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Nuovo Studio Rivela Le Possibili Cause della Recente Piccola Era Glaciale

Un nuovo studio internazionale potrebbe aver trovato ad alcune delle più grandi domande che i climatologi e geologi hanno riguardo all'inizio e la persistenza, sulla Terra, di una Piccola Era Glaciale: un periodo di temperature molto basse che è durato per centinaia di anni, fino alla fine del XIX°secolo. Questa ricerca è stata guidata da scienziati dell'Università di Colorado e del National Center for Atmospheric Research (NCAR) insieme ad altre organizzazioni di tutto il mondo. I dati suggeriscono che un'insolito episodio lungo circa 50 anni, di grande vulcanismo, con ben 4 vulcani tropicali molto massicci attivi ai tropici, ha portato alla Piccola Era Glaciale. La persistenza di estati molto fredde in seguito alle eruzioni è spiegata da un'espansione del ghiaccio nei mari ed un indebolimento delle correnti nell'Atlantico, secondo la simulazione computerizzata condotta dagli scienziati.

Lo studio si è basato sull'analisi dei pattern nella morte della vegetazione, nel ghiaccio e nei dati ottenuti dai nuclei dei sedimenti rocciosi. Sono inoltre stati utilizzati molti modelli computerizzati in grado di simulare complessi contesti climatici a livello globale. La teoria è che la Piccola era Glaciale è stata causata dalla diminuzione nella radiazione solare disponibile, o da gigantesche eruzioni vulcaniche che hanno raffreddato il pianeta per via di particelle come zolfo e altri aerosol che hanno riflesso indietro nello spazio la luce del sole. O potrebbe essere stato colpa di entrambi gli eventi che sono avvenuti insieme.
"Questa è la prima volta che qualcuno ha chiaramente identificato lo specifico inizio dei tempi freddi che hanno dato il via alla Piccola Era Glaciale" ha spiegato Gifford Miller, autore principale e ricercatore dell'Università di Colorado, Boulder. "Abbiamo anche fornito un'inestimabile sistema di feedback climatico che spiega come questo periodo fredda potrebbe essersi sostenuto per un così lungo periodo. Se il sistema climatico è colpito nuovamente e nuovamente da condizioni fredde, nell'arco di un periodo relativamente corto (e in questo caso sembra essere colpa delle eruzioni vulcaniche), sembra esserci un effetto cumulativo di raffreddamento."

"Le nostre simulazioni hanno mostrato che le eruzioni vulcaniche potrebbero benissimo aver causato un profondo effetto di raffreddamento globale" ha spiegato Bette Otto-Bliesner, scienziata del NCAR, e co-autore dello studio. "Le eruzioni potrebbero aver dato il via ad una reazione a catena, influenzato il ghiaccio e le correnti oceaniche in modi che hanno abbassato poi le temperature per diversi secoli."

Riguardo all'inizio della Piccola Era Glaciale, gli scienziati pensano che vada dal XIII° secolo al XVI° secolo, ma c'è poco consenso a questo riguardo. Anche se le temperature potrebbero aver influenzati persino regioni come il Sud Africa e la Cina, erano molto evidenti nel nord-Europa. L'avanzare dei ghiacciai nelle valli delle montagne ha distrutto interi villaggi e molti dipinti di quell'era mostrano persone pattinare sul Tamigi, a Londra o sui canali in Olanda. Posti questi che erano privi di ghiaccio prima di questa Piccola Era Glaciale.


Dipinto che mostra il Tamigi completamente ghiacciato, nel 1677. Credit: ABraham Hondius / Museum of London
"Il modo dominante in cui gli scienziati hanno definito la Piccola Era Glaciale è l'espansione di grandi ghiacciai nelle Alpi ed in Norvegia" ha spiegato Miller, professore e ricercatore dell'Istituto per la Ricerca sull'Artico e sulla catena Alpina. "Ma il tempo in cui i ghiacciai Europei erano in fase di espansione abbastanza da demolire villaggi, sarebbe avvenuto molto dopo l'inizio del periodo freddo."

Miller ed i suoi colleghi hanno usato la datazione radioisotopica al carbonio su circa 150 campioni di materiale vegetale morto, tra cui anche radici intatte, raccolte sotto i margini in recessione delle calotte ghiacciate dell'Isola di Baffin, nell'Artico Canadese. Hanno scoperto un largo ammasso di "date killer" tra il 1275 ed il 1300 AD. Le date indicavano che le piante erano state ghiacciate e sepolte dalla neve durante un'evento relativamente breve.

"Questo ci ha mostrato che il segnale che avevamo trovato sull'Isola di Baffin non era solo un segnale locale, ma era il segnale per tutto il Nord Atlantico" ha spiegato Miller. "Questo ci ha dato molta più confidenza che si trattava di una maggiore perturbazione nel clima dell'emisfero nordico, avvenuta verso la fine del XIII° secolo."

