Altro che potature programmate fuori stagione. Un abbattimento di alberi per le strade di mezzo mondo. Una vera e propria strage di verde pubblico è in corso in Occidente. Roba ma vista prima d’ora, se non altro per l’anomala sincronicità nell’esecuzione dei tagli: Inghilterra, Scozia, Irlanda, Francia, Olanda, America e pure Italia. Decine di migliaia di alberi (anche secolari e rigogliosi) tagliati con disinvoltura alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti, tra gli interrogativi dell’opinione pubblica e le proteste di chi, sgomento per l’anomala coincidenza, s’interroga sui risvolti meno evidenti spingendosi alla ricerca di verità occulte. Dietrologia? A placare gli animi non bastano le relazioni tecniche di agronomi che (legittimamente) certificano malattia e morte naturale di arbusti, fogliame e rami. Perché il problema non è tanto (e solo) saperne di più sullo stato delle piantumazioni abbattute, ma capire se esiste un motivo più subdolo e soprattutto se in tutto questo ci sia una regia nell’esecuzione: perché decine di migliaia di alberi sono stati abbattuti tutti insieme, proprio adesso? Anche in città distanti decine di migliaia di chilometri l’una dall’altra? In Europa come in America?
Nella Smart City Prato sono scesi in strada gli attivisti del comitato locale Stop 5G, cartelli in mano hanno accompagnato la chirurgica esecuzione mostrando slogan su un’ipotetica correlazione col wireless di quinta generazione: PIU’ ALBERI, MENO ANTENNE, l’equazione sfilata in corteo pure nel Friday For Future. E’ successo così anche alle porte di Roma, dove il Comitato Stop 5G Cerveteri ha diffuso una nota in cui veniva chiesto al Sindaco ceretano di chiarire sulla contestata demolizione. Alessio Pascucci, primo cittadino nella città della necropoli etrusca ma pure coordinatore nazionale di Italia in Comune (il cosiddetto partito dei sindaci fondato dal parmense Pizzarotti dove è iscritta anche una consigliera della Regione Veneto firmataria di una mozione Stop 5G), è uscito allo scoperto accusando di teorie complottiste, rettiliane e terrapiattiste i difensori dell’ecosistema che nell’Internet delle cose ipotizzano il mandante del sincronico abbattimento di alberi, annunciato persino in 60 mila unità a Roma dalla Giunta Raggi. Mentre in Abruzzo, nell’intento di scongiurare il de profundis, le Mamme Stop 5G portano i loro figli nei prati per farli abbracciare agli alberi, manco fossero scudi umani nell’avanzata dell’intelligenza artificiale.
Puntando su studi e consulenze d’esperti, l’inchiesta di OASI SANA prova a gettare un po’ di luce, tra le ombre di una polemica che promette strascichi non solo in sedi amministrative locali. Interviste e documenti alla mano, ecco cosa ne viene fuori su alberi e 5G. Alla faccia dei negazionisti. Il nesso esiste eccome: tra natura e intelligenza artificiale, tra albero e 5G la convivenza è critica … uno dei due è di troppo!
“L’acqua, di cui in genere sono ricchi gli alberi e le piante, assorbe molto efficacemente le onde elettromagnetiche nella banda millimetrica”, sostiene Andrea Grieco, docente di fisica a Milano ed esperto dei problemi legati all’inquinamento elettromagnetico. “Per questo motivo costituiscono un ostacolo alla propagazione del segnale 5G. In particolare le foglie, con la loro superficie complessiva elevata, attenuano fortemente i segnali nella banda UHF ed EHF, quella della telefonia mobile. Gli effetti biologici sono ancora poco studiati, però alcune ricerche rilevano danni agli alberi e alle piante sottoposte a irraggiamento da parte delle Stazioni Radio Base (le antenne spesso sui tetti dei palazzi, NdR)”.
