Misteriosa malattia trasforma i bambini in "Zombie"

In Uganda sta accadendo qualcosa di insolito. Peccato che i media nostrani, come al solito, non stiano dando molto risalto alla notizia, ma il Paese africano sembra essere piagato da una misteriosa malattia che colpisce specialmente i bambini, trasformandoli in ciò che alcuni definiscono fin troppo audacemente "zombie".

La malattia è stata definita "Nodding Disease", e ha costretto migliaia di bambini a lasciare la scuola per via di inspiegabili attacchi simili quelli di natura epilettica, che sembrano lentamente modificare la personalità degli adolescenti.

Una ragazzina ugandese di nome Pauline, ad esempio, ha lasciato la scuola ormai da anni, e non riesce più a ricordare nemmeno come si usa una matita. "La sua personalità è molto cambiata rispetto a prima. Quando è nata era normale. Ora si limita a vagare senza alcuno scopo" spiega la madre Grace Lagat.

La CNN è stata uno dei primi organi di stampa a riportare la notizia e ad intervistare la signora Lagat, i cui bambini sono stati entrambi colpiti dalla misteriosa malattia. "Quando vado in giardino, li lego con il tessuto. Se non li legassi, una volta tornata in casa non li troverei più".

I bambini colpiti dalla malattia, una volta legati, iniziano a masticare i loro legacci di tessuto come animali rabbiosi, ed è proprio questo comportamento, unito ai cambiamenti della personalità, ad aver fatto nascere la diceria sugli zombie.

Gli infetti non si limitano a questo genere di comportamento: in alcuni casi, i bambini danno volontariamente alle fiamme le case dei loro compaesani, e fino ad ora pare siano coinvolti nella morte di oltre 200 persone. 

Fino ad ora la malattia sembra colpire ragazzi di età non superiore ai 19 anni, e la maggior parte degli infetti è composta da bambini da 3 a 11 anni.
Durante gli attacchi, i bambini fanno cenni ripetitivi con il capo, movimenti che hanno dato il nome alla malattia (nod = annuire). L'anomalia di questi attacchi sta nel fatto che sembrano venire "innescati" da alcune particolari situazioni, come i cambiamenti del tempo atmosferico.

Nodding Disease

In realtà, questa malattia non è del tutto nuova alla scienza: negli anni '60, inSudan, si verificò un caso molto simile a quello ugandese, e la malattia contagiò bambini anche in Libia e Tanzania.
L'epidemia in Uganda, tuttavia, è una situazione del tutto nuova, ed è probabilmente causata da un virus/parassita/batterio del tutto nuovo, probabilmente più resistente e versatile di quello sudanese di 50 anni fa.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità sta tenendo traccia della diffusione della malattia. "La situazione è disperata, ve lo assicuro" spiega il dottore ugandese Joaquin Saweka. "Immaginate di essere circondati da 26 bambini, e 12 di essi mostrano i segni della malattia".

Ma nessuno è ancora sicuro di cosa stia realmente causando l'epidemia, cosa che contribuisce a diffondere l'idea superstiziosa che i bambini si stiano trasformando in zombie.


Una delle ipotesi sull'origine della malattia è la "mosca nera", un insetto che vive nella regione, in grado di trasportare il verme parassita Onchocerca Volvulus. Questo parassita è responsabile della oncocercosi, una malattia infettiva definita anche "cecità fluviale" dato che, nelle ultime decadi, ha reso cieche oltre tre milioni di persone in tutto il mondo.

E' possibile che la mosca nera (del genere Simuliidae) trasporti un altroparassita in grado di causare i sintomi riscontrati in Uganda, ma almeno il 7% dei bambini infetti non vive nelle regioni infestate da questo insetto.

"Per prima cosa abbiamo steso una rete di ipotesi. Abbiamo poi escluso tre dozzine di potenziali cause, e ora stiamo lavorando ad una manciata di possibilità" spiega Scott Dowell, membro del Center for Disease Control. "Sappiamo da esperienze passate che una malattia sconosciuta potrebbe finire per avere conseguenze globali".

