Lo Yeti esiste davvero e vive indisturbato nelle montagne siberiane: ne sono convinti i membri del governo di Kemerovo, regione russa della Siberia sud-occidentale, che hanno annunciato di aver trovato "prove inconfutabili" della presenza dell'abominevole uomo delle nevi nella zona.
Tra queste, vi sarebbero le orme lasciate dall''uomo-orso' e persino alcuni capelli appartenenti alla leggendaria creatura.
"Durante una spedizione nella caverna di Azasskaya, i partecipanti hanno raccolte prove inconfutabili che dimostrano che le montagne Shoria sono abitate dallo yeti", ha fatto sapere l'amministrazione di Kemerovo con un comunicato pubblicato sul proprio sito internet.
Alla spedizione partecipavano anche ricercatori provenienti dagli Usa, dal Canada e da diversi altri Paesi i quali avrebbero trovato non solo le impronte del mostruoso animale ma anche "il suo letto" e una serie di inconfondibili segnali con cui lo yeti aveva marcato il territorio.
Ritrovamenti, ha annunciato il governo di Kemerovo, che saranno analizzati dagli scienziati in un laboratorio speciale.
L'amministrazione starebbe pensando anche di creare un "centro speciale dedicato allo studio dello Yeti", accompagnato da un giornale dove trovare ogni informazione sull'argomento.
Creatura leggendaria che - secondo la tradizione - popola l'Himalaya, lo yeti viene descritto come un gigantesco animale, meta' uomo e meta' scimmia, con una folta pelliccia di colore bianco.
Il nome deriva dal termine yeh-teh, "quella cosa li'", espressione usata dagli sherpa per indicare il mitico animale.
I primi avvistamenti dell'abominevole uomo delle nevi (la definizione e' di conio giornalistico e deriva dal nepalese Metoh Kangmi, 'uomo-orso') risalgono al 1407, quando il bavarese Johann Schiltberger si sarebbe imbattuto nello yeti sulla catena degli Altai, presso i confini occidentali della Mongolia.
Da allora, gli incontri ravvicinati si sono moltiplicati cosi' come il ritrovamento di misteriosi reperti anatomici. Tra questi ultimi, una gamba risalente a migliaia di anni fa e che fu scoperta in un ghiacciaio sulle montagne dell'Altai nel 2003. L'arto, ricoperto di pelo rossiccio e il cui piede era dotato di artigli, fu esaminato ai raggi X; gli scienziati conclusero che non apparteneva ad alcun animale vivente o scomparso noto all'uomo.
fonte AGI
Nessun commento:
Posta un commento