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Russia: rinvenuti enormi blocchi di ghiaccio nel fiume Ural,mistero!

Russia – (Express-news.it) Enormi blocchi di ghiaccio sono stati rinvenuti dai residenti nei pressi del fiume Ural.


Enormi blocchi di ghiaccio sono stati trovati nel fiume Ural dai residenti locali.

In molti sostengono che questo sia opera degli alieni, alcuni si sono spinti a testimoniare che una sorta di veicolo alieno avrebbe sorvolato il fiume .

Come spiegare altrimenti gli enormi blocchi di ghiaccio, sparsi nel raggio di decine di metri, come i giocattoli dei bambini?

Paolo Singilevtsev, un forestale ha detto: Non ho mai visto una cosa del genere in 50 anni della mia vita.

L’uomo, un po ‘spaventato, ha immediatamente chiamato i servizi di emergenza del posto. I tecnici giunti sul posto non hanno rivelato nulla di anormale, nessuna radioattività, niente prodotti chimici, nulla.
Se fossero caduti dal cielo avrebbero fatto rumore e si sarebbero spezzati cadendo, non capiamo cosa possa essere successo, è un mistero.
Nikolai Sitnikov, sindaco del distretto rurale di Rubezhinskogo ha affermato che nessuno si è accorto di nulla, nessun suono, né esplosione , nessuno dei residenti ha sentito niente, non abbiamo idea di chi o cosa abbia fatto questo.
http://www.express-news.it/misteri/inusuali-blocchi-di-ghiaccio-sul-fiume-ural-e-mistero/


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In Romania sta scoppiando la Rivoluzione,ma i media italiani non ne parlano!

30 gennaio 2012 - In Romania sta scoppiando la Rivoluzione ma i media italiani sono troppo impegnati a divulgare altre vicende trasformando il naufragio della Costa Concordia in una telenovela senza fine guardate nel video cosa sta succedendo in Romania....e' evidente che sono preoccupati che possa diffondersi questa onda di rivolta anche in Italia

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VIDEO

Cosa sta per accadere negli USA?

In questi ultimi giorni stiamo osservando delle scene sconcertanti negli Stati Uniti. “Perché noi americani continuano ad agire come se niente fosse, e tenere la testa sotto la terra. Abbiamo bisogno di svegliarci. Merda sta davvero sul punto di esplodere e qui stiamo continuando a vivere come se tutto va bene. Non capisco ed è spaventoso.” Questo è il commento di un cittadino americano riguardo a quello che sta accadendo:
- La FEMA, di cui abbiamo parlato nel precedente articolo che è l’Agenzia Nazionale per la Gestione delle Emergenze, ha ordinato più di un miliardo di dollari di cibo disidradatato. All’inizio di questo mese, la FEMA ha fatto una richiesta di una fornitura di 3 pasti al giorno per 10 giorni, per 14 milioni di persone. Un totale di 420 milioni di pasti. In genere, la FEMA mantiene una riserva di circa 6 milioni di pasti. Perché all’improvviso ha bisogno di aumentare la riserva a 420 milioni? (FonteChe cosa sta per succedere?



Il 19 e 20 gennaio 2012 su Youtube sono stati caricati i seguenti video registrati al confine tra la California ed il Messico che mostrano un imponente trasferimento di carri armati e mezzi blindatiPerchè tutta questa mobilitazione?

Il Ministero della difesa russo ha preparato un rapporto nel quale dichiara che la NATO si è rifiutata di rispondere in merito alle domande riguardo al massiccio spostamento di truppe e mezzi da guerra nella regione della California coinvolgendo più di 78.000 soldati da vari paesi. In base al Trattato sulle Forze Armate Convenzionali in Europa stipulato nel 2007, la Russia può richiedere informazioni sul trasferimento di truppe dall’Europa, in particolare la Gran Bretagna, verso gli Stati Uniti. Secondo il rapporto russo le motivazioni di questa enorme mobilitazione generale va ricercata tra questi possibili scenari: 1) Un’invasione pianificata delle nazioni del Messico e del Sud America da parte di US-UE; 2) Preparativi per sedare disordini su larga scala che potrebbero sorgere negli Stati Uniti; 3) Preparativi per assistere la popolazione civile a seguito di una catastrofe causata dalla guerra o da calamità naturali. (Fonte)
- Recentemente sono state filmate 500.000 bare di plastica in una struttura militare americana. A che cosa servono tutte quelle bare?