I trattamenti per l'epilessia sembrano solo essere parzialmente efficaci, e non riescono a fermare l'avanzamento della malattia. Dopo anni di attacchi, i bambini non riescono più a camminare e si trascinano per terra, incapaci di eseguire movimenti complessi con gli arti. 
Le capacità intellettive si degradano, e riducono un bambino perfettamente in salute ad un quasi-vegetale, incapace di parlare, violento e completamente diverso dal ciò che era prima della malattia.

Questa malattia colpisce l'Uganda ormai da diversi anni, e solo ora ha raggiunto le pagine di un giornale. "La gente del posto si lamenta perchè pare che le vite di un Paese in via di sviluppo abbiano meno valore delle vite di un Paese occidentale" spiega Saweka. "Quando si conoscono le cause, si trova una cura. Ora si cerca solo di alleviare i sintomi, non ci aspettiamo di poter curare nessuno".

RH Negativo - Sangue Umano o Alieno?

Sarà vero che proveniamo dalle scimmie? La legge Darviniana, smentita da numerosi scienziati, dice di sì, ma se fosse così perchè le scimmie hanno l’RH positivo? 


Come al solito le scimmie di questo pianeta amano capovolgere la verità, ovviamente ben pilotate dai loro signori, i demoni che le hanno ibridate migliaia di anni fa, sicchè, invece di definire “gene scimmiesco” l’Rh+ che marchia la loro genetica modificata, si vantano di essere umani al posto dei veri Umani, gli Rh-, il cui vero gruppo sanguigno originale è lo 0-, mentre il resto dei gruppi Rh- sono ovviamente le varianti ereditarie degl’innumerevoli incroci nel tempo. 


Il fattore Rh o fattore Rhesus, si riferisce alla presenza di un antigene, in questo caso in una proteina, sulla superficie dei globuli rossi o eritrociti. 

Prende il nome dalla specie di primati Macaco Rhesus, sui globuli rossi del quale fu per la prima volta scoperta la presenza della proteina del fattore Rh. Tale scoperta avvenne inoculando del sangue di scimmia in un coniglio (produttore di anticorpi per eccellenza). Si notò che il plasma del coniglio trattato in questo modo conteneva nuovi anticorpi (chiamati anti-Rh) che determinavano la lisi degli eritrociti del sangue di scimmia. In base a questo criterio fu possibile classificare gli individui in due gruppi: Rh+ (che reagivano con l’anticorpo anti-Rh) e Rh- (i cui eritrociti non si legavano all’anti-Rh). 

L’espressione Rh- (o Rh negativo) sta ad indicare l’assenza del determinante Rh sulla membrana dei globuli rossi. Il fattore Rh negativo è recessivo e quindi presente solo in individui omozigoti per quel carattere, quindi solo in individui figli di genitori entrambi Rh negativi o eterozigoti per il fattore Rh. 

Un individuo omozigote per il fattore Rh negativo può ricevere trasfusioni di sangue solo da un altro omozigote Rh negativo, ma può essere donatore anche per omozigoti ed eterozigoti Rh positivi.



Il fattore Rh è la causa di una patologia che in passato era molto comune nei neonati. Durante l’ultimo mese di gravidanza vi è un passaggio di anticorpi, utili per il nascituro, dal sangue della madre a quello del feto, ma gli anticorpi prodotti contro il fattore Rh possono essere dannosi. Il fattore Rh è un antigene geneticamente determinato. Se una donna Rh negativa (Rh-) alla prima gravidanza partorisce un bambino Rh positivo (Rh+) è probabile che i globuli rossi del feto con l’antigene Rh entrino nel circolo sanguigno materno; il corpo della madre reagisce producendo anticorpi contro l’antigene estraneo che rimarranno presenti nel suo sangue. 

In caso di una seconda gravidanza, gli anticorpi prodotti possono essere trasferiti nel sangue del feto, e nel caso esso sia Rh+ tali anticorpi attaccheranno i globuli rossi fetali distruggendoli. Tale reazione può essere mortale prima o dopo la nascita o portare gravi problemi al sistema nervoso del nascituro. Oggi, i pericoli che corre un eventuale secondo figlio sono arginati iniettando alla madre Rh-, entro 72 ore dal primo parto, anticorpi specifici come il Rhogam che riconosce e blocca l’antigene Rh che dal feto passa alla madre, il quale andrebbe a scatenare una potente reazione immunitaria che porterebbe il feto a morte. Questo processo deve essere ripetuto con ogni gravidanza successiva alla prima esposizione della madre all’ antigene Rh.

