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Guatemala: massima allerta per l'eruzione del vulcano Santa Maria Santiaguito

29 novembre 2012 - E' allerta massima per gli abitanti che vivono nelle vicinanze del vulcano Santiaguito(Santa Maria),in Guatemala,pennacchi di fumo e cenere sprigionati dal cratere hanno ricoperto di una coltre le vicine comunita' case ed automobili sono state colorate di grigio.
Il vulcano di Santa María è un grande attivo vulcano nelle Highlands occidentali del Guatemala , vicino alla città di Quetzaltenango . 

Santiaguito da Santamaria.jpg

Prima della conquista spagnola si chiamava Gagxanul nella locale lingua k'iche.La sua eruzione nel 1902 ( VEI 6) è stata una delle quattro più grandi eruzioni del 20 ° secolo, 
Il Santa Maria fa parte della Sierra Madre dove una serie di vulcani, si estendedono lungo il bordo occidentale del Guatemala , separata dal Pacifico da una vasta pianura. I vulcani si sono formati dalla subduzione della piastra Cocos sotto la placca caraibica.
http://theextinctionprotocol.wordpress.com/


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Indonesia: in vulcano Lokon esplode ancora!

Il Monte Lokon situato nel Nord Sulawesi in Indonesia è esploso di nuovo, sputando cenere fino a 3,5 chilometri al cielo.
Il responsabile Nazionale della Vulcanologia Surono ha riferito che l'eruzione ha avuto luogo alle 10.05 ora locale (0205 GMT). L'agenzia ha richiesto alle persone che vivono nei pressi del cratere di rimanere vigilanti.


"Abbiamo rilasciato un avvertimento per le persone che vivono nel raggio di 2,5 km dal cratere".

Il portavoce del Disaster Management BNPB Sutopo Purwo Nugroho ha confermato che al momento non vi è alcuna evacuazione in corso dopo l'eruzione.

L’11 novembre il vulcano aveva già manifestato esplosioni entrando in stato di allerta.

fonte: http://news.xinhuanet.com/english/world/2012-11/28/c_132004424.htm

The Day After


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Quasar emette un flusso di energia 3 trilioni piu' potente del Sole

Alcuni astronomi hanno scoperto con il VLT (Very Large Telescope) dell’ESO un quasar con l’emissione più vigorosa mai vista, almeno cinque volte più potente di tutti quelli mai osservati finora. I quasar sono nuclei galattici molto luminosi, alimentati da buchi neri supermassicci. Molti eiettano enormi quantità di materia nella galassia ospite e questi flussi di materia sono fondamentali per l’evoluzione delle galassie. 


Però, finora, i flussi osservati nei quasar erano meno potenti di quanto previsto dai teorici. I quasar sono i centri luminosissimi di galassie distanti, alimentati da enormi buchi neri. Questo nuovo studio ha osservato in dettaglio uno di questi oggetti energetici – noto come SDSS J1106+1939 – utilizzando lo strumento X-shooter montato sul VLT dell’ESO all’Osservatorio del Paranal in Cile. Anche se i buchi neri sono noti per attirare materia su di sè, la maggior parte dei quasar accelera anche parte del materiale circostante e lo espelle ad alte velocità. «Abbiamo scoperto il più vigoroso flusso di materia prodotto da un quasar mai osservato. Il tasso con cui l’energia viene trasportata via da questa enorme massa di materia espulsa ad alta velocità da SDSS J1106+1939 è almeno pari a due milioni di milioni di volte la potenza totale del Sole. Equivale a circa 100 volte l’emissione totale della Via Lattea – un vero flusso mostruoso!», spiega Nahum Arav (Virginia Tech, USA) a capo dell’equipe di lavoro. «Questa è la prima volta che si misura un getto prodotto da un quasar alle energie elevate previste dalla teoria». Molte simulazioni teoriche suggeriscono che l’impatto di questi getti di materia sulla galassia circostante potrebbe risolvere diversi enigmi della cosmologia moderna, tra cui il modo in cui la massa di una galassia è legata alla massa del suo buco nero centrale e perchè ci sono così poche galassie grandi nell’Universo. In ogni caso, non era chiaro fino ad ora se i quasar fossero o meno in grado di produrre flussi abbastanza potenti da produrre questi fenomeni. Il flusso appena scoperto si trova a circa mille anni luce dal buco nero supermassiccio al centro del quasar SDSS J1106+1939 ed è almeno cinque volte più potente del record precedente. L’analisi eseguita dall’equipe dimostra anche che una massa di circa 400 volte quella del Sole si allontana da questo quasar ogni anno, a una velocità di circa 8000 chilometri al secondo. «Non avremmo potuto ottenere i dati di elevata qualità che hanno permesso questa scoperta, senza lo spettrografo X-shooter del VLT.” dice Benoit Borguet (Virginia Tech, USA), primo autore dell’articolo. “Siamo stati in grado di esplorare la regione intorno al quasar per la prima volta in gran dettaglio». Oltre a SDSS J1106+1939, l’equipe ha anche osservato un altro quasar e ha trovato che entrambi questi oggetti producono poderosi getti di materia. Poichè questi sono esempi tipici, ma finora poco studiati, di un comune tipo di quasar, questi risultati dovrebbero essere applicabili ai quasar luminosi di tutto l’Universo. Borguet e colleghi stanno al momento studiando una dozzina di altri quasar simili a questi per verificare che sia proprio così. «Ero alla ricerca di qualcosa di simile da una decina d’anni», dice Nahum Arav «perciò è emozionante trovare finalmente uno di questi flussi mostruosi come era stato previsto!». [Fonte: Eso]

