MONITORAGGIO SISMICO LIVE CAMPI FLEGREI

Texas: 4,2 Milioni di pesci uccisi dalla marea rossa!

AUSTIN, Texas (AP) - Una fioritura di alghe conosciuta come marea rossa ha ucciso 1,2 milioni di pesci lungo la costa del Texas in meno di due settimane.
Il Dipartimento della fauna selvatica del Texas ha riferito che circa 4,2 milioni di pesci sono morti da quando la  marea rossa ha invaso le coste dall'inizio del mese di settembre. 
I funzionari dell'istituto di sanità hanno vietato, fino a nuovo avviso, la raccolta commerciale  di ostriche, vongole e cozze.Gli esperti dicono che la marea rossa, spesso presente in autunno, quest'anno e' stata eccessiva a causa della siccità del Texas . Le alghe si riproducono in acqua calda e salata,e' possono causare problemi respiratori nelle persone.
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Giovane italiano in Usa scopre le nubi “pure” del Big Bang

Nel Big Bang che 13,7 miliardi di anni fa originò l’universo si formarono soltanto i due elementi più semplici e leggeri: l’idrogeno e l’elio (più un pizzico di litio). Tutti gli altri sono stati sintetizzati nelle reazioni termonucleari che avvengono nel cuore delle stelle e oggi costituiscono tra l’1 e il 2 per cento della materia visibile esistente 


Ma le stelle non si formarono subito. Da tre minuti dopo il Big Bang a parecchie centinaia di milioni di anni dopo, l’universo fu buio, senza stelle, è costituito soltanto da nubi di idrogeno ed elio. Queste nubi non gli astronomi non le avevano mai osservate, pur sapendo che dovevano esserci state. Ora per la prima volta un gruppo di astrofisici è riuscito a vederne una, e la notizia ottima nascosta dentro la notizia buona è che del gruppo fa parte un giovanissimo ricercatore italiano, Michele Fumagalli, 27 anni, originario di Monza, laureato all’Università di Milano Bicocca e ora all’Università della California, dove sta completando il suo dottorato di ricerca. Fumagalli e i suoi colleghi americani Xavier Prochaska e John O’Mearacon i telescopi Keck da 10 metri di apertura in funzione a 4200 metri di quota sul vulcano Mauna Kea (isole Hawaii) hanno dimostrato che una nube risalente a 2 miliardi di anni dopo il Big Bang è costituita da idrogeno ed elio puri, cioè non ancora “inquinati” da elementi pesanti generati dalle prime stelle. Il lavoro è pubblicato su “Science” dell’11 novembre. Mai lo sguardo dell’uomo aveva potuto “guardare” il buio che precedette le prime stelle. E il giovane italiano che l’ha fatto probabilmente rimarrà all’estero perché il suo paese non è in grado di dargli il posto di ricercatore che meriterebbe. Nella foto: simulazione della nube primordiale (credit Ceverino, Dekel e Primack)

Ieri la diciottesima eruzione dell'anno sull'Etna

Ieri 15 Novembre Dal cratere di Sud Est fontane di lava e boati, pioggia di cenere sull'Acese. Il fenomeno è durato poco più di un'ora. Secondo gli esperti, la scossa di terremoto registrata all'alba avrebbe svolto un ruolo di acceleratore dell'attività del vulcano. L'aeroporto di Catania resta operativo


CATANIA - Si è conclusa prima delle 14.30 la 18esima eruzione dell'anno sull'Etna. Il fenomeno, come nelle precedenti attività, ha avuto una fase parossistica di circa un'ora e poi si è bloccato. Dal nuovo cratere di Sud-Est c'è stata emissione di cenere vulcanica che è ricaduta nell'Acese. I fenomeni stromboliani, associati a fontane di lava e boati, hanno interessato la parte sommitale del vulcano attivo più alto d'Europa, dove è presente una colata che si dirige nella desertica Valle del Bove.