Quindi il sillogismo è presto fatto, alberi = clorofilla = acqua. E le inesplorate microonde millimetriche dalle mini-antenne 5G (senza studio preliminare sugli effetti per l’uomo, nonostante le radiofrequenze siano possibili cancerogeni per l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) trovano nell’acqua e negli alberi un ostacolo nel trasporto dati, non avendo il segnale del wireless di quinta generazione lo stesso campo elettrico né la stessa penetrazione a lungo raggio dei precedenti standard 2G, 3G e 4G. In pratica, l’albero funge da barriera. Le foglie dell’albero assorbono lo spettro di banda del 5G, impedendone l’ottimale ricezione del segnale emesso dalle mini-antenne!
Un documento di 46 pagine dell’autorevole Ordance Survey (si tratta dell’ente pubblico del Regno Unito incaricato di redigere la cartografia statale) sulle pianificazioni geo-spaziali del 5G stilato come manuale d’uso per pianificatori e autorità locali dal Dipartimento per la digitalizzazione, cultura, media e sport, afferma che nella strade urbane si deve prima di tutto “valutare se l’area ha un flusso di traffico significativo e in particolare autobus e camion,” per poi considerare come il segnale del 5G possa essere impattato, cioè ostacolato, “identificando tutti gli oggetti significativi in genere” con altezza “oltre i 4 metri”, quali (ad esempio) “pareti alte, statue e monumenti più piccoli, cartelloni pubblicitari e” (guarda caso) “alberi di grandi dimensioni e siepi alte”, poiché arbusti, foglie e rami “devono essere considerati come bloccanti del segnale” del 5G al pari di materia solida (pietra e cemento).
Se durante i test di valutazione ingegneristica sulla velocità di trasmissione del 5G condotti in particolari condizioni atmosferiche (neve, pioggia intensa) il colosso americano Verizonha individuato nelle foglie sugli alberi un problema, sempre d’oltre Manica un altro documento (già pubblicato in esclusiva su OASI SANA) conferma il nesso alberi e 5G. E’ dell’Istituto per i sistemi di comunicazione dell’Università britannica di Surrey a Guildford (est Inghilterra) e dice come i “nuovi modi con cui le autorità di pianificazione locali possono lavorare con gli operatori di reti mobili per offrire enormi opportunità future per le comunità locali (…) è ridurre le altezze dei montanti mobili in modo che siano schermati visivamente da edifici e/o alberi, cisto che gli alberi rappresentano l’ostruzione più alta e più probabile. Tuttavia, ciò scherma anche i segnali a radiofrequenza e ha sconfitto l’obiettivo di una copertura affidabile” del 5G.
“Le curve tracciate nel diagramma” – continua il testo redatto dai cattedratici – “mostrano come all’aumentare dell’altezza dell’albero sopra la linea di irradiazione della stazione radio base aumenta anche quella che è noto come la ‘zona di Fresnel’ o perdita di ombre”. Giungendo al dunque, infine dall’Inghilterra vengono smascherati i conflitti tra alberi e 5G, ovvero cono d’ombra e segnale wireless sui lampioni della luce: “Per evitare questa perdita di ombreggiamento ed essere al di fuori della zona di Fresnel, è necessario che l’altezza dell’albero sia almeno 3 metri inferiore rispetto all’altezza della stazione di base”. In definitiva, sia gli studiosi del 5G dell’Ordance Survey che quelli di Surrey a Guildford, convergono sullo stesso punto dicendo apertamente la stessa cosa: gli alberi con altezza ricompresa tra i 4 e i 3 metri sono un intralcio, un vero e proprio ingombro per la diffusione del segnale elettromagnetico del 5G che, irradiato dai lampioni della luce, non verrebbe recepito a terra dai nuovi Smartphone!
