DEUTSCHE BANK UNA BOMBA AD OROLOGERIA CREATA PER ESPLODERE NEL MOMENTO GIUSTO...

NEW YORK (WSI) – Già tre anni fa si parlava del fatto che Deutsche Bank rappresentasse un rischio enorme per la stabilità del sistema finanziario mondiale, per via della sua esposizione mastodontica al mercato dei derivati (55.605 miliardi di euro allora, due mila miliardi di dollari in più rispetto all’esposizione di JP Morgan).

Tre anni dopo, non solo la banca tedesca nonché prima d’Europa ha fallito gli stress test della Federal Reserve per due volte di fila – come del resto la spagnola Santander – ma è anche al centro di uno studio molto critico delFondo Monetario Internazionale dove Deutsche Bank viene accusata di essere l’istituto che rappresenta il rischio sistemico maggiore al sistema finanziario globale.


Le parole usate nell’analisi non lasciano spazio a dubbi: l’istituto tedesco viene ritenuto quello “che contribuisce in maniera più importante ai rischi sistemici” globali. A seguire vengono citati l’istituto inglese HSBC e la banca svizzera Credit Suisse. Se la prima banca di Germania farà crac, scatenerebbe un effetto domino devastante.

Sui mercati il titolo perde il 4% al momento.




Non è finita qui per la banca tedesca

Questo è il testo originale dell’analisi dell’organizzazione di Washington:


Le banche e le compagnie di assicurazioni tedesche sono altamente interconnesse tra loro. I legami maggiori sono quelli tra Allianz, Hannover Re, Munich Re, Deutsche Bank, Commerzbank e Aareal Bank, con la compagnia Allianz che rappresenta i rischi sistemici maggiori tra i finanziari quotati in Bosa.

Visto che Deutsche Bank e Commerzbank sono “la fonte maggiore di possibili ricadute verso la maggior parte delle altre banche e compagnie di assicurazione quotate e vista la probabilità che le difficoltà vengano trasmesse tra banche e assicurativi, è necessaria una sorveglianza accurata e un’analisi continua dei rischi sistemici da parte delle autorità”.

L’importanza di Deutsche Bank per la sopravvivenza del sistema è anche la dimostrazione della importanza rappresentata da una corretta “gestione dei rischi, dalla supervisione delle grandi banche (quelle ‘too big to fail‘) e dall’attività di monitoraggio delle esposizioni internazionali, nonché dalla capacità di implementare i nuovi regimi del settore”.

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