Il team ha usato il "Community Climate System Model" che è stato sviluppato dagli scienziati del NCAR e del Dipartimento per l'Energia, insieme a colleghi di altre organizzazioni, per mettere alla prova gli effetti del raffreddamento vulcanico sui mari Artici, testando così l'influenza sulle regioni di ghiaccio e la loro massa. Il modello, che ha simulato una grande varietà di condizioni per la formazione di ghiacci marini a partire dal 1150 fino al 1700 AD, ha mostrato che una serie di eruzioni molto grandi e ravvicinate potrebbero aver raffreddato abbastanza l'Emisfero Nordico da scatenare l'espansione dei mari dell'Artico.

Il modello ha mostrato che un raffreddamento sostenuto per diverso tempo, da parte dei vulcani, avrebbe fatto estendere parte del ghiaccio marino dell'Artico fino alla costa est della Groenlandia, finché non si sarebbe eventualmente sciolta nel Nord Atlantico. Dato che il ghiaccio dei mari non contiene quasi per niente sale, quando si è sciolto, l'acqua sulla superficie è diventata meno densa, prevenendo che si mischi con la più profonda acqua del oceano. Questo trasporto di calore indebolito sul suo percorso verso l'Artico avrebbe creato un feedback auto-sostenuto sul ghiaccio dei mari anche molto dopo la fine dell'effetto degli aerosol vulcanici.

I modelli climatici usati avevano impostati come default dei livelli di radiazione solare costanti. Le simulazioni indicavano che la Piccola Era Glaciale sarebbe avvenuta anche senza una diminuzione nella radiazione solare estiva a quell'epoca.

https://www2.ucar.edu/news/6338/study-may-answer-longstanding-questions-about-little-ice-age

Cicli glaciali e l'anomalia artica

Esiste un ciclo oltre a quello di clima mite di 150 anni che intervalla le Piccole Ere Glaciali l’una dall’altra,che si ripete da milioni di anni.

