Gli Usa stanno realizzando "soldati mutanti". Lo scenario da incubo delle guerre prossime venture
Le human enhancement technologies sfidano l'etica, le leggi e le politiche esistenti
[ 4 gennaio 2013 ]
Umberto Mazzantini
Non è il siero del super-soldato di Capitan America ma ci si avvicina molto quanto rilevato da Patrick Lin, Maxwell J. Mehlman e Keith Abney, tre ricercatori dell'Ethics + Emerging Sciences Group del California Polytechnic State University nel loro studio "Enhanced Warfighters: Risk, Ethics, and Policy" realizzato per la Greenwall Foundation.
Negli Stati Uniti d'America diverse Agenzie stanno lavorando a progetti per produrre soldati "mutanti" utilizzando farmaci, protesi, manipolazioni genetiche ed altre tecniche di rafforzamento delle loro abilità. Sembra un fumetto della Marvel, ma non lo è e non è neppure la prima volta che gli Usa effettuano esperimenti sui loro soldati. Wired.com ricorda infatti che «Le preoccupazioni di ordine etico sono certamente precedenti. In una serie di esperimenti negli anni '70, volti a sviluppare armi allucinogeni, il Pentagono ha dato i soldati Lsd, apparentemente senza che i soggetti comprendessero appieno le conseguenze dell'utilizzo del farmaco. Durante la Guerra Fredda le truppe statunitensi sono state esposte a gas nervino, sostanze psico-chimiche ed altre sostanze tossiche, su base sperimentale e senza il loro consenso». Però, questi nuovi progetti puntano per la prima volta a sviluppare super-militari mutanti dotati di nuovi geni che eliminano la paura ed aumentano resistenza e forza. Secondo il rapporto, gli organismi coinvolti in questi progetti testano sui soldati farmaci, protesi robotiche, terapia elettroshock, manipolazioni genetiche e altre tecniche con effetti collaterali o conseguenze a lungo termine ancora ignoti. Il quadro, nonostante questi avvertimenti, sembra ancora peggiore dell'utilizzo di droghe e stimolanti che è noto che le forze armate Usa somministrano ai soldati impegnati in interventi armati. I ricercatori dicono che siamo alle soglie di una nuova era nella tecnologia di miglioramento del personale militare che il governo dovrebbe rapidamente cominciare a pensare attentamente alle gravi implicazioni che questo comporta prima di inviare "super-soldati" sul campo di battaglia: «Le autorità devono iniziare a prendere in considerazione le rilevanti questioni etico-morali, legali e di politica generale che si presentano, soprattutto per quanto riguarda un uso improprio o l'abuso della tecnologia». Soprattutto per quanto riguarda i rischi poco conosciuti che si presentano con lo sviluppo di "miglioramenti militari umani" e cioè l'utilizzo di esoscheletri rimovibili, impianti interni (e qui siamo a Wolerine e Ironman), droghe, alimentazione speciale, terapia genica, impianti robotizzati e protesi che possono essere utilizzati per migliorare le prestazioni e l'efficacia delle truppe. Secondo Wired.com, il Pentagono sta lavorando ad un "military human enhancement project" che prevede "metodi di valorizzazione" specifici: dieta e regimi di esercizi mirati, iniezioni per inibire lo stress, Transcranial direct current stimulation stile elettroshock per velocizzare il pensiero e terapia genica. Gli autori della ricerca mettono in guardia sulle complicazioni politiche e giuridiche che possono derivare da questa avventura dei vertici militari Usa, per esempio la possibilità che i danni derivanti dal fallimento di un qualche progetto di "valorizzazione" (e qui torniamo ai mutanti cattivi della Marvel e della Dc) possano portare ad azioni legali molto costose e sottolineano che «Un soldato rafforzato potrebbe anche diventare un criminale migliore». Inoltre i ricercatori dicono anche che «La paura della nuova tecnologia potrebbe portare a un'escalation della corsa globale agli armamenti. Come con altre tecnologie militari emergenti, quali la robotica e le cyber-capabilities, le human enhancement technologies sfidano le leggi e le politiche esistenti, così come valori etici basilari. Ma mentre le implicazioni della valorizzazione umana in generale sono stati ampiamente discussi, esiste attualmente una scarsa analisi delle implicazioni specificamente operative nel contesto militare, etiche e legali della valorizzare dei combattenti, come ad esempio: quanto sono o dovrebbero essere sicuri questi miglioramenti umani e i nuovi trattamenti medici sia prima della loro diffusione (considerando le recenti polemiche, come le vaccinazioni obbligatorie contro l'antrace)? Devono essere miglioramenti reversibili o temporanei (considerando che la maggior parte combattenti torneranno