A Gela nascono bambini con malformazioni non indifferenti, sei volte superiori alla media nazionale. Da quarantasette anni sembra infatti che, a causa delle scure degli agenti chimici e dei veleni delle raffinerie, i neonati vengano alla luce con sei dita alle mani e ai piedi. Le cause sarebbero da addebitare ai veleni prodotti dalle raffinerie Eni che dal 1965 inquinano la città di Gela e gran parte della provincia di Caltanissetta causando danni evidenti ai neonati.
Nell’ottica della riconducibilità all’alterazione delle matrici ambientali, rilevano i dati anomali riguardanti alcuni tipi di malformazioni. Comunque è in atto una perizia su tutti i casi identificati davanti al tribunale di Gela. Nel novembre 2012 la procura di Gela ha aperto un’inchiesta sul caso, visionando centinaia di cartelle cliniche, convocando i genitori e i pediatri dei bambini affetti da malformazioni. Abbiamo cercato di approfondire l’argomento intervistando la dottoressa Romina Amodeo del reparto di endocrinologia, al Policlinico di Palermo.
A Gela sempre più bambini nascono con gravi malformazioni, ma quali potrebbero essere le cause?Le malformazioni dei nascituri possono essere dovute a mutazioni familiari o sporadiche. Nel caso di Gela l’anomalia di sviluppo è dovuta all’azione di un agente mutageno cui sono esposti i genitori prima del concepimento o cui è espressa la gravida durante le prime fasi di gestazione, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, fase delicata nella quale si verifica l’organogenesi, ossia la formazione degli organi.
Secondo il video pubblicato dal “Quotidiano di Gela”, che lei ha visto, in città vi è un numero elevato di nascite polidattiliche, cioè bambini con sei dita, attribuite ai veleni emanati dalle fabbriche; esiste una correlazione tra i due fattori? Non è da escludere una correlazione tra le sostanze tossiche emanate dalle fabbriche e la nascita di bambini con anomalie digitali.
Quali malattie possono insorgere esponendosi a quantità massicce di agenti chimici, quali quelli delle raffinerie? L’esposizione a sostanze tossiche delle raffinerie comporta l’insorgenza di diversi disturbi. E’ ben nota la correlazione tra ambiente industriale e disturbi soprattutto a carico dell’apparato respiratorio, asma, broncopneumopatia cronica e neoplasi. Ma anche disturbi della sfera riproduttiva, ritardo di crescita intrauterina, rallentamento della crescita corporea e severa riduzione dello sviluppo cerebrale. Da sottolineare che l’incidenza di anomalie potrebbe essere sottostimata se si considera l’elevato numero di interruzioni spontanee della gravidanza, spesso dovuto ad anomalie.
Cosa sono i distruttori endocrini di cui parla il video e quali conseguenze apporta? I distruttori endocrini sono degli agenti esogeni, cioè esterni all’organismo, che interferiscono con il suo sviluppo. I distruttori endocrini sono molecole chimiche e metalli usati nell’industria, nell’agricoltura, nei prodotti di consumo nonché sostanze chimiche naturali presenti anche nei cibi. Esempi di distruttori endocrini sono diossina, bisfenolo fitoestrogeni, pesticidi, metalli pesanti.
“Neonati con sei dita alle mani o ai piedi. Alcuni venuti al mondo senza un orecchio, altri senza il palato. Idrocefali con teche craniche di dimensioni abnormi”. Possono essere tutte conseguenze delle raffinerie o a qualcos’altro? L’aumentata incidenza di queste malformazioni potrebbe essere legata all’esposizione pre-natale alle sostanze tossiche liberate dalle raffinerie. Non esiste comunque una correlazione univoca, in quanto le suddette malattie possono verificarsi anche per altri motivi o per un’interazione tra geni e ambiente. Se una donna in dolce attesa si allontanasse da Gela per tutto il periodo della gravidanza, si abbasserebbe questo il rischio di malformazioni nel neonato? Non è detto che l’allontanamento da parte della donna gravida dal fulcro industriale durante la gravidanza riduca l’incidenza di anomalie nel nascituro. Alcune anomalie potrebbero insorgere per un danno da agente esogeno a carico degli oociti o degli spermatozoi, danno che si verifica dunque prima del concepimento. Sicuramente l’esposizione a tossici durante la gravidanza incrementa il rischio da parte del feto di sviluppare alcune anomalie (criptorchidismo, ipospadia, sviluppo di alcuni tipi di tumori in età adulta).
E’ corretto il paragone tra le malformazioni avvenute a Gela e quelle di Černobyl visto che qualcuno ha azzardato a farlo? Il disastro di Černobyl’ ha determinato l’esposizione di migliaia di persone in acuto a una nube di materiale radioattivo che ha raggiunto anche altri Stati europei, Italia compresa. Gli effetti della contaminazione massiva continuano a verificarsi tutt’ora sulla popolazione colpita, anche per l’inevitabile coinvolgimento ambientale (flora e fauna). Mi sembra azzardato appunto un paragone con le raffinerie di Gela.
Quali provvedimenti occorre prendere per difendersi da queste minacce? La distribuzione dei distruttori endocrini è ubiquitaria. Siamo in contatto con gli inquinanti non solo per la vicinanza ai poli industriali ma anche attraverso la catena del cibo: ad esempio mangiamo pesce pescato da mari inquinati, beviamo acqua imbottigliata (per la sintesi della plastica e la sua trasparenza è impiegato il bisfenolo A il cui ruolo di distruttore endocrino è accertato). Ricordo inoltre che i distruttori endocrini sono presenti anche nei composti impiegati in agricoltura (pesticidi, DDT) nell’industria farmaceutica. Non possiamo evitare il contatto con tali sostanze, ma di certo potremmo ridurre il tempo di esposizione.
Cosa devono fare i bambini che subiscono queste malformazioni per vivere normalmente? I bambini che nascono con delle anomalie fisiche, ad esempio la polidattilia o la labiopalatoschisi, potrebbero giovare delle chirurgia estetica. Per altre anomalie non è purtroppo possibile un trattamento chirurgico risolutivo.
Quanto sono costose le cure mediche? c’è un supporto economico e psicologico per le famiglie? I costi delle cure mediche variano a seconda del tipo di trattamento necessario. Ci sono delle associazioni che si occupano dell’assistenza alle famiglie dei bambini colpiti da malformazioni. Il prezzo maggiore da pagare è purtroppo quello sociale.
Margherita Ingoglia
Fonte: http://www.siciliainformazioni.com/sicilia-informazioni/48058/i-veleni-di-gela-aborti-in-aumento-neonati-con-sei-dita
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