In Grecia le conseguenze delle crisi economica che ha devastato il Paese si ripercuotono soprattutto sui bambini. Vittime inconsapevoli delle politiche di austerità imposte dall’alto, sono sempre più spesso costretti a vivere senza cibo a sufficienza, vestiti, riscaldamento o un’assistenza sanitaria adeguata. L’allarme arriva dall’Unicef che ha reso noti i risultati della ricerca “La condizione dei bambini in Grecia 2013” condotta insieme all’Università di Atene.
A rischio povertà. Quasi 600 mila bambini greci vivono ormai al di sotto della soglia di povertà e a rischio emarginazione (un numero drammaticamente aumentato del 9,1% dal 2010 al 2011). A causa della crisi vivono in famiglie ormai allo stremo che non possono più garantire ai loro piccoli neanche i beni di prima necessità.
Spesso entrambi i loro genitori hanno perso il lavoro (il 9,2%) o non sanno più come far quadrare i conti per pagare affitto, bollette e debiti (il 37,2%). E allora, per sopravvivere, sono costretti a tagliare anche le spese più comuni: dal cibo ai vestiti, fino all’istruzione.
Si rinuncia a cibo e a riscaldamento. Una situazione che rischia di compromettere seriamente anche la loro salute: in molte case carne, pesce o verdure – alimenti fondamentali per la crescita di un bambino – non entrano quasi più. E i soldi non sono più sufficienti neanche per mantenere un sistema di riscaldamento adeguato: nel 2011 il 19,3% delle famiglie con figli a carico è stata costretta a farne a meno. Ma per molti è difficile sostenere anche i costi dell’assistenza sanitaria: i continui tagli alla sanità pubblica si ripercuotono soprattutto sulle fasce più povere della società e il 10,1% delle famiglie non riesce più a coprire le spese per le visite mediche.
In crescita la delinquenza minorile. Come se non bastasse la delinquenza minorile, dal 2010 al 2011, è praticamente raddoppiata. Gli autori di reati di età compresa tra i 9 e i 13 anni sono infatti aumentati del 58%. Piccoli furti, per lo più, di cui i minori sono direttamente responsabili o complici, compiuti soprattutto nelle periferie. Mentre anche la disoccupazione giovanile cresce costantemente.
Si torna a emigrare. Per sfuggire alla povertà molte famiglie scelgono di emigrare nella speranza di garantire ai propri figli una vita più dignitosa. Il 14,6% delle persone che lasciano la Grecia ha infatti un’età inferiore ai 19 anni: bambini e adolescenti costretti a subire una crisi che sta calpestando i loro diritti derubandoli del futuro.
1 commento:
Tutto x colpa delle banche queste maledette usuraie. Che colpe hanno i bambini ?
Posta un commento