Facciamo ora le seguenti considerazioni:
-Il Brazile ed il Venezuela sono ricchi produttori di petrolio che si stanno sempre più opponendo alla dominazione americo-europea e avvicinandosi invece alla Cina e all’Iran contro l’Occidente. E’ importante notare che questo scenario di guerra è tanto forte che i brasialiani si stanno preparando per respingere un’invasione americana. (Fonte) Infatti un recente articolo apparso sul The European Union Times è intitolato : Gli Stati Uniti mettono in guardia gli stati Latino Americani sui legami con l’Iran in cui viene affermato che gli Stati Uniti hanno messo in guardia gli stati latino-americani contro una ulteriore espansione dei legami diplomatici e commerciali con la Repubblica islamica dell’Iran. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Victoria Nuland ha detto il 6 gennaio: “Stiamo mettendo assolutamente in chiaro ai paesi in tutto il mondo che ora non è il momento di approfondire i legami, né di sicurezza né economici con l’Iran“.
Inoltre: L’ 8 gennaio, il governo degli Stati Uniti ha espulso dal suolo americano il Console Generale venezuelano Acosta Noguera con l’accusa di aver pianificato un attacco informatico contro il governo degli Stati Uniti nel 2008. Come risposta il presidente del Venezuela Hugo Chavez ha ordinato la chiusura del consolato del paese nella città statunitense di Miami, affermando che “è ingiusto, abusivo ed immorale”. (Fonte)
- E’ stato lanciato l’allarme per un mega terremoto previsto sulla costa pacifica nel confine tra USA e Mexico, che secondo gli esperti russi dell’Institute of Physics of the Earth (IPE) sarà un terremoto devastante di magnitudo 7.5-8.3 della scala Richter. (Fonte) Infatti il terremoto avvenuto nella regione del Chapas, in Messico, il 21 gennaio di magnitudo 6.2 della scala Richter, sarebbe un precursore di uno molto più grande che potrebbe colpire la costa pacifica USA-Mexico nei prossimi giorni. Infatti un riscaldamento insolito della ionosfera è ritenuto essere un indicatore di previsione dei terremoti, dato che lo stesso è avvenuto qualche giorno prima del grande terremoto e tsunami dell’11 marzo 2011 in Giappone. Gli USA studiano da anni la ionosfera attraverso il programma di studio denominato HAARP (High-Frequency Active Auroral Research Program), quindi chissà che magari non siano proprio loro i responsabili tanto che negli anni Ottanta Bernard J. Eastlund, fisico texano del MIT di Boston, ispirandosi alle scoperte di Nikola Tesla, registrò negli Stati Uniti il brevetto n° 4.686.605 denominato “Metodo ed attrezzatura per modificare una regione dell’atmosfera, magnetosfera e ionosfera terrestre“.

Realizzare cosa sta accadendo è l’unico modo per non esserne complici.



La vita nei Buchi Blu delle Bahamas

Studiata la vita dei blue holes, La vita trovata nelle grotte sottomarine delle Bahamas potrebbe dare indizi su quali tipi di vita marina potrebbe essere trovata su pianeti lontani e lune, dicono i ricercatori. Scoperte fatte nei cosiddetti buchi blu (blue holes) dai ricercatori della Texas A M University di Galveston includono forme specializzate di vita dei batteri a diverse profondità, suggerendo che la vita microbica in queste grotte si adatta continuamente ai cambiamenti di luce disponibile, chimica dell''acqua e le fonti di cibo.

