Lo sciame delle Orionidi caratterizza questo mese. E come sempre, una ricca panoramica sulle costellazioni, posizioni dei pianeti, congiunzioni, mappe stellari dettagliate ed effemeridi di Sole, Luna e pianeti. Tutti gli eventi astronomici del mese di Ottobre 2012!
Sommario
Sole
Si trova nella costellazione della Vergine fino al giorno 31, quando entra in quella della Bilancia.
- 1 ottobre: sorge alle 07:07, tramonta alle 18:51
- 15 ottobre: sorge alle 07:23, tramonta alle 18:28
- 31 ottobre: sorge alle 06:42, tramonta alle 17:05 (ora Solare)
la durata del giorno diminuisce di circa 1 ora e 21 minuti dall’inizio del mese. Nella notte tra il 27 e il 28 torna in vigore l’ora solare: pertanto, lancette dell’orologio spostate un’ora indietro!
Luna
Il giorno 5 alle ore 00:15 la Luna raggiunge l’apogeo (405.162 Km di distanza), mentre il giorno 17 alle ore 01:18 si troverà nel punto più vicino alla Terra nel corso della sua orbita, il perigeo (360.671 km).
- Ultimo Quarto il 8 (ore 07:36)
- Luna Nuova il 15(ore 12:04)
- Primo Quarto il 22 (ore 03:34)
- Luna Piena il 29 (ore 19:51)
sorgere e tramontare:
- 1 ottobre: tramonta alle 08:22 , sorge alle 19:17
- 15 ottobre: sorge alle 07:15, tramonta alle 18:15
- 31 ottobre: tramonta alle 08:09 , sorge alle 18:03
di Vincenzo Zappalà
Posizione dei pianeti
Mercurio
Il pianeta è nuovamente osservabile dopo il tramonto, ma le circostanze non sono favorevoli perché Mercurio per tutto il mese si manitene molto basso sull’orizzonte occidentale. Anche se il 26 ottobre raggiunge la massima elongazione serale a 24° dal Sole, l’orario del suo tramonto non ritarda molto. Il massimo ritardo sul tramonto del Sole è di 52 minuti la sera del 30. Non sarà facile scorgerlo tra le luci del crepuscolo.
ATTENZIONE: se si usa uno strumento ottico per osservare il pianeta, NON inquadrare MAI il Sole se non si è dotati di apposito filtro. Ciò comporterebbe danni irreparabili alla vista! [Per saperne di più]
Venere
il periodo di migliore osservabilità mattutina è ormai passato e l’intervallo di tempo disponibile per ammirare il luminosissimo pianeta diminuisce lentamente. Nelle ultime ore della notte c’è comunque ancora tutto il tempo per osservarlo agevolmente. All’inizio del mese Venere sorge 3 ore e mezza prima del Sole, alla fine il tempo a disposizione si riduce a 3 ore. Venere attraversa la costellazione del Leone fino al giorno 23, quando fa il suo ingresso nella Vergine. Da notare prima dell’alba del 3 ottobre lacongiunzione estremamente ravvicinata (appena 7’ di separazione angolare) con Regolo, la stella più luminosa del Leone. [Per saperne di più]
Marte
per descrivere l’osservabilità del pianeta rosso, vale esattamente quanto indicato per il mese precedente. Ripetiamo quindi le indicazioni: nei prossimi mesi Marte sarà quasi inosservabile, ma continuerà a rimanere a lungo appena sopra l’orizzonte occidentale ad una altezza di una decina di gradi al calare della sera. Si verifica una sorta di inseguimento tra Marte e il Sole. Quest’ultimo si sposta tra le costellazioni zodiacali, ma Marte fa altrettanto nella stessa direzione, senza lasciarsi raggiungere dal Sole per diversi mesi. Marte resterà quindi a lungo molto basso in cielo, ad Ovest, osservabile per pochi minuti all’attenuarsi delle luci del crepuscolo serale. Il 6 ottobre lascia la costellazione della Bilancia e attraversa la parte superiore dello Scorpione, fino al giorno 18, quando entra nell’Ofiuco. [Per saperne di più]
Giove
le sere di questa prima parte di autunno sono praticamente prive di pianeti osservabili ad occhio nudo. Non rimane quindi che attendere l’arrivo di Giove. Il pianeta gigante continua ad anticipare il suo sorgere e dovremo quindi attendere sempre meno per scorgerlo sull’orizzonte orientale. Con il passaggio all’ora solare già prima delle ore 21 sarà possibile individuarlo e seguirlo per il resto della notte. E’ l’astro più brillante della volta celeste fino al sorgere di Venere. Dal 4 ottobre il moto si inverte e diventa retrogrado. Giove si sposta molto lentamente nella costellazione del Toro dove, come nel mese precedente, sorge quasi in contemporanea con la brillante stella Aldebaran.
