Nel 1972, in una remota zona del New Mexico settentrionale, un gruppo di escursionisti scoprì all’interno di un oscuro canyon un insolito manufatto e dei pittogrammi. Il manufatto venne esaminato da un archeologo dell’Università del New Mexico, il quale fece ricerche nell’area dove era stato ritrovato, ma non trovò segni che mostrassero la presenza stabile di una cultura preistorica nel canyon. Si giunse alla conclusione che una tribù nomade di nativi indiani americani lo avesse occasionalmente utilizzato come accampamento temporaneo e di conseguenza avesse lasciato dietro di sé alcune tracce della loro presenza.
Ad ogni modo, rimanevano due interrogativi molto sconcertanti. Tutti i manufatti, tranne uno, potevano risalire all’ottavo secolo d.C. L’eccezione, conosciuta come la “bussola”, sembrava essere un’insolita forma di tecnologia e fu trovata tra manufatti più comuni come vasellame e semplici attrezzi. La bussola era ricoperta di strani simboli geroglifici, alcuni dei quali furono riscontrati anche sul vasellame.
In secondo luogo, i pittogrammi che erano stati trovati nella zona erano comparsi in modo inspiegabile, ed erano straordinariamente diversi da qualunque altra forma di iscrizioni o arte rupestre nativa trovata nel sudovest, per non dire nell’intero continente.
A causa di queste due anomalie, i manufatti e l’intero progetto diventarono presto di competenza del governo statunitense, o più precisamente della National Security Agency (NSA). Venne deciso che questi manufatti potevano indicare una presenza extraterrestre preistorica sulla Terra, e che la NSA avesse il programma appropriato e tutto il necessario per iniziare una spedizione scientifica su vasta scala onde stabilire la natura e l’importanza del sito.
Nel 1973 quest’ultimo venne completamente esplorato da un dipartimento segreto della NSA, ma l’unico risultato fu qualche ulteriore ritrovamento che comunque non evidenziò tecnologie o prove di una presenza extraterrestre.
Inoltre si trovarono altri simboli pittografici, ma la loro decifrazione risultò un processo difficile e frustrante. Venne richiesto l’aiuto di esperti, ma fu impossibile raggiungere un accordo sul loro significato.
Così com’era diventato un’indagine prioritaria, altrettanto velocemente il progetto finì negli archivi della NSA, col nome in codice di Ancient Arrow.
Ventuno anni più tardi, nel 1994, alcuni smottamenti aprirono una sezione del sito Ancient Arrow. Il canyon si trova nella zona naturalmente oscura di un parco gestito dallo stato del New Mexico. Dopo la sua scoperta nel 1972, venne ufficialmente dichiarato ‘off limits’ per gli escursionisti e i campeggiatori e doveva rimanere nel suo stato naturale. Di tanto in tanto, scienziati finanziati dalla NSA visitavano il posto, sperando di scoprire nuove prove, ma rimanevano regolarmente delusi.
Poco dopo gli smottamenti, una piccola squadra di funzionari della NSA visito il canyon Ancient Arrow per effettuare qualche ricerca. Scoprirono che lo smottamento aveva rivelato l’entrata di una caverna nascosta che conduceva profondamente all’interno delle pareti del canyon.
Sul fonda di questa caverna, la squadra di ricerca trovò un’entrata molto ben occultata che accedeva ad un sistema di camere e di tunnel che erano stati ricavati nella roccia.
C’era un totale di 23 camere, tutte collegate in modo complicato ad un corridoio interno, ed ogni camera custodiva uno specifico dipinto sulle pareti, una serie di pittogrammi e di geroglifici e quelle che sembravano tecnologie aliene inattive.
Non appena scoperto questo accesso alla cavema, venne immediatamente stilato un rapporto col direttore responsabile del progetto Ancient Arrow. Il progetto venne formalmente sottoposto alla giurisdizione della Organizzazione di Intelligence Contatti Avanzati (ACIO) la quale organizzò una squadra di ricerca multidisciplinare onde valutare l’esatta natura del sito e cercare di scoprire ulteriori manufatti o evidenze di una visita extraterrestre.
L’ACIQ è un dipartimento segreto o comunque non riconosciuto della NSA; ha la sua sede in Virginia, ma dispone di personale anche in Belgio, India e Indonesia, ed è praticamente sconosciuto persino tra i direttori anziani all’interno della NSA. Infatti, nell’ambito dell’intera comunità dei servizi, è l’organizzazione a più basso profilo: la sua agenda è ricercare, assimilare e riprodurre qualunque tecnologia o scoperta di origine extraterrestre.
