Reazione popolare contro i microchip RFID

È recentissima la notizia che in alcune scuole americane è partito un progetto pilota per far abituare i bambini ad indossare un microchip RFID durante la permanenza negli ambienti scolastici, attraverso alcuni gadget come la tessera identificativa scolastica “microchippata”, la divisa scolastica con trasmettitore incorporato e addirittura un collare (!) da indossare proprio come gli animali domestici…
Il governo americano vorrebbe garantire “la sicurezza” degli studenti, tracciandone tutti gli spostamenti per ridurre la percentuale di coloro che “marinano” la scuola.
Sono questi i primi passi che il NWO sta muovendo a livello sperimentale per rendere familiare alle nuove inesperte generazioni l’intimo contatto con un microchip capace di monitorare le loro vite. Ebbene forse hanno sbagliato tempistica o valutato male i loro “polli”, perchè negli ultimi giorni questi progetti non hanno fatto altro che scatenare malumori popolari e proteste pubbliche contro l’uso di questa tecnologia.
Le scene che vedete nel video sotto l’articolo sono del tipo che qualche anno fa ci immaginavamo nei film futuristici tipo “Orwell 1984“, ma sono un segno concreto che perfino in America (per eccellenza la patria del controllo di massa) le persone non si fanno mettere nel sacco così facilmente. I microchip sono da decenni nei programmi di controllo del NWO: la strategia per la loro introduzione è graduale, procede poco alla volta per diluire i cambiamenti nel tempo ed attutirne l’impatto emotivo. Se il loro primo passo felpato ha sortito questi effetti sonanti, i nostri “controllori” hanno poco da stare allegri. La gente non dorme più, dovrebbero tenerne conto.
In effetti, se le persone reagiscono in massa come fa nel video la gente di San Antonio, e dimostrano lo stesso livello di consapevolezza, quale scusa potranno mai escogitare per indurre l’impianto di massa? La sicurezza? La salute? No, non funzionerebbero mai per coloro che conoscono la finalità a lungo termine del progetto. Ricordate sempre che la legge del consenso, esplicito o tacito, è alla base delle manipolazioni del NWO. Il potere è sempre stato, e sempre sarà in mano nostra. Attraverso l’arma dell’informazione, (per citare uno dei manifestanti nel video…) facciamo diventare RFID l’acronimo di Revitalize Freedom, Indipendence and Democracy (Rivitalizziamo la Libertà, l’Indipendenza e la Democrazia). Buona lettura dell’articolo originale “More RFID chip resistance”.
Lòthlaurin
L’associazione “We Are Change” (“Noi Siamo il Cambiamento”, n.d.t.) ha protestato contro l’obbligo per gli studenti della scuola di San Antonio di indossare un collare con un microchip RFID per il tracking (tracciatura degli spostamenti, n.d.t.). L’associazione, i genitori e gli studenti, assieme ai preoccupati concittadini, hanno parlato al consiglio del distretto scolastico indipendente di Northside, facendo presente ai convenuti che ciò rappresenta una violazione dei diritti civili e religiosi dei bambini, oltre a costituire una seria minaccia per la salute.
Il Governo non si cura tanto degli adulti, ormai rigidi nei loro schemi di idee, quanto delle nuove generazioni. Sente il dovere di assoggettarle… ecco perchè il congresso ha reso tutto “legale” molto tempo fa. A proposito, “programma pilota” significa che il progetto arriverà molto presto anche nella vostra nazione, devono solo sciogliere alcuni nodi del loro piano, come per esempio trovare un modo di imporlo anche a quelli a cui non piace.
STIAMO CHIEDENDO UNA MORATORIA PER IL TRACCIAMENTO RFID DEGLI STUDENTI.
Chiediamo perentoriamente al distretto scolastico indipendente di Northside di sospendere immediatamente l’uso della tecnologia RFID per tracciare gli spostamenti degli studenti fino a quando non verrà condotta una valutazione ufficiale dell’impatto sulla sicurezza, sulla salute e sulla privacy. Chiediamo al distretto di:
• Sospendere immediatamente il rilascio delle tessere scolastiche d’identità taggate con microchip RFID, e di ritirare quelle già consegnate;
• Disattivare tutte le apparecchiature di monitoraggio RFID già installate ed in uso nei locali scolastici;
• Notificare formalmente ai genitori degli studenti che la prevista implementazione della tecnologia RFID è stata sospesa in attesa di una valutazione ufficale dell’impatto sulla sicurezza, sulla salute e sulla privacy;
• Indire un incontro pubblico per consentire alle parti interessate di condividere le loro opinioni e le loro preoccupazioni su questo progetto di localizzazione degli studenti;
• Assicurare un clima rispettoso e non discriminatorio per studenti, genitori e membri dello staff che porteranno le loro obiezioni al progetto di tracking RFID adducendo motivazioni




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1 commento:

Anonimo ha detto...

A Mantova gli studenti entrano a scuola usando il badge. A quando il chip rfid? Chi sarà il prossimo?

 


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