I modelli matematici a portata stagionale difficilmente riusciranno a comprendere con esattezza cosa succederà il prossimo inverno, sospeso tra una Nina che sarà forse molto meno forte rispetto alle previsioni iniziali, una QBO che fa gli scherzi tornando positiva anzichè diventare negativa, e così via, esponendoci alla mutevolezza di quegli indici che vengono di solito utilizzati per questo tipo di previsione.
Tuttavia, c’è un indizio molto importante, che è quello che deriva dall’espansione o dalla diminuzione dei ghiacci polari nei mesi iniziali della stagione fredda.
Probabilmente un Atlantico Settentrionale più freddo del normale sta provocando un incremento del ghiaccio marino polare che è nettamente superiore a quello medio degli ultimi vent’anni.
Dal grafico del Servizio meteorologico Danese, osserviamo che quest’anno la stagione del disgelo artico è finita in anticipo rispetto alla norma degli ultimi anni, mentre il ghiaccio polare sta crescendo ad una velocità che non ha uguali, almeno dal 1998 ad oggi.
E’ stato superato il record precedente che risaliva al 1987, e questo dopo una lunga serie di anni in cui Settembre ha mostrato valori di scarso ispessimento dei ghiacci.
Questa velocità altissima di congelamento nei mari artici ha forse un significato per la prognosi della prossima stagione invernale?
Stiamo forse per avere un Inverno all’altezza dei tempi passati su molte zone dell’Emisfero Settentrionale?
Grafico da sidads.colorado.edu e da dmi.dk
http://www.freddofili.it/14537-record-storico-crescita-dei-ghiacci-polari-settembre/
1 commento:
infatti..20 gradi e sudare in mtb in pianura padana a cavallo di Novembre..
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