'Queste forme di vita batterica possono essere simili ai microbi che esistevano sulla Terra primitiva e forniscono così un assaggio di come la vita si è evoluta su questo pianeta', dice il biologo marino Tom Iliffe ha detto in un comunicato della Texas A M. 'Queste grotte sono laboratori naturali dove è possibile studiare la vita esistente in condizioni analoghe a ciò che era presente molti milioni di anni fa'.
Ci sono decine di migliaia di grotte sottomarine sparse per il mondo, ma meno del 5 per cento sono state esplorate e scientificamente studiate, ha detto Iliffe.

'Sappiamo di più sul lato opposto della luna di quanto sappiamo di queste grotte proprio qui sulla Terra', ha detto. 'Non possiamo sapere quello che rimane da scoprire nelle molte migliaia di grotte in cui nessuno è mai entrato.

'Se la vita esiste altrove nel nostro sistema solare, molto probabilmente sarà stato trovato in ambienti pieni d''acqua sotterranea, forse equivalenti a quelli che stiamo studiando nelle Bahamas.
http://www.zazoom.it/blog_rsc/post.asp?id=5681
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Il lungo passato della Luna magnetica!

Il passato magnetico della Luna si complica. I risultati di una nuova ricerca effettuata su una roccia lunare allungano di 500 milioni di anni la durata del periodo nel quale il nostro satellite possedeva un campo magnetico molto intenso. E di fatto obbligano gli esperti a rivedere il modello che ne descrive l’evoluzione.

La roccia sotto esame è un pezzo di basalto portato sulla Terra dalla missione Apollo 11 ed è stata analizzata da un gruppo di ricerca guidato a Erin Shea del Dipartimento di Scienze Planetarie del MIT. Le analisi, come descritto nell’articolo pubblicato su Science, hanno mostrato che in un remoto passato la roccia è stata sottoposta a un campo magnetico molto più intenso di quello attuale e decisamente debole.

Che in passato la Luna possedesse un forte campo magnetico è ormai un dato di fatto. La sua origine risiedeva nei movimenti di grandi quantità di metallo fuso che all’epoca dovevano trovarsi nel cuore della Luna, un processo analogo a quello che avviene ancora oggi qui sulla Terra. A non tornare sono però i tempi: l’attuale modello che descrive l’evoluzione della Luna stabilisce che il progressivo raffreddamento del metallo liquido portò alla diminuzione del campo magnetico intorno a 4.2 miliardi di anni fa. La roccia esaminata dal gruppo di Shea risale invece a 3.7 miliardi di anni fa e dimostra che il campo magnetico lunare era ancora in gran forma 500 milioni di anni dopo il suo presunto declino.

Il risultato obbliga gli esperti a rivedere i tempi, che si allungano sempre di più ogni volta che si analizzano nuove rocce. E pensare che sino a pochi anni fa sembrava scontato che la Luna non avesse mai potuto creare e mantenere un campo magnetico intenso e di lunga durata.

La tavola periodica dei mondi alieni

Ormai arrivano a grappoli. La scoperta d’un nuovo pianeta extrasolare, evento che fino a qualche anno fa avrebbe suscitato interesse e stupore per giorni, è diventato un evento così comune da non far più notizia. Ma 26 mondi alieni confermati in un colpo solo, e ben 11 nuove stelle che – come il nostro Sole – ne hanno attorno in orbita più d’uno, una certa meraviglia ancora la destano. Soprattutto, sono una chiara dimostrazione della superba qualità della strumentazione scientifica messa in campo e delle tecniche di analisi adottate, in questo caso dal team della sonda Kepler della NASA.


Per individuare i cosiddetti “candidati” a pianeta extrasolare, Kepler tiene costantemente sotto controllo le variazioni di luminosità di oltre 150mila stelle. Ogni volta che un pianeta, intromettendosi fra la stella osservata e il telescopio spaziale, introduce una lieve diminuzione di luminosità – il cosiddetto transito, dunque una sorta di mini-eclissi parziale – Kepler ne tiene scrupolosamente traccia. Evento dopo evento, gli scienziati riescono così nel tempo non solo a confermare l’effettiva esistenza d’un pianeta, ma anche a ricostruirne il periodo orbitale. Ed è proprio misurando le variazioni del periodo orbitale, con una tecnica detta appunto TTV (transit timing variations), che arrivano a riconoscere l’esistenza di più pianeti attorno a una stessa stella.

