Ore 19 - Allineare al 30 novembre prossimo, per i residenti nelle zone colpite dal terremoto, le scadenze di tutti gli adempimenti tributari, fiscali, contributivi e amministrativi. Inoltre, per quanti continuano ad avere problemi abitativi o produttivi in conseguenza del sisma, definire un ulteriore slittamento al 30 giugno 2013 dei termini per i relativi versamenti.
E’ quanto chiedono al governo i presidenti di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto in una lettera inviata oggi, che recepisce anche esigenze manifestate in questi giorni da esponenti delle Istituzioni, da cittadini e da rappresentanti del mondo delle imprese.
Nella lettera indirizzata al presidente del consiglio Monti e al ministro dell’economia e delle finanze Grilli, i presidenti Errani, Formigoni e Zaia sottolineano che il disallineamento delle sospensioni delle scadenze per i termini di pagamento di oneri e contributo sta creando “disorientamento dei contribuenti rispetto agli obblighi in vigore e a quelli sospesi dai diversi provvedimenti”. Da qui la richiesta di allineare al 30 novembre 2012 i termini di sospensione degli adempimenti.
La particolare situazione di difficoltà che interessa poi le zone colpite dal sisma, strettamente legata al tema della ricostruzione, rende necessario anche – secondo l’opinione espressa dai tre presidenti di Regione – uno “slittamento dei termini di versamento fino al 30 giugno 2013", in favore dei soli soggetti effettivamente danneggiati, cioè coloro i quali "a causa della inagibilità della casa di abitazione o dello studio professionale o delle difficoltà connesse con il riavvio delle attività produttive per la messa a norma dei locali o per la loro ricostruzione, risultino particolarmente esposti a problemi di liquidità e di equilibrio finanziario”.
Ore 16 - Il 14 agosto scorso, il governatore dell'Emilia Romagna Vasco Errani aveva chiesto di prolungare le agevolazioni fiscali per i terremotati, ovvero rinviare i pagamenti delle tasse per chi ha subito danni dal sisma fino a tutto il 2013. La richiesta però è stata respinta dall'Agenzia delle Entrate: dal 1° ottobre, in assenza di novità, gli emiliani torneranno dunque a pagare le tasse sulla casa anche se le loro proprietà sono inagibili o parzialmente distrutte.
Il 16 agosto, l'Agenzia delle Entrate ha precisato, infatti, che non ci sarà alcuna ulteriore proroga per il pagamento della tasse fino al 2013. "La scadenza del termine di sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari rimane fissata al 30 settembre 2012 fermo restando la possibilità di regolarizzare entro il 30 novembre 2012, senza applicazione di sanzioni e interessi, gli adempimenti concernenti le ritenute e relativi al periodo dal 20 maggio all'8 giugno 2012" si legge in una nota.
Il Commissario per la ricostruzione Errani, in un incontro con i cittadini a San Felice sul Panaro, però non si arrende: "Torneremo a lavorare sulla richiesta di rinvio di tutti i pagamenti per chi ha la casa inagibile o ha avuto danni all'azienda. Chi ha avuto la casa inagibile non può pagare l'Imu anche nel 2013, un imprenditore che ha avuto danni non deve pagare le tasse nel 2013". Errani promette battaglia e annuncia che porterà la questione a Roma, direttamente sul tavolo del governo.
"Le trattative non sono ancora chiuse", ha sottolineato il ministro degli Interni Cancellieri. Per Confesercenti si tratta di una "scelta incomprensibile, che non tiene conto della realtà", una decisione "grave, offensiva per chi sta cercando, con enormi sacrifici, di tornare alla normalità". Rifondazione Comunista chiede: "Facciano marcia indietro. Non è giusto far pagare Imu, Irpef e quant'altro anche a chi ha subito danni a causa del sisma. Ancora una volta si sacrificano gli interessi dei cittadini e dei territori, in nome del rigore di bilancio". Il partito chiede anche che i tagli si compiano altrove: "Ad esempio evitando spese per opere dannose e inutili, come la Tav in Val di Susa e il ponte sullo stretto di Messina o l'acquisto di 90 cacciabombardieri per 15 miliardi di euro". Dalle fila del Pdl, la modenese Isabella Bertolini fa sapere: "Presenterò alla Camera un ordine del giorno per chiedere al governo di prorogare di almeno un anno le scadenze per il pagamento dei tributi per chi vive e lavora nelle aree colpite dal terremoto".
Anche Lapam e Ascom Confcommercio restano in attesa che Regione, Ministero delle Finanze e Agenzia delle Entrate risolvano il pasticcio della proroga della sospensione dei pagamenti nelle zone terremotate. Ascom stila un elenco di punti per la rinascita del territorio partendo proprio dal periodo di sospensione del versamento di tributi e contributi fino a maggio 2013, e ancora la detassazione delle imprese triennale e la decontribuzione per due anni sulle nuove assunzioni, oltre a un meccanismo di credito d’imposta per la ricostruzione degli edifici danneggiati in ragione della percentuale stabilita sull’entità del danno (fino al max 80%).
http://24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=Sisma%2C+da+ottobre+tornano+Imu+e+Irpef&idSezione=40424
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