nella società come civili)? I miglioramenti potrebbero essere considerati come "armi biologiche" ai sensi della Biological and Toxin Weapons Convention (se si considera che il termine non è chiaramente definito)?» In una e-mail inviata a Wired.com, Patrick Lin scrive che «Grazie ai potenziamenti militari e ad altre tecnologie, il genio è già uscito dalla bottiglia: i benefici sono troppo irresistibili e il complesso militare-industriale ha ancora molto slancio. Ora, la cosa migliore che possiamo fare è quella di contribuire allo sviluppo di politiche preventive per prepararsi a queste nuove tecnologie, non post hoc o dopo che siano state fatte (come stiamo vedendo con i droni e le armi informatiche)». Come esempio del tipo di complicazione che possono insorgere in caso di un dispiegamento di soldati potenziati in battaglia, Wired.com cita l'incidente del "Canadian friendly fire": Il 18 aprile 2002, un paio di piloti di F16 dell'Air Force di ritorno da una missione di 10 ore sopra l'Afghanistan videro lampeggiare a 18.000 piedi sotto di loro. Pensando che fossero loro commilitoni sotto il fuoco dei ribelli, il maggiore Harry Schmidt sganciò una bomba a guida laser da 500 libbre. Ma si trattava di truppe canadesi in esercitazione e 4 soldati vennero uccisi dalla bomba. Le accuse penali contro i piloti alla fine furono lasciate cadere e furono soltanto espulsi dall'aeronautica militare canadese per "dolo" e "scarsa capacità di giudizio". In realtà i piloti di caccia canadesi erano pieni di Dexedrine stimolante, un'anfetamina che l'Air Force Usa e Canadese prescrivono di routine ai piloti che volano in lunghe missioni e la Food and Drug Administration Usa avverte che la Dexedrine può causare «Nuovi comportamenti aggressivi o di ostilità o peggiorarli», quindi non si capisce più se la colpa del fuoco amico canadese fosse dei piloti o della droga. Sembra solo un assaggio del tipo di problemi che le autorità militari e politiche si troveranno davanti con soldati con "poteri mutanti" dispiegati in una zona di guerra. Secondo i ricercatori californiani, «Da qualche parte, tra la robotica e la ricerca biomedica, si potrebbe arrivare al futuro Warfighter perfetto: quella che è in parte macchina e in parte uomo, un equilibrio formidabile tra la tecnologia e le nostre fragilità». E Wired.com scrive: «Ora, immaginate un futuro campo di battaglia pieno di piloti alimentati ad anfetamine, una fanteria cyborg e dei comandanti i cui cervelli sono stati scioccati per raggiungere livelli di astuzia tattica altrimenti impossibili..». Secondo Lin Mehlman ed Abney la questione più rilevante in futuro sarà quella di regolamentare e controllare la creazione e l'uso di questi super-soldati e a farlo dovrebbe essere un organismo internazionale che tuteli anche la loro salute dai cambiamenti genetici e dai possibili danni fisici e mentali che potrebbero subire. «Quali sono gli accessori dovrebbero essere consentiti dal diritto internazionale e quali dovrebbero essere vietati? - si chiedono - I combattenti potenziati possono essere considerati loro stessi "armi" e, pertanto, soggetti a regolamentazione secondo le Laws of Armed Conflict? O questi combattenti potrebbero essere considerati come un ulteriore "agente biologico'' all'interno della Biological and Toxin Weapons Convention?" Altre domande vengono fuori anche se si pensa al diritto dei soldati di accettare o rifiutare i trattamenti/terapie di miglioramento: «I combattenti sono tenuti a dare il loro consenso informato per essere migliorati e, in caso affermativo, quale dovrebbe essere questo procedimento?» I ricercatori evidenziano le principali questioni che dovrebbero porsi i legislatori e tutti noi e The Blaze scrive: «Questo è un utilizzo militare legittimo? E' davvero necessario, nel senso che non ci sono altre alternative che potrebbero raggiungere l'obiettivo previsto? Quali benefici superano il rischi?». Il team del California Polytechnic sottolinea inoltre le questioni riguardanti la trasparenza pubblica nell'uso di tecnologie di potenziamento e per questo si rivolge direttamente al Pentagono perché inizi a lavorare per sviluppare un quadro di riferimento etico-morale e legale per la regolamentazione delle tecnologie militari di potenziamento umano: «Nei fumetti e nella fantascienza, si può sospendere l'incredulità riguardo ai dettagli legati a tecnologie ed abilità fantastiche, come quelle rappresentate dai miglioramenti umani. Ma nel mondo reale, quando la vita imita l'arte ed i "poteri mutanti" si sta veramente cambiando il mondo, i dettagli sono importanti e richiedono indagini reali».
