L’oceano Pacifico è morto, è svuotato di ogni vita

30 ott 2013 - L’oceano Pacifico è morto, è svuotato di ogni vita. Ci sono solo rifiuti e barche per la pesca industriale intente a saccheggiare accuratamente quel poco che è ancora rimasto. Sta facendo il giro del mondo, sui media di lingua inglese, il racconto struggente, tragico e a suo modo poetico di un marinaio, Ivan Macfadyen (foto), che ha ripetuto la traversata del Pacifico effettuata dieci anni fa. Allora fra l’Australia e il Giappone bastava buttare la lenza per procurare pranzo e cena succulenti. Stavolta in tutto due sole prede.

Dal Giappone alla California, poi, l’oceano è diventato un deserto assoluto formato da acqua e rottami. 

Nessun animale. Non un solo richiamo di uccelli marini. Solo il rumore del vento, delle onde e dei grossi detriti che sbattono contro la chiglia.
 Il racconto di Ivan Macfadyen, vecchio marinaio col cuore spezzato dopo 28 giorni di desolata navigazione nel Pacifico, è stato raccolto dall’australiano The Newcastle Herald ed è stato variamente ripreso da decine e decine di testate, tutte in inglese.
 Macfadyen ha navigato con il suo equipaggio a bordo del Funnel Web sulla rotta Melbourne -Osaka – San Francisco. Dice di aver percorso in lungo e in largo gli oceani per moltissimi anni, dice di aver sempre visto uccelli marini che pescavano o che si posavano sulla nave per riposarsi e farsi trasportare. E poi delfini, squali, pesci, tartarughe… Stavolta nulla di tutto ciò: nulla di vivo per oltre 3.000 miglia nautiche.
 Unica apparizione, poco a Nord della Nuova Guinea, quella di una flotta per la pesca industriale accanto ad una barriera corallina. Volevano solo il tonno, tiravano e ributtavano in mare – morta – ogni altra creatura marina.
 E poi la parte più allucinante del viaggio, quella dal Giappone alla California, costantemente accompagnata dalla gran quantità di rottami trascinati in mare dallo tsunami del 2011, quello che ha innescato la crisi di Fukushima.
 Rottami, rottami grandi e piccoli ovunque: impossibile perfino accendere il motore. Rottami non solo in superficie ma anche sui fondali, come si vedeva chiaramente nelle acque cristalline delle Hawaii. E poi plastica, rifiuti di plastica dappertutto.
 Nel racconto di Ivan Macfadyen un solo elemento è direttamente riconducibile ai tre reattori nucleari in meltdown sulla costa giapponese: dice di aver raccolto campioni destinati ad essere esaminati per la radioattività e di aver compilato durante il viaggio questionari periodici in seguito a richieste provenienti dal mondo accademico statunitense.
 Però non si può non pensare a Fukushima quando Macfadyen afferma che nelle acque del Giappone il Funnel Web ha perso il suo colore giallo brillante e quando dice che uno dei pochissimi esseri viventi incontrati dal Giappone alla California era una balena che sembrava in fin di vita per un grosso tumore sul capo.
 Sui social e nei commenti sul web si fa un gran parlare della relazione fra Fukishima e l’assenza di esseri viventi fra Giappone e California.

>>> Tutta meravigliosa  la relazione fin qui dell'autore che trovate a fine post , salvo qualche dubbio che sorge con questo ultimo paragrafo, di gran pathos ecologista, che ci auguriamo "in buona fede"... Speriamo anche che l'autore  conosca il lavoro e la divulgazione sul tema radioattività, per esempio del prof Gunderson e della dr.sa Coldicott, solo per citarne un paio di molto attivi sull'allerta radioattività, sin dal primo disastro di Fukushima. NdR<<<. 


