Si chiama Kepler-47, ed è il primo sistema planetario mai scoperto in orbita attorno a una stella binaria. Non solo: uno dei due pianeti, con un periodo di rivoluzione di 303 giorni, è il pianeta extrasolare con il più lungo intervallo di transito conosciuto. Ed è in fascia abitabile.
La scoperta verrà pubblicata sul prossimo numero di Science solo venerdì, il 31 agosto. Ma è stata anticipata oggi a Pechino – nella notte fra il 28 e il 29 agosto, per noi che siamo in Italia – nel corso della 28esima assemblea generale dell’International Astronomical Union.
Davanti a una platea di circa tremila persone, l’astronomo William Welsh, della San Diego State University, coautore dell’articolo insieme a Jerome Orosz e ad altri 37 ricercatori, ha presentato un talk dal titolo “Recent Kepler Results on Circumbinary Planets”. Tradotto: gli ultimi risultati di Kepler sui pianeti (al plurale) circumbinari, vale a dire appunto che orbitano attorno a due soli – o attorno a una stella binaria, come gli astronomi chiamano le coppie di stelle che vanno a braccetto.
Dei due pianeti, uno è in fascia abitabile
Il sistema planetario con due soli, battezzato Kepler-47, dista circa 5000 anni luce dalla Terra. Come tutti i pianeti e i sistemi extrasolari scoperti da Kepler, si trova in direzione della costellazione del Cigno, perché quella è la porzione di cielo battuta dalla sonda NASA. E l’essere circumbinario non è il suo unico primato. Ma vediamo anzitutto com’è fatto.
Al centro c’è la coppia di stelle, in rapida rotazione – sette giorni e mezzo – l’una attorno all’altra. La maggiore delle due è grande quanto il nostro Sole, mentre la compagna è circa tre volte più piccola e 175 volte più debole. Insomma, chi si trovasse a prendere la tintarella da quelle parti, pur con due soli che splendono in cielo, non dovrebbe per forza cospargersi di doppia protezione UV.
Passiamo ora ai pianeti, entrambi in rotazione attorno alle due stelle. Il più vicino,Kepler-47b, è anche il più piccolo: ha un diametro pari a tre volte quello della Terra. Dei sei pianeti circumbinari a oggi scoperti da Kepler (gli altri, oltre al secondo mondo ospitato da Kepler-47, sono quelli presenti nei sistemi 16, 34, 35 e 38) è in assoluto il più piccolo. Ma è il più lontano, Kepler-47c, quello che maggiormente solletica la fantasia.
Appena poco più grande di Urano (ha un diametro pari a circa 4.6 volte quello terrestre), compie una rivoluzione ogni 303 giorni: non dissimile, dunque, dai 365 giorni e rotti di durata dell’anno terrestre, è il periodo di transito davanti a una stella (o meglio, in questo caso, a due stelle) più lungo mai osservato, notano gli autori della scoperta.
Ma c’è di più: la sua orbita lo colloca nella cosiddetta “fascia di abitabilità”, vale a dire quella zona nella quale il mix fra distanza dalla stella madre e luminosità di quest’ultima è tale da essere compatibile, almeno potenzialmente, con la presenza di acqua allo stato liquido sulla superficie del pianeta. E dunque con la vita. Peccato, osservano i ricercatori, che Kepler-47c sia quasi sicuramente un gigante gassoso: circostanza, questa, che per chi già immagina che lassù possa davvero esserci la vita arriva come una doccia fredda.
Ciò non toglie che sia – quarto record di questa scoperta eccezionale – il primo esempio noto di pianeta circumbinario in zona abitabile. E comunque non tutte le speranze sono perdute. «È improbabile che Kepler-47c possa ospitare la vita, ma se avesse lune abbastanza grandi», sottolinea infatti Welsh, «quelle sì che potrebbero rivelarsi mondi davvero interessanti». [Articolo Completo].
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