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Misteriosi cerchi comparsi nei laghi ghiacciati in Olanda

Paesi Bassi – (Express-news.it) La scorsa settimana dei misteriosi cerchi sono apparsi sui laghi ghiacciati nel parco del Museo olandese Air Open, ad Arnhem.


Il personale del museo pensa sia la versione invernale dei cerchi nel grano. Giurano che non è uno scherzo.
Wim Zikkenheimer, meteorologo presso il Servizio meteorologico Meteo Consult, con diversi colleghi, ha studiato le immagini e le opinioni restano divergenti.
Insomma varie ipotesi per l’origine dei cerchi, ma al momento inspiegabili.

200 delfini rinvenuti morti sulle spiaggie nel nord del Peru'!

10 feb. 2012 - Questa settimana più di 200 delfini sono stati trovati morti lungo un tratto di 106 km delle spiagge di Lambayeque in Peru' . Le autorità non sono ancora in grado di determinare la causa dei decessi.
Edward Barriga, capo dell'Istituto Oceanografico peruviano (Imarpe) in Lambayeque, ha ordinato di inviare campioni a Lima, per ulteriori analisi. "Presto annunceremo le cause", ha detto Barriga .
Barriga ha inoltre detto di aver trovato notevoli quantità di acciughe morte sulle spiagge tra il quartiere di San Jose e Palo Parado, in Morrope. Jorge Torres Cabrejos, capo dell'Associazione dei marittimi di Lambayeque, ha detto che i delfini avrebbero mangiato le acciughe morte.
Come accaduto altre volte le autorita' tentano di dare delle spiegazioni per non creare allarmismo tra la popolazione imbavagliando i media che non danno alcun risalto ad un fenomeno che sta avvenendo su scala globale,gli ultimi spiaggiamenti di massa avvenuti in Nuova Zelanda sono stati seguiti da intensi terremoti, che ci sia un collegamento???

Indonesia: esplode il monte Lokon sale l'allerta!

10 febbraio 2012 - INDONESIA  Il dipartimento per la gestione delle catastrofi del paese ha riferito che un vulcano inquieto, nel nord dell'Indonesia e' esploso Venerdì, sprigionando una nuvola di cenere alta fino a 2 km.


Le autorità hanno avvertito i residenti di stare lontano dal vulcano,il Monte Lokon,situato nel Nord Sulawesi.Gia' da alcuni giorni era stata istituita una zona di interdizione per un perimetro di 2,5 km intorno al vulcano, perche' aveva mostrato segni di attività negli ultimi giorni. Una serie di eruzioni dal Monte Lokon nel mese di luglio fecero evacuare migliaia di residenti locali. Il vulcano ha eruttato anche nel mese di ottobre e dicembre. L'Indonesia si trova sull'Anello del Fuoco,"Ring of Fire", un arco di linee di faglia che circondano il bacino del Pacifico che sono soggette a frequenti terremoti ed eruzioni vulcaniche. - CNN

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Christchurch: mistero sulla morte di oltre 600 uccelli!



10 febbraio 2012 - NUOVA ZELANDA - Il Christchurch City Council sta indagando sulla morte di oltre 600 uccelli,trovati lungo le rive degli stagni di ossidazione presso lo stabilimento del trattamento delle acque reflue della città. Si sta lavorando con il National Institute of Water & Atmospheric Research and Fish & Game per determinare come sono morti. Gli uccelli morti sono stati trovati anche in altre zone umide nella parte orientale della città. Una  diagnosi iniziale indica che gli uccelli siano morti per botulismo o aviaria, un fenomeno naturale.Speriamo che l'esito delle analisi dia una spiegazione plausibile a questa ennesima strage di animali,e che non sia un segno precursore di qualche catastrofe imminente - Radio New Zealand

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Gli scienziati del Pentagono useranno un "buco temporale" per nascondere eventi

I soldati potrebbero un giorno condurre operazioni nascoste in assoluta segretezza, ora che - garantiscono - i fisici del Pentagono hanno trovato il modo di mascherare interi eventi tramite la distorsione della luce.

