MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

Come in un brutto Film di Fantascienza


All’Isola d’Elba, dal suo esile centro della sua forma a farfalla, si poteva osservare un curioso fenomeno atmosferico, mentre giorni di intenso traffico aereo si alternavano a giorni di traffico totalmente assente. Nei giorni di traffico intenso il cielo si ‘colorava’ di un velo bianco pallido che schermava il cielo e occludeva la vista dei celebri tramonti sul mare, con il sole ridotto a pallido lumicino filtrato da uno spesso schermo dal colore bruno e spento tipico del sangue coagulato. Le scie chimiche diurne orridamente visibili si disponevano a raggiera a partire da un ‘centro’ apparente sull’orizzonte ligure. Un ventaglio di linee bianche separava gli uomini dal sole, donando a tutto una colorazione fredda ed irreale assieme alla estraniante sensazione di partecipare, nel ruolo di comparse, ad un brutto film di fantascienza. 

Le scie chimiche sono continue: diurne e notturne, di lunga durata o di ‘mantenimento’. Aerei bianchi depositano i loro veleni con una perseveranza meccanica, senza tregua, seguendo un protocollo integrato e massivo e piani di volo cadenzati. 

Mi sono sempre chiesto cosa fosse possibile fare per contrastare questa sciagura, oltre alle altre ben note operazioni correlate. Questo blog è parte di questa risposta. Il dialogo, la ricerca, lo studio, la condivisione, ma anche le forme di comunicazione più eteree e sottili sono validi strumenti umani da opporre al freddo orrore che ci si para d’innanzi. Esiste il pericolo che si cada nel deprimente compiacimento ferale di vivere un momento chiave per l’umanità, sottoposta com’è ad un insieme di fattori dalla potenza inaudita ma dall’apparenza elusiva. 

Elusività ed inganno sono caratteristiche proprie di questo tempo, propedeutiche non a qualcosa che presto si paleserà ma a qualcosa che possiamo già considerare pienamente ‘incarnato’. Forse il tassello mancante è solo un sigillo terminale di proprietà: il nome da imprimere sul pianeta riconfigurato, un marchio definitivo di consacrazione al male. Ed il male è l’abbandono delle radici, della memoria, del significato pieno e profondo delle nostre azioni, dell’essere e del vivere. Se piuttosto che ritrovare faticosamente noi stessi preferiamo lasciarci ipnotizzare dalla TV ed imbottirci di farmaci e droghe, vivendo una vita che non ci appartiene, allora possiamo ben considerare persa la battaglia. 

Invito chi mi legge a riflettere con serena profondità e  ad interagire con i suoi simili in modo proficuo, attivo ed intenso.  Tutti si devono attivare perché è in gioco il futuro di tutti noi e dei nostri cari. 

Bangladesh: piogge torrenziali provocano frane e vittime

27 giugno 2012 - Dopo giorni di piogge intense una serie di frane hanno letteralmente travolto alcuni villaggi in Bangladesh dove il bilancio,per il momento provvisorio, e' di 89 vittime che sono state estratte dal fango.Secondo quanto riportato dall'Ansa le frane sarebbero state provocate oltre che dalla pioggia ma anche da una serie di scariche elettriche, probabilmente fulmini che si sono abbattuti nella zona.Il bilancio per il momento e' assolutamente provvisorio, le autorita' sono all'opera nel tentativo di recuperare le persone seppellite dalle frane.

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Un altro caso Zombie in Texas? Un uomo mangia un cane!

27 giugno 2012 - WACO, Texas -. La polizia ha arrestato un uomo do 22 anni Michael Daniel Lunedi dopo che il giovane ,secondo alcune testimonianze, aveva mangiato un cane. I membri della famiglia avevano chiamato la polizia il 14 giugno, dicendo che Daniel aveva aggredito i familiari,ed inseguito un vicino iniziando ad abbaiare e ringhiare Quello che e' successo dopo è orribile. I testimoni dicono che Daniel ha afferrato il cane di famiglia, lo ha picchiato e strangolato e poi ha iniziato a mangiarlo. La polizia ritiene che Daniel abbia ingerito una droga sintetica,subito dopo l'arresto e' stato portato in ospedale ed e' stato accusato di crimini  verso gli animali.

Uno documento nascosto prevede migliaia di vittime in caso di terremoto tra Calabria e Sicilia!