Il personale di cui dispone principalmente annovera scienziati che sono assolutamente anonimi, i quali comunque ricevono un salario annuo di oltre 400.000 dollari in virtù della loro autorizzazione di sicurezza e del quoziente intellettivo. Questa organizzazione segreta non soltanto possiede un enorme potere intellettuale, anche tecnologie molto più avanzate di qualunque struttura di ricerca sull’intero pianeta. Essi sono, in una parola, privilegiati.
Per il team di ricercatori, i manufatti ritrovati nel sito Ancient Arrow erano virtualmente incomprensibili. Vi erano molti misteri. Perché mai una cultura avanzata avrebbe lasciato i propri manufatti in una maniera così precisa e apparentemente ordinata? Qual era il messaggio che cercavano di lasciare? Quali erano le loro tecnologie, e perché le avevano abbandonate lì? I creatori di questo sito si erano mescolati con le tribù native, o rimasero una cultura isolata? Chi erano, e perché si trovavano qui nell’ottavo secolo? Avevano in programma di ritornare? Questi erano soltanto alcuni dei misteri coi quali la squadra di ricerca si doveva confrontare.
Nel corso dei sette mesi di restauro, catalogazione e analisi, il progetto Ancient Arrow fu un autentico enigma.
Venne spesa più energia nella accurata conservazione dei manufatti, piuttosto che nel cercare di risolvere il problema della loro esistenza, quantunque le speculazioni fossero all’ordine del giorno in ogni conversazione.
Gradualmente, il gruppo di ricerca strutturò un’ipotesi: che nell’ottavo secolo una cultura extraterrestre avesse fondato una colonia sulla Terra, e si fosse isolata nel canyon in questione; e che avesse la precisa missione di lasciarsi dietro una enorme “capsula temporale” che avrebbe dovuto essere scoperta nel tardo ventesimo secolo. Mentre per i ricercatori non era chiara l’esatta natura di questa capsula temporale, sembrava probabile che fosse uno scambio culturale di qualche tipo e non avesse intenti invasivi verso la Terra o i suoi abitanti.
Dopo che ne furono completati i restauri, ai ricercatori occorsero due anni per decifrare il parziale significato dei manufatti. Le 23 camere separate sembravano collegarsi insieme per formare qualche specifico messaggio o proposito.
Nella ventitreesima ed ultima camera, recuperarono un piccolo disco ottico che si presumeva contenesse informazioni digitali che potevano essere la chiave per decifrare i manufatti. Gli scienziati lo esaminarono attentamente, senza riuscire a comprendere come accedere al suo contenuto.
Furono chiamati i migliori esperti informatici dell’ACIO per cercare di forzarne l’accesso, ma senza esito: vennero impiegati parecchi mesi a tentare qualunque metodo concepibile per riuscirci, e nessuno funzionò. Per la prima volta in quasi un anno, il progetto Ancient Arrow era su un binario morto, e l’ACIO distolse velocemente i finanziamenti.
Dopo altri due mesi di inutili tentativi, venne stabilito che la tecnologia per accedere al disco semplicemente non era disponibile. Il disco ottico e tutti i manufatti e i ritrovamenti sarebbero stati immagazzinati con cura in un luogo sicuro sino a quando fossero state disponibili le tecnologie atte a sboccarlo e a raccoglierne il contenuto.
Si riteneva che contenesse mappe stellari, indici di traduzione, glossari, e tutte le risposte ai vari misteri dei suoi creatori e, forse ancora piu importante, le loro intenzioni verso la Terra. Visto che il disco era considerato di vitale importanza per comprendere il significato della capsula temporale, l’ACIO non poté far altro che congelare il progetto in attesa delle tecnologie adatte a interpretarlo.
Comunque, c’erano due scienziati della squadra di ricerca i quali ipotizzarono che il disco poteva essere sbloccato comprendendo il significato delle pitture murali in ognuna delle 23 camere. Secondo loro non sarebbe stata una soluzione complessa, tecnologica a sbloccarlo, bensì una soluzione linguistica o di traduzione.
Dopo molte insistenze, l’ ACIO decise di consentire ai due ricercatori di assemblare una replica del contenuto della capsula temporale, consistente di foto e disegni dettagliati di tutti i manufatti di tutte le 23 camere, comprese fotografie ad alta risoluzione dei dipinti murali. Ai due scienziati sarebbe stato permesso di proseguire le ricerche nel loro tempo libero, fatto salvo di mantenere il segreto più assoluto e riportare direttamente al direttore del progetto e al capo divisione dell’ACIO tutte le loro scoperte.
Il disco attico venne messo al sicuro in una camera blindata dell’ACIO. Ufficialmente il progetto fu sospeso a tempo indefinito, e tutto il personale ad esso associato venne trasferito (con promozioni) ad altri progetti. Dell’Ancient Arrow non si sarebbe più parlato sino a quando delle tecnologie o altri sistemi avessero prodotto un modo per sbloccare il disco e accedere al suo contenuto.