Come anticipato dal fisico Andrea Grieco, che foglie e piante assorbano l’elettrosmog è risaputo. Lo certifica anche uno studio dell’americana Katie Haggerty che, sul giornale internazionale per le ricerche forestali, ha pubblicato gli esiti sull’influenza nociva delle radiofrequenze sulle piante. “Numerosi episodi si sono stati registrati in Nord America”, deduce la ricercatrice condotti esperimenti su piante schermate e non, irradiate da campi elettromagnetici, “la morfologia e il comportamento dei due gruppi esposti a radiofrequenza erano molto simili (…) piantine non schermate e finte schermate avevano tessuto fogliare che variava di colore dal giallo al verde e un’alta percentuale di tessuto fogliare in entrambi i gruppi esposti mostrava lesioni necrotiche. (…) Le foglie nel gruppo schermato erano sostanzialmente prive di lesioni del tessuto fogliare, ma le foglie non schermate e finte schermate erano tutte influenzate in qualche misura dalla necrosi del tessuto fogliare”.
In conclusione, oltre l’umanità l’elettrosmog è pericoloso per ecosistema e piante. E gli alberi sono un intralcio al grande business del 5G. Certo, da qui a dire che tra Europa e America decine di migliaia di alberi siano stati sicuramente abbattuti per installare nuove antenne a microonde millimetriche ce ne passa, ma è un dubbio fondato e tutt’altro che azzardato su cui le istituzioni sono chiamate a chiarire. Responsabilmente. Senza inutili giri di parole. Anche perché la verità sarà nella prova dei fatti. Su quelle stesse strade senza più verde, spunteranno come funghi antenne 5G dai lampioni della luce?
Ecco il link dove potete leggere lo studio >>> https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/684421/OS_Final_report__5g-report-environment.pdf
8 commenti:
Io vedo che a rischio crollo sia questa umanita' egoista, sta facendo terra arsa tutt'intorno
Sarà una strage con il 5G, lo faranno con apparecchiature cinesi con il furbo permesso americano, così possono avviare cause miliardarie
Anche se ci sono tante proteste e comitati vari non si potrà evitare il 5G,chissà quante persone ci mangiano sopra,ma se è vero che è pericoloso c'è da preoccuparsi perchè arriverà in Italia a Maggio o Giugno,non in tutte le città.Pare che sia connesso anche con le luci led che fanno da conduttore ma che possono creare danni alla salute.
16 37 gli americani non hanno dato il permesso e le tue fandonie te le puoi tenere per te, farouq che ha sicuramente un huawei in tasca
A parte il 5G nelle città gli alberi troppo alti con radici compresse tra un edificio e l'altro spesso cadono per colpa del vento. E cadono dove capita, sui mezzi pubblici, sulle auto in sosta e su quelle in movimento cadono sulle case, sui passanti. Basta fare una ricerca "caduta alberi" e poi immagini per capire che sarebbe opportuno che gli alberi in città, nelle vie trafficate non dovrebbero superare i 4/6 metri di altezza. Il luogo ideale per gli alberi alti sono i parchi anche cittadini.
Tornando al 5G se collega in modo direzionale i tetti delle case come sembrava in passato non vedo il problema, è una zona libera (anche dagli alberi, che non è piacevole siano più alti delle case) non và bene se il segnale corre a livello uomo. E non se ne vede nemmeno il motivo, a meno che non si voglia creare il problema per sostituire tutti i telefonini esistenti (come stanno facendo con i televisori, ma questo si può risolvere con pene severe fatte rispettare). Mentre si passeggia in un parco non serve una connessione velocissima per fare una operazione al cuore, a chilometri di distanza come mostrava una pubblicità.
quindi abbattono gli alberi perchè le antenne del 5g sono messe più basse di questi? ma voi siete pazzi
Anonimo, molti alberi cadono e fanno danni perché hanno dei problemi nello sviluppare un apparato radicale adeguato all'altezza.
Magari risultano malati, devono essere abbattuti perché pericolosi. Ma non riescono a farlo per sollevazioni popolari.
Tanti anni fa abbiamo piantato un alberello portato a casa con il tram. Qualcuno osservandolo disse "quello cresce". Visto che il terreno era tanto lo ho piantato in mezzo al prato con almeno 20 mt. dai confini. ... È cresciuto. Ma non crea problemi perché è cresciuto bene.
È sbagliato piantare un pino a quattro metri da una casa ... cresce e si allarga.
Per il 5G a lvello altezza persone credosia una stupidata.
Ecatombe di 5G perché disturbano gli alberi.
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