Un documento firmato dai più autorevoli sismologi italiani, sottoscritto anche dall'Ingv, spiega che il "Big One italiano" potrebbe colpire la zona dello Stretto e provocare una strage. Dovuta non alla potenza dell'evento, ma a scelte dissennate in fatto di edilizia e urbanistica. Ma la ricerca è introvabile e sul web ne compare una versione censurata


Un terremoto tra Messina e Reggio Calabria potrebbe provocare “decine di migliaia di vittime”. Uccise non dalla fatalità ineluttabile del sisma, ma dalle scelte umane – e politiche – in fatto di edilizia e urbanistica. Lo scenario è contenuto in un documento ufficiale firmato da sedici sismologi con tanto di marchio dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, e dell’Eucentre, il Centro europeo di ingegneria sismica con sede a Pavia, considerato un’eccellenza mondiale nel suo campo. Tra gli esperti che hanno curato lo studio figura Rui Pinho, portoghese trapiantato in Italia, oggi responsabile di Gem, un progetto mondiale di prevenzione del rischio sismico. Insomma, la previsione della strage non proviene da outsider improvvisati, ma dalle massima autorità scientifiche in fatto di terremoti.

Lo studio risale al 2008, ma non c’è speranza di trovarlo su internet. E’ stato pubblicato per il grande convegno internazionale di Messina che ricordava il centenario del sisma che devastò la città dello Stretto nel 1908, provocando 86mila morti, per lo più persone colte in casa nel sonno poco dopo le cinque del mattino. Il booklet del professor Pinho dei colleghi non compare tra il materiale del convegno pubblicato sul web. Di più, sul sito dell’università di Messina compare una versione più tecnica della stessa ricerca, ma le stime sul “costo della riparazione del danno” e sulle “vittime a causa del collasso strutturale” sono cancellate da una serie di “X”. E se, come pare, il numero di X corrisponde al numero di cifre cancellate, si parla di miliardi di euro e, appunto, decine di migliaia di morti (guarda il documento). 

Le stime sono state nascoste e l’allarme è caduto nel vuoto. Nella sponda siciliana e, soprattutto, su quella calabrese, come dimostra la videoinchiesta di ilfattoquotidiano.it. E come dimostra la triste sorte del monumentale “Rapporto Barberi”, la valutazione della “vulnerabilità sismica” di oltre 40 mila edifici pubblici – a partire dalle scuole – nelle regioni del centrosud a maggiore rischio sismico. Lo studio risale al 1997-1998, fu pubblicato nel 2001 e distribuito a tutte le amministrazioni comunali interessate. Di anno in anno diventa più datato, pur essendo rimasto in larghissima parte disatteso (guarda il videoreportage dalla Calabria di ilfattoquotidiano.it). Ma periodicamente la terra si incarica di ricordarci che in Italia il rischio di sismi devastanti è concreto. Com’è successo di recente in Emilia e Lombardia.

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Sequenza sismica nella notte Sicilia sud orientale

A partire dalle ore 03:07 è in atto una sequenza sismica nel siracusano con epicentri fra Noto, Palazzolo Acreide e Canicattini Bagni. Sono 25 le scosse di terremoto registrate duarante la notte con magnitudo massima di 3.7 alle ore 03:14 a una profondità ipocentrale di 3,0 Km. Sei minuti dopo una scossa di M 3.0 e alle ore 04:48 una scossa di M 3.2. Altre decine di eventi sismici di magnitudo inferiore fra M 1.6 e M 2.6.
La zona interessata dalla sequenza è quella che nel 1693 fu devastata da uno dei terremoti più violenti registrati in Italia di M 7.4 dove solo a Catania morirono 16.000 persone ed in generale morirono oltre il 50% degli abitanti nelle zone colpite dal sisma. Il terremoto provocò anche un maremoto. Tuttavia, la struttura sismogenetica di questo violentissimo sisma è situata in mare fra le città di Siracusa e Catania.

Panico nel Nuovo Ordine Mondiale

Per la prima volta nella mia carriera, vedo l’establishment internazionale, a volte chiamata Nuovo Ordine Mondiale, di fronte ad una crisi così grande che la sua stessa sopravvivenza è a rischio. Per la prima volta, queste persone hanno paura.

