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La Terra sta rallentando? Il primo luglio sara' piu' lungo di 1 secondo!

L'International Earth Rotation and Reference System Sevice, l’ente che analizza e controlla la rotazione delle Terra (Iers), ha deciso: luglio 2012 andrà ai supplementari. Il 1° luglio prossimo sarà infatti più lungo del solito, di un secondo per la precisione. È il venticinquesimo secondo intercalare aggiunto dal 1972, un aggiustamento dovuto al rallentamento della rotazione della Terra sul proprio asse. C’è però chi vorrebbe abolire del tutto questa aggiunta Italia compresa. Pochi se ne accorgeranno, tuttavia, a metà anno ci sarà esattamente un secondo in più nelle nostre vite. 
Nella notte del 1° luglio verrà infatti aggiunto un cosiddetto leap second, un secondo intercalare, cioè il tempo necessario perché gli orologi atomici siano sincronizzati con la scala temporale basata sulla rotazione terrestre. È quanto informa l'Istituto nazionale di ricerca metrologica (Inrim) di Torino, secondo ciò che ha stabilito l’ente internazionale con sede a Parigi che si preoccupa di tenere allineate la scala temporale segnata dagli orologi atomici e quella individuata dalla rotazione terrestre.
Dal 1972 a oggi sono stati aggiunti in tutte le scale di tempo universale coordinato un totale di 24 secondi intercalari. L’ultimo leap second era stato introdotto il 31 dicembre 2008. Questi secondi «regalati» sono necessari perché l’orologio della Terra non è accurato come quello atomico. La velocità di rotazione del nostro pianeta, infatti, tende a diminuire, principalmente a causa delle maree lunari, delle influenze gravitazionali di Sole e altri pianeti.
Per calcolare il tempo, il mondo segue il tempo coordinato universale (Utc) basato su una rete di orologi atomici estremamente precisi. Tuttavia, il problema è che la durata di un secondo atomico (stabilita nel 1967) si basa su dati astronomici che risalgono a decenni fa, nei quali la rotazione della Terra era un po’ più veloce rispetto a oggi.
Da alcuni anni è in corso un acceso dibattito internazionale per abolire il secondo intercalare: l’Italia - assieme ad altre nazioni tra cui Usa e Francia - propendono per l’abbandono. La problematica avanzata da questi Paesi riguarda i computer di tutto il mondo che devono essere regolati manualmente ogni volta - un’operazione costosa e soggetta a errori. Gran Bretagna, Canada, Germania e Cina, invece, difendono il secondo in più.
Un incontro tra gli esperti per affrontare la tematica è in programma nel 2015. Fino ad allora il secondo intercalare resta: nella notte del 1° luglio (in Italia alle ore 1h59'59") gli orologi radiocontrollati verranno sincronizzati automaticamente. Le lancette degli orologi che devono essere spostate a mano, invece, dovranno essere fermate per un secondo. [Corriere della Sera].

La Polizia europea anticostituzionale e pericolosa!

di Gianni Lannes

Per dirla con Jean Baudrillard «Ogni significato presuppone una profondità, una dimensione nascosta che l’uomo postmoderno ignora, abituato com’è alla mancanza di significati per eccesso di significati stessi». Il sistema in cui sopravviviamo è basato sulla menzogna a tutti i livelli, certo ben artefatta. E’ in corso da decenni una guerra per controllare anche le nostri menti. Cia ed Nsa cosa credete che siano e soprattutto facciano in giro per il mondo. Gli esperti Usa hanno iniziato a studiarci su basi “sociologiche” dagli anni Cinquanta, sostenendo le azioni illegali dei servizi segreti., come la “strategia della tensione. Avete presente il saggio di Banfield sul familismo amorale? Bene: è un incipit fondamentale per chi vuole apprendere i rudimenti della sociologia imperialistica. Ma per comprendere la psicopatia del potere occorre analizzare alcuni rapporti dell’Alleanza Atlantica sul futuro militarizzato che ci attende, ovviamente sempre più sotto controllo. In poche parole: un incubo. Quando la fabbrica del consenso inizia a scricchiolare si passa alle maniere brutali. Punto e basta, senza tante chiacchiere. E allora sia: Urban Operations in the Year 2020. Operazione in grande stile già pianificata e provata su piccola scala. Un esempio a portata di mente libera? Le prove generali di macelleria sociale a Genova nel 2001. Prodi, Berlusconi o Monti: la sostanza non cambia.