Questo ciclo è causato dall’influenza dei campi elettromagnetici di Giove e Saturno attorno al baricentro della massa del sistema solare.
Chiamato ciclo retrogrado solare,esso provoca dei bruschi cambiamenti nella già di per se indebolità attività solare,solo che mentre questa è causata dalle cicliche centocinquantenarie variazioni della nostra stella,in cui la sua attività si indebolisce causando i raffreddamenti del clima e le Piccole Ere Glaciali,il ciclo causato dai pianeti giganti si ripete ogni 360 anni.
Quando entrambi i mondi si trovano nella stessa sezione del sistema solare,i loro campi magnetici interagiscono insieme sulla nostra stella,indebolendo la sua dinamo e causando un’ulteriore crollo del suo irradiamento.
L’ultima volta che ciò accadde fu nel secolo del 1600,durante la fase centrale e peggiore della Piccola Era Glaciale,il Minimo di Maunder.
L’inizio del Minimo di Maunder fu brusco e avvenne in pochi anni, senza alcun fenomeno precursore, invece durante la sua fase finale, tra il 1700 ed il 1712, l’attività solare riprese gradualmente ad aumentare.
Il minimo di Maunder coincise con la parte centrale e più fredda della cosiddetta piccola era glaciale, durante la quale l’Europa e il Nord America, e forse anche il resto del mondo (per il quale non ci sono dati certi) subirono inverni estremamente freddi.
Dati recentemente pubblicati suggeriscono che durante il minimo di Maunder il Sole si espanse e la sua rotazione rallentò. Si suppone che un Sole più grande e in lenta rotazione sia anche un Sole più freddo, che fornisce meno calore alla Terra (il motivo dell’espansione e contrazione del Sole non è ancora conosciuto, ma potrebbe essere un normale ciclo di attività simile al ciclo undecennale solare, solo molto più lungo).
Il fatto più incredibile non è quello di accettare che questi eventi,seppur portino a carneficine e l’esperienza umana al limite del morale,siano consueti per il nostro pianeta da migliaia e poi milioni di anni,ma che spesso taluni cicli sono così regolari nel loro verificarsi che potrebbero anche convergere nello stesso periodo causando effetti ancora più disastrosi di quel che ci aspettiamo.
A causa del ciclo di 360 anni numerosi imperi sono crollati nel corso dei secoli e dei millenni.
Da quello Ottomano a quello dei Chin,quello Sumero,la civiltà Greca ecc.
Oggi dopo 150 anni di clima mite,dalla fine dell’ultima Piccola Era Glaciale,il sole si trova in una nuova fase di indebolimento della sua attività,la più debole da 250 anni.
Mentre a 360 anni dal suo ultimo ciclo pare che ora quello appena descritto stia ricominciando,uno degli esempi da tenere in
Nel 2011 l’attività solare seppur molto debole rispetto al precedente ciclo,ha ricominciato con una rinnovata attività e proprio nel 2011 abbiamo assistito ad un enorme cambiamento sociale e del modo di pensare in tutto il mondo.
A novembre abbiamo avuto le dimissioni del governo Presidente Silvio Berlusconi,il secondo a cadere senza ad arrivare al suo termine dopo la caduta nel 2008 del fallimentare Romano Prodi;in Medioriente,sono cominciate le rivolte che hanno portato a stragi e alla caduta in Egitto di Mubarak,di Ben Alì e successivamente del Colonnello Muammar Gheddaffi;in Islanda è stata effettuata una Rivolta,che i media per comodità di chi stà in alto,hanno volutamente ignorato;in Russia migliaia e migliaia di manifestanti si stanno rivoltando contro le possibili elezioni truccate; abbiamo avut una serie di manifestazioni pacifiche,talvolta represse con la violenza dalla polizia americana dei cosidetti Indignados in tutto il mondo;
I prossimi a cadere potrebbero essere il regime Siriano e quello Iraniano.
Anche in Romania di recente ha preso piede una rivolta,volta a far cadere il governo Rumeno.
Pare che l’attività solare e i suoi cambiamenti del campo magnetico siano anche in grado di influenzare in modo consistente il comportamento del cervello umano,in tal modo se estendiamo questo fenomeno in modo generalizzato nella popolazione scopriamo che ciò potrebbe essere la causa di numerosi cambiamenti sociali.
Secondo lo scienziato A.L. Tchijewsky,i grandi cambiamenti sociali, guerre, rivoluzioni ecc erano strettamente legati all’attività solare, nel 1926, disse: “Dobbiamo pensare che esista un potente fattore esterno alla nostra Terra che governa lo sviluppo degli eventi nelle società umane e li sincronizza con l’attività del sole; e dobbiamo anche pensare che l’energia elettrica del sole è il fattore extraterrestre che influenza i processi storici”. Sembra un’affermazione alquanto azzardata, quella dello scienziato, eppure, con le sue ricerche, trovò ed elencò tutta una serie di fatti che gli danno ragione.
Eccone alcuni riportati da G.L. Playfair e S. Hill: “Nel 1917… la rivoluzione bolscevica si era verificata in coincidenza con un’insolita esplosione di attività solare, come avvenne per il tentativo fallito del 1905. Nel 1922, aveva disegnato un diagramma… che dimostrava che un periodo di almeno 2400 anni di ‘movimenti di masse’, comprese tutte le guerre più gravi, le battaglie e le rivoluzioni registrate nella storia di tutti i popoli, rivelava non solo dei cicli regolari, ma dei cicli in fase con quelli del Sole. (…) Le rivoluzioni francesi del 1789, 1830 e 1848, le agitazioni locali del 1870 e le due rivolte russe del 1905 e del 1917 ebbero luogo tutte vicino a periodi di massima attività solare. (Come, pure, lo scoppio della seconda Guerra Mondiale, i colpi di stato comunisti di molte nazioni dell’Est Europeo, l’invasione sovietica della Cecoslovacchia e il periodo di agitazioni studentesche del 1968)”.
Le più importanti constatazioni di Tchijewsky lo portarono ad osservare che:
- In 2400 anni di storia del mondo, i grandi movimenti sociali (guerre, rivoluzioni, invasioni, ecc.) si verificano numerosi ogni 11 anni, in periodi di massima attività solare;
- Dall’anno 1000 al 1900 “il 72 % di tutte le epidemie psichiche coincide con i periodi di massima, e il 28 % con i periodi di minima dell’attività solare”;
