Virus: la decisione criminale del ministero: no a cura domiciliare con cortisone ed antibiotici.
09/03/2021 - Una notizia degna di un venerdì 13 di un anno bisestile che sarà ricordato a lungo.
Secondo il ministero della salute non e' necessario fare una terapia preventiva che possa evitare a migliaia di persone di finire in terapia intensiva.
Quello che serve e' una terapia domiciliare a base di Tachipirina 1000 3 volte al giorno ed una vigile attesa che guarda caso nella maggior parte dei casi conduce i pazienti covid in sala di rianimazione.
Come sapete uso da sempre la prevenzione e la medicina “non convenzionale” per curare me stesso e gli altri, tuttavia sono certo che sia indispensabile che un medico conosca e sappia utilizzare bene tutte le risorse terapeutiche a disposizione, con i giusti criteri e i giusti tempi.
Da mesi diciamo e scriviamo quanto sia fondamentale l’utilizzo di cortisone, antibiotici ed eparina anche precocemente nel trattamento della malattia.
Ci sono studi che ne dimostrano l’efficacia e l’utilità per salvare molte vite.
Qui emerge, nero su bianco, che c’è una volontà precisa di non fornire le cure idonee durante l’assistenza domiciliare.
Ci dicono l’esatto contrario: niente antibiotici e cortisone, che fino all’anno scorso venivano prescritti a tutti, da tutti i medici, per ogni banale influenza!
Non parliamo dell’idrossidoclorochina e del plasma iperimmune che fin da subito, sono stati banditi dai piani terapeutici con la scusa della pericolosità degli effetti collaterali, convincendo rapidamente tutti.
Da fonte ufficiale ANSA ROMA, 13 novembre 2020.
Ecco la bozza del protocollo per le cure a casa, no antibiotici e cortisone, sconcerto dei medici di famiglia: “Nessuno ci ha interpellati”
"Paracetamolo per i sintomi febbrili, gli antinfiammatori se il quadro clinico del paziente inizia ad aggravarsi, cortisone solo in emergenza per evitare di aggredire il sistema immunitario del malato.
Nessun antireumatico, nè antibiotici. Eparina per le persone che hanno difficoltà a muoversi".
Tragico.
Sono queste le indicazioni terapeutiche per le cure a casa contenute nella bozza del Protocollo messo a punto dal gruppo di lavoro del Ministero della Salute.
Sconcerto dei medici di famiglia - si è appreso - che contestano di non essere stati interpellati e non condividono le indicazioni terapeutiche.
Bocciato il protocollo del ministero per la cura domiciliare. Ora i medici possono curare
06/03/2021 - In questo programma di RadioRadio viene presentata una notizia che ormai è ufficiale: i protocolli del Ministero che riguardano le linee guida che i medici di base dovevano seguire rispetto ai pazienti Covid
sono ora sospese. Le disposizioni sulla ‘vigilante attesa’ e sull’impossibilità dei medici di somministrare farmaci sono state annullate da una sentenza del Tar. È stato accolto il ricorso presentato dai medici Fabrizio Salvucci, Giuseppe Giorgio Stramezzi, Riccardo Szumsky e Luca Poretti contro la nota AIFA del 9 dicembre 2020 a proposito di “principi di gestione dei casi Covid-19 nel setting domiciliare“
“Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio – si legge nella sentenza – ha pronunciato la presente ordinanza per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della nota AIFA del 9 dicembre 2020 (…) nella parte in cui nei primi giorni di malattia da Sars-covid prevede unicamente una ‘vigilante attesa‘ e somministrazione di fans e paracetamolo, e nella parte in cui pone indicazioni di non utilizzo di tutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per i pazienti affetti da Covid”. Cambiano completamente le carte in tavola: i medici che da un anno si occupano dei pazienti Covid andando casa per casa ora non potranno più essere ignorati.
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