Jaap de Hoop Scheffer (foto web).

Presente e futuro - Ecco il “Rapporto Nato Operazioni Urbane 2020”. Si tratta di un documento che disegna la situazione politico-economica mondiale, prevedendo soluzioni dominanti - già in parte realizzate - davvero preoccupanti. Ovvero: Nazioni militarizzate, esercito nelle strade, sommosse placate dall'esercito, guerra combattuta nelle città, uso di armi non convenzionali. Un documento del genere è frutto dell'Onu, braccio armato  del Nuovo Ordine sotto l’egida del mentecatto illuminato David Rockfeller (al cui servizio figura la stragrande maggioranza intruppata dei politicanti italioti). Tranquilli, non è un complotto, ma la nuda e cruda realtà preconfezionata, proprio per noi. Chi ha plasmato questo scenario? Risposta tecnica: l’Organizzazione per la Ricerca e la tecnologia della Nato (RTO, ossia Studies Analysis and Simulation Panel Group, SAS-030). Di che si tratta? E’ il centro di convergenza delle attività di ricerche/tecnologiche (R&T) per la difesa in seno alla Nato. L’Operazione Terrestre o Operazione Urbana (UO-2020) ormai all’orizzonte, è uno studio che esamina la natura  dei campi di battaglia, i tipi di forze terrestri le loro caratteristiche e capacità. Il report calcola perfino l’andamento della popolazione mondiale entro l’anno 2020. Entro questa data il 70 per cento dell’umanità vivrà all’interno di zone urbane. Il numero delle persone nel mondo supererà i 7,5 miliardi e ciò sarà causa di una spaventosa crescita demografica nelle città e/o metropoli incrementando l’urbanizzazione, provocando povertà, scontri e tensioni sociali. La necessità di una presenza militare  con grosso spiegamento di forze, in assetto dominante,  su periodi di tempo prolungati, sarà una caratteristica unica e persistente delle “operazioni urbane”. Questa necessità indotta in modo artificioso, entrerà nel conflitto attraverso la domanda pressante da parte del mondo politico e del grande pubblico per azioni rapide, decisive e chirurgiche. Date un’occhiata allo scenario ellenico in cui è presente Eurogendfor, senza alcun vincolo parlamentare e giudiziario, con poteri illimitati di vita e di morte su chiunque osa ribellarsi. Siamo oltre il classico monopolio legalizzato della violenza.

Stato bellico - In sintesi: le guerre future saranno all’interno delle città; avremo eserciti lungo le strade (NATO o forze militari preposte); dal punto di vista psicologico sarà normalissimo avere militari armati in città; politici e cittadini richiederanno l’intervento dell’esercito; le forze militari utilizzeranno ogni sorta di arma (letale e “non-letale” ad alta energia); sommosse, scontri sociali, manifestazioni potranno essere sedate dall’esercito.  L'esercito a pattugliare per sempre le strade delle grandi città. Questa affermazione non è l'ennesimo tentativo maldestro di voler accollare a carico dell'Alleanza militare occidentale oscuri disegni di militarizzazione della nostra società, bensì il frutto di nostre ricerche su alcuni progetti, condotti sotto la guida del Pentagono e riguardanti l'uso degli eserciti nelle megalopoli del futuro. Si tratta del lavoro di esperti NATO UO 2020 nel gruppo di studio SAS 30 Urban Operation in the year 2020 , al quale partecipano dal 1998 esperti di sette Nazioni della NATO (Italia, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Stati Uniti d'America) e che ha gettato le basi per l'evoluzione dell'impiego dello strumento militare nello scenario più probabile del prossimo futuro.