- In ultimo due esempi di Tchijewsky che chiariscono l’influenza del metronomo solare: le immigrazioni degli ebrei in America sono più massicce, particolarmente, in periodi di grande attività solare. L’alternarsi dei ministeri liberali e conservatori in Inghilterra, tra il 1830 e il 1930, seguirebbe la seguente regola: negli anni di massima attività delle macchie solari liberali al potere, conservatori negli anni di minima.
Tchijewsky nel 1926, in base alle sue teorie, fece delle previsioni per gli anni 1927-29 assicurando che in essi avremmo osservato “un’attività umana della più grande importanza storica” che avrebbe dato un nuovo volto al mondo. Non sbagliò affatto. Una lunga dittatura fascista e corporativa fu iniziata da Antonio de Oliveira Salazar che in Portogallo arrivò al potere in quel periodo. In Cina a Pechino il generale Chiang Kaishek formò un governo nazionalista a Nanchino e condusse la guerra civile contro i comunisti. L’Italia sempre in quel periodo si dava un parlamento fascista e preparava la strada a Mussolini. Hitler raggiungeva il potere in Germania. In Russia Stalin arrivava al vertice del potere dopo aver soppresso Trotsky. In America si verificò, nel 1929, il grande crollo di Wall Street, il più grande disastro economico della storia americana.
Eysenck e Nias sottolineano che “si è anche sostenuto che c’è un ciclo di guerre di 11, 1 anni, che è la lunghezza media del ciclo delle macchie solari…”.
Alcuni ricercatori affermano ( ) che le tempeste geomagnetiche influenzino le onde cerebrali e i livelli ormonali, causando diverse reazioni, soprattutto negli uomini. Mentre poche donne possono sperimentare cambiamenti durante queste tempeste, generalmente sembrano meno influenzate dal comportamento del sole. Reagendo a livelli ormonali in cambiamento, alcuni possono divenire più irritabili e aggressivi, mentre altri più creativi.
Si è scoperto che un aumento nell’attività solare può aumentare gli episodi psicotici in individui che soffrono già di stati psicologici instabili. Mentre possiamo legare tale comportamento alla luna piena, nel 1963 il Dr.Robert Becker e il suo collega, il Dr.Freedman, hanno dimostrato che i cambiamenti solari portano a notevole aumento dell’attività psicotica. Queste reazioni non sono semplicemente isolare a pochi sensibili o individui sfortunati.
Le evidenze mostrano che le guerre e i conflitti internazionali spesso partono con una rapida formazione o diminuzione delle macchie solari, in quanto questi sono momenti per maggiori tempeste geomagnetiche. Inoltre, questo aumento nell’attività solare si collega a periodi di maggiori incidenti e malattie, così come crimini e uccisioni. L’intera biosfera viene influenzata da qeusto inquinamento elettromagnetico e il comportamento umano sembra reagire in accordo.
Non tutte le tempeste geomagnetiche sono distruttive. Però nel tempo, questa estrema attività solare può influenzare periodi di conflitti terrestri.
Negli anni ’30, il Prof.Raymond Wheeler, uno storico dell’Università del Kansas, ha superato questa osservazione.
La sua ricerca porta a gradi numerici sulla severità delle battaglie individuali correlate ai cicli solari. I suoi dati sono stati analizzati statisticamente da Edward Dewey, che ha validato l’esistenza di questi cicli di guerra. Non è riuscito a creare una connessione definita con i cicli di macchie solari, perchè i dati al tempo erano insufficienti. Negli anni ’80, con analisi più dettagliata dei dati di Wheeler, la connessione è divenuta chiara.
Con una precisa esaminazione dei dati, sembra che stiamo iniziando a scoprire uno schema che emerge in cui le guerre iniziano in punti chiave del ciclo di macchie solari.
Questo si trova quando l’attività geomagnetica cambia rapidamente con il risveglio dell’attività solare, o nella parte discendente del ciclo, quando le macchie solari diminuiscono rapidamente. In aggiunta possiamo vedere come questo influenzi i meccanismi fisiologici, come ritmi cerebrali alterati e anormali livelli ormonali.
“La ciclicità solare è da considerarsi un fatto reale” affermano Fairbridge e Sanders emeriti professori di geologia della Columbia University,nella quale entrambi hanno pubblicato importanti lavori di geologia e astronomia.
“Il ciclo di 360 anni delle Piccole Ere Glaciali è evidente nelle Morrison Formation,in pieno Giurassico.”scrive il geologo Jack Sauers.
Fairbride e Sanders si aspettano un’altra Piccola Era Glaciale all’inizio del XXI secolo.
L’attività solare e le sue variazioni non solo determinano una forte influenza sul comportamento umano ma sono anche in grado di influenzare anche gli organismi più piccoli e maggiormente più pericolosi per l’uomo.
Il virus.
Non a caso, le spinte di apertura della Piccola Era Glaciale hanno visto un periodo di grandi pestilenze e carestie che sconvolsero l’Europa ed il resto del mondo.
E ‘stato un fenomeno globale.
Le cause furono probabilmente le forze di fondo dei sistemi meteorologici, che Plimer sostiene sono in gran parte a causa dell’influenza delle macchie solari durante i minimi.
Espulsioni di massa coronale sono suscettibili di essere un altro fattore correlato.
Questi periodi di alto bombardamento dei raggi cosmici causa un aumento della concentrazione di ioni positivi nell’atmosfera terrestre.
Fred Soyka sostiene questo fa sì che i batteri diventino altamente virulenti e invasivi.
Il virus della Peste
La Morte Nera, la peste, e altre infezioni implacabili seguirono.
Le pestilenze e carestie che frequentarono la Piccola Era Glaciale sono state devastanti.
Le stime riportano che la popolazione del bacino del Mediterraneo è stata ridotta a un terzo.
Per esempio, la peste del 1347 dC spopolò l’Europa così male che ci sono voluti 250 anni per il ritorno al numero di individui della popolazione prima della peste.
Uno scenario simile potrebbe facilmente essersi verificato nella popolazione aborigena prima dell’insediamento bianco.
I rapporti dell’archeologo Hiscock dicono che intorno al 1750 ci fu lo spopolamento significativo delle tribù in Australia a causa di epidemie.
Questa potrebbe essere stata “incoraggiata” dalla ultima fase della Piccola Era Glaciale, il minimo di Dalton.
La comparsa della suina e altre nuove manifestazioni per esempio di tubercolosi resistente ai farmaci in India,potrebbero far parte di questo genere di meccanismo.
