2 gennaio 2014 - Comunicato stampa dell'On Morganti:
Draghi al PE a Strasburgo. Morganti: "Italia rischia di essere svenduta come la Grecia"
"Draghi vuole un nuovo sacco d'Italia come quello che della colossale svendita del 1992, sul panfilo Britannia, di cui lui fu protagonista. Il nostro Paese, con la Bce che detta la linea di politica economica sostenendo la continua necessità di privatizzazioni, rischia di fare la stessa fine della Grecia e di perdere così ogni autonomia".
Questa l'accusa dell'eurodeputato indipendente Eld Claudio Morganti al presidente della Bce, Mario Draghi, che stamattina ha tenuto un'audizione al Parlamento europeo a Strasburgo durante la sessione plenaria. Al voto dell'Aula, oggi, la relazione annuale della Bce per il 2012 che Morganti ha definito "interessante perché contiene la necessità di una netta separazione tra le banche di deposito e di investimento, ma il timore è che avremo una proposta molto debole, rispetto alla legge Glass-Steagall americana".
Morganti ha chiesto a Draghi un commento sulle dichiarazioni del suo vice, Vitor Constancio, il quale lo scorso maggio ad Atene, "aveva affermato che la crisi non è originata da un problema di debito pubblico dei Paesi, ma dal debito privato".
"Il debito dei Paesi periferici -ha detto l'eurodeputato Eld- è stato alimentato soprattutto dalle banche di Francia e Germania, le stesse che sono state aiutate con i soldi europei e che quindi non hanno perso nulla".
"A perdere, invece, -ha specificato Morganti- sono stati i cittadini dei Paesi in difficoltà, che ora sono in ginocchio, come Grecia e Portogallo, ma anche l'Italia rischia di pagare un conto salatissimo".
"La soluzione migliore, al contrario di quanto espresso da Draghi, -ha concluso Morganti- è tornare ai nazionalismi e al protezionismo".
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