In armi - Questo studio risalente al 2003, prima dell’ultima guerra in Iraq, rende esplicito come in maniera omogenea il nocciolo duro del militarismo mondiale ritiene più che probabile le città del futuro come campo della battaglia finale, quella per la sopravvivenza del sistema capitalista e che il ruolo dello strumento militare avrà un carattere dominante anche in quelle che sembrerebbero essere normali operazioni di polizia urbana. È l'ambiente urbanizzato che si qualifica come il contesto nel quale l'Umanità del ventunesimo secolo condurrà una difficile vita: le sterminate megalopoli abitate da decine, se non centinaia, di milioni di esseri umani concentreranno nel loro interno tutte le contraddizioni della società capitalista allo stadio supremo. Differenze di classe e azzeramento dei servizi sociali capaci di attutire il senso diffuso di ingiustizia, degradamento delle complesse regole di interazione tra diversi strati della popolazione, scarsità di cibo e di lavoro genereranno forti conflitti tra diversi strati sociali, coinvolgendo il sistema statale locale e/o organismi e attività multinazionali. In questo contesto che le normali forze di polizia non saranno in grado di condurre operazioni tra folle "ostili" o semplicemente "complici" dei nemici da colpire e neutralizzare senza il rischio di forti perdite o addirittura ritirate catastrofiche da banlieus in fiamme. Rischi di effetto domino su scala mondiale con scene di folle tumultuanti, affamate e disperate che assaltano centri commerciali, quartieri dell'alta borghesia e centri di potere provocherebbe il panico nell'intero sistema capitalistico. L'invio dell'esercito condotto con armi tradizionali e all'ultimo momento potrebbe essere addirittura controproducente scatenando ancor più le folle e i partiti di opposizione. Per questo motivo nello studio UO2020 si consiglia così di iniziare gradatamente in base alle necessità ad utilizzare l'esercito in funzione di ordine pubblico man mano che la crisi mondiale quella che è ipotizzata per il 2020, si avvicina. Nel frattempo ogni paese aderente a questo gruppo compresa l'Italia deve finalizzare reparti appositi che si specializzino per condurre le operazioni di contenimento delle folle e di controllo del territorio compresi i rastrellamenti a caccia di sovversivi ed agitatori nei quartieri.

Ruolo italiota - L'Italia in questo campo ha proposto la possibilità di sviluppare nuove specializzazioni e di preparare personale addestrato a muoversi e combattere negli ambienti urbani ove occorre isolare quartieri, edifici, abitazioni, ma anche padroneggiare gli impianti di comunicazioni e distribuzione dell'energia e dell'acqua. In effetti l'Italia è considerata da USA e Gran Bretagna come uno di migliori fornitori di personale addestrato ad operazioni antisommossa a partire dai reparti dei Carabinieri che sono inquadrati, principalmente nell'area balcanica nelle MSU. Da quando il Belpaese si è impegnato a fornire personale nelle cosiddette “guerre umanitarie”, aree militari sono state attrezzate per ricostruire ambienti urbani e rurali dove si addestrano carabinieri, parà, assaltatori e bersaglieri che vanno ad operare all'estero, mentre gli stessi reparti di polizia militare sono addestrati realmente, nell'ambiente metropolitano, con l'impiego di ordine pubblico quotidiano sul territorio nazionale e sono gli stessi che presto grazie al nuovo decreto sulla sicurezza del governo Berlusconi prima e Monti dopo, vedremo operare nelle grandi città e a guardia di siti di rilevanza nazionale: discariche centrali nucleari in costruzione, termovalorizzatori eccetera.  C’è un decreto (anno 2008) - passato inosservato - ideato dal governo Prodi che pone il segreto di Stato su questo genere di impianti. Addestramenti sul territorio nazionale sono stati condotti da tempo come per esempio quello del 28 febbraio 2003 che si concludeva presso il Centro di Addestramento alle CRO (Crises Response Operation/Operazioni di risposta alle crisi) di Cesano con la certificazione del 2° Corso per Istruttori della Forza Armata di "Controllo della folla". Corso svolto alle porte della capitale dal 17 al 28 febbraio condotto da istruttori della 2a Brigata mobile dei Carabinieri a cui hanno preso parte 7 Ufficiali, 19 Sottufficiali e 3 Vfb. E in cui a far da comparse nel ruolo dei sovversivi tumultuanti c'erano 50 Volontari in Ferma annuale del 7° Reggimento Bersaglieri. La ricerca ossessiva di sistemi di controllo della popolazione ha nello studio NATO UO2020 alcune parziali risposte di natura tecnologica.