OPERATIVO L'AEROPORTO DI CATANIA - In seguito alla cessazione dell'allerta, da parte dell'Ingv, l'unità di crisi dell'aeroporto di Catania Fontanarossa ha concluso la sua funzione alle 15.30 dopo aver predisposto fino alle 16.30 una parziale limitazione dello spazio aereo che non provocherà variazioni significative sull'operativo dei voli.

LA NUOVA ERUZIONE COLLEGATA AL SISMA DI MESSINA - Il fenomeno si è attivato un'ora dopo la scossa di magnitudo 4.0 registrata nel Messinese e secondo gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania il sisma avrebbe svolto un ruolo di 'acceleratore' della nuova attività dell'Etna.

MESSINA, 8 TERREMOTI ALL'ALBA - Otto scosse di terremoto, la più forte di magnitudo 4.0, sono state registrate stamattina nel distretto sismico delle isole Eolie, nella zona a sud-ovest dell'arcipelago di fronte alla costa tirrenica, tra Capo d'Orlando e Sant'Agata di Militello, nel Messinese.

L'evento di maggiore intensità, 4.0, è stato rilevato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 5.59. L'ipocentro è stato relativamente poco profondo, 1,6 chilometri e la scossa è stata nettamente avvertita dalla popolazione.

A questo sisma, tra le 6.19 e le 7.57, hanno fatto seguito altre sette scosse, non avvertite, che potrebbero essere repliche di assestamento, di energia compresa tra i 2.0 e i 2.8 gradi di magnitudo. L'ipocentro è stato localizzato a una profondità compresa tra 7 e 10,3 chilometri. Secondo i primi accertamenti non si registrano danni a cose o persone.

INGV: DA 272 ANNI MAI SCOSSE COSI' FORTI NEL MESSINESE - Era da 272 anni, fatta eccezione per il disastroso sisma del 1908, che nel Messinese, dove questa mattina si sono verificate 8 scosse, non si registravano sismi di questa intensità. Lo ricorda Francesco Mele, funzionario dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), spiegando che l'epicentro delle scosse - la più forte di magnitudo 4.0 - è stato individuato in mare, a 10 chilometri a nord di Capo d'Orlando.

"Il fatto che ci siano state diverse repliche di minore intensità, a breve distanza - spiega - non meraviglia. È infatti rarissimo che un sisma di quella intensità non sia seguito da altre scosse più piccole. Non bisogna poi dimenticare che il 70% della sismicità rilevata dalla rete sismica nazionale è costituito da repliche".

Mele sottolinea che la zona al largo di Capo d'Orlando è "a bassa sismicità. Gli ultimi eventi più forti - aggiunge - risalgono infatti al 1739, quanto venne registrata una scossa in seguito classificata di magnitudo 5,5". Un altro evento, sempre con epicentro al largo di Capo d'Orlando e della stessa intensità, era stato registrato in precedenza, nel 1613. Il terremoto più importante nella zona è quello di fronte al golfo di Patti (30 chilometri ad est rispetto a quello di oggi), di magnitudo 6, registrato nel 1786.

La zona, ha rilevato Mele, è stata caratterizzata, in particolare negli ultimi 3 anni, da una bassa sismicità: "Le fasce con sismicità maggiore sono più a nord, intorno alle isole Eolie, e più a sud, nelle catene montuose a ridosso della costa settentrionale della Sicilia".

La zona di Capo d'Orlando, in particolare, non 'poggia' su faglie attive ma - precisa - ci possono sempre essere faglie piccole". Secondo il sismologo, comunque, alcune scosse possono essere sfuggite alle rilevazioni in passato: "Non dimentichiamo - osserva - che oggi la rete sismica oggi dispone di oltre 250 strumenti, mentre nel 1985 erano 40 in tutta Italia. La nostra capacità di localizzare i terremoti, rispetto ad allora, è di 10 volte superiore".

