I dati forniti ieri dall’Ufficio Statistico dell’Unione Europea (Eurostat) sul Pil e sui consumi delle famiglie degli Stati membri nel quarto trimestre del 2012 dimostrano che Bruxelles ha fallito per l’ennesima volta. La recessione economica tuttora in corso coinvolge ormai tutti i Paesi dell’Eurozona,
anche se con intensità diversa a seconda della solidità delle singole economie. Il Prodotto Interno Lordo è sceso dello 0,6 per cento nell’ultimo trimestre, mentre su base annua il calo è del 2,7. Persino la Germania ha frenato la sua crescita registrando un abbassamento pari allo 0,6 per cento. Ma nonostante tutto gli eurocrati perseverano la loro politica a favore dei creditori (le banche) per mezzo delle privatizzazioni (svendita del patrimonio pubblico) e delle ricette di austerità e tagli (smantellamento dello Stato Sociale). Misure ordinate prevalentemente dalla Troika (Bce, Ue, Fmi) in cambio di nuovi aiuti finanziari (presiti a interesse) per “rilanciare” l’economia e continuare a risanare il proprio debito pubblico.
anche se con intensità diversa a seconda della solidità delle singole economie. Il Prodotto Interno Lordo è sceso dello 0,6 per cento nell’ultimo trimestre, mentre su base annua il calo è del 2,7. Persino la Germania ha frenato la sua crescita registrando un abbassamento pari allo 0,6 per cento. Ma nonostante tutto gli eurocrati perseverano la loro politica a favore dei creditori (le banche) per mezzo delle privatizzazioni (svendita del patrimonio pubblico) e delle ricette di austerità e tagli (smantellamento dello Stato Sociale). Misure ordinate prevalentemente dalla Troika (Bce, Ue, Fmi) in cambio di nuovi aiuti finanziari (presiti a interesse) per “rilanciare” l’economia e continuare a risanare il proprio debito pubblico.
Ieri lo stesso copione è stato ordinato al governo di Atene. Il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, ha incontrato i rappresentanti dei creditori internazionali per discutere della parte economica della riforma amministrativa che riguarda la mobilità (condizione che costituisce il primo passo verso il licenziamento) di 25 mila dipendenti statali entro la fine dell’anno e la riduzione dell’Iva sui prodotti di ristorazione dall’attuale 23% al 13%. “La questione della mobilità dei dipendenti statali è considerata cruciale per dare il via libera alla concessione della tranche” (2,8 miliardi di euro) ha fatto sapere la delegazione della Troika. Mentre sempre ieri, nel pomeriggio questi ultimi hanno incontrato il ministro del Lavoro, Yannis Vroutsis, per discutere delle modifiche da apportare al sistema dei contributi previdenziali e del nuovo sistema di definizione dello stipendio base nel settore privato, il quale subirà un’ulteriore riduzione. Così dopo il programma di privatizzazioni che impone entro la fine del 2014 la vendita di aziende statali come l’Opap (la società che gestisce le lotterie), le Poste elleniche, la Depa (azienda del Gas), la Desfa (gestore della rete del gas) e la concessione a privati di infrastrutture come porti, aeroporti ed autostrade, la Grecia si prepara ad altre nuove riforme “lacrime e sangue” ai danni dello Stato Sociale.
Il popolo ellenico è ormai allo stremo, strozzato dalle misure del governo e della Troika, mentre la Grecia è già entrata nel quinto anno di recessione con una disoccupazione record pari al 27% (che raggiunge il 50% fra i più giovani), per la chiusura di scuole, degli uffici pubblici, degli ospedali, dei servizi di trasporto marittimi e aerei. Ogni giorno ci sono mille disoccupati in più. Il Prodotto interno lordo che lo scorso anno è sceso del 6%, è retrocesso ai livelli di dodici anni fa. Chi non ha più un tetto, va a vivere in strada, mentre nelle città aumentano violenze, rapine e furti nelle case. I crimini sono addirittura aumentati del tremila per cento in due anni. Secondo uno studio del Gsee, il maggior sindacato del settore privato, 3,9 milioni di persone su 11 vivranno a fine 2013 sotto la soglia di povertà dei 7.200 euro di reddito annuo. Il Paese è sommerso dai debiti e mantenuto a galla allo stesso tempo dagli “aiuti” finanziari forniti dai Paesi dell’Eurozona e dal Fondo Monetario Internazionale che secondo il programma stabilito nel 2014 raggiungeranno la cifra stratosferica di 240 miliardi di euro.
Grecia. Il governo mette sotto controllo le operazioni bancarie
Il segretario generale per i sistemi di informazione ha approvato un decreto che permette al governo di monitorare tutte le operazioni bancarie ad opera dei cittadini. Il controllo avverrà attraverso un meccanismo di doppio controllo online, mettendo i conti corrente in collegamento con spese e dichiarazione dei redditi. Il Ministero delle Finanze potrà quindi analizzare tutti i conti correnti, gli ispettori online potranno consultare prestiti, depositi, carte di credito e qualunque altro dato bancario, senza avere il permesso dei detentori dei conti.
Atene. Rimpasto di governo in vista
Il premier greco Antonis Samaras dovrebbe decidere nei prossimi giorni se fare un rimpasto del suo governo di coalizione (con il suo partito, Nea Dimokratia, appoggiato dal socialista Pasok e da Sinistra Democratica) dopo che il leader del Pasok, Evangelos Venizelos, uscito rafforzato dal recente Congresso del partito, ha manifestato la propria disponibilità a fornire all’esecutivo ulteriori ministri socialisti.
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