Addirittura marchiano il vero sangue Umano con la sigla Rh- come se fosse un difetto che ha un potere malefico e letale nelle gravidanze, un antigene capace di uccidere il feto Rh+, tutto ciò per coprire la verità, ovvero che il vero sangue Umano non ha geni Rhesus, non avendo nulla in comune con le scimmie, per cui tende a rigettare un feto Rh+ (un babbuino) perchè lo riconosce come minaccia genetica, ovvero un errore. 

Ma solo quando i cari babbuini umani di questo pianeta hanno bisogno di trasfusioni si ricordano che il gruppo O Rh- è quello universale. 






Negli anni '80, uno degli esponenti più rappresentativi del fenomeno UFO è stato senz’altro William Milton Cooper, un ex militare statunitense figlio di un ufficiale dell’aeronautica USA. Fin da giovane Cooper fu al corrente di storie di avvistamenti di strani oggetti nel cielo. Cooper si congedò con onore nel dicembre del 1975. 

Le prime rivelazioni di Cooper circa i rapporti tra il governo statunitense e gli alieni risalgono al 1989, allorquando diramò in rete un documento ricchissimo di dettagli sull’argomento.Tale documento, denominato “Operazione Majority”, sconcertò non poco la comunità ufologia, anche se parte delle informazioni in esso contenute erano già di dominio pubblico, essendo state precedentemente rese note da altri personaggi del sottobosco ufologico (Bennewitz, Lear ecc.). 

Nel suddetto documento Cooper affermava di aver visionato nel 1972, quando era ancora in servizio presso la Marina Militare statunitense, due rapporti che provavano il contatto del governo USA con esseri alieni: il Progetto Grudge/Blue Book Rapporto n. 13 ed il Rapporto Majority. 

Il rapporto Grudge conteneva 25 fotografie in bianco e nero di forme di vita aliena. Il rapporto Majority non conteneva foto ma le preoccupazioni del governo USA rispetto alle interferenze degli alieni nella vita del pianeta Terra.In base ai suddetti rapporti, intorno alla fine degli anni '40 vi furono numerosi avvistamenti di UFO, principalmente nel Nuovo Messico, ove erano dislocate le più importanti basi militari statunitensi. Alcune di queste navette extraterrestri si erano schiantate al suolo. Molto famoso fu il recupero di uno di questi veicoli precipitato nei pressi di Roswell, sempre nel Nuovo Messico, il 2 Luglio 1947. 

In realtà Cooper va ben oltre le suddette dichiarazioni riportando nel suo documento anche i seguenti dettagli che si riagganciano al discorso iniziale e cioè il gruppo sanguineo: 

"EBE è il nome o la designazione data all’alieno catturato vivo nell’incidente di Roswell nel 1949. Egli morì in cattività.


Crill fu l’ostaggio lasciatoci al primo sbarco alieno, come pegno del fatto che gli alieni intendevano rispettare gli accordi. Crill ci diede le fondamenta del Libro Giallo. più tardi. Crill si ammalò e fu curato dal dottor G. Mendoza, il quale divenne l’esperto di medicina e biologia aliena. In seguito Crill morì. L’informazione concernente l’alieno era inoltrata con lo pseudonimo O.H. Cril o Crill. Crill divenne l’ambasciatore alieno presso gli Stati Uniti. 

OSPITI erano chiamati gli alieni scambiati con umani, i quali ci diedero il completamento del Libro Giallo. Al tempo in cui vidi l’informazione erano rimasti in vita solamente 3 di essi. Erano chiamati (ALF’s) Alien Life Form. 

Gli alieni dichiararono di aver creato l’Homo Sapiens attraverso l’ibridazione. Il documento riferiva che il sangue RH-negativo era una prova di ciò. Dichiararono inoltre di aver creato tutte le religioni per accelerare il processo di formazione di una cultura civile e per controllare la razza umana". 

