformati credono che tutte le violazioni siano da parte dei russi. Il Libro Bianco documenta attentamente e accuratamente le violazioni riportate accadute in Ucraina nei 4 mesi che vanno da dicembre 2013 a marzo 2014. Il Libro Bianco è disponibile qui: White Book on Violation of Human Rights Non ne sentirete parlare dai media degli USA prostituiti al potere, e difficilmente verrà trattato granché in Europa. I fatti sono così palesemente in disaccordo con la posizione dell’Occidente, che il Libro Bianco è per quest’ultimo un enorme imbarazzo. Il massacro di ucraini, su ordine di Washington e per mano del suo governo fantoccio di Kiev, è peggiorato considerevolmente negli ultimi 3 mesi, con più di 100.000 rifugiati che trovano riparo in Russia dai colpi sparati contro le abitazioni civili da aerei, artiglieria e carriarmati. Tutti gli sforzi del governo russo per coinvolgere Washington, l’Unione Europea e Kiev nei negoziati per trovare una soluzione pacifica sono falliti. Washington non è interessata ad una soluzione. Seccata dalla dipendenza dei suoi vassalli della NATO dall’energia russa e dalle crescenti relazioni economiche tra Russia ed Europa, Washington è al lavoro attraverso Kiev per assassinare cittadini dell’Ucraina orientale e meridionale, che una volta facevano parte della Russia. Washington ha dichiarato che questi civili sono “terroristi”, e sta cercando di costringere la Russia ad intervenire militarmente per proteggerli. L’intervento attivo della Russia verrebbe poi denunciato da Washington come “invasione e annessione”. Tale propaganda, strombazzata dai media occidentali, verrebbe usata per fare pressione sull’Europa affinché supportasse sanzioni contro la Russia. Le sanzioni distruggerebbero efficacemente gli esistenti rapporti economoci tra Russia ed Europa. Finora Washington non è riuscita ad imporre sanzioni perché, sebbene i suoi vassalli europei, come la Merkel, vi si prestino volentieri, gli interessi economici in Germania, Francia e Italia vi si oppongono. Washington spera che, costringendo la Russia ad agire, potrà demonizzarla sufficientemente e mettere a tacere gli interessi commerciali europei con la propaganda. Per contrastare il piano di Washington, Putin ha fatto sì che la Duma ritirasse l’autorizzazione per inviare forze armate russe in Ucraina. A differenza dei presidenti americani Clinton, Bush e Obama, Putin non si arroga l’autorità di usare la forza militare senza il permesso del parlamento. La risposta statunitense alla ritirata di Putin è di incrementare il massacro di civili, al tempo stesso negando che stia avvenendo alcun massacro. Washington è determinata a non riconoscere l’esistenza del massacro di cui è responsabile, sebbene tutti sappiano che Kiev non oserebbe sfidare la Russia senza l’appoggio americano. La scommessa di Putin è che gli interessi europei prevarranno sui lecchini europei di Washington. Questa è una scommessa speranzosa e ottimista, ma Washington è già al lavoro per indebolire la resistenza degli interessi commerciali europei. Usando accuse inventate, ha rubato 9 miliardi di dollari alla maggiore banca francese perché trattava con paesi disapprovati da Washington. Questo è il monito americano al business europeo affinché ubbidisca alle sanzioni. Washington ha perfino detto alla Francia che la multa verrebbe annullata o ridotta, se la Francia rompesse il contratto con la Russia per la fornitura di due porta-elicotteri. Altre mosse simili contro il business europeo sono in preparazione. Lo scopo è di intimidire le compagnie europee affinché non si oppongano alle sanzioni contro la Russia. L’arroganza di Washington di voler decidere con chi una banca francese possa trattare è strabiliante. Ancora più strabiliante è che la Francia e la banca accettino tale arroganza e violazione della sovranità francese. Tale accettazione dell’egemonia di Washington dimostra che uno dei rischi nella scommessa di Putin è che parte dal presupposto che gli interessi economici europei possano prevalere sugli interessi strategici statunitensi. Un altro rischio nella scommessa di Putin è che, ritirandosi e tollerando il massacro di civili da parte di Washington, Putin sta diventando complice nei crimini di questa contro l’umanità. Più il conflitto si protrae, più il governo russo ne diventa complice. Inoltre, il passare del tempo permette a Kiev di aumentare le sue forze, e alla NATO di rifornire queste forze con armi più letali. Un intervento russo, che prima sarebbe stato un successo facile, si prospetta più costoso e prolungato all’aumentare delle forze di Kiev. Il burattino di Washington a Kiev ha reso chiaro che non ha intenzione di accomodare alcun interesse russo, né l’opposizione delle province ucraine alle politiche radicalmente anti-russe del governo fantoccio. Con Washington che non riconosce alcuna responsabilità per la situazione, per quanto tempo Putin potrà aspettare che la Merkel o Hollande rompano le fila con Washington? L’alternativa di Putin è di intervenire in difesa degli ucraini attaccati. Potrebbe accettare le richieste delle province ribelli di ricongiungersi alla Russia, come ha fatto con la Crimea, dichiarare il burattino di Washington, Petro Poroshenko, un criminale di guerra, emettere un mandato di arresto e inviare l’esercito russo a respingere le forze mandate da Kiev. Al di fuori dell’Occidente, ciò mostrerebbe Putin come un difensore dei diritti umani. In Occidente, renderebbe completamente chiaro ai vassalli europei di Washington che la conseguenza del loro allineamento con gli USA è che verranno trascinati in guerra contro la Russia e, probabilmente, anche contro la Cina. Gli europei non hanno nulla da guadagnare da queste guerre. Putin deve rendersi conto quanto prima che la sua ragionevolezza non viene ricambiata da Washington. Washington sta approfittando della ragionevolezza di Putin, e sta schiacciando la Russia più forte. Putin ha fatto il possibile per evitare il conflitto. Ora deve fare la cosa giusta, come fece in Georgia e Crimea. Fonte: Paul Craig Roberts Traduzione: Anacronista

1 commento:

Anonimo ha detto...

Spero che Putin abbia il coraggio di chiudere i rubinetti del gas prima del inverno.

 


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