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Stop alla geoingegneria! Basta massacrare la Madre Terra!


“… Ecco quindi il dilemma fondamentale della nostra epoca: “Noi siamo inferiori a noi stessi”. Siamo incapaci di farci un’immagine di ciò che noi stessi siamo stati capaci di fare. In questo senso siamo “utopisti a rovescio”: mentre gli utopisti non sanno produrre ciò che concepiscono, noi non sappiamo immaginare ciò che abbiamo prodotto.”
Guenther Anders, filosofo austriaco
“La Terra Futura che vogliamo”, ovvero il concetto che caratterizza Terra Futura a Firenze – la “mostra-convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità” – era anche il titolo di uno dei suoi convegni, curato da COSPE e da Terra Futura, che ospitava PAT MOONEY, vincitore del nobel alternativo e coordinatore dell’ECT GROUP.
La tappa a Firenze di Mooney era stata preceduta dalla sua partecipazione all’IMPLICC Final Symposium dell’Atmospheric Science a Mainz, in Germania, dove alcuni esponenti della geo-ingegneria si erano incontrati per discutere eventuali misure da adottare per far fronte ai problemi da loro diagnosticati.La tappa successiva vedeva Mooney impegnato al summit di Rio + 20, che però, come anticipa in questa intervista, non avrebbe portato a decisioni risolutive, “a meno che non si voglia credere alle favole”. Secondo lui, però, era fondamentale la presenza, più forte e consapevole, della società civile.


(Clicca qui per scaricare il testo dell’intervista tradotto in italiano in formato pdf)


Nonostante le sue già scarse aspettative quest’ennesima occasione mancata lo ha portato ad affermare che la situazione è in realtà peggiore di quanto lui potesse immaginare.
Con parole durissime ha espresso il suo dissenso nei confronti dei “bio-padroni” e delle grandi multinazionali che, con la complicità dei governi, cercano metodi e giustificazioni scientifiche per trasformare le ultime risorse del pianeta in materiale di consumo: cibo, combustibile e carburante, aria ed acqua, praticamente ogni aspetto della natura e del pianeta, diventano semplicemente biomassa gestita dai “biomaster”. La conferenza, nel suo insieme, è stata un “greenwashing as usual”. “Bio” e “green”, sostiene Mooney, sono diventate sigle vuote, veri e propri inganni che celano spesso l’antitesi di quanto promettono.
A Rio si doveva discutere di geo-ingegneria, in realtà non si è discusso di niente e tantomeno si sono stabilite regole. L’accordo firmato era stato stipulato in anticipo, a porte chiuse, mentre i delegati dei vari governi, come belle statuine, hanno giocato un ruolo formale. “As usal”, come al solito.
In una Lettera Aperta sulla Geo-Ingegneria indirizzata all’IPCC, sottoscritta anche da altre personalità ed organizzazioni, Mooney e l’ETC-Group hanno chiesto l’abolizione della geoingegneria, definita come “the intentional large-scale manipulation of the Earth’s systems to modify the climate” e vista come “one of the most serious issues the international community will face in the decades ahead”.
Nel 2010, in occasione del Summit sulla Biodiversità di Nagoya, in Giappone, (laMoratoria, risultato della Conferenza, è stata pressoché ignorata dalla stampa) Mooney così commentava: “È assolutamente inaccettabile che una manciata di governi dei Paesi industrializzati abbia deciso di utilizzare la geoingegneria senza approvazione…” (Reuter). In una storica decisione consensuale, la Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD), a cui aderiscono 193 membri, chiudeva la decima riunione biennale con una moratoria de facto sui progetti e sugli esperimenti di geo-ingegneria.
Come spiega Mooney a Firenze, nell’intervista rilasciata dietro le quinte, si è trattato di un accordo con valore relativo, perché gli Stati Uniti non hanno ratificato laConvenzione.
C’è una vera e propria corsa verso una manipolazione globale del pianeta intero. La guerra fredda, secondo Mooney, è stata sostituita dalla guerra calda, come egli definisce la geo-ingegneria che, insieme alla biologia sintetica e alla nanotecnologia, forma un intricato sistema che minaccia pesantemente le nostre condizioni di vita. È documentata la preoccupante estinzione di molteplici forme di vita, ma l’aspetto ancora più inquietante, per Mooney, è da ricercare nella nascita di organismi sintetici nell’ambiente che, nelle loro forme più estreme, coincidono con la creazione da zero di nuove forme di vita. Nulla si sa e nulla si potrà sapere: è un gioco che avviene sulla pelle di tutti e a spese dell’intero pianeta.
Mooney è noto per le sue denunce e per le sue preoccupazioni, così come un altro nobel alternativo, ROSALIE BERTELL, la scienziata recentemente scomparsa. Tra di loro vi era un rapporto di reciproca stima, come afferma Mooney in questa intervista.
La Bertell, a differenza di Mooney – a prima vista scettico sulle possibilità di massicce modificazioni dell’atmosfera già in atto – accusava con forza la devastazione della sottilissima ed insostituibile fascia atmosferica intorno al globo, peggiorata in forma massiccia dalle irrorazioni aeree che avvengono in tutto il mondo. Mooney non condivide questa convinzione: non avrebbe senso, secondo lui, compiere queste sperimentazioni su zone popolate o dove la gente le può vedere. Del resto, aggiunge, anche nell’era dei test atomici, non si facevano esperimenti in zone popolate. Qui Mooney entra però in evidente contraddizione. Il nostro mondo, in misura crescente, è dominato da interessi militari, e i militari, di regola, non rendono note le loro azioni pubblicamente. Piuttosto chiedono e ottengono leggi da parte dello Stato, che coprano le loro manovre. Anche gli innumerevoli test atomici non sono sempre sempre stati eseguiti al riparo dalle popolazioni, anzi, talvolta le coinvolgevano a loro insaputa, come mostra questo documentario dell’Australia, oppure le rendevano addirittura parte integrante dei progetti. A Hiroshima e Nagasaki non sono forse stati eseguiti i primi test atomici sulla popolazione? Tra il 1945 e il 1998 si contano ben 2053 Esplosioni nucleari. Il passato testimonia innumerevoli storie caratterizzate da manipolazioni, inganni e occultamenti. E Mooney non lo nega.
Nel frattempo, però, abbiamo fatto progressi!
L’élite che domina oggi sta progettando “una terra smart”. Suolo, aria, acqua, piante, esseri animati di ogni specie, umani inclusi, stanno diventando biofattori o masse da incorporare in una rete controllata. Global warming o meglio climate change sono il leitmotiv costante, che traccia e ramifica nuovi significati e nuovi valori, modificando e trasformando una realtà ormai obsoleta: watermanagement, weathercontrol, Solar Radiation Management (SRM), geoengineering, socialengineering, una SMART GRIDper l’energy management ma sopratutto per la nostra global security, global control, e per un “efficace” funzionamento del disastermanagement, parte integrante di tutti i settori, sono parole ricorrenti nel linguaggio di chi gestisce la terra e ci sta pilotando verso un mondo nuovo, un mondo smart, appunto. Terminologie semisconosciute, che nascondono nuove forme di organizzazione del pianeta e che traghettano i suoi abitanti verso un’altra dimensione. Transitiontime!
La crisi, con i suoi toni sempre più drammatici, ne è lo sfondo costante. Il ritmo crescente con cui si manifestano eventi catastrofici (economici e ambientali) svela parallelamente una roadmap studiata a tavolino da tempo. I potenti della terra fingono di allacciare le cinture di sicurezza, ma le loro contromisure non solo non risolvono nulla, addirittura garantiscono la discesa.
E la geo-ingegneria non si discosta da questa logica.
Con Mooney abbiamo voluto affrontare alcuni aspetti di questi scenari in movimento, dove la manipolazione della terra indica un’aspirazione unica: diventare i padroni del pianeta, sottomettere la terra e controllarla in ogni suo aspetto.
Ma quando potrebbe scattare il piano B?
“Quando si attuerà ciò che è progettato ormai in ogni suo dettaglio?”, chiedo a Mooney.
Sarà una collasso grave ad avviare le operazioni di Solar Radiation Management, una situazione che “non lascerà via d’uscita”, un mantra recitato con insistenza da alcuni scienziati, come sottolinea Mooney. In quel momento decollerà allora la flotta degli aerei con i loro 200 milioni di tonnellate di nanoparticolato da diffondere nell’atmosfera.
Ma i cieli dicono altro, ed altro dicono la analisi dei fall-out: le flotte sono ormai partite da tempo.
Questo punto, su cui non vi è accordo con Mooney, è molto importante: è possibile, e anche probabile, che siano proprio queste operazioni a mettere definitivamente a rischio il biosistema e a spingerlo verso il collasso. Sarà un cancro terminale indotto che richiederà una chemioterapia massiccia?
Questa non è una strada nuova. È stata percorsa e sperimentata tante altre volte: non di rado sono i creatori stessi dei disastri ad offrire poi i rimedi, come descritto brillantemente da Naomi Klein nel suo libro “Shock Economy”.
Nell’imminente futuro il disaster-management diventerà il ramo più promettente. E purtroppo quello che stiamo vivendo lo conferma: sulla scia della più grande crisi finanziaria della storia, gli stessi personaggi che l’hanno provocata hanno deciso di gestire il pianeta. Le prospettive volgono al peggio, e non possiamo permetterlo, lo ha detto Mooney a Rio. E su questo sono pienamente d’accordo con lui.
Lo ringrazio per averci regalato il suo tempo e la sua attenzione.
Segnalazioni di dati ed argomenti forniti durante l’intervista:

Molti indirizzi sono stati rimossi dalla censura globale per cui si raccomanda di salvare al più presto questi documenti!


cloud seeding, atmospheric services


la guerra ambientale globale è già …

Irrorazioni su ampia scala: ‘Operazione LAC eseguita nel 1957 e nel 1958 dalla “U.S Army Chemical Corps”. L’operazione di irrorazione con solfuro di zinco e cadmio coinvolse tutti gli Stati Uniti. La nebbia chimica si propagò fino al Canada.
Weathermodification in Italia:
ENEL SCIE CHIMICHE: il lancio pubblicitario del PROGETTO PIOGGIA
Altre segnalazioni:
HOW TO WRECK THE ENVIRONMENT byGordon J. F. MacDonald
Lyle Jenkins presenta alcuni concetti di B. Eastlund in una riunione tenutasi alla AMS 2008 presso la Penn State.
Qui il documento Eastlund/ Lyle Jenkins):

ATMOSPHERIC HEATING AS A RESEARCH TOOL, Dr. Bernard J. Eastlund and Lyle M. Jenkins1 Extended Abstract

Chapter from Unless Peace Comes 1968

HOW TO WRECK THE ENVIRONMENT, by Gordon J. F. MacDonald U.S.A.

Autrice: Maria Heibel / Fonte: ilcielosufirenze.com

La verità choc sul film blasfemo: “Girato dai servizi segreti israeliani”



di Michele Marelli
Conversazione con Aldo Giannuli – ricercatore di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano; consulente delle Procure di Milano (strage di piazza Fontana), Pavia, Brescia (strage di piazza della Loggia), Roma e Palermo, nonché della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle Stragi (1994-2001); esperto di Servizi Segreti – sugli ultimi sviluppi in Nordafrica e in Medio Oriente, con particolare attenzione agli aspetti che sembrano suggerire, nella vicenda che riguarda la diffusione web del film blasfemo sulla figura del Profeta Maometto, l’ipotesi di un’operazione di Intelligence.
Nella misteriosa vicenda che riguarda il film blasfemo sul Profeta Maometto, le cose che non tornanosono parecchie. La sensazione che si sia cercato di provocare una reazione a tutti i costi è forte…
Camilleri definirebbe l’autore di questo film ‘mastro d’opra fina’. Come prodotto artistico è una schifezza irripetibile, ma come operazione di guerra psicologica è assolutamente impeccabile, da manuale direi.