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=+19672Negli Stati Uniti d'America diverse Agenzie stanno lavorando a progetti per produrre soldati "mutanti" utilizzando farmaci, protesi, manipolazioni genetiche ed altre tecniche di rafforzamento delle loro abilità. Sembra un fumetto della Marvel, ma non lo è e non è neppure la prima volta che gli Usa effettuano esperimenti sui loro soldati. Wired.com ricorda infatti che «Le preoccupazioni di ordine etico sono certamente precedenti. In una serie di esperimenti negli anni '70, volti a sviluppare armi allucinogeni, il Pentagono ha dato i soldati Lsd, apparentemente senza che i soggetti comprendessero appieno le conseguenze dell'utilizzo del farmaco. Durante la Guerra Fredda le truppe statunitensi sono state esposte a gas nervino, sostanze psico-chimiche ed altre sostanze tossiche, su base sperimentale e senza il loro consenso». Però, questi nuovi progetti puntano per la prima volta a sviluppare super-militari mutanti dotati di nuovi geni che eliminano la paura ed aumentano resistenza e forza. Secondo il rapporto, gli organismi coinvolti in questi progetti testano sui soldati farmaci, protesi robotiche, terapia elettroshock, manipolazioni genetiche e altre tecniche con effetti collaterali o conseguenze a lungo termine ancora ignoti. Il quadro, nonostante questi avvertimenti, sembra ancora peggiore dell'utilizzo di droghe e stimolanti che è noto che le forze armate Usa somministrano ai soldati impegnati in interventi armati. I ricercatori dicono che siamo alle soglie di una nuova era nella tecnologia di miglioramento del personale militare che il governo dovrebbe rapidamente cominciare a pensare attentamente alle gravi implicazioni che questo comporta prima di inviare "super-soldati" sul campo di battaglia: «Le autorità devono iniziare a prendere in considerazione le rilevanti questioni etico-morali, legali e di politica generale che si presentano, soprattutto per quanto riguarda un uso improprio o l'abuso della tecnologia». Soprattutto per quanto riguarda i rischi poco conosciuti che si presentano con lo sviluppo di "miglioramenti militari umani" e cioè l'utilizzo di esoscheletri rimovibili, impianti interni (e qui siamo a Wolerine e Ironman), droghe, alimentazione speciale, terapia genica, impianti robotizzati e protesi che possono essere utilizzati per migliorare le prestazioni e l'efficacia delle truppe. Secondo Wired.com, il Pentagono sta lavorando ad un "military human enhancement project" che prevede "metodi di valorizzazione" specifici: dieta e regimi di esercizi mirati, iniezioni per inibire lo stress, Transcranial direct current stimulation stile elettroshock per velocizzare il pensiero e terapia genica. Gli autori della ricerca mettono in guardia sulle complicazioni politiche e giuridiche che possono derivare da questa avventura dei vertici militari Usa, per esempio la possibilità che i danni derivanti dal fallimento di un qualche progetto di "valorizzazione" (e qui torniamo ai mutanti cattivi della Marvel e della Dc) possano portare ad azioni legali molto costose e sottolineano che «Un soldato rafforzato potrebbe anche diventare un criminale migliore». Inoltre i ricercatori dicono anche che «La paura della nuova tecnologia potrebbe portare a un'escalation della corsa globale agli armamenti. Come con altre tecnologie militari emergenti, quali la robotica e le cyber-capabilities, le human enhancement technologies sfidano le leggi e le politiche esistenti, così come valori etici basilari. Ma mentre le implicazioni della valorizzazione umana in generale sono stati ampiamente discussi, esiste attualmente una scarsa analisi delle implicazioni specificamente operative nel contesto militare, etiche e legali della valorizzare dei combattenti, come ad esempio: quanto sono o dovrebbero essere sicuri questi miglioramenti umani e i nuovi trattamenti medici sia prima della loro diffusione (considerando le recenti polemiche, come le vaccinazioni obbligatorie contro l'antrace)? Devono essere miglioramenti reversibili o temporanei (considerando che la maggior parte combattenti torneranno nella società come civili)? I miglioramenti potrebbero essere considerati come "armi biologiche" ai sensi della Biological and Toxin Weapons Convention (se si considera che il termine non è chiaramente definito)?» In una e-mail inviata a Wired.com, Patrick Lin scrive che «Grazie