http://www.media.inaf.it/2012/11/28/un-quasar-col-botto/

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Dopo 35 anni si risveglia un vulcano in Kamchatka

Sulla penisola della Kamčatka (all'estremo oriente della Russia) si è risvegliato il vulcano Ploskij Tolbačik, appartenente al gruppo Klučevskij. Secondo le previsioni degli specialisti, le emissioni di cenere potrebbero arrivare fino a 5 km di altezza. Il vulcano è molto pericoloso per la navigazione aerea ma per il momento non c'è rischio per i centri abitati. il Ploskij Tobačik era spento dal 1976 ed è uno dei più grandi vulcani del gruppo Klučevskij.

italian.ruvr.ru


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Ocse: servono altre misure di rigore in Italia!

New York - Le previsioni dell'Ocse non fanno pensare a nulla di buono per l'Eurozona. L'ente ha rivisto al ribasso, rispetto a sei mesi fa, le previsioni economitornado su taranto
che sulla maggior parte dei paesi avanzati, parlando di una ripresa "esitante e diseguale" nei prossimi due anni. Presentando l'ultima edizione dell'Economic Outlook a Parigi, il segretario generale Angel Gurria ha ribadito che la crisi sui debiti costituisce il maggior fattore di rischio sulla ripresa mondiale, ma anche il "fiscal cliff" negli Usa ha un potenziale negativo. Persino la Germania, motore dell'economia europea, subira' una brusca frenata tra quest'anno e il 2013. Nel suo World economic outlook, l'organizzazione ha tagliato la crescita tedesca allo 0,6% dal +2% stimato in maggio. Il Pil dell'area euro sara' del +1,4% nel 2012, mentre il tasso di disoccupazione salira' al 12%. L'Ocse avverte poi l'Italia, che nonostante quanto dica il premier Mario Monti, potrebbe aver bisogno di "misure supplementari" sui conti pubblici per centrare i suoi obiettivi di risanamento, mentre ha consistentemente rivisto in peggio le sue previsioni su deficit e debito. "Gli interventi sulla produttivita' sono impressionanti, ma vanno costantemente implementati se si vogliono produrre risultati", si legge nel report. Per questo motivo un inasprimento fiscale e' auspicabile anche nel 2014 per risanare i conti. Sull'allarme e' interventuo il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, che ha voluto rassicurare gli italiani, dicendo che non ci sara' "nessuna nuova manovra". Ora sul 2012 l'ente parigino si attende un deficit-Pil italiano al 3%, a fronte dell'1,7% previsto sei mesi fa e del 2,6% stimato dal governo, mentre sul 2013 è atteso un 2,9% e sul 2014 una risalita al 3,4%, di nuovo al di sopra della soglia Maastricht. Sul debito pubblico è previsto un continuo ampliamento, al 127% del Pil quest'anno, dal 119,8% del 2011, e poi al 129,6% nel 2013 e al 131,4% nel 2014. Le previsioni sul Pil del nostro paese sono del -2,2% (da -2,4%) per quest'anno, del -1% l'anno prossimo e del +0,6% quello successivo. Quanto al tasso di disoccupazione, sara' del 10,6% quest'anno e salira' all'11,4% nel 2013 e fino all'11,8% nel 2014. A pesare sulla crescita e' il peggior calo dei consumi dalla Seconda Guerra Mondiale. In ambito di politica monetaria, l'organizzazione e' convinta che la congiuntura difficile spingera' Mario Draghi ad abbassare ancora il costo del denaro. La riduzione dei tassi sara' di 25 punti base, a dicembre. La Federal Reserve e la Banca del Giappone non agiranno, ma quest'ultima dovrebbe aumentare le misure straordinarie di allentamento monetario, i cosidetti programmi di Quantitative Easing, almeno fino a quando l'inflazione non si stabilizzera' fermamente all'1%. Sempre secondo le stime dell'Ocse, le banche dell'area euro hanno bisogno di 400 miliardi di euro di capitali freschi.
http://www.wallstreetitalia.com/article/1464443/crisi/ocse-bce-ridurra-tassi-a-dicembre-servono-altre-misure-di-rigore-in-italia.aspx


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Un Tornado si abbatte su Taranto, evento estremo per questa regione!