Tuttavia la prova più concreta di un prossimo raffreddamento climatico e le sue conseguenze derivanti,potrebbe derivare proprio dall’Artico in fase di riscaldamento,a lungo indicato dai teorici come una prova del Riscalamento Globale.
Com’era l’Artico durante il periodo glaciale?
-Durante l’ultimo Periodo Glaciale,alcune isole dell’Oceano Artico rimasero sempre libere dai ghiacci.
Sull’isola di Baffin per esempio,a 1400 km dal polo nord,resti di Ontani e Betulle suggeriscono un clima più caldo fino a 17.000 anni fa.”Durante la glaciazione del Wisconsin,immezzo all’Oceano Artico c’era un rifugio dal clima temperato per la flora e la fauna che non potevano vivere in Canada e negli Stati Uniti.”
-Scienziati Russi hanno concluso che l’Oceano Artico era caldo durante la maggior parte del Periodo Glaciale.
Una relazione degli svedesi Saks,Belov e Lapina relativa a molte fasi delle loro ricerche oceanografiche ha concluso che l’arco di tempo che va da 32.000 anni a 18.000 anni fa fu un periodo nella quale prevalsero condizioni climatiche particolarmente calde.
-Nel ’93 due zoologi norvegesi Rolu Lie e Stein-Erik Lauritzen,stavano conducendo delle ricerche sulla Norvegia Artica,quando in un luogo a 250 km a nord del Circolo Polare,scoprirono ossa di orsi polari risalenti all’ultima Era Glaciale.
Il ritrovamento costituisce un’anomalia in quanto fino a 10.000 anni fa la Norvegia era sepolta sotto una calotta glaciale,o almeno così si pensava.
La datazione all’uranio e al carbonio stabilì che le ossa risalivano ad almeno 42.000 anni fa,in pieno periodo glaciale.
Ulteriori scavi portarono alla luce resti di lupi,topi selvatici,formiche e polline.
Inoltre Lie ha fatto notare che più si va al nord,più le ossa di mammut e altri animali aumentano di numero.(Associated press,Bear-Bones find challenges idea of when ice age began in Norway,1993)
Ciò significa che il clima era molto diverso al nord che a sud.
La causa sarebbe da attribuire al riscaldamento dell’Oceano Artico,che considerando la posizione,non sarebbe da attribuire al riscaldamento solare,in quanto sarebbe penosamente insufficiente,ma bensì ad una prolungata attività geotermica,la quale innalzando le temperature dell’oceano avrebbe mitigato le aree circostanti permettendo in qualche modo la presenza di fauna e flora all’interno del Circolo Polare,mentre tutt’attorno sul Nord Europa,Gran Bretagna,Nord America ecc.
Esiste un fenomeno meteorologico che fa una cosa simile si chiama StratWarming,che si tratta di un riscaldamento della stratosfera che è in grado di produrre una rottura o separazione (split) in due lobi del cosiddetto vortice polare, la depressione in quota che staziona sul polo specie nel periodo invernale e che è responsanbile delle discese di aria fredda verso le medie latitudini. In seguito allo split sul polo si forma un’area di alta pressione mentre i due lobi si dirigono verso sud/nord apportando condizioni di maltempo e calo termico.
Sebbene oggi tale fenomeno si sviluppi solo temporaneamente,nel periodo glaciale la quantità di calore necessaria per mantenere simili condizioni per tempi molto prolungati la si può dedurre dallo spessore delle calotte glaciali che un tempo invadevano i continenti.
ohn Tyndall un fisico inglese dell’800 calcolò dimostrando la quantità di calore necessario per trasportare acqua fino alle regioni polari sottoforma di neve.
Per ogni chilo di vapore prodotto viene richiesta la quantità di calore necessaria per portare al punto di fusione ben 5 chili di ghisa.
Di conseguenza per far evaporare gli oceani e convertire l’acqua in vapore che poi ricadrebbe sottoforma di massiccie nevicate e in seguito sotto il suo stesso peso trasfomarsi in ghiaccio è necessaria un immane quantità di calore tale da portare sul punto di fusione una massa di ferro 5 volte superiore alla massa di ghiaccio prodotto.
Tyndall propone che i geologi sostituiscano l’acqua con il ferro fuso e si avrà un idea dell’immane calore che ha preceduto l’ultima glaciazione e la formazione della coltre ghiacciata.
Tornando alla Piccola Era Glaciale,l’attuale riscaldamento dell’Oceano Artico,potrebbe non essere causato dal Riscaldamento Globale,ma da una minor ma seppur cospicua attività vulcanica sottomarina,da ciò si deduce che i teorici dell’effetto serra stanno guardando dalla parte sbagliata,mentre la tendenza al raffreddamento in buona parte del globo,potrebbe contrariamente accompagnare il riscaldamento dell’Artico.
In tal caso potrebbe causare un’aumento delle ondate di freddo siberiano in direzione del continente euroasiatico,con eccezionali nevicate e ondate di freddo prossime ai -30.
Dopotutto ci sono chiari sintomi che questo fenomeno è già in sviluppo da anni.
Mentre negli Stati Uniti,nonostante le false previsioni dell’Ipcc uno studio del Noaa ha evidenziato che le temperature sono in calo da 15 anni.
Quindici anni in cui le temperature sono diminuite, nonostante un luglio da record quest’anno.
Da notare, nei grafici,le eloquenti differenze con le previsioni.
E ancora un’altro studio.
“Dimenticate il riscaldamento globale”, dice questo articolo del Daily Mail.
Nuovi dati mostrano che il pianeta non si è riscaldato negli ultimi 15 anni.
Ancora peggio, potremmo essere in direzione di una mini era glaciale “di rivaleggiare con i 70 anni di calo della temperatura che hanno visto fiere del ghiaccio sul Tamigi nel 17 ° secolo.”
Secondo i nuovi dati rilasciati la settimana scorsa dal Met Office e l’Università della Ricerca East Anglia Unità climatiche (di fama Climategate), c’è una possibilità del 92 per cento che i cicli delle macchie solari nei prossimi decenni saranno deboli come, o più debole rispetto al’ Minimo di Dalton(1790 al 1830), quando le temperature medie in alcune parti d’Europa sono diminuite di 2C°.
“Tuttavia,” l’articolo avverte, “è anche possibile che il crollo dell’energia solare potrebbe essere profondo come il ‘minimo di Maunder’ (dall’l'astronomo Edward Maunder), tra il 1645 e il 1715 nella parte più fredda della ‘Piccola Era Glaciale’”.
La cosa triste è che mentre i cosidetti scienziaati si aggrappano pervicacemente alla loro teoria del Riscaldamento Globale,mettono non solo in vergogna la scienza del clima ma a repentaglio la vita dei cittadini,convinti che il futuro vada verso il caldo,sebbene i dati scientifici mostrino il contrario.


