FMI: Lagarde shock, "i greci non si aspettino compassione"

In un’intervista al giornale inglese The Guardian, il direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, affronta il problema della crisi economica nell’Unione Europea, ponendosi con estrema risolutezza nei confronti dei paesi coinvolti.

La ferrea signora dal caschetto bianco afferma che per la Grecia è tempo di “payback” e che le misure d’Austerity imposte alla popolazione greca non verranno in alcun modo affiavolite, in quanto “deve pagare le tasse”.
Il credito concesso dalla troika composta da IMF, ECB  e EU è stato, infatti, vincolato all’obbligo per il paese di ridurre sensibilmente la spesa pubblica, attraverso il taglio di pensioni, sanità, istruzione e salari.
Quando le viene chiesto se abbia compassione nei confronti di chi in Grecia non riesca nemmeno più ad ottenere i medicinali necessari alla sopravvivenza, Lagarde risponde affermando che ha molta più pietà della popolazione di un qualsiasi villaggio in Niger che di quella di Atene, con un qualunquismo e una mancanza di empatia che si conformano perfettamente alle metodiche di azione, ai limiti dell’usura, dell’organismo internazionale che presiede.
Non mancano i complimenti a Mario Monti che definisce “un segno di speranza”, per la mancanza di vincoli politici con cui agisce e le competenze e l’esperienza, acquisite nell’espletamento dei suoi precedenti incarichi internazionali.
In un’Europa dove la Spagna destina 19 miliardi di Euro per il risanamento del complesso bancario “Bankia” contemporaneamente al ritiro dai depositi da parte della popolazione di oltre 1miliardo, dove la Grecia è stata letteralmente commissariata ai falchi di Berlino e dove anche paesi tecnicamente più ai margini della crisi, come l’Italia, hanno soglie salariali e tassi di disoccupazione in profonda apnea, le parole del direttore dell’IMF tuonano senza alcuna pietà. L’affidamento della gestione politica della crisi agli enti di finanza internazionale, non può che significare la depersonalizzazione degli stati e la loro concezione unicamente in funzione ai loro indici di rendimento. Le popolazioni diventano PIL potenziale, la sofferenza diventa spesa pubblica, i sacrifici diventano garanzia di restituzione di un credito. Lagarde con queste parole non fa che manifestare, senza le ipocrite coperture della politica, gli interessi del Fondo, istituito per “salvare” gli Stati, ma che sembra agire solo come lo strozzino di chi tra loro è maggiormente piegato.

2 commenti:

Keope ha detto...

Questa infame donna (ma sarà poi, una donna)? andrebbe processata per crimini contrro l'Umanità, altro che storie!!!!

Le Gallinacé ha detto...

Viva Ursula !!!

 


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