Gli scienziati impiegarono quasi cinque mesi, collaborando insieme, a tentare senza successo di decodificare i manufatti Ancient Arrow e determinare qualche sistema per accedere al contenuto del disco ottico. In tale periodo, l’ACIO collaudò nuove tecnologie e sistemi, ma anche questi non ebbero miglior fortuna.
Un giorno di fine estate del 1996, uno degli scienziati (un esperto linguistico) ebbe l’intuizione di ridurre i simboli delle pitture murarie a quanto di più simile fosse stato trovato negli antichi testi sumeri. Anche se era una lingua morta, il sumero era abbastanza comprensibile per questo scienziato il quale fu in grado di decodificare i simboli delle pitture, e mettendo le 23 parole nello stesso ordine delle camere del sito Ancient Arrow, riuscì infine ad accedere al disco ottico.
La connessione tra la lingua sumera e la capsula temporale era il punto di svolta che la squadra ACIO stava aspettando. Una semplice serie di 23 parole ricavò dal disco oltre 8.000 pagine di dati: sfortunatamente, questi ultimi erano incomprensibili in quanto il computer non disponeva di un set di caratteri che emulassero i geroglifici e gli insoliti simboli del linguaggio. Quindi fu necessario sviluppare un indice di traduzione, ma questo lavoro richiese loro altri sei mesi.
Infine, una volta programmato un indice di traduzione nel computer, i dati potevano essere visti a monitor o stampati nella loro forma geroglifica, ma dovevano ancora essere tradotti in inglese. Questo processo era estremamente tedioso e non poteva essere facilitato usando il computer, data la sottigliezza del linguaggio e la sua intricata connessione coi dipinti delle pareti e le rappresentazioni pittografiche disseminate ovunque nel sito Ancient Arrow.
Iniziando a sviluppare parzialmente la traduzione, si scoprì che anche all’interno del disco vi era una segmentazione dei dati in 23 unità. Ognuna di queste sembrava corrispondere ad una specifica camera. Incominciando a tradurre le prime due, risultò che ogni unità conteneva scritti filosofici e scientifici, poesie, musica, nonché un’introduzione alla cultura e alla identità dei suoi creatori.
Questi ultimi facevano riferimento a sé stessi come ai “WingMakers”. Essi rappresentavano una versione dell’umanità a venire che viveva circa 750 anni nel nostro futuro. Affermavano di essere Portatori di Cultura, ovvero coloro che introducono i semi dell’arte, della scienza e della filosofia all’umanità. Si erano lasciati dietro un totale di sette capsule temporali in varie parti del mondo, che sarebbero state scoperte secondo un piano ben orchestrato. Apparentemente il loro intento era di aiutare le successive generazioni umane a sviluppare una cultura globale un sistema unificato di filosofia, scienza ed arte.
All’inizio del 1997, lo scienziato ACIO che aveva originariamente scoperto il codice di accesso per il disco ottico iniziò stranamente a provare simpatia nei confronti della missione dei WingMaker. Si era convinto che l’ACIO non avrebbe mai reso pubblica la scoperta, ed era certo che fosse troppo importante per nasconderla. Inoltre affermava di essere in comunicazione coi WingMaker, i quali stavano osservando i progressi dell’ACIO e al momento appropriato avrebbero reso di pubblico dominio la capsula temporale e quanto in essa contenuto.
Questa affermazione preoccupava l’ACIO e in particolar modo il direttore del progetto Ancient Arrow, il quale infine raccomandò un periodo di licenza per lo scienziato e lo allontanò sommariamente dal progetto. Quest’ultimo temeva che i suoi appunti sarebbero stati alterati o distrutti, così disertò dall’organizzazione – letteralmente il primo che avesse mai fatto una cosa simile.
Poco dopo la sua defezione, egli scomparse. Tuttavia, prima di farlo, diede ad un giornalista che aveva scelto a caso una parte del suo materiale concernente i WingMaker e la loro capsula temporale.
L’autore di questo documento è quel giornalista. Sono in possesso di fotografie, musiche, poesie, disegni, indici di traduzione, copie di documenti segreti e una varietà di testi filosofici tradotti che provengono tutti dal progetto Ancient Arrow. Ho preso ogni precauzione per rimanere anonimo quindi non mi si può rintracciare. Sono della convinzione che questo materiale venga diffuso contro il volere di un’organizzazione segreta che probabilmente ha poteri dei quali persino il nostro governo e all’oscuro.
Prima che lo scienziato ACIO (che d’ora in avanti chiamerò Dr. Anderson) mi contattasse, non avevo alcun interesse in argomenti come viaggi nel tempo, extraterrestri, organizzazioni segrete o cose del genere. Quando inizialmente ascoltai la storia, mi sembrò assurda; però mantenni la mia obiettività giomalistica, incontrai il Dr. Anderson e con riluttanza giunsi alla conclusione che sarebbe stato improbabile che una persona si inventasse questa storia con tali dettagli e prove a supporto e poi desiderasse rimanere anonima.