Stando alla versione ufficiale, dietro a questo film ci sarebbero unicamente tre copti di origine egiziana – Nakoula Basseley Nakoula, Nasrallah Abdelmasih e Morris Sadek. Le sembra un’ipotesi credibile?
Non diciamo cazzate. Per com’è stata concepita e per la raffinatissima sensibilità psicologica dimostrata, si tratta quasi certamente di un’operazione da Servizi Segreti. Quei tre cretini dovrebbero innanzitutto spiegare dove hanno trovato i soldi per fare questo film; ma, in ogni caso, se io – insieme a dieci amici – trovassi dei soldi per girare un cortometraggio con l’obiettivo di prendere a pesci in faccia l’Islam, potrei pure metterlo su YouTube ma non è che automaticamente tutti se ne accorgerebbero. Se aspettassi il passaparola, forse in cinque anni… Se una cosa del genere scoppia in modo così repentino, significa che qualcuno, oltre ad averci messo dei soldi, ha organizzato alla perfezione il lancio del film via web proprio allo scopo di ottenere un’eco mediatica come quella che abbiamo visto.

Pare che il film fosse in rete già dallo scorso giugno e che solo con la comparsa – circa due settimane fa – di una versione sottotitolata in arabo si sia giunti allo scoppio, decisamente repentino, di questa crisi. Strano, se si pensa che in Paesi come la Libia e lo Yemen l’alfabetizzazione si attesta intorno al 50%…
Cerchiamo di capire, innanzitutto, chi ci guadagna. Non può non colpire la coincidenza fra questa crisi e l’avvicinarsi della possibile azione militare israeliana contro l’Iran. Diciamo che la ‘minestra’ era preparata da un po’. Se è vero che il film era stato caricato su YouTube già lo scorso giugno, probabilmente questa cosa era ‘in viaggio’ già dalla scorsa primavera, se non addirittura da prima. Qualche tempo tecnico per preparare questa porcheria ci sarà pure voluto…

Tra l’altro pare che questo misterioso produttore, Nakoula, si sia recato in Egitto alla ricerca di fondi. Sarà un caso, ma la presenza dei Servizi Segreti israeliani in Egitto è un fatto assodato…
Si può dire che lì stiano di casa… L’interesse è chiaramente di chi auspica una frattura fra il Mondo islamico e l’Occidente. È per questo che mi viene da pensare più agli israeliani che agli americani. Questi ultimi puntano, semmai, più a una rottura fra l’Iran e il Mondo arabo, giocando – con l’appoggio dell’Arabia Saudita – sul crinale sunniti-sciiti. Qui invece l’operazione ha mirato a spostare la spaccatura sulla contrapposizione Occidente-Islam: l’intento è inequivocabilmente quello di impedire un ponte col mondo islamico. Per quanto possa sembrare paradossale, gli israeliani sono più interessati a un Medio Oriente fondamentalista che non a un Medio Oriente che evolva verso forme di democrazia più o meno simili a quelle occidentali. In un Medio Oriente tendenzialmente filo-occidentale, democratizzato e secolarizzato, infatti, Israele perderebbe gran parte della sua ragione d’essere.

Quando parla di un coinvolgimento israeliano in questa vicenda, a chi si riferisce?
Parlare di Israele in toto sarebbe un errore. Ho in mente alcuni circoli di destra che, per esempio, non vogliono saperne di alcun processo di distensione coi palestinesi e che premono per un’operazione in Iran. Consideriamo poi un altro fatto: la destra israeliana non ama Obama. Non le sembra strano che questa crisi in Nordafrica e in Medio Oriente sia scoppiata a poco più di un mese dalle Presidenziali americane? Di colpo Obama si è trovato tra le mani, oltre a un Ambasciatore ucciso in un modo a dir poco atroce, una situazione delicatissima: se non reagisce trasmette un’immagine di debolezza, ma può forse reagire bombardando a cuor leggero le città di un Paese che lui stesso ha contribuito a liberare da una dittatura?

Eppure, stando ai primi sondaggi, sembra che Romney non abbia guadagnato terreno su Obama in questa fase. Anzi, sembra che ci stia addirittura rimettendo…
Romney ci sta rimettendo perché è un inetto. Però, obiettivamente, lo ‘scherzo’ a Obama non è stato carino…

In questa operazione, secondo lei, quali altri attori potrebbero essere in gioco?
Io non escluderei l’ipotesi di una ‘manina’ americana riconducibile a quei settori legati ai petrolieri. L’idea che abbiano dato una mano o che siano essi stessi i ‘committenti’ non è campata per aria. Non vedo, viceversa, la possibilità di coinvolgimenti di altri Servizi Segreti. Nessun Servizio europeo, in un momento di crisi come questo, si prenderebbe la briga di far scoppiare un simile caos. I cinesi? Che interesse vuole che abbiano… I russi? Quelli hanno già tanti problemi coi ceceni e la creazione del nemico americano è roba da URSS, non da Russia di Putin… Gli iraniani…?

Trova così improbabile l’ipotesi di un coinvolgimento dei Servizi Segreti iraniani? In effetti, questa crisi sembra aver ricompattato l’opinione pubblica musulmana contro il comune nemico americano, indipendentemente dalle divisioni fra sunniti e sciiti…
Sì, è vero. Ma un’operazione simile, a tre settimane da un possibile attacco israeliano in Iran, non avrebbe alcun senso. Il tempismo fa pensare agli israeliani, non agli iraniani.