Sempre degni di nota i 4 satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede eCallisto), che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore creando spettacolari configurazioni. [Per saperne di più]
Saturno
il 25 ottobre si trova in congiunzione con il Sole, pertanto è completamente inosservabile. Sarà necessario attendere qualche settimana per scorgerlo nuovamente al mattino, prima dell’alba. Il pianeta si trova ancora nella Vergine, costellazione che lo ha ospitato tutto l’anno. [Per saperne di più]
Urano
dopo l’opposizione dello scorso 29 settembre le condizioni di osservabilità del pianeta sono ancora ottimali. Urano è osservabile praticamente per l’intera notte. Il pianeta di sposta lentamente con moto retrogrado nella costellazione dei Pesci. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è necessario l’uso di un telescopio. [Per saperne di più]
Nettuno
è ancora osservabile per gran parte della notte. Nelle prime ore della notte è già alto in cielo a Sud-Ovest e successivamente a Sud, dove culmina alla massima altezza sull’orizzonte. Ricordiamo che Nettuno si avvicina appena alla soglia della percezione ad occhio nudo e per poterlo osservare l’ausilio di un telescopio rimane indispensabile. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere molto a lungo, fino all’anno 2022. [Per saperne di più]
Plutone
Preso atto della riclassificazione di Plutone a plutoide da parte della IAU(Parigi, Giugno 2008), la nostra rubrica includerà comunque l’osservabilità dell’astro.
L’osservazione del lontanissimo pianeta nano è destinata a diventare sempre più difficoltosa. Plutone rimane visibile solo per poche ore sull’orizzonte occidentale e il suo tramonto anticipa sempre più nel corso del mese. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione in cui è destinato a rimanere ancora ben 11 anni, fino al 2023.
Con la sua magnitudine 14 sono necessari un cielo scuro, una buona carta stellare e almeno un telescopio da 8″ di apertura (200mm). [Per saperne di più]
Congiunzioni
Luna – Pleiadi
nella tarda serata del 3 ottobre sull’orizzonte occidentale merita la nostra attenzione per il raggruppamento di astri concentrati nella costellazione del Toro. Procedendo da destra a sinistra, il luminoso disco lunare precede le Pleiadi, le Iadi (con la nota forma a “V” che rappresenta la testa del Toro) e la luminosa stella Aldebaran. L’ultimo a sorgere è il pianeta Giove.
Luna – Giove
la Luna, non ancora all’Ultimo Quarto, attraversando la costellazione del Toro, supera le Pleiadi e le Iadi e il 5 ottobre possiamo ammirarla in una stretta congiunzione con Giove.
Luna- Venere
prima dell’alba del 12 ottobre una sottilissima falce di Luna calante (mancano solo due giorni alla Luna Nuova) sorge preceduto dal luminosissimo Venere. La congiunzione tra i due astri si verifica nella costellazione del Leone
Luna – Marte
l’osservazione di questa congiunzione non è molto agevole. Il giorno 18 gli astri coinvolti, al crepuscolo, si trovano ad appena una decina di gradi sull’orizzonte a Sud-Ovest. Vale comunque la pena tentare: mentre lo Scorpione tramonta – si può notare la luminosa Antares – Marte si trova appena oltre il confine con la costellazione dell’Ofiuco. Poco più in alto troviamo la sottile falce di Luna crescente
Luna – Pleiadi
il giorno dopo la Luna Piena si ripete una configurazione simile a quella già osservata il 3 ottobre. La sera del 31 ottobre il mese si conclude con il sorgere del disco lunare in congiunzione con le Pleiadi. Come ormai noto, questi astri sono seguiti dalle Iadi, da Aldebaran e dal pianeta Giove.
Lo sciame meteorico delle Orionidi 2012
il radiante dello sciame
Conosciute come lo sciame-fratello delle Eta Aquaridi di maggio, le Orionidi di fine ottobre sono associate alla cometa di Halley, la più conosciuta e studiata delle comete.
Lo sciame si produce ogni anno negli stessi giorni allorchè l’orbita terrestre incrocia la scia di polveri – che vaporizzano in atmosfera ad un’altezza di circa 100 km – lasciata dal passaggio della cometa ed ha come radiante la zona di Orione che è ai confini con le stelle dei Gemelli.
Tra il 21/22 e il 22/23 (con l’aiuto di una Luna al primo quarto che tramonterà poco dopo mezzanotte) di ottobre potremo seguire la maggiore attività delle Orionidi. L’osservazione di questa corrente è molto interessante e avvincente, poiché da un anno all’altro la sua densità spaziale risulta cambiare e di conseguenza la quantità delle meteore. Inoltre le Orionidi non presentano un massimo unico, ma una serie di variazioni della frequenza tra il 16 e il 23 ottobre, dato che la Terra nel suo moto nello spazio incontra zone più o meno dense di meteoroidi. Per osservarle occorrerà aspettare almeno mezzanotte, dopo di che il radiante a nord di Betelgeuse sarà sempre meglio osservabile in altezza.
costellazioni
Solo nelle prime ore della notte ci sarà ancora l’opportunità di osservare parte delle costellazioni che hanno dominato il cielo estivo. Una volta spente le ultime luci del crepuscolo serale, avremo appena il tempo di vedere ad occidente il tramonto del Bootes con la brillante stella Arturo, subito seguito dall’Ofiuco e da Ercole.
