Ecuador, il governo mette all'asta la foresta amazzonica


L'Ecuador sta per mettere all'asta circa tre milioni di ettari di foresta amazzonica, polmone verde della Terra. L'intenzione delle autorità sarebbe quella di venderli alle compagnie petrolifere internazionali, in particolare a quelle cinesi.

Il governo di Quito ha infatti organizzato un tour nelle capitali straniere che potrebbero essere maggiormente interessate all'affare. Lunedì a Pechino i rappresentanti dell'Ecuador hanno quindi illustrato le potenzialità energetiche dei terreni in vendita ai manager delle principali aziende petrolifere cinesi, tra cui la China Petrochemical e la China National Offshore Oil.




L'intenzione delle autorità dell'Ecuador ha provocato la dura protesta di organizzazioni non governative e leader delle tribù locali, che denunciano una “sistematica violazione dei diritti sulle terre ancestrali”.



La vendita della foresta amazzonica aprirebbe infatti la strada a nuove esplorazioni petrolifere e a nuove deportazioni di popolazioni indigene. In particolare, secondo l'organizzazione Amazon Watch, sono sette le popolazioni che rischiano di essere espropriate della loro terra.



“Chiediamo che le compagnie petrolifere pubbliche e private di tutto il mondo non partecipino al processo di gara che viola sistematicamente i diritti di sette nazionalità indigene, imponendo progetti petroliferi nei loro territori ancestrali”, ha scritto un gruppo di associazioni indigene dell'Ecuador in una lettera aperta dello scorso autunno.



Il ministro ecuadoregno per gli Idrocarburi, Andrés Donoso Fabara, ha replicato all'appello duramente accusando i leader della protesta di non fare gli interessi delle loro popolazioni, ma di inseguire di inseguire degli obiettivi politici.




Eppure secondo Amazon Watch, un eventuale acquisto violerebbe anche le linee guida fissate congiuntamente dai ministri cinesi per l'Ambiente e per il Commercio estero. In base al documento approvato il mese scorso, infatti, gli investimenti all'estero dovrebbero avvenire “promuovendo uno sviluppo armonioso dell'economia locale, dell'ambiente e delle comunità”.


Nel luglio scorso la Corte interamericana dei diritti umani ha stabilito di vietare sviluppi petroliferi nel Sarayaku, un territorio della foresta pluviale tropicale nel sud dell'Ecuador raggiungibile solo in aereo e in canoa, al fine di preservare il suo ricco patrimonio culturale e della biodiversità. La corte ha inoltre ordinato che i governi ottengono “previo consenso libero e informato” da gruppi indigeni prima di approvare le attività petrolifere sulle loro terre indigene.


La foresta amazzonica, ecosistema più ricco al mondo di specie animali e vegetali, è già fortemente minacciata dalla deforestazione che tra l'agosto del 2012 e il febbraio del 2013 è aumentata del 26,6%. Secondo i dati raccolti dal sistema di rilevamento satellitare Deter, del National Space Research Institute (Inpe), soltanto in quell’arco di tempo sono andati distrutti 1.695 kmq di foresta, una superficie più grande di quella di San Paolo, la città più grande del Sud America. Nello stesso periodo dell’anno precedente erano andati distrutti, invece, 1.339 kmq di foresta.




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma si può fare???
La foresta amazzonica è patrimonio dell'umanità.
Chi gli da il diritto per poter vendere la vita?
Siamo fuori di testa

Vulcano ha detto...

Maggiormente negli ultimi 100 anni, caratterizzati da una massiva industrializzazione
e conseguente inquinamento del REGNO, derivante esclusivamente dal profitto,
il genere umano e' risultato essere, nient'altro che un VIRUS e del peggior tipo,
uno di quelli consapevoli del male che apporta all'ecosistema ma che
volontariamente perpetra, glorificando il profitto ottenuto dalla distruzione che infligge
al PIANETA TERRA.
Umanita' che non ascolta l'unico compito a lei dettato da sempre e mai espletato,
essere: "I GIARDINIERI DEL REGNO" unico vero motivo per il quale risultiamo
essere senzienti e dotati allo stesso tempo sia di pensiero individuale, che collettivo.
Ma come era stato previsto, in tanti ormai si sono svegliati consapevoli di quale sia
il vero e semplice senso della nostra breve esistenza, aver cura, anche nei piccoli
ma grandi gesti, di questo prezioso gioiello che brilla nel cosmo, GAIA, LA TERRA.
Per tutti gli altri, che in questi tempi di risveglio del pensiero, volontariamente,
continuano a fare gli stolti, provo un enorme tristezza e un furiosissimo sdegno,
se solo proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli e
il regno in cui esistiamo, ma voi saprete che il Suo Nome è quello del Signore
quando fara' calare la Sua Vendetta sopra di voi.....

 


Post più popolari

 SEGUICI SENZA CENSURA SU TELEGRAM

AddToAny