Il Dr. Anderson aveva portato fascicoli di fotografie e disegni di strane tecnologie con sopra impressi strani simboli, rapporti di ricerca che si riferivano a tavole di traduzione, cifrari, mappe stellari e dozzine di appunti relativi alle discussioni dei capi dipartimento dell’ACIO in merito al progetto Ancient Arrow. Ogni cosa, comprese circa 400 pagine di scritti filosofici, era talmente fondata che mi fu impossibile screditarla o ignorarla.
Per chiarezza verso chi suggerisce che prima di presentare questo materiale avrei dovuto indagare maggiormente onde trovare conferme indipendenti, mi si lasci semplicemente dire che a causa della natura stessa dell’ACIO è impossibile corroborare questa storia. Ad ogni modo, per qualunque ragione, io credo al Dr. Anderson che mi ha fornito questi materiali. Non mi ha chiesto nulla. Non ha voluto denaro o riconoscimenti. La sua unica richiesta nei miei confronti è stata di decidere il miglior modo di renderli pubblici. Mi consiglio di non indagare sull’ACIO in quanto era convinto che la NSA avrebbe adoperato tattiche di disinformazione che mi avrebbero fatto perdere tempo e reso difficile, se non impossibile, la divulgazione di questo materiale.
Non ho contattato nessun altro ufficio governativo perché il Dr. Anderson mi ha avvertito che tale contatto sarebbe stato rintracciato dall’ACIO, che possiede personale di alto livello sia nella NSA che nella CIA e nella migliore delle ipotesi avrebbe innescato tentativi di disinformazione da una o entrambe.
Sono in possesso di certi documenti che non presenterò sul sito web WingMakers ma ho predisposto che, se mai dovesse accadermi qualcosa, essi vengano divulgati presso gli importanti media che conosco. Costituiscono la mia unica difesa nel divulgare questo materiale.
Il mio solo interesse sta nel presentarlo al pubblico, che poi potrà decidere cosa farne: esercitare pressioni sui politici o prendere altre iniziative – ad esso la scelta.
Sono convinta che questa storia sia troppo importante per rimanere confinata nelle mani di un’organizzazione elitaria il cui unico interesse è eseguire retroingegneria sulle tecnologie trovate nel sito Ancient Arrow onde utilizzarle per i suoi scopi, per nobili che possano essere.
Inoltre mi rendo conto che l’Internet Service Provider che sta ospitando questo sito potrebbe finire sotto indagine, ma se nei suoi confronti venisse esercitata qualunque pressione per ritirare il suo servizio, questo potrebbe spingermi a divulgare i documenti di cui parlavo prima.
Voglio essere esplicita: questi documenti forniscono la prova incontrovertibile di questa organizzazione segreta conosciuta come ACIO; vengono citati i suoi direttori e rivelate le loro vere identità.
Ho passato gli ultimi mesi ad arrovellarmi su come presentare questo materiale, e il modo più appropriato è sembrato quello di collocarlo in Internet per consentirne l’accesso ad un pubblico globale. Ho un amico intimo, del quale mi fido, che ha creato questo sito web. A parte lui, nessuno (compreso l’ospite del mio sito web) sa quello che ho fatto qui.
Forse vi domanderete perché ho scelto di riservarmi dalla totale divulgazione presso i media del materiale datomi dal Dr. Anderson. Posso soltanto dirvi che non voglio creare un’atrnosfera da circo intorno a questa scoperta.
Alla fine potrebbe finire ai media ma, per ora, il mio istinto mi suggerisce di mantenere un basso profilo tanto per questo materiale quanto per me stessa. Facendo così, spero di preservare qualche cosa della dignità di questi manufatti, e da lì farla crescere.
Non sono mai stata coinvolta in una storia di tale somma importanza, e sono sicura che se spenderete un po’ di tempo in questo sito, astenendovi anche solo qualche minuto dal vostro scetticismo, vedrete quanto sia importante questa scoperta della capsula temporale. Il miglior modo in cui potete essere d’aiuto è diffondere la notizia di questa scoperta e aprire gli occhi dei vostri rappresentanti politici. Se avete dei siti web, per favore metteteli in link col sito WingMakers.
Il Dr. Anderson mi ha avvertito che l’ACIO possiede una versione avanzata di una tecnologia basata su quella che egli chiamò “osservazione a distanza”. Per quel che ne capisco, l’osservazione a distanza è la capacità di accertare la posizione delle persone tramite una specie di “visione psichica” da parte di qualcuno addestrato in questa tecnologia. So che sembra tirato per i capelli, ma il Dr. Anderson insisteva che loro hanno questa capacità ed è una delle tecnologie più temute dalle persone all’interno dell’ACIO. In effetti, è risaputo che mantiene ligio il personale. Sfortunatamente, questo mi obbliga a stare nascosta e a spostarmi molto nel corso dei mesi a venire, quindi non aspettatevi troppi aggiornarnenti al sito web.