Sciame sismico nei Caraibi,torna la paura ad Haiti



16 novembre 2011 - ISOLE VERGINI - Sette terremoti hanno scosso le isole dei Caraibi, sollevando preoccupazione tra gli esperti circa una probabile riattivazione sismica nella zona. Gli scienziati hanno rilevato una attività insolita che sembra essere legata alla subduzione della placca tettonica dei Caraibi.Sette scosse sono state percepite in territorio britannico d'oltremare a est dei Caraibi durante il fine settimana, secondo il Dipartimento sismologico  delle Isole Vergini. "Gli eventi sismici sono stati di magnitudo variabile dai 3,5-4,6 della scala Richter. Un sisma di magnitudo di 4,3 ha scosso Haiti nelle prime ore del mattino di Lunedi', un anno, dieci mesi e due giorni dopo il peggiore sisma nella storia di questo paese. Nessun  danno o decesso e' stato segnalato finora, ma la gente e ritornata a vivere l'incubo . Secondo gli esperti, il tremore potrebbe indicare un settore di attività sismica anche nel piatto del nord dei Caraibi. Per anni, gli specialisti hanno temuto la probabilità di terremoti potenti e conseguenti tsunami nei Caraibi a causa della presenza nell'area di importanti focolai di pericolo di movimento tettonico. Uno di loro si trova vicino a Dominica, considerato il punto con il maggior numero di vulcani potenzialmente attivi nel mondo. "Basta rimanere in allerta e prendere provvedimenti in caso di tremori dicono gli esperti. I Caraibi non hanno attualmente un sistema di allarme tsunami. Tale dispositivo sarà probabilmente disponibile per anno 2014.Il monioraggio è svolto  dal Centro allerta tsunami delle Hawaii, nel Pacifico. Almeno 88 tsunami si sono verificati nei Caraibi negli ultimi 500 anni, il peggiore  nel 1946, che causo' circa 1.600 vittime. 


RSOE

Nuovo spiaggiamento di balene pilota in Nuova zelanda

15 Novembre 2011 - NUOVA ZELANDA - Cosa sta succedendo alla popolazione delle balene?Trentadue balene pilota sono morte , mentre la vita di altri 34 esemplari e' in bilico dopo che si sono incagliate in massa al largo dell'Isola del Sud della Nuova Zelanda. La posizione in cui si trovano rende molto problematiche le operazioni di soccorso,la loro sopravvivenza dipenderà dalla marea, il dirigente del Dipartimento di conservazione marina, John Mason, ha detto che le balene pilota sono bloccate  sulla punta del Farewell Spit a Golden Bay, a circa tre chilometri in mare aperto a nord di South Island. "Non c'è davvero niente che possiamo fare per loro, quindi dobbiamo solo sperare che riescono a uscirne da soli", ha aggiunto Mason. La morte dei mammiferi segue lo spiaggiamento in  Tasmania durante il fine settimana dove ventitre capodogli, fino a 18 metri di lunghezza, sono morti dopo essere rimasti bloccati su Ocean Beach, vicino a Strahan.  I soccorritori hanno dovuto abbandonare i loro tentativi di disincagliare le balene a causa delle avverse condizioni atmosferiche.


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Il monolite "alieno" sulla luna di Marte Phobos