Ha in mente altre possibili ‘regie’?
Si potrebbe anche pensare a un’operazione dei Fratelli Musulmani egiziani organizzata per mettere in crisi l’Esercito e per mobilitare le masse verso un fondamentalismo religioso lontano da uno sbocco di tipo democratico-occidentale. Ma è un’ipotesi poco probabile…

La ‘pista egiziana’ non la convince?
Non è una pista campata per aria, intendiamoci. Tuttavia, i Servizi Segreti egiziani – i cosiddetti Mukhabarat – sono roba seria e, a quanto ne so io, sono controllati dall’Esercito. Se i Fratelli Musulmani si fossero mossi in questo senso (e dubito che siano così ‘raffinati’), i Mukhabaratl’avrebbero scoperto e, a quel punto, l’obiettivo dell’operazione sarebbe stato chiarissimo. Il piano, le garantisco, non sarebbe andato in porto.

Un gioco di sponda fra alcune frange dei Servizi Segreti americani e l’Intelligence israeliana legata alla destra, dunque?
È sicuramente un’ipotesi molto più convincente.

Quando parla di Servizi Segreti israeliani a chi allude?
È sbagliato pensare necessariamente al Mossad. Esistono altri Servizi, come quello dell’Esercito, decisamente più ‘cattivelli’. A confronto, quelli del Mossad sono i ‘buoni’ (quant’è difficile usare quest’espressione…). È l’Esercito che in questa storia ha un interesse maggiore a mantenere una tensione permanente, in modo da restare un’istituzione intoccabile. Fino a quando permarrà una situazione d’emergenza, infatti, l’Esercito potrà fare ciò che vuole.

Torniamo ai tre copti che avrebbero prodotto il film blasfemo su Maometto. È probabile che siano stati usati e che non abbiano la minima idea di chi siano in realtà le persone per cui stanno lavorando?
Quando dico che il regista di questa operazione è ‘mastro d’opra fina’ penso anche alla scelta della ‘faccia’. Tra tutti i possibili ‘candidati’ chi si è deciso di usare per un’operazione di questo tipo? Tre copti. Così magari ci scappa pure un bel massacro dei cristiani in Egitto. Ulteriore motivo per poter dire: «Guardate i musulmani che carogne che sono»… Probabilmente si tratta di tre imbecilli reclutati per l’occasione. Qualcuno avrà detto loro: «Facciamo una cosa contro Maometto» e quelli ci sono cascati in pieno. Se si fosse voluto creare un caos simile in Turchia, a metterci la faccia sarebbero stati sicuramente tre armeni… Sotto questo punto di vista, ripeto, è stata un’operazione perfetta.

Colpisce anche un altro fatto, tralasciato dai più. Si parla di rivolte in tutto il mondo islamico, eppure nella Penisola Arabica – ad eccezione dello Yemen – sembra che non stia succedendo niente. In Arabia Saudita, in Qatar, negli Emirati Arabi Uniti e in Oman nessuno si muove in difesa del Profeta…?
Questo ha colpito anche me. Tuttavia, l’Arabia Saudita è un Paese poco popoloso, molto più controllato anche per ciò che riguarda Internet e colpito solo in misura ridottissima dalla Primavera Araba, mentre Qatar ed Emirati sono Paesi ad alto reddito. In più, non dimentichiamo che in quella zona ci sono le basi americane… Diciamo che le condizioni e gli interessi per tenere sotto controllo la cosa ci sono. È la dimostrazione di un fatto: se non si crea un ‘ponte’, la notizia non passa. A colpirmi è anche un altro fatto: a muoversi maggiormente sono stati, guarda caso, i Paesi colpiti dalla Primavera. L’impressione è che si tratti proprio di un’operazione mirata

Arrivano nuove conferme: la marijuana combatte il cancro!


Due scienziati del California Pacific Medical Center di San Francisco hanno scoperto che un composto derivato dalla marijuana potrebbe bloccare le metastasi in molti tipi di cancro aggressivo, riducendo la fatalità della malattia per sempre.

"Ci sono voluti circa 20 anni di ricerca per capirlo, ma siamo molto eccitati", ha detto Pierre Desprez , uno degli scienziati che sta dietro la scoperta, al giornale The Huffington Post. "Vogliamo cominciare con le sperimentazioni il più presto possibile."

Desprez, un biologo molecolare, ha trascorso decenni a studiare ID-1, il gene che provoca la diffusione del cancro. Nel frattempo, il collega ricercatore Sean McAllister stava studiando gli effetti del cannabidiolo, o CBD, un composto chimico che si trova nella pianta di cannabis

"Quello che abbiamo trovato e che il cannabidiolo potrebbe in sostanza 'spegnere' l'ID-1," ha detto Desprez.Quando abbiamo trattato cellule tumorali con questa sostanza, hanno smesso di diffondersi e sono tornate alla normalità.

Desprez e McAllister avevano pubblicato un primo documento sulla scoperta nel 2007. Da allora, il loro team ha scoperto che CBD funziona sia in test di laboratorio che negli animali.

"Abbiamo iniziato con la ricerca del cancro al seno", ha detto Desprez. "Ma ora abbiamo scoperto che il cannabidiolo funziona con molti tipi di tumori aggressivi - cervello, prostata -. Qualsiasi tipo in cui questi livelli elevati di ID-1 sono presenti"

"Non abbiamo riscontrato alcuna tossicità negli animali che abbiamo testato, il cannabidiolo è già usato nell'uomo per una serie di altri disturbi", ha detto. Infatti, il composto è usato per alleviare l'ansia e nausea, ed e' assolutamente innocuo.

L'attivita' solare rimane stabile aggiornamenti...

21 sett 2012 - La superficie solare appare moderatamente stabile,La regione piu' estesa risulta l'AR 1575 che e' in fase di rotazione fronte terra.I brillamenti solari dell'ultima settimana sono stati di moderata-bassa entita' e le previsioni confermano questa tendenza.Un buco coronale posizionato nella zona equatoriale della nostra stella di moderata grandezza ha creato un accelerazione del flusso del vento solare che potra' influire sull'indice geomagnetico nelle prossime ore, con possibile innesco di tempesta accompagnata da aurore boreali nelle regioni polari.

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Cosa diavolo stanno facendo ai nostri cieli?