Credetemi, so che tutta questa storia può sembrare impossibile, ma posso solo dirvi che ho esaminato disegni dettagliati e fotografie dei manufatti prelevati presso il sito Ancient Arrow, e secondo me non appartengono nel modo più assoluto a questa tempo o mondo. Non ho mai visto nulla del genere. O i WingMaker esistono, o qualcuno ha passato un sacco di guai per convincermi del contrario, fatto sta che sono una semplice giornalista senza alcun interesse personale riguardo a operazioni segrete del governo, ET, viaggi nel tempo o manufatti alieni.
Non sono qui per convertire nessuno. Non c’è nulla cui convertirsi. Desidero semplicemente divulgare questo materiale e lasciare che ognuno lo assimili corne vuole.
Quando sentirò prudente farlo, aggiungerò altri documenti e manufatti dal sito Ancient Arrow ma, per ora, qui c’è materiale sufficiente per presentare a chiunque la cultura dei WingMaker.
Spero che vi prendiate il tempo di immergervi in questo materiale: se lo fate, potreste sorprendervi del risultato.
Anne (non il mio vero nome)
Scritto il 23 ottobre 1998
Poco dopo gli smottamenti, una piccola squadra di funzionari della NSA visito il canyon Ancient Arrow per effettuare qualche ricerca. Scoprirono che lo smottamento aveva rivelato l’entrata di una caverna nascosta che conduceva profondamente all’interno delle pareti del canyon.
Sul fonda di questa caverna, la squadra di ricerca trovò un’entrata molto ben occultata che accedeva ad un sistema di camere e di tunnel che erano stati ricavati nella roccia.
C’era un totale di 23 camere, tutte collegate in modo complicato ad un corridoio interno, ed ogni camera custodiva uno specifico dipinto sulle pareti, una serie di pittogrammi e di geroglifici e quelle che sembravano tecnologie aliene inattive.
Non appena scoperto questo accesso alla cavema, venne immediatamente stilato un rapporto col direttore responsabile del progetto Ancient Arrow. Il progetto venne formalmente sottoposto alla giurisdizione della Organizzazione di Intelligence Contatti Avanzati (ACIO) la quale organizzò una squadra di ricerca multidisciplinare onde valutare l’esatta natura del sito e cercare di scoprire ulteriori manufatti o evidenze di una visita extraterrestre.
L’ACIQ è un dipartimento segreto o comunque non riconosciuto della NSA; ha la sua sede in Virginia, ma dispone di personale anche in Belgio, India e Indonesia, ed è praticamente sconosciuto persino tra i direttori anziani all’interno della NSA. Infatti, nell’ambito dell’intera comunità dei servizi, è l’organizzazione a più basso profilo: la sua agenda è ricercare, assimilare e riprodurre qualunque tecnologia o scoperta di origine extraterrestre.
Il personale di cui dispone principalmente annovera scienziati che sono assolutamente anonimi, i quali comunque ricevono un salario annuo di oltre 400.000 dollari in virtù della loro autorizzazione di sicurezza e del quoziente intellettivo. Questa organizzazione segreta non soltanto possiede un enorme potere intellettuale, anche tecnologie molto più avanzate di qualunque struttura di ricerca sull’intero pianeta. Essi sono, in una parola, privilegiati.
Per il team di ricercatori, i manufatti ritrovati nel sito Ancient Arrow erano virtualmente incomprensibili. Vi erano molti misteri. Perché mai una cultura avanzata avrebbe lasciato i propri manufatti in una maniera così precisa e apparentemente ordinata? Qual era il messaggio che cercavano di lasciare? Quali erano le loro tecnologie, e perché le avevano abbandonate lì? I creatori di questo sito si erano mescolati con le tribù native, o rimasero una cultura isolata? Chi erano, e perché si trovavano qui nell’ottavo secolo? Avevano in programma di ritornare? Questi erano soltanto alcuni dei misteri coi quali la squadra di ricerca si doveva confrontare.
Nel corso dei sette mesi di restauro, catalogazione e analisi, il progetto Ancient Arrow fu un autentico enigma.
Venne spesa più energia nella accurata conservazione dei manufatti, piuttosto che nel cercare di risolvere il problema della loro esistenza, quantunque le speculazioni fossero all’ordine del giorno in ogni conversazione.