Dell’esistenza di questa eccezionale anomalia in realtà si sapeva da anni, solo che come spesso accade il grande pubblico viene a conoscienza di queste cose solo se un personaggio pubblico famoso le porta alla ribalta, come in questo caso grazie a Buzz Aldrin. Effettivamente su Phobos la principale delle due lune marziane, esiste un’imponente struttura a “colonna”, probabilmente a pianta “squadrata” , che ha davvero ben poco di simile in natura nel Sistema Solare. E’ davvero sorprendente trovare un oggetto simile dove non dovrebbe esistere la civilità, ed è davvero improbabile che il caso lo abbia costruito proprio lì, soprattutto considerando le caratteristiche fisiche polverose del piccolo sasso cosmico orbitante intorno a Marte.
C’è chi sostiene che sulla Terra ci siano simili conformazioni naturali, ad esempio in Australia, ma a questi andrebbe spiegato che i fenomeni fisici che portano a codesti risultati qui da noi, in teoria è piuttosto improbabile si siano verificati su Phobos, e se bisogna per forza adottare razionalmente una sconosciuta spiegazione naturale per tale anomalia, infondo è pure piuttosto lecito chidersi se ne possa esistere davvero una. Le stranezze di questa regione del cosmo sono innumerevoli, soprattutto su Marte ci sono cose che sfidano davvero il buon senso dei più scettici, tanto che per approfondire adeguatamente basterebbe a malapena un sito specializzato. Concentrandosi solo su Phobos dunque la più sensazionale curiosità che si ricordi accadde nel 1988, quando l’URSS lanciò due sonde chiamate appunto Phobos1 e Phobos2 per lo studio del pianeta rosso e delle sue lune. La missione non fu un gran successo perchè entrambe le apparecchiature ad un certo punto smisero di funzionare: Phobos1 appena giunse nelle vicinanze della sua zona operativa, secondo i russi, per un errore umano e per una fatalità tecnologica di progettazione. Phobos 2 invece giunta quasi al termine della sua missione, nel momento in cui avrebbe dovuto avvicinarsi a circa 50 metri dal suolo dell’omonimo satellite, per organizzare l’esplorazione vera e propria con un lander ed una piattaforma, smise di inviare il segnale, e terminò la sua attività.
La cosa interessante, che fece scalpore soprattutto tra gli appassionati di Ufo, è che qualche anno dopo pubblicarono l’ultima foto inviata da Phobos 2 prima di spegnersi, nella quale compariva chiaramente una sorta di oggetto sigariforme lungo 21 km circa nelle prossimità del satellite. Di quella foto si parlò molto, e per alcuni l’ufo che vi compare è in qualche modo coinvolto nel malfunzionamento delle due sonde. Ovviamente esiste anche una versione ufficiale discordante, ovvero che la linea bianca nella foto altro non è che l’ombra del satellite sulla superficie di Marte, ripresa in movimento con un sistema di cattura termico o “far-infrared”. Nessuno può dire cosa sia di sicuro quella sagoma bianca, nè si può sapere con certezza cosa sia il monolite su Phobos: fatto sta che più ci avviciniamo e osserviamo meglio i corpi celesti attorno a noi e più scopriamo cose che non dovrebbero esserci, che ci sorprendono, che comunque non riusciamo a spiegare. Per adesso sembra non esserci nulla che provi per certo l’esistenza di altre forme di vita nell’universo, ma grazie anche a queste cose il dubbio è sempre più legittimo.

10.000 uccelli muoiono in Tunisia, Mistero!

15 novembre 2011 - Diverse fonti confermano il significativo aumento della mortalita degli uccelli selvatici nelle zone umide del nord della Tunisia,casi simili sono stati registrati in Ontario,Canada,Arkansas,Svezia ed ora la maledizione colpisce lo stato africano.

Gli scienziati stanno cercando di trovare una spiegazione a questo insolito fenomeno che per la prima volta ha colpito questa zona con queste dimensioni.infatti si contano gia' 10.000 uccelli rinvenuti morti nel paese.Gli scienziati stanno indagando per comprendere l'origine della moria di massa degli uccelli,campi elettromagnetici,infezioni batteriche, tossine tutte le ipotesi sono sul tavolo, gli scienziati hanno diagnosticato difficolta' motorie negli esemplari rinvenuti dovute ad interferenze con il sistema nervoso centrale.La storia si ripete a diverse latitudini del globo terrestre siamo di fronte ad un estinzione di massa che dovrebbe preoccupare i governi globali impegnati invece a farsi la guerra economica  a colpi di spread.



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