Oggi mi piacerebbe trattare un argomento che su questo blog non è stato mai affrontato. Un “fenomeno” molto particolare che ormai dalla fine degli anni '90 in tutto il mondo è conosciuto come “chemtrails”, ovvero le scie chimiche. Un fenomeno di cui il web da moltissimi anni pullula di articoli, video, commenti, studi più o meno scientificamente attendibili e su cui si sono spese decine di ipotesi per spiegarne cause, effetti, responsabilità. E voglio parlarne in maniera da esprimere alcune considerazioni di carattere intuitivo, nel limite delle possibilità, analizzando alcuni tratti ricorrenti dell'apparizione nei cieli di tutto il mondo di questo misterioso fenomeno, tratti riscontrabili in migliaia di testimonianze, anche dirette, in documenti ufficiali, come, ad esempio, le innumerevoli interrogazioni parlamentari prodotte in questi anni sia nel Parlamento italiano, in quello Europeo e in altri consessi democratici di tutto il mondo. Proprio su quest'ultimo punto vorrei porre una prima considerazione. La questione a livello istituzionale, nel nostro paese, il più delle volte è stata o ignorata completamente o liquidata con spiegazioni semplicistiche e, usando un eufemismo, stringate. Sostanzialmente, il Parlamento Italiano per bocca di due suoi Ministri (Martino e Pecorario Scanio), in altrettante legislature, all'interrogazione parlamentare proposta da singoli gruppi parlamentari o deputati appartenenti trasversalmente a tutte le forze politiche, ha risposto in entrambi i casi con la posizione che le scie chimiche erano senza alcun dubbio attribuibili a normali e frequenti “scie di condensa” dei motori degli aerei. In altre nazioni, anche se il più delle volte non in via ufficiale, sono state al contrario molte le conferme che tali scie erano attribuibili a una qualche forma di sperimentazione militare e che gli aerei usati erano aerei militari e non civili. In uno dei casi più famosi, in Canada, sulla costa occidentale del paese, nella città di Hespañola, le pressioni della popolazione sulle istituzioni per far luce sulla consistenza enorme del fenomeno sui propri cieli da parte di un anomalo traffico aereo mai ravvisato nella zona, portò il ministro per l’ambiente a condurre test sulla qualità dell’aria. Ad un meeting pubblico il 29 agosto del ‘99 il ministro spiegò alla popolazione che l’aria era sicura, ma la commissione si rifiutò di consegnare pubblicamente le letture delle analisi. Una rivolta popolare scoppiò quando i cittadini si sentirono negato il diritto a tali dati, tanto da indurre il ministro ad allontanarsi scortato dagli agenti di sicurezza. Nel novembre dello stesso anno, la popolazione di Hespañola firmò una petizione e la presentò al Parlamento del governo canadese ad Ottawa, lamentandosi degli aerei che a loro avviso scaricavano elementi di alluminio e particelle di quarzo sopra la città. Erano infatti stati prelevati dei campioni di neve e analizzati al North West Laboratory dell’Ontario. I chimici al laboratorio trovarono livelli di alluminiosette volte superiori al limite preventivo nell’acqua potabile e un numero consistente di particelle di quarzo. Nella petizione la gente chiese di non essere irrorata con queste sostanze, CHI stesse svolgendo simili attività e perchè lo stesse facendo. La cosa andò avanti per oltre un mese fino a quando il Governo canadese fu costretto ad ammettere che il traffico aereo sopra i cieli di Hespañola NON apparteneva né ad aerei civili né militari canadesi. Filtrarono alcune voci che si trattava di esperimenti militari comunque congiunti tra americani e canadesi a scopo di studio sul clima o per la modificazione climatica, ma sia la frammentarietà sia l'attendibilità delle fonti non possono essere garanzia di veridicità. 
Quello che vorrei sottolineare degli episodi riportati è il diverso atteggiamento istituzionale rispetto al fenomeno. Infatti più o meno nello stesso periodo (in Canada nel '99, in Italia nel 2001) due diversi Governi diedero del fenomeno due diverse versioni ufficiali. Il che suona un pochino strano. Altro aspetto da analizzare: in tutti i casi documentati i voli responsabili delle “scie chimiche” volano a bassa quota, sicuramente più bassa di quella a cui normalmente volano gli aerei di linea. Quindi o sono aerei diversi, dunque militari, oppure si tratta di aerei di linea che per una qualche ragione volano più bassi del normale. Il perchè appare improbabile spiegarlo, anche per il fatto che nel merito nessun organo ufficiale (come il controllo aereo o l'Areonautica nel nostro paese per esempio) hanno mai dato conto di un comportamento simile. E qui c'è qualcosa di molto interessante da analizzare, perchè in entrambi i casi qualcosa non torna. Se fossero aerei di linea normali che senso avrebbero le rotte anomale osservate da centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo? Aldilà infatti dell'altitudine a cui volano, nella maggioranza dei casi documentati, le rotte tenute da più aerei contemporaneamente in un arco di tempo considerevole, o di singoli aerei osservati, presentano delle anomalie evidenti. Per questo non c'è bisogno di andare a pescare una delle innumerevoli testimonianze che giungono da ogni dove. Posso garantirvi di aver assistito personalmente ad un comportamento anomalo di un aereo che, volando a bassa quota (o quantomeno non ad alta quota come un aereo di linea), spargeva dietro di sè la ormai classica scia