Gradualmente, il gruppo di ricerca strutturò un’ipotesi: che nell’ottavo secolo una cultura extraterrestre avesse fondato una colonia sulla Terra, e si fosse isolata nel canyon in questione; e che avesse la precisa missione di lasciarsi dietro una enorme “capsula temporale” che avrebbe dovuto essere scoperta nel tardo ventesimo secolo. Mentre per i ricercatori non era chiara l’esatta natura di questa capsula temporale, sembrava probabile che fosse uno scambio culturale di qualche tipo e non avesse intenti invasivi verso la Terra o i suoi abitanti.
Dopo che ne furono completati i restauri, ai ricercatori occorsero due anni per decifrare il parziale significato dei manufatti. Le 23 camere separate sembravano collegarsi insieme per formare qualche specifico messaggio o proposito.
Nella ventitreesima ed ultima camera, recuperarono un piccolo disco ottico che si presumeva contenesse informazioni digitali che potevano essere la chiave per decifrare i manufatti. Gli scienziati lo esaminarono attentamente, senza riuscire a comprendere come accedere al suo contenuto.
Furono chiamati i migliori esperti informatici dell’ACIO per cercare di forzarne l’accesso, ma senza esito: vennero impiegati parecchi mesi a tentare qualunque metodo concepibile per riuscirci, e nessuno funzionò. Per la prima volta in quasi un anno, il progetto Ancient Arrow era su un binario morto, e l’ACIO distolse velocemente i finanziamenti.
Dopo altri due mesi di inutili tentativi, venne stabilito che la tecnologia per accedere al disco semplicemente non era disponibile. Il disco ottico e tutti i manufatti e i ritrovamenti sarebbero stati immagazzinati con cura in un luogo sicuro sino a quando fossero state disponibili le tecnologie atte a sboccarlo e a raccoglierne il contenuto.
Si riteneva che contenesse mappe stellari, indici di traduzione, glossari, e tutte le risposte ai vari misteri dei suoi creatori e, forse ancora piu importante, le loro intenzioni verso la Terra. Visto che il disco era considerato di vitale importanza per comprendere il significato della capsula temporale, l’ACIO non poté far altro che congelare il progetto in attesa delle tecnologie adatte a interpretarlo.
Comunque, c’erano due scienziati della squadra di ricerca i quali ipotizzarono che il disco poteva essere sbloccato comprendendo il significato delle pitture murali in ognuna delle 23 camere. Secondo loro non sarebbe stata una soluzione complessa, tecnologica a sbloccarlo, bensì una soluzione linguistica o di traduzione.
Dopo molte insistenze, l’ ACIO decise di consentire ai due ricercatori di assemblare una replica del contenuto della capsula temporale, consistente di foto e disegni dettagliati di tutti i manufatti di tutte le 23 camere, comprese fotografie ad alta risoluzione dei dipinti murali. Ai due scienziati sarebbe stato permesso di proseguire le ricerche nel loro tempo libero, fatto salvo di mantenere il segreto più assoluto e riportare direttamente al direttore del progetto e al capo divisione dell’ACIO tutte le loro scoperte.
Il disco attico venne messo al sicuro in una camera blindata dell’ACIO. Ufficialmente il progetto fu sospeso a tempo indefinito, e tutto il personale ad esso associato venne trasferito (con promozioni) ad altri progetti. Dell’Ancient Arrow non si sarebbe più parlato sino a quando delle tecnologie o altri sistemi avessero prodotto un modo per sbloccare il disco e accedere al suo contenuto.
Gli scienziati impiegarono quasi cinque mesi, collaborando insieme, a tentare senza successo di decodificare i manufatti Ancient Arrow e determinare qualche sistema per accedere al contenuto del disco ottico. In tale periodo, l’ACIO collaudò nuove tecnologie e sistemi, ma anche questi non ebbero miglior fortuna.
Un giorno di fine estate del 1996, uno degli scienziati (un esperto linguistico) ebbe l’intuizione di ridurre i simboli delle pitture murarie a quanto di più simile fosse stato trovato negli antichi testi sumeri. Anche se era una lingua morta, il sumero era abbastanza comprensibile per questo scienziato il quale fu in grado di decodificare i simboli delle pitture, e mettendo le 23 parole nello stesso ordine delle camere del sito Ancient Arrow, riuscì infine ad accedere al disco ottico.
La connessione tra la lingua sumera e la capsula temporale era il punto di svolta che la squadra ACIO stava aspettando. Una semplice serie di 23 parole ricavò dal disco oltre 8.000 pagine di dati: sfortunatamente, questi ultimi erano incomprensibili in quanto il computer non disponeva di un set di caratteri che emulassero i geroglifici e gli insoliti simboli del linguaggio. Quindi fu necessario sviluppare un indice di traduzione, ma questo lavoro richiese loro altri sei mesi.