28 novembre 2012 - Un vero e proprio Tornado ha colpito il porto industriale di Taranto poche ore fa,la mega tromba d'aria ha puntato diritto verso lo stabilimento dell'Ilva di Taranto causando diversi danni alle infrastrutture della fabbrica,costringendo il personale a un evacuazione di emergenza per rischio esplosione.Durante il suo transito il tornado ha letteralmente devastato tutto cio' che incontrava danneggiando seriamente alcune linee elettriche come si evince anche dal video girato poco fa. terrarealtime

VIDEO

Lo sviluppo dell'universo e' assimilabile a quello delle reti neurali


Il nostro Universo cresce! O meglio, per dirla in linguaggio “cosmologico”, è un Universo che si “espande”. Il primo a rendersi conto di questo fenomeno che interessa l’intero Cosmo è statoEdwin Hubble, il quale, grazie alle sue osservazioni, notò che le galassie tendevano ad allontanarsi le une dalle altre.


Le intuizioni di Hubble portarono una vera e propria rivoluzione copernicana nella cosmologia poiché fino a quel momento si credeva che il nostro fosse un “universo stazionario“.

E non solo! Queste leggi sconosciute sembrano comparire anche nello sviluppo e crescita di reti reali come quelle sociali o la stessa Internet: “Le dinamiche che governano la crescita naturale sono le stesse per le reti sociali, il cervello e l’Universo”, spiega il co-autore Dmitri Krioukov, fisico presso la University of California di San Diego.

“Lo studio suggerisce che esisterebbe un’unica legge basilare della natura che governa lo sviluppo delle reti”, aggiunge il fisico Kevin Bassler dell’Università di Houston. “A prima vista, sembrano sistemi molto diversi tra loro. Allora la domanda a questo punto è: possiamo sviluppare la descrizione matematica di questa legge che governa lo sviluppo delle reti reali? Il contributo di questa ricerca è molto importante”, conclude Bassler.

Somiglianza tra le reti

In verità, già in alcuni studi precedenti è stato dimostrato che i circuiti cerebrali e Internet si sviluppano secondo una dinamica molto simile. Nonostante questa somiglianza funzionale, però, nessuno era stato in grado di individuare un’equazione in grado di prevedere perfettamente come le reti neurali, le reti informatiche o i social network crescano nel tempo.

Utilizzando le equazioni della Relatività di Einstein, che descrivono come la materia deforma il tessuto dello spazio-tempo, i fisici possono ripercorrere a ritroso lo sviluppo dell’Universo, fino a circa 14 miliardi di anni fa, all’epoca del Big Bang, così da poter osservare come si sia espanso il cosmo da allora fino ad oggi. Partendo da questa consapevolezza, la squadra di Krioukov si è chiesta se l’osservazione accelerata dello sviluppo dell’Universo potesse aiutare ad approfondire la comprensione delle dinamiche che guidano le reti sociali e i circuiti cerebrali.

Il team ha creato una simulazione al computer, frammentando l’Universo primordiale fin nelle sue più piccole componenti sub-atomiche. Nella simulazione, questi quanti-frammenti sono stati collegati tra loro in un una rete di relazioni causale. Una volta avviata la simulazione, il suo sviluppo ha aggiunto sempre più spazio-tempo alla storia dell’Universo, così come la “connessione di rete” tra la materia che componeva le galassie.


Quando il team ha confrontato la storia dell’Universo con il modello di crescita dei social network e dei circuiti cerebrali, si è reso conto che entrambi le reti si espandono in modo simile: le unità sviluppano collegamenti equilibrati sia con nodi simili, sia con quelli che già avevano molte connessioni. Per esempio, un amante dei gatti che naviga su internet, può connettersi a siti web che trattano specificamente di gatti, ma anche a mega-siti come Google o Yahoo. Allo stesso modo, le cellule del cervello si connettono sia con quelle a loro più vicine, cosi come a quelle che hanno sviluppato già numerosi collegamenti con altre cellule cerebrali.

“La somiglianza inquietante tra le micro-reti e le macro-reti è inquietante, ed è improbabile che si tratti di una semplice coincidenza”, continua Krioukov. “Per un fisico, questo è un segnale immediato che c’è ancora qualcosa che non riusciamo a comprendere sul funzionamento della natura. Dobbiamo prendere atto che esiste una legge che governa lo sviluppo sia dei più piccoli sistemi, come le cellule celebrali, sia dei più grandi sistemi come le galassie.

Questa nuova ricerca sembra confermare un altro dato che accosta il nostro Universo ad un cervello. Secondo la neuroscienza, il numero delle cellule nervose che compone il nostro cervello è circa lo stesso del numero delle stelle presenti nell’Universo (miliardi di miliardi). Oggi scopriamo che l’Universo si sviluppa allo stesso modo di un cervello… sorge una suggestione intrigante: e se l’Universo fosse la grande mente dell’Architetto del quale, noi esseri umani, siamo il pensiero più complesso? [Fonte].

 


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