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La foto più stupefacente del Pianeta Terra!

Bello da togliere il fiato, per quanto danneggiato dall'incuria dell'uomo. Il Pianeta Terra, ormai lo conosciamo bene, abbiamo mappamondi che ce lo ricordano in casa, atlanti, immagini e video che lo raffigurano, ma mai una foto lo aveva immortalato così bene. A fornirci questa spettacolare immagine della Terra è stata la Nasa, che mercoledi ha pubblicato “Blue Marble 2012”,

L'immagine, scattata dallo spazio dallo strumento VIIRS a bordo di Suomi NPP, l'ultimo satellite per l'osservazione terrestre lanciato dalla Nasa, è davvero affascinante.

Suomi, che ha preso il nome di Verner E. Suomi, il padre della meteorologia via satellite e che reca al proprio interno cinque strumenti differenti, ci ha regalato la più bella e nitida immagine della Terra ammirata fino ad oggi


Un'istantanea che ha un valore particolare visto che è stata scattata dopo quarant’anni dalla prima. E’ una foto importante, storica, perché arriva 4 decadi dopo la prima foto Blue Marble, scattata il 7 dicembre 1972 dall’equipaggio dell’Apollo 17, ad una distanza di 45 mila chilometri dalla Terra (28mila miglia).


Da allora la definizione fu applicata dalla Nasa a tutte le moderne immagini che hanno immortalato, nel corso degli anni, l'intero globo. Le immagini hanno dunque una risoluzione relativamente alta, e sono create attraverso la combinazione di una serie di sequenze di foto, per eliminare la copertura nuvolosa per quanto possibile.


