Politico svedese ammette: Le scie chimiche sono reali


4 dic 2013 - Le possiamo osservare ogni giorno. Sono bianche, lunghe e persistenti. Invadono i nostri cieli e si disperdono a fatica. Dopo che sull’edizione inglese del New Scientist è stato ammesso che un’irrorazione dei cieli sarebbe in corso, allo scopo di raffreddare il pianeta – giustificando di fatto la presenza di scie diverse da quelle di condensazione degli aerei civili – recentemente anche un politico svedese ha espresso la sua preoccupazione a riguardo. Risulta insomma sempre più difficile nascondere l’evidenza.
Pernilla Hagberg, esponente del partito ambientalistasvedese, si è detta recentemente preoccupata per l’inquinamento e i danni ambientali che i quotidiani aerosol con cui vengono irrorati i cieli di tutto il mondo stanno apportando.
Il mese scorso, la Hagberg ha rilasciato infatti un’intervista al Katrineholms Kuriren, dove ha dichiarato pubblicamente che CIANSA (Autorità di Sicurezza USA) e governo svedese stanno collaborando per ricoprire il cielo con emissioni di aerosol, che lei stessa definisce scie chimiche, non scie di condensazione.
Le normali scie di condensazione sono costituite da vapore acqueo e si dissipano rapidamente dopo le emissioni dai motori a reazione e sono molto diverse dalle scie chimiche, che a poco a poco ricoprono il cielo fino a creare velature poco convenzionali.
Nell’intervista si precisa inoltre che queste irrorazioni contengono un mix pericoloso di sostanze chimiche, virus e metalli pesanti come l’alluminio, che influenzano il clima. Hagberg ha anche precisato che c’è una totale mancanza di informazioni relativa al programma e alle ragioni che si nascondono dietro a tutto ciò.
Le possibilità sono molte: dall’avvelenamento volontario della popolazione, al controllo del clima, ad altri scopi ignoti di geo-ingegneria. USA e l’ONU si sono finora timidamente nascosti dietro il paravento delle operazioni per la salvezza del pianeta, messo in pericolo dal riscaldamento globale. Queste operazioni sarebbero effettuate con il pretesto di bloccare il sole, così da abbassare le temperature e fermare lo scioglimento dei ghiacci polari. Pernilla Hagberg ritiene però che si tratti di uno schema di modificazione delle condizioni atmosferiche, progettato per il controllo dei mercati e dei prezzi e per mettere altri paesi in condizioni di svantaggio e pericolo.
Quello che è certo, è che ciò che viene irradiato nei cieli è una miscela di tossine identificabili. Ci sono alluminio e bario nelle forniture di acqua e sui terreni di tutto il mondo e questo dovrebbe rappresentare già una prova più che sufficiente. Che sia un politico a portare l’attenzione su questo problema aiuta a dare credibilità a questa causa tra il pubblico mainstream. Questo problema politico, però, richiede molte soluzioni non politiche. La Hagberg ha riferito che il governo svedese sta lavorando con governi stranieri e società segrete, perciò sarà impossibile utilizzare il meccanismo di governo per risolvere la questione.
Quel che conta ora è continuare a diffondere la consapevolezza e sensibilizzare l’opinione pubblica in relazione al problema. E, in attesa di trovare una strategia per fermare questo dramma, prendere le dovute precauzioni per difendere la nostra salute, messa a dura prova dalle tossine e dai metalli pesanti diffusi nell’ambiente a causa di queste operazioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Alzare la voce ora! L'unica soluzione e parlarne con tutte le persone che si conoscono.Lunedi 9 dicembre

 


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