Nel fenomeno abduction  gli addotti dicono che gli alieni cercano di estrarre la Parte Animica (Anima) dal loro corpo….e che solo il 20% circa della popolazione terrestre la possiede. 

Il gruppo sanguigno “originale” e “puro” sarebbe quello “0 Negativo” (0-), ci sarebbero poi le varianti ereditate dagli incroci con la razza terrestre nel corso del tempo (A-, B-, AB-).
La conclusione che viene fuori da questa analisi sarebbe la seguente: 

1 - Solo le persone con RH negativo hanno la Parte Animica (Anima).
2 - Solo le persone RH negativo derivano da una razza non terrestre.
3 - Le persone con sangue “extra-terrestre” più puro sono quelle con gruppo sanguigno 0 Negativo. 


Quindi chi ha il fattore RH negativo deriverebbe da una razza non terrestre… Personalmente ho lo 0- e non so se iniziare a preoccuparmi… 

Iraq: scoperta l'antica tomba di un principe Sumero

Gli archeologi dell’Università di Roma sono stati i primi a far partire una campagna di scavo nei territori martoriati dell’Iraq; il loro lavoro sta riportando in luce i resti di un importante insediamento risalente al III millennio a. C. e, l’ultimo ritrovamento, è la sepoltura di un giovane nobile.



Un corredo ricchissimo ad accompagnare nell’aldilà il corpo e l’anima di una persona di giovane età: non poteva che chiamarsi la «tomba del Piccolo Principe» l’ultimo recente ritrovamento effettuato dagli archeologi dell’Università di Roma Sapienza, guidati e coordinati dall’assirologo Franco D’Agostino che ha scelto per questo sepolcro un nome perfettamente eloquente. Assieme a quel fanciullo, di cui ora si cercherà di scoprire quanto più possibile, alcuni preziosi reperti dall’elevato valore archeologico, quali tre vasi in bronzo di cui uno a forma di barca, perle di cornalina, accessori per la toeletta: elementi che potrebbero rivelarsi estremamente utili per far luce su quelli che furono gli usi funerari in area mesopotamica nel III millennio a. C., individuato come periodo di appartenenza della tomba.



Primi centri urbani nella Mesopotamia - Ultima in ordine di tempo, e di importanza, di una massiccia serie di ritrovamenti in tutta la vasta area di Abu Tbeirah, poco distante da Nassiryah, dove nel 2010 gli archeologi italiani hanno dato inizio ad una campagna di scavo il cui obiettivo è anche quello di assicurare al martoriato paese dell’Iraq qualcosa su cui porre le basi di un futuro migliore, ovvero la rivalutazione di un patrimonio storico ed artistico di pregio infinito, che affonda le radici nelle più antichi origini dell’umanità e che, purtroppo, gli anni drammatici della guerra hanno fatto del tutto dimenticare. Un vero e proprio mosaico di sepolture in grado di fornire un affresco verosimile di quella che fu la situazione storica dell’area, distante appena venti chilometri dalla città di Ur, nota per essere uno dei primi centri abitati della storia della Mesopotamia e in cui molti siti di inumazione sono stati scoperti nel tempo, in quello che viene denominato il Cimitero Reale. Le tombe di Abu Tbeirah corrispondono per molti aspetti a quelle rinvenute nelle altre aree dell’antico Impero, incluse quelle di Nippur, città sede di un importante culto religioso sumerico posta a circa 200 chilometri verso nord. A nord est dalla tomba del Piccolo Principe, un muro imponente in mattoni crudi, unito all’osservazione di alcune foto satellitari, fa supporre agli studiosi che si abbia a che fare con un ambiente molto esteso, probabilmente un edificio che venne costruito all’alba della civiltà sumera. Il lavoro degli archeologi italiani sarà non solo indispensabile per comprendere quali erano le tradizioni in materia di sepoltura presso i primi abitanti della terra irachena, ma anche per permettere di delineare con sempre maggior chiarezza quale poteva essere lo scenario dei primi poli urbani che sorgevano in quel paese che, un tempo, fu sinonimo di magnificenza e lusso ed oggi giace sotto i colpi della barbarie, della violenza, del petrolio, fonte di ricchezza e sciagure.