Non ce ne sono molti di loro. Nel suo libro, Superclass, l’autore David Rothkopf stima che ci sono solo circa 6000 persone al vertice della piramide del potere mondiale. Sono per lo più maschi, ed almeno un terzo di loro ha frequentato le università Americane più prestigiose. La maggior parte degli altri ha frequentato università comparabili in Europa.

La crisi in Europa è chiaramente al di là di tutto ciò che questa generazione di leader dell’establishment abbia mai visto. L’ultima volta che l’establishment Europea ha affrontato una cosa del genere, si è finiti nella Seconda Guerra Mondiale.

Durante tutto il periodo del dopoguerra, gli Stati Uniti sono stati la forza dominante in Occidente. Il governo degli Stati Uniti con il Piano Marshall ha firmato gli assegni per tenere a galla i governi Europei, e ha finanziato la maggior parte della NATO, il sistema di difesa reciproca che è stata istituita per limitare l’espansione dell’Unione Sovietica.

Gli Stati Uniti non sono più in grado di salvare nessuno. Hanno un’enorme deficit commerciale, e hanno un deficit federale enorme. L’Europa si rende conto ora che, da un punto di vista economico, è da sola. Se ci sono soluzioni alla crisi economica Europea, queste soluzioni sono costrette ad essere generate all’interno della zona euro.

BANCHE A RISCHIO

Oggi, l’intero sistema bancario d’Europa è a rischio. Le banche sono fortemente indebitate, e hanno fatto enormi investimenti a bassi tassi di interesse in obbligazioni emesse da governi che sono tecnicamente insolventi. Non vi è alcuna possibilità che uno di questi titoli sarà mai ripagato. Non sono mai stati progettati per essere rimborsati. Sono stati progettati per mantenere i contribuenti di tutti i paesi Europei in schiavitù permanente nei confronti del sistema bancario.

Ora, in un completo rovesciamento di fortuna, le banche sono sempre più dipendenti dai governi. I governi sono ora i prestatori di quasi ultima istanza per le banche commerciali. La banca centrale, naturalmente, è il prestatore di ultima istanza. Ma ad oggi, la Banca Centrale Europea vuole essere neutrale. Non vuole intervenire per salvare la Grecia, la Spagna, o l’Italia.

I governi PIIGS che hanno dato gli IOU alle banche del nord Europa sono tecnicamente insolventi. Quando la Grecia andrà in default, cosa che avverrà, ci saranno enormi perdite subite da alcune banche del nord Europa. Quando la Spagna andrà in default, cosa che avverrà, queste perdite peggioreranno. Quando l’Italia andrà in default, cosa che avverrà, l’intero sistema bancario dell’Europa andrà in bancarotta.

Le uniche cose che oggi possono salvare il sistema bancario Europeo sono la Banca Centrale Europea, che ha il potere di creare denaro dal nulla, ed i contribuenti della Germania, i cui leader nazionali sono implacabili nel loro desiderio di espandere la potenza della zona euro su tutta l’Europa. Questi politici sono disposti a dare IOU a nome dei contribuenti Tedeschi al fine di estendere questo consolidamento.

UNA CATENA DI DEBITO

Il problema è che i governi del Nord Europa non hanno soldi per fungere da creditori per Grecia, Spagna o Italia. Stanno prendendo in prestito denaro a tassi che non si sono mai visti prima in tempo di pace in Europa. Ci si aspetta che questi governi intervengano e prestino denaro al governo Greco. Ma tutti i governi del nord Europa sono ora di fronte all’ulteriore responsabilità di essere i prestatori di quasi ultima istanza per le banche commerciali di grandi dimensioni all’interno dei propri confini.

Chi presterà ai governi del nord Europa abbastanza soldi per tirare fuori dai guai i governi Europei del sud? Quali creditori pensano che questa sia una buona idea oggi? Al tasso di interesse di oggi, non così tanti. Questo è il motivo per cui i tassi di interesse aumenteranno. Ma quando i tassi di interesse a lungo termine saliranno, ciò abbasserà il valore attuale di mercato di tutti i bond nei portfolio dei creditori.

Così, da un lato, gli investitori devono raccogliere denaro per prestarlo ai governi, ed i governi hanno bisogno del denaro per ricapitalizzare le banche dei propri confini. Questo porta al problema successivo: in modo che i prestatori possano prestare denaro ad un governo, devono emettere assegni dai loro conti bancari. Cosa succede se le loro banche si troverebbero ad andare sotto? Chi presterà il denaro ai governi?