bianca, persistente e molto densa. Va detto che aerei che solcano i cieli della zona nella quale vivo e che lasciano scie persistenti che spesso si allargano fino a coprire totalmente il cielo, sono frequentissimi. Ma quel giorno di qualche anno fa, la cosa fu molto più strana del solito. Fummo infatti un gruppo abbastanza folto di persone a poter osservare come l'aereo in questione si produceva in una traiettoria circolare da orizzonte a orizzonte (quello a noi visibile) lasciando dietro di sé un immenso anello di fumo bianco che piano piano si andò sempre più allargando. La stranezza incredibile è che compì la circumnavigazione completa della porzione di cielo sopra le nostre teste almeno una decina di volte, volando sui cieli del nostro paese per più di mezz'ora. Ora ammesso che fosse un aereo civile, cosa stava succedendo? Perchè continuava a girare in circolo? Tornato a casa, cominciai a girare in rete e sui telegiornali locali per trovare una qualsiasi notizia che un qualsiasi problema si fosse verificato in uno degli aeroporti civili presenti ad alcune centinaia di Km in linea d'area dal nostro paese, una qualsiasi notizia di un'anomalia all'aereo o al radar, alla torre di controllo, qualcosa insomma, capace di spiegare il comportamento anomalo dell'aereo, ma nulla. Il niente di niente. Per non parlare della consistenza del nuvolone che quell'enorme ciambellone lattiginoso prodotto dall'aereo avrebbe determinato nel pomeriggio di quella giornata, fino a quel momento completamente tersa. Il cielo divenne plumbeo e dietro quella nuvolaglia densa, il blu del cielo sparì del tutto nel giro di qualche ora fino a pomeriggio inoltrato. Ora se, come in migliaia di altri casi documentati anche attraverso filmati, si tratta di normali aerei di linea, manca assolutamente una spiegazione alle traiettorie anomale seguite da questi aerei (cosa che ufficialmente dai ministri chiamati in causa NON è stata nel modo più assoluto spiegata). Allora non sono aerei civili? Dunque sono militari. E se sono militari che stanno facendo? Le scie contengono davvero sostanze non convenzionali? O sono semplicemente scie da condensa? Ma è scientificamente provabile che a bassa quota si formino scie da condensa di quella consistenza e con quella persistenza? Aldilà delle argomentazioni, documentazioni, prove di laboratorio, testimonianze, di quanti hanno già provato in qualche modo a rispondere a queste domande, si possono constatare tre fatti incontestabili. Primo fatto: esistono aerei osservati in moltissime zone del mondo che compiendo spesso anche traiettorie del tutto anomale lasciano dietro di se delle scie estremamente persistenti che spesso si condensano in nuvole più grandi. Secondo fatto: è un fenomeno che è stato osservato a partire da circa metà degli anni '90 fino ad oggi, mentre prima di questo periodo non si hanno testimonianze del genere. Terzo fatto: non è mai stato compiuto alcun studio ufficiale per accertare le conseguenze di questa fenomenologia nuova, sia sul clima delle zone interessate, sia della possibile ricaduta a terra di materiali inquinanti o in qualche modo dannosi per la salute umana ed animale, nonché per coltivazioni e vegetali. Partendo da questi tre fatti acclarati, riportare le risultanze di alcuni studi indipendenti, di dichiarazioni ufficiali e pubbliche di svariati personaggi politici, di militari, di organizzazioni cittadine, sarebbe anche superfluo e dispendioso, vista la vastità del materiale, più o meno attendibile, reperibile sia in rete sia su documenti ufficiali. Sono tre evidenze su cui ognuno di noi dovrebbe interrogarsi, a prescindere dalla spiegazione che vogliamo darci individualmente e sulla base delle informazioni che abbiamo potuto raccogliere. Sono tre evidenze dalle quali non si può sfuggire e la domanda che molti si sono fatti in tutti questi anni, “Cosa stanno facendo?”, appare quanto mai legittima e naturale. Da questa discendono quella serie di domande sacrosante a cui, i Governi di tutto il mondo già da tempo avrebbero dovuto rispondere. Questi fenomeni, qualsiasi sia la loro natura, possono avere effetti negativi sulla salute, sulle coltivazioni, sulle falde acquifere? Possono causare una qualche modificazione climatica? Con quali effetti su precipitazioni, temperature, tassi di umidità e di conseguenza su persone, coltivazioni e animali? Ma soprattutto, sono legali? Nessuna risposta. Vorrei però fare alcune ulteriori considerazioni. E vista l'assurdità del fenomeno, spero mi sia concesso e vogliate seguirmi fino alla fine. Tra le centinaia di ipotesi formulate che ho potuto constatare in anni di letture, nella visione di documentari, testimonianze, discussioni, le più frequenti sono sempre state: manipolazione climatica, sperimentazione sulla popolazione mediante agenti chimici capaci di modificare il comportamento sociale, guerra commerciale per destabilizzare produzioni agricole e sementi (in modo da favorire le multinazionali OGM), sperimentazione di sofisticati sistemi di comunicazione, controllo demografico, controllo e rallentamento del riscaldamento globale. Proviamo ad analizzarle succintamente. Manipolazione del clima. A quale scopo? Militare? Dunque come arma? Potrebbe darsi. Del resto nei maggiori teatri di guerra dell'ultimo periodo storico (Iraq e Afghanistan) è stata ampiamente documentata la presenza di svariati fenomeni da scie chimiche su varie zone dei paesi in questione. 