Robocop - Nello Stato Maggiore dell'Esercito Italiano è il Reparto Logistico- Progetto tecnologie avanzate che sta curando l'applicazione di quanto appreso nel Gruppo di lavoro NATO Urban operations 2020. Lo Scenario URBAN WARFARE coniugato alla lotta al terrorismo globale, ovvero a tutto ciò che potrebbe essere pericoloso all'Impero Globale è affrontato su tutti i suoi aspetti, fuorché le motivazioni che potrebbero essere le radici di forme di contestazione "estreme" , quale anche quella del passaggio dalla opposizione politica a quella armata. Il futuro soldato che l'Esercito Italiano impiegherà per le operazioni urbane sarà dotato oltre che da armi convenzionali ultratecnologiche, come già spiegato nel paragrafo "il sistema soldato", anche di sistemi d'arma bivalenti letali /non letali. È un esigenza che nasce dalle numerose operazioni di "guerra umanitaria" nelle quali il nostro esercito da oltre un decennio è pienamente coinvolto con le operazioni all'estero, ma anche dall'esperienza di operazioni di polizia ed ordine pubblico interno nelle quali esso si è trovato a collaborare con altre forze di polizia ( es. Vespri siciliani) o operare autonomamente (operazioni antimmigrazioni controllo coste del Salento)od infine in occasione di summit internazionali (es. Genova 2001 o Pratica di Mare 2003).

Fuori controllo - Nel programma "non lethal weapons" redatto dallo Stato Maggiore Esercito sono previste le forniture ai reparti di una nuova famiglia di bombolette spray urticanti di diverse dimensioni e portata, tali da essere utilizzate efficacemente contro gruppi composti da numerose persone o contro singoli. Queste bombolette diventeranno così una dotazione base montata sui mezzi dell'esercito, blindati, carri armati, jeep ma anche come "arma da fianco" per ogni singolo soldato impiegato in "operazioni umanitarie". Con queste specifiche l'esercito italiano sta finanziando piani di ricerca e sviluppo in collaborazione con le industrie interessate sia italiane che estere. Per le operazioni antisommossa e di controllo urbano lo stato maggiore dell'esercito italiano ha già definito un programma di sviluppo di armi letali/non letali, in particolare fucili automatici dotati di puntamento ottico, che farebbero uso di “proiettili ad alta deformabilità e ad energia cinetica costante”. Ora con il plauso del Parlamento e dell'opinione pubblica spaventata da clandestini e microcriminalità, vedremo i blindati dell'esercito aggirarsi per i nostri quartieri, le richieste di migliori e più consone dotazioni si faranno pressanti. Negli Stati Uniti d'America sono già in azione reparti militari speciali con armi sofisticate antisommossa, come i blindati dotati di raggi a microonde. In tutti i paesi occidentali le leggi sono state modificate in modo che i governi possano emanare leggi speciali senza l'approvazione del parlamento. Questo film è la nostra vita.

Urban Operations in the Year 2020


The Research and Technology Organisation (RTO) of NATO

Ecco l’elenco delle banche a rischio (Banca Network ha già bloccato 30 mila conti correnti)!


E’ notizia di pochi giorni fa che Banca Network è ormai vicina al fallimento, e senza una lettera di avviso una comunicazione, 30 mila persone si sono trovate con il conto corrente bloccato e l’impossibilità di «accreditato lo stipendio perchè la banca risulta inesistente»!