In questa catena di fiat money, di credito e di debito, la Banca Centrale Europea è il prestatore di ultima istanza. E’ il prestatore di ultima istanza perché ha l’autorità legale per creare denaro dal nulla. Può acquistare IOU emessi dai governi, e può prestare denaro alle banche, in modo che le banche possano acquistare gli IOU dei governi.

I GIORNI DELLA RESA DEI CONTI

L’intero sistema politico che noi conosciamo come Unione Europea dipende da un sistema bancario a riserva frazionaria che si è sovraesteso, ed ora affronta il giorno della resa dei conti. In realtà, si trova ad affrontare due giorni della resa dei conti.

In primo luogo, c’è una resa dei conti nei paesi PIIGS, quando i depositanti ritirano fondi. Il secondo giorno della resa dei conti sta per essere imposto dai governi insolventi che hanno preso in prestito centinaia di miliardi di euro dalle banche.

L’arrivo di una corsa agli sportelli bancari minaccia la capacità del governo Greco di prendere in prestito denaro da chiunque. Il governo Greco dipende dal sistema bancario Greco per riscuotere le tasse. Se il sistema bancario Greco va a ramengo, il governo Greco va a ramengo.

In questo sistema, solo la Banca Centrale Europea ha l’autorità per salvare il sistema. Ogni altra fonte potenziale di euro dipende dalla solvibilità del sistema bancario Europeo. Ma questo è esattamente ciò che è a rischio oggi.

È per questo che tutto il sistema bancario a riserva frazionaria, in ultima analisi, deve poggiare sul monopolio concesso dal governo ad una banca centrale. La banca centrale, soprattutto, è il garante della solvibilità delle grandi banche. La banca centrale è l’agente economico dei proprietari delle grandi banche commerciali. Questi proprietari sono ora sull’orlo della bancarotta. Detengono quote in banche multinazionali i cui funzionari non avevano alcuna comprensione dei fondamenti dell’economia. Hanno firmato assegni ai PIIGS.

In questo scenario, l’unico modo per salvare il sistema rischia di distruggerlo. L’unico modo per salvare l’euro rischia di distruggerlo. Questo perché ci sono solo due modi per salvare le grandi banche commerciali. Il primo modo è con l’iperinflazione. Ciò consentirà alle banche di mantenere le porte aperte, ma i mutuatari saranno in grado di ripagare i prestiti con la vendita di una manciata di beni tangibili, in modo da raccogliere denaro sufficiente per pagare i prestiti con euro senza valore.

Il secondo modo per salvare le banche, che è quello che la Banca Centrale Europea sta tentando di fare, è quello di evitare l’iperinflazione, e di inflazionare la massa monetaria solo nella misura in cui le grandi banche possono essere salvate mediante la concessione di prestiti a basso tasso d’interesse. Esse a loro volta devono prestare i soldi, se riescono a trovare mutuatari solventi, e se i mutuatari sono disposti a prendere in prestito.

Se la Banca Centrale Europea adotta il secondo approccio, questo porterà ad una depressione. La banca ha inflazionato. Le banche commerciali hanno prestato denaro a governi insolventi. Questi governi andranno in default se c’è una recessione, ma rifiutandosi di ampliare l’offerta di moneta, la Banca Centrale Europea produrrà una recessione. Il boom favorito negli anni di Greenspan ha fatto saltare in aria le banche Europee, nello stesso modo in cui il boom negli Stati Uniti ha fatto saltare le banche Americane.

Non esiste un equivalente del FDIC nel sistema bancario Europeo. Non esiste un solo governo che abbia gli asset o l’autorità legale per prestare a qualunque altro governo. Non esiste un sistema fiscale comune, il che significa che tutti i governi possono avere grossi deficit. Ciò significa che i governi sono in costante competizione l’uno con l’altro per prendere in prestito denaro a sufficienza e finanziare i loro deficit.