Infine, una volta programmato un indice di traduzione nel computer, i dati potevano essere visti a monitor o stampati nella loro forma geroglifica, ma dovevano ancora essere tradotti in inglese. Questo processo era estremamente tedioso e non poteva essere facilitato usando il computer, data la sottigliezza del linguaggio e la sua intricata connessione coi dipinti delle pareti e le rappresentazioni pittografiche disseminate ovunque nel sito Ancient Arrow.
Iniziando a sviluppare parzialmente la traduzione, si scoprì che anche all’interno del disco vi era una segmentazione dei dati in 23 unità. Ognuna di queste sembrava corrispondere ad una specifica camera. Incominciando a tradurre le prime due, risultò che ogni unità conteneva scritti filosofici e scientifici, poesie, musica, nonché un’introduzione alla cultura e alla identità dei suoi creatori.
Questi ultimi facevano riferimento a sé stessi come ai “WingMakers”. Essi rappresentavano una versione dell’umanità a venire che viveva circa 750 anni nel nostro futuro. Affermavano di essere Portatori di Cultura, ovvero coloro che introducono i semi dell’arte, della scienza e della filosofia all’umanità. Si erano lasciati dietro un totale di sette capsule temporali in varie parti del mondo, che sarebbero state scoperte secondo un piano ben orchestrato. Apparentemente il loro intento era di aiutare le successive generazioni umane a sviluppare una cultura globale un sistema unificato di filosofia, scienza ed arte.
All’inizio del 1997, lo scienziato ACIO che aveva originariamente scoperto il codice di accesso per il disco ottico iniziò stranamente a provare simpatia nei confronti della missione dei WingMaker. Si era convinto che l’ACIO non avrebbe mai reso pubblica la scoperta, ed era certo che fosse troppo importante per nasconderla. Inoltre affermava di essere in comunicazione coi WingMaker, i quali stavano osservando i progressi dell’ACIO e al momento appropriato avrebbero reso di pubblico dominio la capsula temporale e quanto in essa contenuto.
Questa affermazione preoccupava l’ACIO e in particolar modo il direttore del progetto Ancient Arrow, il quale infine raccomandò un periodo di licenza per lo scienziato e lo allontanò sommariamente dal progetto. Quest’ultimo temeva che i suoi appunti sarebbero stati alterati o distrutti, così disertò dall’organizzazione – letteralmente il primo che avesse mai fatto una cosa simile.
Poco dopo la sua defezione, egli scomparse. Tuttavia, prima di farlo, diede ad un giornalista che aveva scelto a caso una parte del suo materiale concernente i WingMaker e la loro capsula temporale.
L’autore di questo documento è quel giornalista. Sono in possesso di fotografie, musiche, poesie, disegni, indici di traduzione, copie di documenti segreti e una varietà di testi filosofici tradotti che provengono tutti dal progetto Ancient Arrow. Ho preso ogni precauzione per rimanere anonimo quindi non mi si può rintracciare. Sono della convinzione che questo materiale venga diffuso contro il volere di un’organizzazione segreta che probabilmente ha poteri dei quali persino il nostro governo e all’oscuro.
Prima che lo scienziato ACIO (che d’ora in avanti chiamerò Dr. Anderson) mi contattasse, non avevo alcun interesse in argomenti come viaggi nel tempo, extraterrestri, organizzazioni segrete o cose del genere. Quando inizialmente ascoltai la storia, mi sembrò assurda; però mantenni la mia obiettività giomalistica, incontrai il Dr. Anderson e con riluttanza giunsi alla conclusione che sarebbe stato improbabile che una persona si inventasse questa storia con tali dettagli e prove a supporto e poi desiderasse rimanere anonima.
Il Dr. Anderson aveva portato fascicoli di fotografie e disegni di strane tecnologie con sopra impressi strani simboli, rapporti di ricerca che si riferivano a tavole di traduzione, cifrari, mappe stellari e dozzine di appunti relativi alle discussioni dei capi dipartimento dell’ACIO in merito al progetto Ancient Arrow. Ogni cosa, comprese circa 400 pagine di scritti filosofici, era talmente fondata che mi fu impossibile screditarla o ignorarla.
Per chiarezza verso chi suggerisce che prima di presentare questo materiale avrei dovuto indagare maggiormente onde trovare conferme indipendenti, mi si lasci semplicemente dire che a causa della natura stessa dell’ACIO è impossibile corroborare questa storia. Ad ogni modo, per qualunque ragione, io credo al Dr. Anderson che mi ha fornito questi materiali. Non mi ha chiesto nulla. Non ha voluto denaro o riconoscimenti. La sua unica richiesta nei miei confronti è stata di decidere il miglior modo di renderli pubblici. Mi consiglio di non indagare sull’ACIO in quanto era convinto che la NSA avrebbe adoperato tattiche di disinformazione che mi avrebbero fatto perdere tempo e reso difficile, se non impossibile, la divulgazione di questo materiale.