Ma quante sono le banche a rischio fallimento (procedura di amministrazione straordinaria) in questo momento in Italia? Il Sole24ore riporta un elenco (dal servizio vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia) :

- Delta/SediciBanca spa (Bologna-Roma)
- Bcc di Cosenza (Cosenza)
- Cassa di Risparmio di Rimini (Rimini)
- Bcc di Tarsia (Cosenza)
- Bcc “Luigi Sturzo” di Caltagirone (Catania)
- Bcc di Altavilla Silentina e Calabritto (Salerno)
- Banca Network Investimenti spa (Milano)
- Istituto per il Credito Sportivo (Roma)
- Banca Tercas – Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo (Teramo)
- Bcc Monastir e del Sile (Treviso)
A queste banche si aggiungono due intermediari non bancari (SGR):
- Total Return SGR (Mantova)
- Cape Regione Siciliana SGR (Palermo)

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Pompare migliaia di miliardi di euro nelle banche europee e' un economicidio!


Pompare migliaia di miliardi di euro nelle riserve delle banche europee, il programma LTRO di Mario Draghi, non aiuta né aiuterà una singola azienda e una singola famiglia in tutta Europa. 

Spiegazione: le banche prestano ad aziende e famiglie se esse appaiono in grado di ripagare i debiti. Non importa quanti trilioni di euro la BCE gli versa nelle riserve. Le banche prestano a clienti con le finanze a posto, se no non prestano. Per apparire tali, cioè con le finanza a posto, aziende e famiglie devono vivere in un’economia che tira, e questo lo può ottenere solo una politica di Spesa a Deficit Positivo del governo, dove la spesa del Tesoro con moneta sovrana diviene automaticamente beni finanziari al netto per aziende e famiglie, cioè MMT. Oggi questo non esiste da noi, e le banche non prestano (stretta creditizia), le aziende non respirano, gli stipendi calano, l'occupazione crolla ecc ecc.
Allora:

Pompare trilioni nelle banche = politica monetaria. 
Spesa a Deficit Positivo del governo = politica economica.

L’Eurozona non ha più una politica economica. Solo una mostruosa politica monetaria. 
Questo non aiuta nessuno, né aziende né famiglie. 
Draghi lo sa. Monti lo sa. Lo fanno apposta. E’ economicidio.