Di Nadia Vitali

Fonte: http://www.fanpage.it/la-tomba-del-piccolo-principe-l-ultima-scoperta-degli-archeologi-italiani-in-iraq/#ixzz1q7ezOrIy

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Impressionante fenomeno dei fulmini vulcanici!

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Bellissime foto sono state scattate in questi anni e stanno girando sul web, delle recenti eruzioni vulcaniche sul Chaitèn in Cile, il Sakurajima in Giappone, Eyjafjallajökull in Islanda che hanno prodotto fulminazioni. Si tratta di unfenomeno normale in occasione di eventi del genere, che fu osservato anche durante l’ultima eruzione del Vesuvio del marzo 1944. Ma qual è l’origine di questa potente attività elettrica? Il fenomeno “fulmine” non è altro che un intensissimo flusso di elettricità tra due zone in cui sono presenti cariche elettriche di segno opposto. La carica elettrica non è altro che il rapporto tra elettroni e protoni in una qualche quantità di materia. Se il numero di elettroni supera quello dei protoni la materia è carica negativamente,  viceversa se predominano i protoni.
 Due condizioni devono esistere perché si produca un fulmine. Deve esistere un qualche meccanismo che causa la separazione di cariche tra due masse considerevoli di materia che siano sufficientemente separate, e un qualche processo che connetta le due masse in modo da permettere il flusso di elettricità. In genere l’ultima condizione è relativamente semplice. Quando la differenza di potenziale tra le due masse è sufficientemente elevata, riesce a superare la resistenza dell’aria percui può avvenire la scarica elettrica. La prima condizione è più complessa ma anche la meno conosciuta.
 E’ facile comprendere che quando due oggetti elettricamente neutri con diverse proprietà elettriche vengono in contatto gli elettroni possono fluire da uno all’altro generando tra loro una differenza di potenziale. E’ ciò che avviene tra le particelle di polvere emesse da un’eruzione vulcanica o sollevate da una tempesta di sabbia, le quali collidendo l’una con l’altra si elettrificano. Nel suo insieme la nube è sempre neutra, ma deve esistere un qualche meccanismo che fa sì che le particelle cariche positivamente si separino da quelle con carica negativa. Ciò in linea di principio può accadere se queste particelle possiedono differenti proprietà aerodinamiche.
Per esempio, se le cariche positive tendono ad essere concentrate nelle particelle più grandi, queste possono ricadere verso terra più velocemente di quelle più piccole. La conseguenza è che gradualmente avviene una separazione tra particelle con cariche positive e negative, dando origine a due masse con cariche opposte tra le quali si crea una differenza di potenziale. Il meccanismo specifico per cui leparticelle con cariche opposte si separano è comunque ancora sconosciuto. L’idea precedente è una delle possibili ipotesi. Alcuni sostengono che la forte turbolenza esistente in una nube di gas e polveri eruttata da un vulcano non permette che questo tipo di separazione avvenga a causa del continuo rimescolamento a cui essa è soggetta.
Altri meccanismi, ancora sconosciuti, devono  comunque contribuire alla separazione delle cariche che sono alla base dell’origine dei fulmini vulcanici. Il fatto che spesso i fulmini si sviluppino in prossimità delle bocche del vulcano fa pensare che possano essere attivi dei processi che avvengono al suo interno, poco prima che le polveri vengano emesse, che possono causare la separazione delle cariche.

Anche su Marte si pensa che durante le tempeste di polvere, che periodicamente si scatenano nella sua tenue atmosfera, si producano dei fulmini generati da meccanismi analoghi a quelli che sono all’origine dei fulmini che si verificano durante le eruzioni vulcaniche di tipo parossistico.


Di seguito alcune immagini spettacolari di fulmini emessi dalle nubi vulcaniche.
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Messico: nuovi spasmi del vulcano Popocateptl,sale l'allerta!