Io sottolineo tre elementi: primo, la sorgente di radioattività di Fukushima, sebbene molto intensa, paragonata alla vastità dell’oceano diventa come uno sputo in un fiume; secondo, nei dintorni di Fukushima e prima di diluirsi nella vastità dell’oceano la radioattività effettivamente si accumula nella catena alimentare e vi resterà per molti decenni; terzo, una desolazione vasta e assoluta come quella raccontata da Macfadyen si sposa benissimo con gli effetti della pesca industriale dissennata, senza bisogno alcuno di scomodare la radioattività i cui effetti sensibili – stando alle informazioni note – si limitano al tratto di mare davanti ad una parte delle coste giapponesi.

>> Lo aggiorniamo, NdR: 
NY Times: “Worrisome” evidence at Fukushima plant — “Latest releases appear to be carrying much more contaminated water than before into Pacific” — Expert: “No precedent for what’s happening… we’re on untrodden ground”


 Il Pacifico è morto – si è rotto, per usare l’espressione di Macfadyen – e l’ha ucciso il genere umano, che sta al pianeta come una nuvola di cavallette sta ad un campo di grano. Macfadyen, raccolta il The Newcastle Herald nel seguito della storia, non ha voluto rilasciare altre interviste dopo quella che ha fatto così tanto rumore. Desidera però che il mondo sia consapevole di quanto egli ha visto. Accontentiamolo.

fonte: 

7 commenti:

Helleius ha detto...

1 Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta.
2 Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare

Anonimo ha detto...

E poi la centrale nucleare di Fukushima gli diede il colpo di grazia...ma come sai benissimo anche tu caro Helleius :E venne il giorno di giudicare i vivi e i morti E DI RIDURRE IN ROVINA QUELLI CHE ROVINANO LA TERRA.

Anonimo ha detto...

ma infatti se pensate che siamo in piena apocalisse che cosa lo scrivete a fare? se il vostro cuore è puro,
è cristico non avete una sega da temere...gli altri bruceranno

Pisquanelli ha detto...

La pianteremmo pure co' stè fregnacce bibliche, e sarebbe meglio pensare al lato positivo, ovvero alla pulizia che si potrebbe fare con così tanta disoccupazione nel mondo, un'occasione unica per tanta gente che non ha lavoro!

paolo v ha detto...

..ti va una focaccina al tonno? parlando in generale ci si dimentica volentieri che con il proprio stile di vita quotidiano siamo i mandanti del disastro... compreso l'autore del viaggio e della denuncia ;-)

Anonimo ha detto...

Sveglia bambini,se non avete alti valori morali e spirituali continuerete sempre ad inzozzare questo pianeta.Un vero credente,ripeto vero,non fasullo, non fa niente che possa danneggiare il suo prossimo,quindi non fuma neanche addirittura e non getta sporcizia per terra,perchè ama il prossimo suo come se stesso.Quindi se non cambia il cuore e il cervello della gente,puoi pure prendere la scopa in mano ed andare a ramazzare l'Oceano che tanto ci sarà sempre gente senza coscienza e valori morali che te lo ridurrà sempre peggio.Quindi non diciamo pisquanellate,solo quando tutti avranno amore per il prossimo,per la creazione e per il Creatore(una macchina non si forma all'improvviso dal nulla,ci vuole qualcuno che l'abbia costruita,caspita questo anche un neonato arriva a capirlo)non esisterà più il problema dell'inquinamento e della distruzione ambientale della Terra,perchè tutti ci terremo che essa sia un bel paradiso dove vivere bene e in armonia con le nostre famiglie e i nostri simili in generale (sia esseri umani che animali).

Anonimo ha detto...

Io ho visto le fotografie fatte dai satelliti riguardo all'oceano in questione e, onestamente, come sputo in un oceano ..... O è un oceano esageratamente piccolo o lo sputo è decisamente grande, dato che si rileva radioattività fino alla Terra del Fuoco in quantità mai viste prima. Comunque tutti abbiamo internet e possiamo vedere quelle cartine, ognuno poi faccia le sue correlazioni. Grazie.

 


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