E Suomi, dal canto suo, è il primo di una nuova generazione di satelliti che osserveranno i cambiamenti in atto sul nostro pianeta.
http://www.greenme.it/informarsi/universo/6810-blu-marble-2012-terra

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Scoperto il motore dei supervulcani



Si e' scoperto come funziona il motore dei supervulcani e per la prima volta sono stati individuati segnali che potrebbero aiutare a prevedere le violentissime e disastrose eruzioni provocate da queste strutture.
Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, si deve ad una ricerca francese che per la prima volta ha calcolato i tempi con cui si e' ricaricato il serbatoio di magma di Santorini, in Grecia: sebbene non sia un supervulcano, nel 1600 a.C. ha avuto una catastrofica eruzione che in questo senso lo fa somigliare a questi particolarissimi vulcani, in grado di eruttare decine di migliaia di chilometri cubi di materiali nell'arco di ore o di pochi giorni. I supervulcani sono una decina in tutto il mondo e fra i piu' celebri ci sono il parco di Yellowstone e, in Italia, i Campi Flegrei.

Dalla ricerca, coordinata dal francese Timothy Druitt, dell'universita' Blaise Pascal a Clermont-Ferrand, e' emerso che il serbatoio di magma del vulcano Santorini ha iniziato a ricaricare il serbatoio di magma 100 anni prima della catastrofica eruzione del 1600 a.C. e il processo si e' concluso solo pochi mesi prima dell'eruzione. La ricerca dimostra che grandi cambiamenti nella composizione del magma possono avvenire molto brevemente prima di un'eruzione e quindi monitorare a lungo termine di caldere molto grandi, come quella di Santorini e dei supervulcani, potrebbe aiutare a individuare gli eventuali cambiamenti nelle riserve di magma per prevedere imminenti e potenzialmente devastanti eruzioni.

La scoperta e' stata possibile analizzando i cristalli imprigionati nelle rocce vulcaniche dell'isola greca di Santorini che hanno permesso di ricostruire i processi che hanno interessato il magma negli anni precedenti la catastrofica eruzione del 1600 a.C., conosciuta anche come eruzione minoica. ''Nel momento in cui il sistema si rifornisce di nuovo magma, si innescano processi di mescolamento che cambiano la composizione del sistema e lo possono far eruttare'', spiega il vulcanologo Gianfilippo De Astis, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). ''Per questo - aggiunge - capire che tempo c'e' fra l'inizio del rifornimento e mescolamento del magma e l'eruzione e' importante per una eventuale previsione''.

Sperimentazioni clandestine sulla popolazione con la tecnologia Haarp globale


La ricercatrice e scienziata Lauren Moret ha prestato servizio presso laboratori statunitensi, incluso il Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL), siti in aree nucleari segrete in cui si progettavano, e si progettano ancor oggi, armi e studi avanzati per il controllo delle masse.
In questo agghiacciante video la scienziata spiega:
Gli Stati Uniti hanno lavorato assieme alla Gran Bretagna al progetto “MK Ultra”, la parte inglese del progetto era chiamata “Tavistock”. Queste due nazioni hanno fattosperimentazioni completamente illegali e hanno anche rapito persone e bambini usando anche il personale militare come cavie in questo progetto segreto di controllo mentale.
Per questo progetto la CIA disponeva di alcune sedi adibite a quartier generali, come la Stanford University. Questo era il nuovo progetto di Manhattan durante la guerra fredda che si chiamava e si chiamaHaarp.
Si fecero esperimenti con una colonia di scimmie in una fattoria ubicata presso il Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL). Qui si trovava l’antenna prototipo per il progetto Haarp nella trasmissione per il controllo mentale, da questa poi si trasmetteva ad una antenna più grande. Gli USA hanno la loro antenna più grande in Alaska
I Russi erano segreti partner durante la guerra fredda: erano finti nemici, non erano affatto nemici. I settimi trasmettitori in ordine di grandezza sono in Russia.
Questa tecnologia “MK Ultra” si trova in tutte le connessioni televisive, telefoniche, network, nelle antenne della polizia, ecc. Questo sistema si trova in tutti gli Stati Uniti. Quello che hanno fatto è di usare questa tecnologia come arma in ogni cosa che rende la nostra vita comoda: dall’elettricità, al telefono, alla televisione. Questa è un’arma da usare contro la cittadinanza, ma è una cosa di cui le persona non si possono accorgere.
Che esperimenti si conducevano in questi edifici alle tue spalle?
Mettevano bambini e adulti rapiti in gabbie come le scimmie e venivano drogati o gli si mettevano fili elettrici attraverso il cranio, che erano antenne vere e proprie. Ai malcapitati si causava perdita di memoria o si cancellava la personalità per riprogrammarla e creare robot assassini o robot che al momento che venivano provocati con un “segnale chiave” emettevano messaggi; erano anche messaggeri di informazioni segrete. Naturalmente queste persone erano totalmente inconsapevoli di quello che facevano. Anche la marina militare era molto coinvolta in questo progetto.
Oggi il nuovo progetto di Manhattan è diffuso attraverso spazio, aria, acqua, terra e consiste in un sistema elettromagnetico integrato molto potente che non solo può produrre un controllo mentale globale, ma può anche scatenare terremoti sotterranei.
Vede quelle nuvole che vengono dal mare? non sono vere nuvole, ma sono create dai militari. L’esercito genera scie chimiche con gli aerei per studiare l’effetto Haarp, queste vengono osservate dai satelliti per studiare la loro propagazione sulla superficie della terra. Queste scie contengono metalli, agenti chimici, cellule di plasma umano, virus, batteri, particelle radioattive. Queste cose vengono spruzzate non solo negli USA, ma in tutto il mondo, in ogni nazione. L’obiettivo principale per tutto questo sono i nostri bambini.