Il Centro Nazionale per la Prevenzione dei disastri (cenapred) ha riferito che nelle ultime 24 ore il vulcano Popocateptl ha fatto registrare ben 33 piccolissime eruzioni, accompagnate da emissioni di vapore acqueo e gas. Il corpo del Ministero dell'Interno ha spiegato che nella giornata di sabato una prima emissione si è verificata intorno alle 22:29, mentre domenica alle 23:21 e alle 23:56. In un comunicato, un terremoto di magnitudo non particolarmente intenso è stato seguito ben 96 minuti di continui tremori, mentre gli altri parametri relativi al vulcano rimangono complessivamente invariati. Nella notte di sabato ci sono state moltissime segnalazioni di materiale incandescente osservato nella bocca del cratere, anche se la presenza delle nubi hanno ridotto notevolmente la visibilità. L'allerta per un eventuale eruzione vulcanica resta al momento medio-alta, in fase due e gialla.

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Il mistero di Externsteine la "Stonehenge Tedesca"


Externsteine è uno dei luoghi più sacri della Germania ma nonostante questo non è molto conosciuto, specialmente fuori dai suoi confini, se non da persone che ricercano in questo specifico campo.
Situato in prossimità di Detmold, nella bassa Sassonia, viene chiamato la "Stonehenge tedesca" sia perché è il più importante sito megalitico, sia per la sua imponenza.
Arrivare a Externsteine è già di per sé un'esperienza particolare: bisogna infatti addentrarsi nel profondo della maestosa foresta di Teutoburg, anticamente luogo sacro, ed oggi parco nazionale, tenuto in maniera esemplare (efficienza teutonica!), senza alterarne l'arcano fascino. Querce secolari oscurano il cielo, lasciando passare dei tenui raggi di sole quasi a voler custodire gelosamente la sacralità del luogo. Finalmente il sentiero sbocca in una grossa radura dove si apre uno scenario veramente spettacolare: Externsteine.
Un allineamento di cinque poderose rocce che si ergono fino ad un'altezza di quasi 40 metri. La loro formazione è di origine naturale e risale più o meno al periodo del cretaceo (da 130 a 70 milioni di anni fa), dovuta a stratificazioni di detriti avvenute durante quel periodo. Tuttavia la particolarità di questo luogo sta nel fatto di essere stato un centro sacro di antichissime tradizioni e di esserlo rimasto attraverso i secoli, fino ai nostri giorni.
Il bassorilievo medioevale intagliato nella roccia
Le tracce di mano umana sono evidentissime anche al primo sguardo: scale di pietra intagliate nella roccia percorrono gli enormi megaliti fino alla loro cima e si intravedono grotte scavate in profondità al loro interno. Superato il primo impatto visivo mi avvicino rendendomi subito conto di essere in un luogo con un'atmosfera molto strana, quasi onirica.
Quello che colpisce immediatamente il visitatore è un bassorilievo medioevale intagliato nella roccia che raffigura S. Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea mentre tolgono dalla croce Gesù Cristo calpestando e piegando l'albero sacro delle tradizioni Nordiche, l'Irminsul, la sacra quercia considerata dai Celto-Germani la colonna portante dell'universo, esattamente come l’Yggdrasil: una evidente testimonianza della eliminazione da parte del Cristianesimo dell'antico culto pagano.
Difatti Carlo Magno fervido cattolico, quando conquistò queste terre durante la guerra contro i Sassoni, si rese immediatamente conto di quanto fosse grande l'energia ed il potere presenti ad Externsteine, arrivando non solo a cercare di distruggere tutte le tracce degli antichi culti qui praticati, ma vietandone qualsiasi uso a carattere sacro avendo paura che la sua enorme influenza mistica potesse far risorgere l'antica religione.
Non a caso Externsteine è stato utilizzato dai Druidi, dai sacerdoti degli antichi culti nordici, e molto prima ancora dal popolo mitico che eresse i megaliti su tutto il pianeta. Alcuni studiosi ipotizzano anche che potesse essere praticato il culto di Mitra. Sembra quindi che la Tradizione abbia segnato questo luogo per millenni; la paura di Carlo Magno era ben giustificata! I luoghi sacri, vere e proprie porte sul mistero, sono, da sempre, giudicati pericolosi dal Cristianesimo, con conseguenze che ben si sanno.