Non ho contattato nessun altro ufficio governativo perché il Dr. Anderson mi ha avvertito che tale contatto sarebbe stato rintracciato dall’ACIO, che possiede personale di alto livello sia nella NSA che nella CIA e nella migliore delle ipotesi avrebbe innescato tentativi di disinformazione da una o entrambe.
Sono in possesso di certi documenti che non presenterò sul sito web WingMakers ma ho predisposto che, se mai dovesse accadermi qualcosa, essi vengano divulgati presso gli importanti media che conosco. Costituiscono la mia unica difesa nel divulgare questo materiale.
Il mio solo interesse sta nel presentarlo al pubblico, che poi potrà decidere cosa farne: esercitare pressioni sui politici o prendere altre iniziative – ad esso la scelta.
Sono convinta che questa storia sia troppo importante per rimanere confinata nelle mani di un’organizzazione elitaria il cui unico interesse è eseguire retroingegneria sulle tecnologie trovate nel sito Ancient Arrow onde utilizzarle per i suoi scopi, per nobili che possano essere.
Inoltre mi rendo conto che l’Internet Service Provider che sta ospitando questo sito potrebbe finire sotto indagine, ma se nei suoi confronti venisse esercitata qualunque pressione per ritirare il suo servizio, questo potrebbe spingermi a divulgare i documenti di cui parlavo prima.
Voglio essere esplicita: questi documenti forniscono la prova incontrovertibile di questa organizzazione segreta conosciuta come ACIO; vengono citati i suoi direttori e rivelate le loro vere identità.
Ho passato gli ultimi mesi ad arrovellarmi su come presentare questo materiale, e il modo più appropriato è sembrato quello di collocarlo in Internet per consentirne l’accesso ad un pubblico globale. Ho un amico intimo, del quale mi fido, che ha creato questo sito web. A parte lui, nessuno (compreso l’ospite del mio sito web) sa quello che ho fatto qui.
Forse vi domanderete perché ho scelto di riservarmi dalla totale divulgazione presso i media del materiale datomi dal Dr. Anderson. Posso soltanto dirvi che non voglio creare un’atrnosfera da circo intorno a questa scoperta.
Alla fine potrebbe finire ai media ma, per ora, il mio istinto mi suggerisce di mantenere un basso profilo tanto per questo materiale quanto per me stessa. Facendo così, spero di preservare qualche cosa della dignità di questi manufatti, e da lì farla crescere.
Non sono mai stata coinvolta in una storia di tale somma importanza, e sono sicura che se spenderete un po’ di tempo in questo sito, astenendovi anche solo qualche minuto dal vostro scetticismo, vedrete quanto sia importante questa scoperta della capsula temporale. Il miglior modo in cui potete essere d’aiuto è diffondere la notizia di questa scoperta e aprire gli occhi dei vostri rappresentanti politici. Se avete dei siti web, per favore metteteli in link col sito WingMakers.
Il Dr. Anderson mi ha avvertito che l’ACIO possiede una versione avanzata di una tecnologia basata su quella che egli chiamò “osservazione a distanza”. Per quel che ne capisco, l’osservazione a distanza è la capacità di accertare la posizione delle persone tramite una specie di “visione psichica” da parte di qualcuno addestrato in questa tecnologia. So che sembra tirato per i capelli, ma il Dr. Anderson insisteva che loro hanno questa capacità ed è una delle tecnologie più temute dalle persone all’interno dell’ACIO. In effetti, è risaputo che mantiene ligio il personale. Sfortunatamente, questo mi obbliga a stare nascosta e a spostarmi molto nel corso dei mesi a venire, quindi non aspettatevi troppi aggiornarnenti al sito web.
Credetemi, so che tutta questa storia può sembrare impossibile, ma posso solo dirvi che ho esaminato disegni dettagliati e fotografie dei manufatti prelevati presso il sito Ancient Arrow, e secondo me non appartengono nel modo più assoluto a questa tempo o mondo. Non ho mai visto nulla del genere. O i WingMaker esistono, o qualcuno ha passato un sacco di guai per convincermi del contrario, fatto sta che sono una semplice giornalista senza alcun interesse personale riguardo a operazioni segrete del governo, ET, viaggi nel tempo o manufatti alieni.
Non sono qui per convertire nessuno. Non c’è nulla cui convertirsi. Desidero semplicemente divulgare questo materiale e lasciare che ognuno lo assimili corne vuole.
Quando sentirò prudente farlo, aggiungerò altri documenti e manufatti dal sito Ancient Arrow ma, per ora, qui c’è materiale sufficiente per presentare a chiunque la cultura dei WingMaker.
Spero che vi prendiate il tempo di immergervi in questo materiale: se lo fate, potreste sorprendervi del risultato.
Anne (non il mio vero nome)
Scritto il 23 ottobre 1998
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