Non più semplici mondi, dunque, ma interi sistemi planetari alieni. Con l’ultima scoperta, ne conosciamo già 17. Anzi, 18, mettendo in conto anche quel sistema planetario sui generis che ospita il meraviglioso mondo Sol-d, le cui terre – lambite da tiepide distese d’acqua allo stato liquido – sono a oggi ancora le sole, nell’intero universo, sulle quali sia stata confermata la presenza di forme di vita.

E poiché 18 sistemi planetari cominciano a essere un numero considerevole, i ricercatori della NASA e del Fermilab Center for Particle Astrophysics hanno pensato bene di raccoglierne i relativi mondi in una sorta di tavola periodica: quella che vedete nel riquadro in basso dell’immagine di apertura (cliccare per ingrandirla). Ogni colonna raccoglie i pianeti – da due in su, ognuno rappresentato da un cerchio con dimensioni proporzionali alla massa – orbitanti attorno a una particolare stella. In rosso, quelli già conosciuti. In verde le new entries, gli ultimi 11 sistemi scoperti da Kepler, nei quali alcuni mondi – colorati di viola – ancora attendono conferma. E in azzurro? Clicccate sull’immagine per scoprirlo…
http://www.media.inaf.it/

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Il Tna, la terza molecola della vita


Dna e Rna sono oggi le uniche molecole della vita: si auto-organizzano, si replicano e si traducono in enzimi e proteine, sono presenti nelle cellule di ogni essere vivente. Ma, forse, non sono state le sole nella lunga storia della Terra. Nell’elenco dei possibili candidati spunta, infatti, una terza molecola: il Tna, o acido treonucleico, in cui lo zucchero treosio sostituisce, rispettivamente, il desossiribosio e il ribosio.


Il Dna e l’Rna sono infatti molecole molto complesse, probabilmente troppo per essere state le prime forme di materiale genetico a comparire. Ecco, allora, che vari gruppi di ricerca fanno le loro ipotesi e testano la possibilità che in miliardi di anni si siano evolute (per poi scomparire) altre configurazioni. Il Tna è un’ipotesi che ha già diversi anni. Ora, John Chaput e il suo team del Center for Evolutionary Medicine and Informatics, presso il Biodesign Institute dell’Arizona State University ha creato delle molecole di Tna e ne ha seguito l’evoluzione per la prima volta su un substrato in cui era presente di volta in volta una proteina diversa. Le molecole si sono dimostrate in grado di auto-organizzarsi in forme tridimensionali complesse e di agganciare la proteina, sviluppando un alto grado di affinità. Lo studio è stato pubblicato su Nature Chemistry e suggerisce che in futuro si possa far evolvere enzimi adatti a sostenere una prima forma di vita basata sul Tna.

Come riporta New Scientist però, è improbabile che il Tna sia stato un precursore di Dna e Rna perché, sebbene la sua struttura sia più semplice e più piccola, resta comunque molto complessa. C’è poi il fatto, ovviamente, che non è stata mai individuata in alcun organismo vivente. La ricerca, però, è importante anche alla luce delle informazioni che si potrebbero avere dalle prossime missioni spaziali in cerca di vita su Marte e su altri corpi celesti (vedi Galileo, “Marte, ecco dove cercare tracce di vita”).

Attualmente si pensa che la prima molecola della vita in grado di duplicarsi sia stato l’Rna (vedi Galileo, “La prima proteina sintetica replicante”); recentemente, però, si sta facendo strada l’ipotesi che all’inizio vi fossero piuttosto dei mix di acidi nucleici, come proposto recentemente dal premio Nobel 2009 Jack Szostak della Harvard University. In questo mosaico, potrebbero essere stati presenti vari “cugini” del nostro materiale genetico. New Scientist ne elenca alcuni: il Pna (acido peptidonucleico), lo Gna (acido gliconucleico) e l'Ana (amyloid nucleic acid).

 


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