Abbiamo a disposizione qualche ora in più per vedere ancora una volta il “Triangolo Estivo”, del quale ricordiamo i componenti: ai vertici troviamo le stelle Altair dell’Aquila, Vega della Lira e infine Deneb del Cigno. (si rimanda alle rubriche dei mesi precedenti per le descrizioni più dettagliate delle tre costellazioni).
Lungo l’eclittica cominciano ad apparire ad Est le costellazioni dello zodiaco che vedremo alte in cielo per i successivi mesi dell’Autunno e dell’Inverno: in tarda serata sorgeranno prima il Toro e successivamente i Gemelli.
Ad Ovest, poco dopo il tramonto del Sole, vedremo per l’ultima volta per quest’anno il Sagittario; a Sud – Ovest il Capricorno e l’Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti, non offrono punti di riferimento rilevanti. La costellazione dei Pesci è anch’essa poco appariscente, ma la sua posizione, a Sud di quella di Pegaso, ne facilita il ritrovamento sulla volta celeste.
Ancora più ad Est è facile identificare la piccola costellazione zodiacale dell’Ariete. Il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, situato ben alto nel cielo in questa stagione, quasi allo zenit – cioè sulla verticale sopra le nostre teste. Tra Pegaso e la stella polare, quest’ultima come sempre ferma in cielo ad indicare il Nord, troviamo Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a “W”, e Cefeo, quest’ultima costellazione un po’ più difficile da riconoscere essendo priva di stelle brillanti.
Dal vertice nord-est del quadrilatero di Pegaso inizia un allineamento di 3 stelle piuttosto luminose: si tratta della costellazione di Andromeda. Proseguendo ancora sullo stesso allineamento, sull’orizzonte nord-orientale, sopra la brillante stella Capella (della costellazione dell’Auriga), possiamo riconoscere il Perseo, con una forma che ricorda una “Y” rovesciata.
Parlando di queste costellazioni, non si può fare a meno di citare due oggetti del cielo tra i più ammirati dagli astrofili. Si tratta di oggetti molto facili da osservare, adatti anche a chi si avvicina per la prima volta all’osservazione astronomica.
Iniziamo con il “Doppio Ammasso del Perseo”: si trova nella zona di cielo tra Perseo e Cassiopea ed è già visibile ad occhio nudo in cieli oscuri e senza Luna, ma diventa spettacolare già con un semplice binocolo. Complessivamente i due ammassi sono costituiti da circa 400 stelle, e distano da noi oltre 7.000 anni luce.
Guardiamo adesso la costellazione di Andromeda: delle 3 stelle più brillanti che troviamo vicino a Pegaso, prendiamo a riferimento quella centrale. Spostiamoci da lì verso Cefeo: con l’aiuto di una mappa, non sarà difficile notare anche con un binocolo (ma in cieli molto bui si può intravedere anche ad occhio nudo) una leggera nebulosità a forma di ellisse schiacciata: è la famosa galassia di Andromeda (M31), omonima della costellazione che la ospita.
Sopra: la galassia di Andromeda – ingrandisci
Andromeda è la galassia più vicina alla nostra Via Lattea, ma i “grandi numeri” che la caratterizzano non mancheranno di emozionare chi per la prima volta potrà osservarla attraverso un telescopio: si trova comunque alla distanza di circa 2 milioni e mezzo di anni luce (un anno luce è pari a poco meno di 10.000 miliardi di km), ha un diametro di circa 200.000 anni luce secondo le stime più recenti e contiene oltre 100 miliardi di stelle!
Concludiamo il tour del cielo con l’Orsa Maggiore, che in questo periodo troviamo bassa sull’orizzonte settentrionale. Tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.
Mappe del cielo ed eventi del mese
- orizzonte Nord
- orizzonte Sud
- orizzonte Est
- orizzonte Ovest
- zenit
- congiunzione Luna – Pleiadi (giorno 3 ore 23:00)
- congiunzione Luna – Giove (giorno 5 ore 23:00)
- congiunzione Luna – Venere (giorno 12 ore 05:00)
- congiunzione Luna – Marte (giorno 18 ore 19:00)
- congiunzione Luna – Pleiadi (giorno 31 ore 20:00)
Nota: Le mappe del cielo sono realizzate con Stellarium e riferite alla metà del mese alle ore 22:00 circa ora italiana, latitudine media (Roma), ad esclusione di congiunzioni ed eventi particolari. Gli orari delle congiunzioni sono scelti valutando le condizioni di migliore osservazione.
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