Così, il sistema è teso fino al limite. I pochi finanziatori rimasti che hanno abbastanza soldi nelle loro banche per firmare assegni ai governi insolventi si rifiutano di firmare tali assegni. È per questo che la Spagna sta pagando oltre il 7% per attirare creditori che le diano fondi. I creditori che ci cascano finiranno come gli sciocchi che hanno prestato denaro al governo Greco prima del 2010. Vedranno crollare il valore dei loro investimenti se i tassi di interesse saliranno a doppia cifra in Spagna, cosa che accadrà a meno che la Banca Centrale Europea non intervenga e conceda prestiti di denaro fiat al governo della Spagna.

VERTICI NEL FINE SETTIMANA

Vi è ora almeno una riunione d’emergenza mensile nel weekend tra le autorità politiche, accompagnati dai loro burocrati dei ministeri delle finanze. Si riuniscono di Sabato per parlare di come si possa salvare il sistema. Rilasciano un comunicato stampa la Domenica. Il comunicato stampa è sempre a corto di dettagli. Nel giro di un mese, la crisi si inasprisce ancora una volta, e c’è un altro vertice il weekend.

Ogni volta che c’è un vertice, gli investitori che dispongono di denaro sufficiente per investire attendono con il fiato sospeso la Domenica pomeriggio per vedere se c’è una qualche soluzione. Non c’è mai una soluzione, così il mercato azionario scende il primo giorno o due dopo la riunione.

E’ ormai chiaro a tutti che non esiste una soluzione imminente. Non esiste un accordo politico, in particolare tra Germania e Francia, su chi firmerà gli assegni per salvare il prossimo governo PIIGS prima che si schianti sul muro di mattoni.

Ricordo quasi 40 anni fa, ascoltando un discorso di un giovane economista pallone gonfiato a Yale, venivamo informati che ci sarebbe stato un nuovo sistema monetario in Europa entro il 2000. Questa fu una previsione accurata. Venne fondato nel 1999. Il pallone gonfiato si trasferì a Harvard. E’ scomparso dalla vista pubblica. Ma era chiaro dal suo discorso che era convinto che questo nuovo sistema monetario avrebbe creato un ordine economico completamente nuovo in Europa. Accidenti, aveva ragione!

Il nuovo ordine economico in Europa si sta disintegrando. I politici, i burocrati, ed i portavoce dell’establishment stanno guardando con orrore a come il sistema che i loro predecessori avevano progetto per funzionare in modo permanente si sta disintegrando. Non per fare paragoni impropri, ma tutto ciò ricorda la promessa di Adolf Hitler sul Reich millenario. Durò 13 anni. Quest’anno, l’euro compie il suo 13° compleanno. Finora, non è stato un buon compleanno.

NIENTE FIREWALL

I leader dell’establishment Europeo non hanno mai avuto a che fare con una qualsiasi crisi come questa. Continuano a parlare della necessità di un firewall. Fintanto che dispongono di un firewall, nessuno è disposto a gridare “Al fuoco!” Eppure, il fuoco sta ora imperversando.

Che tipo di firewall può essere creato per impedire che un default di un governo diventi il default di un altro governo? Che firewall può esistere per una grande banca multinazionale che ha appena perso la metà del valore dei bond che aveva acquistato ad un tasso del 3%, ora che il tasso di interesse è del 7%? Ogni volta che il tasso di interesse raddoppia, il valore di mercato dei titoli diminuisce del 50%, come minimo.

Non vi è alcun firewall. Il sistema finanziario d’Europa è correlato attraverso l’euro. Ognuno utilizza la stessa valuta in 17 paesi. Tutti dipendono dalla stessa banca centrale, e tale banca non sta esercitando la leadership. Il capo della banca continua a dire che i governi devono farsi avanti ed assumersi le loro responsabilità. Ogni volta che dice questo, mi viene in mente quello che Ben Bernanke continua a dire al Congresso.

I capi delle due più grandi banche centrali del mondo continuano a lamentarsi che i politici devono assumersi la responsabilità di risolvere la crisi. Ma questo è esattamente ciò che i politici non vogliono fare. I politici hanno sempre capito che la banca centrale li avrebbe salvati dalla loro crisi, creando semplicemente nuovo denaro e comprando gli IOU del governo. Questa è sempre stata la giustificazione pubblica per il settore bancario centrale.

