E' tempo di pacificarsi con la natura


“E se anche venissimo a conoscenza di tutte le turpitudini, di tutti i crimini, nefandezze, aberrazioni, e perversioni del Sistema, sventolandole in mondo visione sul naso dei loro fautori e indicandoli uno per uno, con nome e cognome, tutto rimarrebbe incredibilmente lo stesso.
La nostra opera di denuncia e di diffusione della notizia, restano lettera morta se non sono suffragate da un’azione di ribellione tangibile, e rinunciando alle tentazioni indotte dalla Bestia Liberista.
Potremmo dunque dire peste e corna del Sistema Potere, che nulla cambierebbe! Il Sistema (diversamente da quanto la logica ci costringerebbe a pensare), si nutre di tutto questo, ne gode e se ne vanta, trasformandolo in seguito in un grande business.
Lui oggi, é il nostro signore e creatore. Lui, che per gentile concessione, ci da la possibilità di attaccarlo, criticarlo e maledirlo, sapendo che ne ricaverà vantaggi e piacere”.

Una buona parte del vecchio mondo ha resistito fino a 50 anni fa, dopo millenni in cui l’uomo (quello veramente sapiens) traeva ogni suo sostentamento, vera gioia e vero dolore dalla Madre Suprema: la TERRA.
Le nostre paure più perverse, attacchi di panico, depressione, le infinite forme nevrotiche ed altro ancora, non sono che il risultato di questo scollamento che la modernità ha prodotto fra l’uomo e la natura e quindi fra le varie e infinite entità spirituali.
Le tradizioni, il rito magico, l’iniziazione, il folclore, il timore dell’inconoscibile, erano le fondamenta etiche di un vivere consapevole. Oggi siamo sommersi dal Nulla e avvolti in un dolore pungente dal quale non ci possiamo liberare. Non servono farmaci, droghe e isterica allegria, per lenire il nostro dolore esistenziale.
E’ tempo di pacificazione con la natura; abbandonare le città per affondare le nostre mani nella terra – zappare, seminare, raccogliere e, in fine, sperare.
Questa é la sola e vera conoscenza, medicamento e cura, per tutti i nostri mali: ritrovare la nostra vera essenza, le emozioni, le atmosfere, la magia, il silenzio e la Fede, senza la quale, nulla ha un senso.
L’uomo che non possiede terra e non dissoda, non semina e non raccoglie i suoi frutti benedetti, non può considerarsi tale, ma elemento improprio di un habitat in cui non si riconosce. Un eretico, verso quel disegno imperturbabile che, dall’origine, regolava, monitorava e armonizzava ogni azione umana: l’Etica.
Questa inedita razza umana, è come un’ape senza fiori, un pesce senza mare, un albero senza radici, un uccello senza cielo, una religione senza Dio, un cuore senza passione e una vela senza vento.
Non siamo che gli ingranaggi consunti e arrugginiti, di un meccanismo perverso e pervertito, i cui costi – relativi alla sua manutenzione e alla bonifica, di tutte le scorie tossiche prodotte e rifiuti dispersi sul territorio – superano di gran lunga i benefici apportati alla comunità (nel senso di qualità della vita e di felicità), e gli stessi guadagni.
La capacità di sognare, di amare, di credere e di sperare, sono tutte il prodotto di quel rapporto simbiotico (scambio mutualistico) che, da sempre, l’essere umano ha avuto e coltivato con la Terra, Madre indiscussa del nostro destino.
Una Terra oggi, straziata, vilipesa, violentata e stuprata, da un orda, di diavoli dai bianchi colletti e cravatte chiassose, che hanno mercificato con Satana, il sangue e il futuro dei nostri figli, a fronte di vizio e di perversione.
Il futuro dell’umanità è stato divorato dalla voracità di un presente ipertrofico che, come un buco nero, travolge nel suo vortice le nostre esistenze.
In passato, il culto religioso, in tutte le sue molteplici e diverse forme, si esprimeva come liturgia di ringraziamento, al fine di ingraziarsi la benevolenza del Cielo perché non si interrompesse quello stato di grazia e quindi, di appagamento, che la natura dispensava agli uomini, con magnanimità e in abbondanza.
La Natura, in tutte le sue manifestazioni, era sinonimo del divino e, in quanto tale, aspirava alla fede.
L’ateismo dilagante nelle società occidentali consumiste e relativiste (e che le rappresenta in quanto, tali), è la logica risultante di un disagio fisico, psichico ed esistenziale di massa, frustrante, paranoide e vendicativo, che si dissocia da ogni concetto di bene comune e di solidarietà. Un atteggiamento totalmente riverso su uno sterile opportunismo individuale e chiusura verso l’esterno.
In quest’epoca moderna caratterizzata da un’idolatria di quart’ordine, dove si mitizzano star della musica, calciatori, piloti, attori, politici nani, zoccole e imprenditori inquinatori, il concetto di “divino” è stato per sempre cancellato da ogni azione umana, sentimento ed emozione. Una portata di fuoco diseducatrice e mistificatrice, che il Sistema Bestia ha messo in atto, per mercificare (senza più alcun ostacolo di natura etica e morale), la sua effimera e immonda mercanzia.
Il mondo contadino, che un tempo rappresentava un buon 99% della popolazione, era caratterizzato dall’autonomia e dall’autosufficienza, e ogni singolo o gruppo, definiva e determinava una sua “ragion d’essere”, sulla soddisfazione dei bisogni primari ed essenziali, relativi e dipendenti al territorio; alla sua capacità di produrre beni e privilegi (acqua, fertilità, energia) e sulla spinta propulsiva di consolidate tradizioni e ataviche credenze. Diversamente da oggi e, in netta antitesi con le ingenue teorie illuministe, ogni ragione si era compiuta ormai da tempo, e nell’individualismo prolifico veniva sancito il sacro valore della diversità.
La forza di volontà poi, che in passato aveva la funzione, lo scopo e la potenza di produrre diversità e merito, è venuta meno, per trasfigurare in omologazione e supina accettazione.
Ergo, nessuna ipotetica “crescita, ricerca e sviluppo”, potranno mai sanare una tale tragica circostanza, ma solo prolungare, ancora per un po’, questa dolorosa agonia.
C’è un solo e unico modo, al fine di rimediare (almeno in parte), agli effetti apocalittici che innescherà il prossimo crollo del Sistema Liberista: RITORNARE ALLA TERRA, riconvertendo la “peggiore industria” (chimica in primis), in posti di lavoro pulito e morale – in agricoltura biologica e attività connesse – nella manualità e nell’artigianato.
E’ tutto qui, molto semplice e normale, ma straordinariamente reale e fattibile!
Oggi, il futuro dei nostri figli e nipoti si colloca in quel luminoso passato che noi, come alieni venuti da un’altra galassia, abbiamo mortificato e demonizzato, per assecondare gli incantesimi della “modernità”, la nostra vanità e uno sfrenato egoismo masochista.
Per un’ultima volta intendo confidare nella vostra intelligenza, per appellarmi a quella consapevolezza e ritrovato buon senso, in grado di decidere per il meglio le sorti dell’umanità e del pianeta!
Il Sistema politico, economico e mediatico è sul punto di collassare e se ci troveremo impreparati ad affrontare gli eventi, le possibilità di sopravvivere, sono quasi nulle.
Tornare indietro, è il percorso più praticabile e meno utopico, contrariamente del perseverare in questa direzione.
http://www.free-italia.net/2012/11/e-tempo-di-pacificarsi-con-la-natura.html


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