Un team della Cornell University, con il supporto del DARPA (braccio di ricerca del Pentagono), è riuscito a nascondere un evento per 40 picosecondi (equivalente a trillioni di secondi). La loro ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature.

Questa è la prima volta che gli scienziati sono riusciti a mascherare un evento, anche se gruppi di ricerca - negli ultimi anni - hanno fatto passi notevoli nell'occultamento di oggetti. Ricercatori dell'Università del Texas, Dallas, hanno sfruttato "l'effetto miraggio" per creare la scomparsa degli oggetti. E nel 2010, fisici dell'Università di St. Andrews hanno fatto passi avanti verso l'utilizzo di metamateriali per ingannare gli occhi umani e rendere non visibile ciò che si trovava di fronte a loro.

Mascherare un oggetto comporta la flessione della luce intorno a tale oggetto. Se la luce, effettivamente, non colpisce un oggetto, allora l'oggetto non sarà visibile all'occhio umano.

Qualora gli eventi fossero preoccupanti, l'occultamento si baserà sul cambio di velocità della luce. La luce che viene emessa dalle azioni, come viene prodotta, ci permetterà di vedere queste azioni quando accadono. Di solito, la luce arriva in un flusso costante. Che è quello che i ricercatori della Cornell University hanno fatto, in termini semplici, modificando quel flusso continuo di luce - solo per un mero "iota" di tempo - in modo che un evento possa trasparire senza essere osservabile.

L'intero esperimento si è verificato all'interno di un cavo di fibra ottica. I ricercatori hanno passato un fascio di luce verde lungo il cavo, e fatto muovere attraverso la lente che ha diviso la luce in due frequenze, una che si muoveva lentamente e l'altra più velocemente. Nel mentre accadeva ciò, hanno sparato un laser rosso attraverso i fasci di luce. Dato che il "tiro" del laser si è verificato nel corso di un "teeny" (intervallo di tempo molto piccolo), risultava impercettibile.

Certo, il team di ricercatori ha ancora molta strada da fare prima di essere in grado di mascherare 30 secondi d'azione, per non parlare di alcuni minuti. Ma, sicuramente, la ricerca si apre a nuove possibilità. Per prima cosa, mascherando eventi super-veloci, come quelli che si verificano con la trasmissione dei dati, potrebbe aiutare a nascondere operazioni segrete informatiche.

Nelle parole degli editori di "Nature", la ricerca rappresenta "un passo significativo verso il pieno occultamento spazio-temporale". Ma potrebbero passare decenni prima che il personale militare sia essenzialmente in grado di eliminare la Storia, quando accade.
http://centroufologicoionico.blogspot.com/2012/02/scienziati-del-pentagono-usano-buco.html
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La Nasa preoccupata per le imminenti tempeste solari!

Da un recente dossier di 145 pagine, realizzato dalla Us Nationa Academy of Science, per conto della NASA e dell'ESA, una serie di attività solari molto intense, si profilerebbero con crescente intensità, nel corso del 2012. Lo studio inoltre, riporterebbe anche gli eventuali danni che subirebbero i sistemi elettronici, a seguito di un intensa tempesta solare. Lo scenario rappresentato nella relazione, richiamerebbe alla memoria, un potente fenomeno magnetico, verificatosi nel 1859. Se ciò accadesse oggi, i danni sarebbero immensamente maggiori, poichè viviamo, come è noto, in un era completamente dipendente dalla tecnologia.


Quindi una tempesta solare di particolare intensità, farebbe regredire inesorabilmente la nostra società. Per i più catastrofisti, questo evento rappresenterebbe la fine della nostra era tecnologica ed una crisi senza precedenti per tutta la popolazione mondiale. Intanto, vi è da dire che una tempesta solare eccezionale si è già verificatasi tra il 22 ed il 23 gennaio 2012, alcuni giorni fa. Secondo quanto riportato nel sito della Nasa, sarebbe stata la tempesta solare più grande di quella del 2005. Nonostante ciò, i danni sono stati irrilevanti e quindi c'è da chiedersi, in che misura effettivamente tale attività possa incidere sulla nostra vita.

