L’ “imbuto” della Louisiana, si teme una catastrofica esplosione!


Ricordate il grande, inspiegato “imbuto” della Louisiana che inghiotte il terreno trasformandolo in fanghiglia maleodorante? Ha ripreso d allargarsi. Soprattutto i fenomeni che hanno preceduto la sua formazione – terremoti e bolle di gas che vengono a galla nei corsi d’acqua – stanno verificandosi nelle vicinanze, fino a circa 50 chilometri di distanza.

L’ “imbuto” si prepara a fare il bis? Non è mica finita. Le autorità hanno avvertito i residenti che, in tutta la zona, una non meglio precisata quantità di un non meglio precisato gas sta accumulandosi nella falda sotterranea d’acqua. Se il fenomeno continua, l’aumento della pressione può provocare un’esplosione catastrofica.

Uno scenario un filino apocalittico… Ormai da mesi sono state evacuate le famiglie che abitano più vicino all’ “imbuto”. Il punto è che non si capisce cosa caspita stia avvenendo nel sottosuolo. Un sottosuolo fittamente traforato da varie attività industriali.

Così fittamente traforato che è difficile pensare ad una catastrofe puramente naturale. Probabilmente c’entra l’uomo: difficile stabilire come. E difficile, soprattutto, è metterci una pezza.

Le autorità stanno monitorando, come si suol dire. Hanno inoltre ordinato trivellazioni nella speranza di raggiungere il gas e farlo “sfiatare”. Del resto, cosa altro si può fare?

Riassunto delle puntate precedenti. L’ “imbuto”, preceduto da terremoti e bolle di gas nei corsi d’acqua, si è formato il 3 agosto in una zona della Louisiana chiamata Bayou Corne. Adesso misura circa 1,6 ettari.

Si trova in corrispondenza di una grande formazione sotterranea di sale in cui per molto tempo è stata iniettata ed estratta acqua, così da ottenere un liquido salmastro adatto a scopi industriali.

La caverna, situata a circa 1000 metri di profondità, è abbandonata e sigillata. Prima però ci hanno messo dentro rifiuti di vario genere, compresi materiali naturalmente radioattivi provenienti da trivellazioni petrolifere.

L’ “imbuto” con ogni probabilità è dovuto al cedimento della caverna, dicono gli esperti. Perchè il cedimento si è verificato? Ah, questo è un altro paio di maniche…

Nelle immediate vicinanze un’altra caverna del genere è stata utilizzata come stoccaggio sotterraneo di gas: si inietta e si estrae, a seconda che il mercato renda conveniente l’acquisto o la vendita, nè più nè meno che in tanti luoghi d’Italia, Emilia compresa. Si è comunque provveduto a svuotarla.

E ora le novità. Con la nascita dell’ “imbuto” erano cessati i terremoti: mercoledì però si è sentita una scossa ad una cinquantina di chilometri di distanza, preceduta da un boato.

I luoghi in cui vengono alla superficie bolle di gas – l’altro segnale che ha preceduto la formazione dell’ “imbuto” – solo saliti a 17, più un lago situato a 50 chilometri di distanza.

Le autorità hanno avvertito che nella falda sotterranea d’acqua sta accumulandosi un non meglio precisato gas (effettuati i dovuti controlli, non sono state trovate perdite in oleodotti sotterranei e simili): se la pressione raggiungerà le 5-5,8 atmosfere si produrrà una gigantesca esplosione.

Quanto gas c’è lì sotto? Non si sa. Da dove viene? Nemmeno. Dove si verificherà l’eventuale esplosione? Ovviamente nel punto in cui il terreno sovrastante è più debole. Quale sia questo punto, nessuno è in grado di dirlo.

Monitoraggi a parte, le autorità hanno preso un provvedimento: la ditta che ha sfruttato il deposito sotterraneo di sale ha ricevuto l’ordine di trivellare pozzi fino alla caverna. L’obiettivo è raggiungere l’accumulo di gas nel sottosuolo e farlo uscire nell’atmosfera, così da alleggerire la pressione sottoterra.

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