Di sicuro l'influenza di Externsteine è rimasta inalterata nel tempo dato che addirittura durante la seconda guerra mondiale questo luogo è stato utilizzato da Himmler per officiare i riti di iniziazione degli ufficiali delle SS. Lo stesso esercito nazista (sempre molto interessato all'esoterismo) effettuò qui una imponente serie di scavi archeologici il cui scopo è rimasto un mistero, dato che i lavori sono stati bruscamente interrotti e tutte le carte riguardanti il progetto distrutte e disperse.
Le grotte scavate nei megaliti
Anche se ormai si parla di Externsteine come di un luogo di culto dei monaci cistercensi (non a caso l'ordine monastico che ebbe stretti contatti con i cavalieri Templari), moltissime sono le testimonianze di un passato spirituale ben diverso; a partire da una delle grotte scavate all'interno dei giganteschi megaliti, chiamata ora "bassa cappella", una stanza piuttosto grande che veniva probabilmente adibita ad uso meditativo dove sulla parete sono incise e chiaramente visibili delle rune. Questa stanza è collegata ad altre stanze di dimensioni minori, anch'esse con segni oscuri incisi sulle pareti e dove si respira un'atmosfera magica e suggestiva.
Poco più in là, fuori da queste stanze ai margini di un laghetto che lambisce le rocce l'ennesimo segreto rimasto irrisolto: scavato in una roccia, anch'essa con una runa incisa sopra, si trova una sorta di sarcofago il cui uso è rimasto inspiegato sebbene alcuni storiografi abbiano cercato di trovare una risposta, sostenendo che fosse la riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme; ma, dato che pare essere molto più antico, è un'ipotesi che non è sostenuta da molti e che sembra essere un ripiego fatto in mancanza di risposte più convincenti.
Salendo su una impervia scaletta scolpita nella roccia, all'esterno di una delle pietre, si arriva forse nella parte più impressionante: il santuario, posto sulla cima di un megalite; una stanza ora senza tetto, ma anticamente completamente chiusa nella roccia, dove su una parete c'è un'apertura circolare con sotto una colonna con le funzioni probabilmente di altare.
Il sarcofago scavato nella roccia
Qui, al Solstizio d'Estate il primo raggio di sole passa attraverso il foro illuminando l'altare e la parete dietro che reca misteriosi segni. La celebrazione di questo magico momento annuale, non a caso, accomuna Externsteine ai grandi templi megalitici, quali Stonehenge, Newgrange e molti altri sparsi su tutto il pianeta.
Nel 1929 Wilhem Teutd, uno studioso tedesco che considerava Externsteine come un osservatorio astronomico ed il fulcro dei culti antichi nella Germania, provò a fare partire da qui delle ipotetiche linee che unissero idealmente sul territorio tutti i luoghi particolari quali megaliti, antiche cappelle, grotte sacre, eremi; scoprì che in effetti tutti questi posti avevano in comune il fatto di essere i ritrovi delle antiche feste pagane dove la gente si radunava ad osservare il levarsi del sole e della luna tracciando a loro volta altre linee rette capaci di abbracciare tutta la Terra.
Qual è dunque il segreto di Externsteine?
Una sorta di gigantesca "antenna" in grado di comunicare con gli altri luoghi sacri sparsi sul pianeta? Un luogo dove correnti telluriche conferiscono una straordinaria energia? (il sottosuolo pare sia fitto di grotte).
Questo spiegherebbe perché gli antichi sacerdoti ed i Druidi, loro successori, utilizzassero la forza naturale di queste rocce per officiare i loro riti di comunione con la Madre Terra.
Le ipotesi sono molte: ma è certo che Externsteine è un luogo in cui si ha la sensazione di essere a contatto con qualcosa di vivo e pulsante. La percezione che si prova lasciandosi andare è quella di essere pervasi da una forza molto armonica ed estremamente tangibile la cui esistenza ancora oggi rimane avvolta in un mistero e in un alone di leggenda di cui il luogo sembra impregnato.
Una forza che sembra avere affascinato gli uomini di ogni tempo che sono passati di qua e che continua ad essere irradiata, nonostante oggi questo luogo sia considerato un semplice monumento di antichi culti ormai scomparsi. Scomparsi? Nelle nicchie scavate nella pietra sulle pareti del santuario si possono trovare tracce recenti di fuochi e di candele...

 


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