I politici sembrano ciechi alla vera ragione dell’esistenza della banca centrale, vale a dire, salvare le grandi banche commerciali sotto la sua giurisdizione. La Banca Centrale Europea si trova di fronte ad un problema enorme: ha sotto la sua giurisdizione le più grandi banche in ogni paese della zona euro, ad eccezione della Gran Bretagna. Deve intervenire per salvare qualsiasi grande banca che si trova sotto la sua giurisdizione, perché se così non fosse, ci sarebbe una corsa agli sportelli bancari in quella nazione.

UNA CORSA AGLI SPORTELLI BANCARI

I depositanti possono andare nelle banche e trasferire il denaro ad una banca al di fuori del paese. Di solito, questa si rivela essere una banca Tedesca. Giuridicamente, la banca ricevente si può rifiutare di prendere un deposito, ma quale banca oserebbe non accettare i depositi? Qualunque banca che non prenderebbe i depositi da qualsiasi altra banca lancerebbe un segnale ai media che l’altra banca è sulla soglia dell’insolvenza. Questa è l’ultima cosa che qualsiasi banca in nord Europa vuole fare rispetto a qualsiasi banca in Grecia, Spagna o Italia.

La Banca Centrale Europea è seduta su una polveriera. La miccia è già stata accesa. Tale miccia è collegata al sistema bancario Greco. Se il sistema bancario Greco esplode, e con questo intendo implode, ciò accenderà un’altra miccia. L’altra miccia conduce in Spagna. Potrei sbagliarmi. Ci possono essere due micce, uno che porta verso la Spagna e l’altra che porta all’Italia.

Non vi è alcun firewall. Il firewall sarebbe solo per le banche nel nord Europa che si rifiutano di prendere nuovi conti da parte di persone che stavano chiudendo i loro conti in Europa meridionale. Ma se non si fermano le corse agli sportelli bancari in Grecia, il governo Greco andrà in default per il proprio debito ed uscirà dalla zona euro. Non avrà altra scelta. Se le sue banche sono al collasso, come sarà in grado di finanziare il suo debito? Come sarà in grado di raccogliere le tasse?

Si può vedere cosa è in gioco qui. Una piccola corsa agli sportelli bancari è andata avanti per almeno un anno in Grecia, ed ora sta minacciando di sfociare in una vera e propria corsa. Le banche del nord Europa potrebbero rifiutarsi di prendere nuovi depositi in euro dai depositanti in Grecia. Ma tutte dovrebbero farlo in una sola volta. Se solo una o due grandi banche in Europa del nord si rifiutano di accettare nuovi conti dai Greci, questo invierà un messaggio a tutti gli altri Greci: “Fareste meglio a portare via i vostri soldi dalla vostra banca, velocemente, e portarli in una banca del nord Europa che non ha ancora chiuso nuovi depositi.” La corsa agli sportelli bancari si intensifica.

Poiché non tutte le banche sono sotto le stesse leggi bancarie, e poiché nessuna agenzia di regolamentazione può dire loro cosa fare, l’Europa ha un sistema in cui i depositanti nei paesi PIIGS sono in grado di creare enormi corse agl isportelli bancari nei confronti delle banche dei loro paesi.

Non vi è alcun firewall contro questo. Le corse agli sportelli sono iniziate in Grecia. Le banche al di fuori della zona euro possono rifiutarsi di accettare nuovi depositi, ma le banche all’interno della zona euro non possono farlo senza mettere in pericolo la sopravvivenza del sistema bancario. Inoltre, se non creano un firewall, le banche crollate di Grecia, Spagna, e Italia porteranno al fallimento i loro rispettivi governi, e ciò a sua volta porterà a perdite enormi per le banche del nord Europea.

Non si vede una discussione dettagliata di questo sulla stampa mainstream, per un buon motivo: la stampa mainstream ha paura di essere incolpata per aver innescato una corsa agli sportelli bancari Greci. Tutti tra le autorità sanno che è iniziata una corsa agli sportelli bancari Greci, ma questa non è una notizia da prima pagina. Non è certo una storia per gli spettacoli serali dei notiziari televisivi. Forse “The PBS News Hour” ospiterà due o tre esperti per discuterne, i quali offriranno punti di vista rivali, ma i network giornalistici non parleranno della corsa agli sportelli bancari Greci fino a quando non arriverà nella sua fase terminale.