Lo sanno. 
di Paolo barnard

Il Pentagono preannuncia l’invasione della Siria

Nel pomeriggio la CNN ha rivelato che il Pentagono ha completato i piani per l’attacco alla Siria e la deposizione con la forza del suo leader, Bashar al-Assad, con il pretesto di mettere al sicuro le armi di distruzione di massa e impedire la “violenza settaria” che ha fomentato sostenendo e addestrando il FSA (Esercito Siriano Libero).
“Funzionari hanno detto alla CNN che l’esercito americano ha portato a termine il proprio piano sul modo in cui le truppe statunitensi condurrebbero una serie di interventi contro la Siria o per aiutare i paesi limitrofi nel caso sia ordinato un combattimento.”
La CNN afferma che l’esercito americano ha “portato a termine i propri accertamenti sul tipo di reparti, sulla quantità di soldati e anche sul costo di eventuali operazioni necessarie”.
“Si ha la sensazione che se in Siria la violenza settaria dovesse aumentare, potrebbe essere peggiore di quella alla quale abbiamo assistito in Iraq,” ha dichiarato alla CNN un anonimo funzionario dell’amministrazione Obama.
Il piano d’attacco è simile a quello impiegato contro la Libia:
La pianificazione militare prevede la possibilità di una no-fly zone, nonché la protezione dei siti chimici e biologici. I funzionari sostengono che tutti i piani d’azione sarebbero difficili da attuare e richiederebbero un gran numero di soldati statunitensi e prolungati interventi.
La CNN rivela che Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno discusso dell’attacco, da essi definito “ipotesi di emergenza,” e si sono addestrati appositamente per un intervento militare. Inoltre “condividono informazioni di intelligence su quanto accade in Siria con paesi confinanti, tra i quali la Giordania, la Turchia e Israele.”
A dicembre Sibel Edmonds aveva riferito che “gruppi militari stranieri, nell’ordine di centinaia di persone, “avevano preso posizione nella città di al-Mafraq, nella parte settentrionale della Giordania, presso il confine siriano. I soldati erano arrivati dalla base aerea Ain al-Assad in Iraq, e un velivolo militare americano con a bordo truppe era atterrato alla base aerea Prince Hassan, situata a circa 100 km ad est della città di al-Mafraq.     
La CNN riporta le dichiarazioni di tre funzionari del Dipartimento della Difesa, secondo i quali “le Forze Speciali degli Stati Uniti stanno addestrando e portando consulenza ai soldati giordani per una gamma di specifici compiti militari che potrebbero avere la necessità di intraprendere se i disordini in Siria dovessero riversarsi in Giordania o se rappresentassero una minaccia per questo paese.”
I funzionari hanno affermato che “il problema più importante per la sicurezza della Giordania è che se il regime siriano dovesse improvvisamente crollare, essa dovrebbe far fronte a disordini nel confine settentrionale, come pure alla possibilità di un grande flusso di rifugiati, di traffico di armi verso la Giordania e di un eventuale caos negli apparati degli armamenti chimici e biologici siriani. La Giordania sta anche valutando come e dove poter allestire basi per aiuti umanitari all’interno dei suoi confini, altra questione sulla quale stanno ottenendo consulenza dagli Stati Uniti.”
Il pretesto per l’attacco alla Siria ricorda in modo sinistro quello complesso e chiaramente falso utilizzato prima dell’invasione dell’Iraq:
I satelliti americani seguono continuamente i siti delle armi chimiche e biologiche, e al momento “non c’è ragione di credere che non siano sicuri,” ha detto uno dei funzionari statunitensi.
Gli Stati Uniti pensano che gli impianti siano sorvegliati da alcune delle più selezionate truppe d’elite fedeli ad Assad. Ma i funzionari hanno evidenziato che le forze di opposizione sembrano aver acquisito forza in alcune zone, e gli Stati Uniti, la Giordania e gli alleati temono che se si dovesse ridurre il territorio controllato da al-Assad, alcune di quelle cruciali strutture potrebbero essere esposte ad attacchi, furti o tentativi di acquisto del materiale da parte di gruppi terroristici …
Secondo una valutazione complessiva americana, nel caso si debba intervenire per mettere in sicurezza gli apparati delle armi chimiche e biologiche siriane, i soldati di qualche paese dovrebbero entrare in Siria nel giro di alcune ore.
L’ 11 giugno scorso, Tony Cartalucci aveva fatto riferimento a un articolo della RT in cui si affermava che un “false flag” coinvolgerebbe “ribelli siriani che utilizzerebbero armi chimiche procurate in Libia contro civili siriani, così l’accusa al governo siriano per le relative uccisioni di massa” sarebbe utilizzata come casus belli per intervenire.
Il Pentagono non ha rivelato una sequenza temporale per l’intervento programmato, ma tenuto conto della quantità di informazioni dettagliate divulgate dal suo fedelemedia asset CNN, è probabile che l’attacco arriverà nel giro di giorni o settimane anziché di mesi.
Fonte: Infowars  14.06.2012
Traduzione di Gabriele Picelli per http://www.times.altervista.org/

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La Voyager verso lo spazio interstellare

I dati della Voyager 1 indicano che la sonda sta incontrando una regione di spazio in cui l’intensità di particelle cariche provenienti dall'esterno del nostro Sistema Solare è notevolmente aumentata.

"Le leggi della fisica dicono che un giorno la Voyager diventerà il primo oggetto costruito dall'uomo ad entrare nello spazio interstellare ma non sappiamo ancora esattamente quando sarà", ha dichiarato Ed Stone, scienziato del progetto Voyager al California Institute of Technology di Pasadena.