Ma che funzione avrebbero queste armi di manipolazione climatica? Non è dato saperlo, ma potrebbe essere comunque una spiegazione plausibile, anche se debole. In primo luogo perchè non si comprenderebbe la sperimentazioni su popolazioni inermi, zone non interessate da conflitti ecc. Modificazione del comportamento sociale e/o controllo demografico. Se fossero questi gli scopi delle Chemtrails ci troveremmo in una situazione definibile eufemisticamente da incubo, in cui Governi sostanzialmente nazisti utilizzano strumenti di manipolazione collettiva a fini di controllo dei comportamenti sociali o addirittura demografico. Che sia un'ipotesi possibile da un punto di vista delle probabilità, non ci piove. Che sia davvero questo lo scopo delle scie chimiche, appare sinceramente inaccettabile e impossibile da credere. Certo è che tale utilizzo, spiegherebbe la completa segretezza intorno alle attività anomale degli aerei osservati, ma fino a che non ci sarà un'evidenza schiacciante, una prova, un documento ufficiale, qualcosa che provi ogni oltre ragionevole dubbio che le scie chimiche servano a questo scopo, sarebbe meglio non tenere in considerazione questa possibilità, quantomeno per la propria salute mentale. Guerra commerciale per le sementi.Dietro le scie chimiche ci potrebbero essere gli interessi di colossi del settore sementiero come ad esempio la Monsanto, leader mondiale delle sementi OGM, che utilizzano le scie per destabilizzare le coltivazioni di zone specifiche individuate ad hoc al fine di generare una qualche reazione che impoverisca la produzione dei suoli e alla lunga costringa i contadini a rivolgersi a tali aziende per acquistare le sole sementi capaci di crescere in condizioni avverse. Questa potrebbe non essere un'ipotesi così peregrina, ma aldilà di qualche prova raccolta sporadicamente che ha documentato come alcuni campi coltivati in zone sottoposte al passaggio degli “aerei-scia”, abbiano velocemente perso le proprie capacità di produzione agricola registrate in annate precedenti, di prove concrete di una simile “congiura commerciale” ce ne sono veramente poche. Sistemi di comunicazione. E' stata più volte proposta come una delle soluzioni dell'enigma la possibilità che le sperimentazioni attraverso le scie chimiche siano mirate a favorire delle particolari tecniche di comunicazione satellitare, amplificazione dei segnali radar e di comunicazione vi a etere, utilizzando attraverso la manipolazione di una parte dell'atmosfera il suo elettromagnetismo. Dunque si tratterebbe di una tecnologia militare segreta che potrebbe essere utilizzata a fini bellici (per migliorare o al caso disturbare le trasmissioni). Con questa spiegazione verrebbe dato conto alla segretezza dei voli e delle irrorazioni, il fatto che la maggior parte di esse siano documentate in nazioni appartenenti alla NATO e che, se potenzialmente dannose per la salute, nessuno nell'esercito avrebbe alcun interesse a permettere studi accurati sulle conseguenze, la natura e le responsabilità di tali attività. Questa potrebbe essere una spiegazione molto più plausibile di altre. Controllo del riscaldamento globale. Riguardo a quest'ultima ipotesi, è interessante sapere come fu il fisicoEdward Teller, ad avanzare questa proposta nel '98 in un congresso internazionale sul riscaldamento globale, attraverso quella che è stata definita come la tecnica della “schermatura solare”. Il fisico, per semplificazione, propose l'irrorazione dell'atmosfera con composti chimici capaci di respingere in parte i raggi solari. Indicava a tale scopo l’ossido di alluminio, (costantemente rintracciato nelle aree oggetto di analisi) poiché oltre a riflettere i raggi solari dell’1%, avrebbe assorbito una modesta quantità di calore fra terra e stratosfera. E' curioso a questo proposito notare come, tra le tante spiegazioni, questa, anche se mai in via del tutto ufficiale, è stata quella più utilizzata da vari governi per dare conto del fenomeno. Ed è ancora più curioso il fatto che se fosse realmente così, la segretezza sarebbe del tutto inutile e superflua, a meno che l'uso di questi composti chimici abbiano conseguenze pericolose e la spiegazione del loro utilizzo potrebbe essere ancora più traumatica: il riscaldamento globale si è spinto tanto oltre da giustificare l'utilizzo di qualsiasi strumento per arginarlo e anche effetti collaterali nefasti sulle popolazioni sarebbero tollerabili a confronto dei danni irrimediabili che potrebbe generare. Sinceramente propendo poco per questa ipotesi. Anche se, debbo confessare, detiene una certa coerenza funereamente logica. La verità sta in mezzo a tutto questo marasma. Un marasma di mezze verità, finzioni, disinformazione, confusione, vaneggiamenti, paranoie collettive, intorno ad un fenomeno che va avanti da anni e che ha allarmato non poche popolazioni, scienziati, intellettuali, giornalisti e forze politiche. Un fenomeno che è assolutamente doveroso, da parte di ognuno di noi, smettere di ignorare. Di sicuro c'è che qualcosa quegli aerei stanno facendo, nei cieli dove vengono avvistati spargere i loro fumi. Di sicuro c'è che sono tanti i soggetti politici, militari e istituzionali che mantengono il più completo riserbo sulla questione alimentando dubbi, sospetti e illazioni. Di sicuro c'è che non è chiaro se queste attività, siano nocive o meno e se lo sono non è chiaro perchè continuino ad utilizzarle. Un mistero che comunque, vista la vastità del fenomeno, c'è assoluto bisogno che venga chiarito al più presto e per ottenere la doverosa trasparenza è necessario che ci sia una presa di coscienza collettiva del fenomeno e delle sue implicazioni. E questo senza allarmismi o grida di “al lupo, al lupo”, ma con la più completa e chiara capacità espositiva. La gente deve conoscere l'esistenza del fenomeno, deve comprendere che è necessario pretendere chiarezza e deve muoversi in questa direzione al più presto. Attraverso una vera e propria “azione di lobbying” nei confronti di governi e istituzioni affinchè si avviino una serie di studi indipendenti (dai settori militari) per fare chiarezza definitiva, rassicurare se c'è da rassicurare o chiedere l'immediata cessazione delle attività di sorvolo qualora si accertasse la pericolosità di tali operazioni. Per una semplice ragione: l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, il cibo che mangiamo sono diritti universali inviolabili che vanno tutelati aldilà di qualsiasi considerazione militare, politica, economica o di qualsiasi altro genere. Rendersi conto di questo, sarebbe già una grande vittoria di civiltà e consapevolezza. (Francesco Salistari)ù
http://www.you-ng.it/blog/3250-cosa-diavolo-stanno-facendo.html