Così, le persone che gestiscono il nuovo ordine Europeo staranno lì, inermi, completamente dipendenti da decisioni prese dai depositanti nelle banche Greche. In qualsiasi momento, un’ondata di paura potrebbe diffondersi in tutta la Grecia, e la maggior parte dei depositanti inizierà a fare la fila per ritirare i propri soldi. Se ritirano i loro soldi in moneta, ciò farà crollare la banca locale, che dovrà vendere asset per comprare la valuta della Banca Centrale Europea al fine di consegnarla al depositante. Questo tipo di corsa agli sportelli bancari è un male per una singola banca, ma di solito i depositanti spendono i soldi. Quando un depositante spende i soldi, l’attività che riceve i soldi li ri-deposita nella sua banca. Quindi, una corsa agli sportelli bancari per la valuta non è una minaccia enorme per il sistema bancario Greco nel suo complesso.

Il contrario, tuttavia, è una corsa agli sportelli bancari in forma di trasferimenti di denaro digitale fuori del paese. Tutte le banche Greche si trovano oggi ad affrontare questa minaccia. Una volta che gli euro lasciano il sistema bancario Greco, non sono ridepositati nel sistema bancario Greco.

Quello che stiamo vedendo è il collasso del sistema bancario Greco. A meno che non intervenga di nuovo la Banca Centrale Europea, entro la fine dell’anno, non ci sarà un sistema bancario Greco. Tutte le banche andranno in bancarotta.

Non c’è nulla che gli Eurocrati possono fare al riguardo. L’unica agenzia che ha il potere di fermare ciò è la Banca Centrale Europea, che può fare quello che vuole, in definitiva, il che significa prestare denaro alle banche Greche in base a qualsiasi garanzia vogliano presentare, in particolare IOU emessi dal governo Greco.

CONCLUSIONE

Angela Merkel può urlare, urlare, e trattenere il respiro fino a quando non diventa blu, ma alla fine non ha alcun potere sulla Banca Centrale Europea. In definitiva, nessun politico ha alcun potere su di essa. Nessun politico vuole veramente il potere su di essa. Perché no? Perché quel politico sarebbe di conseguenza responsabile della creazione del denaro che la Banca Centrale Europea stava per creare, ma che è stata ostacolata dal politico.

Per questo motivo la Banca Centrale Europea inflazionerà, inflazionerà e inflazionerà. Il capo della banca può fare tutti i commenti che vuole sulla responsabilità dei politici di intervenire per far andare avanti l’attuale sistema, ma lui è in definitiva lo spacciatore d’alcol del sistema. Lui è il tipo che ha il controllo della stampante. Egli è l’unica persona, insieme ai suoi colleghi, che è in grado di mantenere il sistema a galla.

Non vi è alcun firewall. C’è solo la capacità della Banca Centrale Europea di creare denaro attraverso prestiti alle banche commerciali o direttamente ai governi. Non importa che tipo di norme e regolamenti del 1999 sono in vigore che in teoria avrebbero dovuto impedire tutto ciò.

Nel bel mezzo di un incendio, nessuno al potere punterà il dito contro la Banca Centrale Europea quando interviene per salvare un governo che sta per andare in default per il suo debito. Il motivo è chiaro, o almeno mi è chiaro: nessun politico vuole essere responsabile della creazione del denaro che andrà a salvare le grandi banche del suo paese, ognuna delle quali sarà a rischio di insolvenza a causa del default di Grecia e Spagna, perché ciò produrrà un effetto domino per tutti i governi PIIGS.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli

Fonte:http://lewrockwell.com/north/north1159.html


http://johnnycloaca.blogspot.it/2012/06/panico-nel-nuovo-ordine-mondiale.html


http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2012/06/panico-nel-nuovo-ordine-mondiale.html


tratto da:http://www.informarexresistere.fr

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Uganda: frane, 30 morti, 100 dispersi


(ANSA) - BUNAMULEMAWA (UGANDA), 26 GIU - Oltre 100 dispersi e 30 morti accertati. E' questo il bilancio di una frana, causata da forti piogge, che ha travolto due villaggi nell'est dell'Uganda, ai piedi del monte Elgon. Lo riferiscono fonti governative precisando che i sopravvissuti sono 178 e che fino a 400.000 persone potrebbero bisogno di aiuti umanitari se la pioggia continua ad intensificarsi. Oltre 200 persone sono gia' state evacuate dalle loro abitazioni per timore di nuove frane.

 


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