"I dati recenti indicano chiaramente che ci troviamo in una regione in cui le cose stanno cambiando più rapidamente. E' molto eccitante, ci stiamo avvicinando alla frontiera del Sistema Solare".

I dati giungono a noi in 16 ore e 38 minuti e compiono 17,8 miliardi di chilometri.

"Da gennaio 2009 a gennaio 2012 c'è stato un graduale aumento pari a circa il 25% della quantità di raggi cosmici galattici rilevati dalla Voyager", ha detto Stone.

"A partire dal 7 maggio, i raggi cosmici sono aumentati del 5% in una settimana e del 9% in un mese."

"Quando la sonda Voyager è stata lanciata nel 1977, l'esplorazione spaziale aveva solo 20 anni. Molti del nostro team sognavano di raggiungere lo spazio interstellare ma non sapevamo quanto sarebbe stato lungo il viaggio o se queste sonde su cui abbiamo investito tanto tempo ed energia, sarebbero durate sufficientemente a lungo."

A noi di Alive Universe Images non resta che aggiungere:
lunga vita e prosperità per le sonde Voyager!
http://it.paperblog.com/la-voyager-verso-il-futuro-interstellare-1231042/


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Monti: dopo il decreto "Salva Italia" arriva lo "Svendi Italia"

Marco Cedolin

Il "grande usuraio", parafrasando Stefano Benni un poco più sboccato nei suoi Celestini, sembra ormai essere in procinto di pensare alle cose serie. Dopo la valanga di nuove tasse (che con l'acuirsi della recessione non renderanno granché), dopo l'eliminazione delle pensioni per le generazioni future, che comunque saranno costrette a pagare sempre più Inps, dopo avere posto le basi per un mercato del lavoro dove esisterà solo più la parola "uscita", inizia il periodo delle grandi svendite. Saldi fuori stagione che costituivano il motivo primo dell'insediamento a Palazzo Chigi di un banchiere di Goldman Sachs che nessuno aveva votato, ma Napolitano si era premurato di nominare senatore a vita, per una serie di meriti che si perdono nell'imponderabile....


Ma quali saranno i beni pubblici oggetto della "svendita per cessazione di attività" che presto andranno sul mercato, per la felicità di banchieri e faccendieri senza scrupoli? Sostanzialmente, stando alle parole di Mario Monti, tutti i beni pubblici in attivo (gli unici appetibili), mentre le passività continueranno a rimanere appannaggio della contabilità dello stato, per contribuire all'incremento del debito pubblico, con lo spauracchio del quale da tempo immemorabile si menano per il naso i cittadini.

Nelle vetrine dei saldi andranno perciò le ultime grandi imprese statali, come ENI e Finmeccanica, ma anche le multiutility e le municipalizzate che gestiscono i servizi al cittadino, come Hera, Acea, A2A, partendo dai colossi, fino ad arrivare agli enti più piccoli che operano a livello comunale.

Uno schiaffo in faccia di violenza inusitata a tutti coloro che in varia misura auspicano ad un qualche recupero della sovranità nazionale, ma pure ai milioni di cittadini che si recarono a votare il referendum sull'acqua pubblica, invitati a farlo anche da quegli stessi partiti che oggi sostengono Monti e il suo programma svenditalia. Ai privati non andrà insomma solo la gestione dell'acqua, ma anche tutto il resto delle vettovaglie che si trovano sulla tavola. Dall'energia alla gestione dei rifiuti, dalle industrie di armi allo sfruttamento del suolo e del sottosuolo, dalla gestione del territorio a quella dei servizi, passando attraverso qualsiasi attività pubblica che renda quattrini.

E dove andranno a finire i ricavati di questa ciclopica operazione di svendita dell'Italia a prezzi da saldo? Ma naturalmente nel decreto sviluppo tanto caro a Corrado Passera, che ha già deciso di destinare almeno 100 miliardi di euro alla cementificazione del Belpaese.
Compiuto il delitto, una colata di cemento sistemerà tutto, nella migliore tradizione della pratica mafiosa.

 


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