Una cometa nelle notti stellate di febbraio

Le notti stellate di febbraio, ricche di pianeti, costellazioni e astri brillanti facili da individuare, saranno segnate dal passaggio della cometa Garradd, visibile fino al 5 febbraio, e da molti 'duetti' fra la Luna e i pianeti.

La Luna, spiegano gli esperti dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), potrà essere una guida nell'osservazione di alcuni pianeti.
Il primo del mese la Luna è vicina alle Pleiadi, tra il luminoso Giove e la stella Aldebaran. Tra il 9 e 10 febbraio la Luna 'si sposta' vicino a Marte. Alla fine del mese è possibile vedere il pianeta rosso per quasi tutta la notte e distinguerlo a Est già al calare della sera.

Tra il 12 e il 13 febbraio entra in scena anche il pianeta degli anelli, Saturno è visibile guardando in direzione Est, dove forma un suggestivo triangolo con la luna e la stella Spica. Febbraio è il mese ideale per osservare il luminosissimo Venere, che la sera del 25, dopo il tramonto, è osservabile in coppia con la Luna.

Il giorno successivo, il 26 fennraio, è il pianeta più grande del Sistema Solare, Giove a darsi appuntamento con la Luna: nelle prime ore della sera sono entrambi osservabili apparentemente vicini nel cielo in direzione Ovest. Mercurio èvisibile a fine mese, poco dopo il tramonto.
Fino al 5 febbraio la protagonista del cielo è la cometa Garradd, che appare vicina all'ammasso globulare M92 nella costellazione di Ercole. Questa cometa, spiega l'astrofilo Rolando Ligustri, del Circolo Astrofili Talmassons (Udine), è osservabile in seconda serata. ''La cometa ha raggiunto la soglia di visibilità ad occhio nudo, ma per osservarla – precisa Ligustri – c'è bisogno di cieli molto bui e privi di inquinamento luminoso''. Per apprezzare i dettagli della cometa si possono usare un telescopio medio o un binocolo, che permetterà di osservare bene le parti più luminose.

Fra le costellazioni più facili da individuare questo mese vi è la costellazione di Orione, guardando il cielo in direzione meridionale, la si può distinguere dalle tre stelle allineate della cintura. Con Orione a fare da guida è possibile individuare anche la costellazione del Cane Maggiore.

Guardando a Est di Orione: sul prolungamento delle tre stelle che formano la cintura, sottolinea l'Inaf, c’è Sirio, la stella più luminosa del cielo, che appartiene al Cane Maggiore. Quest’ultima è anche una costellazione di riferimento per individuare M41, un ammasso aperto che in una notte particolarmente limpida può essere individuata anche ad occhio nudo.

Scoprire cosa è avvenuto subito dopo il Big Bang

NY-ALESUND, Norvegia — Scoprire cosa è avvenuto subito dopo il Big Bang, questo è l’obiettivo della ricerca condotta dalla Sapienza di Roma e il Cnr in Norvegia. Con l’ausilio di particolari palloni stratosferici i ricercatori raccoglieranno dati utili a scoprire i misteri ancora irrisolti sulle origini dell’universo durante il lungo e freddo inverno artico.
L’Università della Sapienza di Roma e il Cnr in collaborazione con altri enti di ricerca hanno condotto una campagna di lancio di palloni stratosferici dalle strutture della Base Dirigibile Italia che si trova nell’insediamento di Ny-Alesund nelle Isole Svalbard in Norvegia. I lanci sono stati effettuati il 17 e il 19 gennaio.
I palloni stratosferici sono così chiamati perchè raggiungeranno quella zona di atmosfera definita stratosfera per campionare con precisione la circolazione in quota, ma soprattutto per studiare la polarizzazione della radiazione cosmica a microonde. I dati raccolti serviranno a capire cosa sia successo negli attimi immediatamente seguenti al Big Bang.
Le bassissime temperature dell’inverno artico e l’assenza di illuminazione solare per lunghi periodi permette infatti gli esperimenti riguardanti astrofisica, cosmologia, geofisica e fisica dell’atmosfera. Dall’altro lato però queste condizioni proibitive necessitano di una dotazione di strumenti molto sofisticata tanto che sui palloni sono stati installati anche un processore resistente ai raggi cosmici e un sistema di controllo termico.

 


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