ai potenziamenti militari e ad altre tecnologie, il genio è già uscito dalla bottiglia: i benefici sono troppo irresistibili e il complesso militare-industriale ha ancora molto slancio. Ora, la cosa migliore che possiamo fare è quella di contribuire allo sviluppo di politiche preventive per prepararsi a queste nuove tecnologie, non post hoc o dopo che siano state fatte (come stiamo vedendo con i droni e le armi informatiche)». Come esempio del tipo di complicazione che possono insorgere in caso di un dispiegamento di soldati potenziati in battaglia, Wired.com cita l'incidente del "Canadian friendly fire": Il 18 aprile 2002, un paio di piloti di F16 dell'Air Force di ritorno da una missione di 10 ore sopra l'Afghanistan videro lampeggiare a 18.000 piedi sotto di loro. Pensando che fossero loro commilitoni sotto il fuoco dei ribelli, il maggiore Harry Schmidt sganciò una bomba a guida laser da 500 libbre. Ma si trattava di truppe canadesi in esercitazione e 4 soldati vennero uccisi dalla bomba. Le accuse penali contro i piloti alla fine furono lasciate cadere e furono soltanto espulsi dall'aeronautica militare canadese per "dolo" e "scarsa capacità di giudizio". In realtà i piloti di caccia canadesi erano pieni di Dexedrine stimolante, un'anfetamina che l'Air Force Usa e Canadese prescrivono di routine ai piloti che volano in lunghe missioni e la Food and Drug Administration Usa avverte che la Dexedrine può causare «Nuovi comportamenti aggressivi o di ostilità o peggiorarli», quindi non si capisce più se la colpa del fuoco amico canadese fosse dei piloti o della droga. Sembra solo un assaggio del tipo di problemi che le autorità militari e politiche si troveranno davanti con soldati con "poteri mutanti" dispiegati in una zona di guerra. Secondo i ricercatori californiani, «Da qualche parte, tra la robotica e la ricerca biomedica, si potrebbe arrivare al futuro Warfighter perfetto: quella che è in parte macchina e in parte uomo, un equilibrio formidabile tra la tecnologia e le nostre fragilità». E Wired.com scrive: «Ora, immaginate un futuro campo di battaglia pieno di piloti alimentati ad anfetamine, una fanteria cyborg e dei comandanti i cui cervelli sono stati scioccati per raggiungere livelli di astuzia tattica altrimenti impossibili..». Secondo Lin Mehlman ed Abney la questione più rilevante in futuro sarà quella di regolamentare e controllare la creazione e l'uso di questi super-soldati e a farlo dovrebbe essere un organismo internazionale che tuteli anche la loro salute dai cambiamenti genetici e dai possibili danni fisici e mentali che potrebbero subire. «Quali sono gli accessori dovrebbero essere consentiti dal diritto internazionale e quali dovrebbero essere vietati? - si chiedono - I combattenti potenziati possono essere considerati loro stessi "armi" e, pertanto, soggetti a regolamentazione secondo le Laws of Armed Conflict? O questi combattenti potrebbero essere considerati come un ulteriore "agente biologico'' all'interno della Biological and Toxin Weapons Convention?" Altre domande vengono fuori anche se si pensa al diritto dei soldati di accettare o rifiutare i trattamenti/terapie di miglioramento: «I combattenti sono tenuti a dare il loro consenso informato per essere migliorati e, in caso affermativo, quale dovrebbe essere questo procedimento?» I ricercatori evidenziano le principali questioni che dovrebbero porsi i legislatori e tutti noi e The Blaze scrive: «Questo è un utilizzo militare legittimo? E' davvero necessario, nel senso che non ci sono altre alternative che potrebbero raggiungere l'obiettivo previsto? Quali benefici superano il rischi?». Il team del California Polytechnic sottolinea inoltre le questioni riguardanti la trasparenza pubblica nell'uso di tecnologie di potenziamento e per questo si rivolge direttamente al Pentagono perché inizi a lavorare per sviluppare un quadro di riferimento etico-morale e legale per la regolamentazione delle tecnologie militari di potenziamento umano: «Nei fumetti e nella fantascienza, si può sospendere l'incredulità riguardo ai dettagli legati a tecnologie ed abilità fantastiche, come quelle rappresentate dai miglioramenti umani. Ma nel mondo reale, quando la vita imita l'arte ed i "poteri mutanti" si sta veramente cambiando il mondo, i dettagli sono importanti e richiedono indagini reali».
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