Dc 9 Itavia abbattuto il 27 giugno 1980 con 81 persone a bordo! |
di Gianni Lannes
Sono stati ammazzati una seconda volta con l'oblio che avanza inesorabile sulle nuove generazioni, mentre chi c'era preferisce dimenticare e far finta di niente. A bordo c'erano anche due neonati che oggi avrebbero avuto 33 primavere.
L’inchiesta giudiziaria è stata riaperta nel 2006 dalla Procura della Repubblica di Roma. Con tutto il rispetto per i bravi e determinati magistrati Amelio e Monteleone, a tutt’oggi gli esecutori materiali, mandanti e complici a livello nazionale ed internazionale non sono stati assicurati alla giustizia! Alle rogatorie dei giudici gli Alleati non rispondono seriamente. Ogni tanto qualcuno spara scoop inesistenti: vedi La Repubblica di Carlo De Benedetti, già affiliato al Bilderberg Group e socio d'affari di Rothschild.
Lo Stato italiano, o meglio i Governi tricolore hanno sempre saputo la verità. Ma comanda la NATO nel nostro Paese senza sovranità. Il più bieco depistatore, a parte i generaloni coperti ed allineati dell'Aeronautica Militare che hanno fatto carriera su una tragedia, è stato Francesco Cossiga, in veste di ministro dell'Interno e di capo del Quirinale, inventandosi, tra l'altro il collegamento inesistente con la strage di Bologna (c'è un verbale al Viminale firmato dal picconatore che inchioda parecchi boiardi). A parte l'amico Andrea Purgatori, l'unico giornalista che ha indagato approfonditamente con buoni risultati, la stampa e la radiotelevisione italiana hanno brillato per la mediocrità, anzi la nullità assoluta. Non a caso Purgatori, un maestro del giornalismo di qualità che pure lavorava al Corriere della Sera, fa un altro mestiere, lo sceneggiatore.
Ri-pubblico i miei ultimi due approfondimenti recenti sul caso. Agli 81 morti ammazzati nell’aereo durante uno scenario di guerra, vanno aggiunti 20 testimoni, in particolare militari, assassinati in seguito dai servizi segreti.
Rottami del Dc 9 Itavia - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
9.5.2013
USTICA: UNA STRAGE IMPUNITA DI STATI. PROVE OCCULTATE
DC 9 ITAVIA, ABBATTUTO IL 27 GIUGNO 1980
di Gianni Lannes
In fondo al Tirreno, ci sono due missili mai recuperati (uno di fabbricazione israeliana e l’altro francese, ma in dotazione entrambi all'aviazione di Gerusalemme). Ecco le coordinate: 39°43′0″N 12°55′0″E.
Nella Repubblica degli omissis, i depistaggi classici sono imbastiti mediante distrazioni provvidenziali, ritardi clamorosi o errori giudiziari.
La mattina del 22 maggio 1987 il Nautile esplora le profondità tirreniche alla ricerca dei rottami del DC 9 Itavia precipitato il 27 giugno 1980, a causa di un misterioso attacco militare, avvenuto mentre percorreva la rotta Ponza-Palermo sull’aerovia Ambra 13.
Sul minuscolo sommergibile sono imbarcati due operatori dell’Ifremer, la società francese che ha avuto l’incarico di procedere al recupero dei resti dell’aereo. L’area in cui è stato individuato il relitto è a 3.600 metri di profondità. I fari del sommergibile illuminano il fondo che si intravede come una massa grigio brillante nelle immagini trasmesse in superficie alla nave appoggio Nadir. Gli operatori sono immersi in un mondo silenzioso dove sentono solo il ronzio della macchina da ripresa e le loro parole. Alle 11,58 appare sul fondo una forma particolare, che potrebbe essere il corpo di un missile. Uno dei due operatori scandisce il termine: “missile”. Dalla registrazione si sente chiaramente l’inconfondibile pronuncia francese: “misil”…
3.4.2013
STRAGE DI USTICA: I TESTIMONI “SUICIDATI”
di Gianni Lannes
Un solo movente, un filo rosso sangue e la firma inconfondibile dei servizi segreti (Sismi & Sisde). Agli 81 morti ufficiali del disastro aereo provocato dal lancio di due missili, occorre aggiungere altri 20 morti, assassinati in seguito, perché sapevano e troppo ed erano in procinto di vuotare il sacco…
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