Scienziati prevedono che un terremoto di magnitudo 7,5 possa avvenire tra Calabria e Sicilia

Di Mario Sanna e Maurizio Torrealta
L'Italia è una terra a rischio sismico e tre anni dopo il terremoto dell'Aquila, secondo tre diversi studi sismici (uno dei quali prodotto da Vladimir Kossobokov, scienziato dell'Accademia delle Scienze Russa) resta molto elevata la possibilità che in un'area di 400 km di raggio, tra la Calabria e la Sicila, possa avvenire un terremoto di magnitudo 7.5. Una intensità molto più forte di quella del terremoto dell'Aquila. Alcuni esperti insistono anche sul rischio che i nuovi eventi sismici possano essere amplificati dalla devastazione di stabilimenti industriali e chimici... Si chiamano RIR in gergo tecnico, un acronimo che sta per Rischio Incidente Rilevante. Le aree più critiche sono prorpio in Sicilia (isola storicamente esposta ai terremoti). E precisamente a Milazzo e a Priolo (vicino ad Augusta). Mentre gli altri Paesi si dotano di normative specifiche per la progettazione sismica degli impianti RIR, in Italia la normativa attuale è insufficente e i controlli affidati solo ai gestori. Per questo la Commissione Ambiente della Camera ha presentato una interrogazione parlamentare e una Risoluzione per prevenire per quanto possibile ogni rischio. L'inchiesta racconta quali sono le previsioni, come sta avvenendo il monitoraggio sugli eventuali terremoti e in quale situazione versano gli impianti RIR.

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