Le attività solari del 2012 - 2013 erano già state previste nel 2009 dalla Nasa ed è ovvio che i vari governi stiano cercando di prevenire l'eventuale catastrofe, creando rifugi sotterranei e scorte per il riavvio della civiltà, con l'altrettanta ovvia esclusione, della maggior parte della popolazione mondiale.Resta il fatto che a parte la confusione dettata dall'allarmismo, fino ad ora, le tempeste solari non hanno provocato i tanto paventati danni previsti dalla N.A.S.A.
http://www.zazoom.it/blog_rsc/

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Amasia, il futuro supercontinente!

Ovvero: America più Asia. È la futura Pangea che si potrebbe formare tra più di 100 milioni di anni. E, secondo un nuovo modello geologico, si sposterà nel Mar Glaciale Artico. Uno studio su Nature

Un giorno, Stati Uniti e Cina saranno molto vicini, e non è una metafora geopolitica. Avverrà tra qualche centinaio di milioni di anni, ma l'America e l'Asia sono destinate a fondersi in un nuovo supercontinente: Amasia. E questa aggregazione si concentrerà, secondo ricercatori dell’ Università di Yale, attorno all’attuale Mar Glaciale Artico. È l’ultima previsione sul fenomeno, ciclico, di addensamento e frammentazione delle terre emerse. Nel suo studio pubblicato su Nature, Ross Mitchell propone un suo modello per descrivere le posizioni sul globo dei supercontinenti.

Per i geologi, prevedere il destino dei continenti a seguito dello smembramento di Pangea – supercontinente frammentatosi circa 250 milioni di anni fa – è come per gli astrofisici descrivere l’evoluzione dell’Universo dopo il Big Bang. La sostanziale differenza, che va a favore dei primi, riguarda l'esistenza di dati anche sui tempi precedenti all’evento di deriva. È grazie a questa documentazione che, già dagli anni Sessanta, si è scoperto che Pangea è solo l’ultimo di una serie di supercontinenti, formati e disgregati a un ritmo regolare da quando è attiva la tettonica delle placche.


Fino ad oggi, riguardo alle modalità di formazione dei supercontinenti, e in particolare di Amasia, si sono scontrati due modelli tradizionali. Secondo il primo, chiamato dell’introversione, la saldatura tra le terre avverrà grazie alla chiusura dell’Oceano Atlantico. Al contrario, i sostenitori del modello dell’estroversione ritengono che la chiusura coinvolgerà il Pacifico.

Ma per Mitchell, la risposta si trova altrove. Chiedendosi se la posizione degli aggregati continentali fosse casuale o meno, il team di Yale ha analizzato il magnetismo fossile in diverse località del pianeta, al fine di ricostruire le coordinate geografiche dei vari centri di riunione. Indagando il fenomeno del True Polar Wander (Tpw), ovvero la migrazione dell’asse di rotazione terrestre, i ricercatori hanno dimostrato che la distanza angolare tra i centri di supercontinenti successivi si è mantenuta sempre intorno a 90 gradi.


In particolare, si è visto che Rodinia, il super-continente risalente a 750 milioni di anni fa, si era formato a una distanza di 87 gradi da Pangea, suo successore; lo stesso aveva fatto Nuna (o Columbia), predecessore di Rodinia. La tendenza emersa nello studio mette in discussione, secondo Mitchell, i precedenti modelli dell’introversione e dell’estroversione, aprendo a una terza alternativa: il modello dell’ ortoversione.

Questo modello, oltre a gettar luce sulla tettonica delle placche primordiale, potrebbe svelarci parte del futuro geologico del nostro pianeta. Per esempio il luogo in cui, tra decine di milioni di anni, si formerà Amasia. Considerando infatti che molte placche continentali stanno attualmente migrando a latitudini settentrionali, seguendo un trend registrato fin dal Paleozoico, il centro di Amasia potrebbe trovarsi a 90 gradi Nord da quello di Pangea, cioè negli attuali mari boreali.
http://daily.wired.it/news/scienza/2012/02/09/amasia-nuovo-continente-19863.html

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