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Australia,migliaia di pesci galleggiano sulle acque di un fiume ignote le cause!

21 settembre 2012 - le autorita' del Queensland dicono che ci vorranno settimane per conoscere le cause che ci sono dietro la morte di migliaia di pesci nel fiume Brisbane.
Il dipartimento per la salvaguardia ambientale analizzera' campioni di acqua e pesci-gatto trovati a migliaia galleggiare senza vita lungo il corso d'acqua nell'ultima settimana.Le autorita' sono all'opera per la pulitura delle acque invase dalle carcasse dei pesci che potrebbero diffondere epidemie.Per il momento non sono state ancora determinate le cause si aspettano i risultati delle analisi.
Continua inesorabile il fenomeno della moria di pesci in massa in ogni angolo del pianeta,gli scienziati stanno cercando di dare delle spiegazioni ad un fenomeno che sta assumendo proporzioni preoccupanti.

“OGM tossici e cancerogeni”: uno studio francese lancia l’allarme


Per la prima volta una ricerca scientifica indipendente ha analizzato gli effetti nel lungo periodo degli organismi geneticamente modificati. Sotto accusa la variante Nk603 prodotta dalla Monsanto, che in Europa può essere solo importata ed è destinata prevalentemente all’alimentazione del bestiame. La commissione europea chiede all’Efsa analizzare i dati. Mentre Parigi medita di richiedere il blocco delle importazioni

Da anni infuriano le polemiche sugli Ogm. Sono nocivi alla salute? Devono essere proibiti? Ma finora nessun studio davvero serio sulla materia era stato realizzato. Soprattutto un’inchiesta scientifica accurata su un periodo relativamente lungo (solo inchieste fino a un massimo di 90 giorni). Adesso, invece, dalla Francia sembrano arrivare le risposte tanto attese. E il verdetto è di quelli senza appello. Per il professor Gilles-Eric Séralini, che ha studiato gli effetti di un mais transgenico, “il suo assorbimento sul lungo periodo agisce come un potente veleno”.

Séralini, docente di biologia molecolare e ricercatore presso l’università di Caen, in Normandia, ha portato avanti il suo studio per due anni, nella più completa riservatezza, per evitare pressioni e boicottaggi. La ricerca ha valutato gli effetti del maisNk 603 (che nell’Unione europea non può essere coltivato, ma sì importato) e di un erbicida, ilRoundup, il cui utilizzo è in genere associato a quel mais transgenico. Entrambi i prodotti sono fabbricati dalla multinazionale americana Monsanto. E, va sottolineato, il Roundup è ormai l’erbicida più venduto al mondo. Séralini e la sua équipe hanno utilizzato 200 ratti, divisi in tre gruppi: quelli alimentati con il Nk 603, prodotto con il Roundup. Oppure senza fare ricorso a questo erbicida. Mentre un gruppo di animali ha mangiato  solo mais non geneticamente modificato, ma trattato con il Roundup.

Ebbene, il confronto è allarmante. «La mortalità è molto più rapida e forte nel caso del consumo di entrambi i prodotti di Monsanto», ha sottolineato Séralini al Nouvel Observateur, che pubblica oggi, giovedì, un lungo dossier sull’argomento. Rispetto a un altro gruppo di ratti, non alimentato con l’Ogm e il pesticida, il primo fra i 200 è morto a un anno di età (almeno un anno prima di quelli non «contaminati» dagli Ogm): aveva mangiato il mais transgenico, trattato con il Roundup. E al diciassettesimo mese dell’esperimento si è osservato che i ratti alimentati con gli Ogm avevano una mortalità di cinque volte superiore rispetto agli altri. In generale gli animali che hanno consumato Ogm hanno riportato tumori alla mammella e danni gravi al fegato e ai reni.

La speranza di vita di un ratto è di due anni, due anni e mezzo. Permettono di verificare con largo anticipo quello che potrà avvenire a un uomo. “Riteniamo che le sostanze analizzate – ha precisato il riceratore – siano tossiche anche per gli uomini. Diversi test che abbiamo effettuato su cellule umane vanno nella stessa direzione”. “Sono almeno quindici anni che gli Ogm vengono commercializzati. E’ davvero un crimine che finora nessuna autorità sanitaria abbia imposto la realizzazione di studi di lunga durata”. Mercoledì prossimo in Francia uscirà, edito da Flammarion,Tutti cavie (Tous cobayes), un libro nel quale Séralini illustra la sua ricerca. Ma soprattutto una sintesi dello studio sarà pubblicata nel prossimo numero di una prestigiosa rivista, Food and chemical Toxicology. I ricercatori di Caen non sono degli improvvisati.

A livello dell’Unione europea solo due varietà transgeniche sono autorizzate per la coltivazione, il mais Mon 810, ancora di Monsanto, e la patata Amflora di Basf. Ma in realtà molti Paesi hanno applicato il divieto mediante una moratoria (fra quelli la Francia e anche l’Italia). Solo il Mon 810 è davvero coltivato nella Ue, anche se soprattutto in Spagna (l’80% della superficie totale). Altri 44 prodotti Ogm sono stati autorizzati da Bruxelles per la commercializzazione, come il mais Nk 603, al centro dello studio. Sono importati e perlopiù utilizzati per alimentare il bestiame. Come ha spiegato al Nouvel Observateur Joel Spiroux, collaboratore di Séralini, «i bovini sono abbattuti troppo presto perché si possano riscontrare gli effetti negativi degli alimenti transgenici sul lungo periodo. La speranza di vita di questi animali è compresa fra i 15 e i 20 anni, ma ormai vengono abbattuti a cinque, tre anni , 18 mesi o anche in precedenza».

Intanto, intorno allo studio sta scoppiando un vero putiferio. Il Governo francese ha già chiesto a Bruxelles “misure che potrebbero portare alla sospensione d’urgenza dell’autorizzazione a importare il mais Nk 603″. I Verdi francesi, alleati dei socialisti nell’attuale Esecutivo, chiedono di andare oltre e di “sospendere tutte le importazioni di Ogm nella Ue”. La Commissione europea, per voce del commissario alla Salute John Dalli ha chiesto all’Agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa) di analizzare lo studio di Séralini, le cui posizioni anti-Ogm sono state spesso criticate in passato dalla comunità scientifica con l’accusa di un approccio troppo “libero” alla statistica. In ogni caso l’authority alimentare prenderà in mano i dati dello studio, con la promessa “di trarne le dovute conseguenze”.


 


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