La Palestina è uno Stato non-membro, osservatore alle Nazioni Unite


Con 138 voti favorevoli, 9 contrari e 41 astenuti, la Palestina è da ieri un «Paese osservatore non membro» delle Nazioni Unite: come previsto, l'Assemblea generale ha approvato a larga maggioranza la risoluzione presentata dall'Autorità nazionale. Un'iniziativa diplomatica decisa per raggiungere due obbiettivi principali, ovvero sbloccare il processo di pace e rafforzare la posizione del suo presidente Abu Mazen, ma che non è priva di incognite. 

Israele ha sottolineato come la decisione dell' Onu non cambi di una virgola la situazione sul terreno - non si veda per nulla costretto a tornare troppo in fretta al tavolo negoziale, non solo approfittando della persistente frattura tra le fazioni palestinesi ma sostenuto anche dal «no» statunitense alla risoluzione e da un'altra pericolosa divisione, quella all'interno dell'Unione Europea.


New York, 30 nov. - (Adnkronos/dpa) - "Infelice e controproducente". Cosi' gli Stati Uniti hanno bollato il voto all'Assemblea generale dell'Onu che ieri ha riconosciuto la Palestina come stato osservatore non membro con 138 "si'" e e 9 "no". Questo voto, ha detto l'ambasciatore americano all'Onu Susan Rice, "crea ulteriori ostacoli sulla via della pace, per questo gli Stati Uniti hanno votato contro". Secondo la Rice, il voto non puo' risolvere il conflitto israelo-palestinese e "per questa ragione il voto non puo' essere frainteso come base per l'ammissibilita' all'Onu come Stato. Non lo e'. Questa risoluzione non riconosce che la Palestina e' uno Stato".


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