NUOVI DATI ALLARMANTI - ALTA CONTAMINAZIONE DI ALLUMINIO NELLE API

Un altissimo livello di contaminazione di alluminio trovato nei bombi: è forse la vera causa del declino delle api? 

Pochi giorni fa, i ricercatori Christopher Exley, Ellen Rotheray e David Goulson delle università di Keele e Sussex hanno pubblicato lo studio scientifico “Bumblebee Pupae Contain High Levels of Aluminium”. Le loro analisi rivelano una elevata quantità di contaminazione da alluminio nei “bombi”. 

Il ‘Bombus’ è un imenottero della famiglia Apidae, comunemente chiamato bombo. 

Come le api, i bombi raccolgono il nettare ed il polline per nutrire i loro piccoli. Sono tra gli insetti impollinatori più importanti ed utili per l’uomo. Gli scienziati hanno scoperto che le pupe dei bombi contenevano livelli di alluminio compresi tra 13 e 200 ppm (parti per milione). Solo 3 ppm sarebbe considerato come soglia potenzialmente patologica nel tessuto cerebrale umano. 

RIASSUNTO 

La causa del declino delle api e di altri impollinatori resta un dibattito in corso. Mentre recentemente l’attenzione si è concentrata sui pesticidi, sono stati in gran parte ignorati altri inquinanti ambientali. Ultimamente è l’alluminio il contaminante ambientale più significativo ed ipotizziamo che potrebbe essere la causa della riduzione degli insetti impollinatori. Qui abbiamo misurato il contenuto di alluminio in pupe di bombo prese da colonie con foraggiamento naturale nel Regno Unito. 

Individui di pupe sono stati sottoposti al trattamento di acid digestion a microonde e il loro contenuto di alluminio è stato determinato con spettrometro ad assorbimento atomico (…..). Le pupe sono risultate fortemente contaminate di alluminio con valori compresi tra 13,4 e 193,4 mg/g sul peso secco e un valore medio (SD) del 51,0 (33,0) mcg/g sul peso secco per le 72 pupe testate. Il contenuto medio di alluminio ha dimostrato di essere un significativo fattore predittivo negativo del peso medio delle pupe. Mentre non sono state trovate altre relazioni statisticamente significative in materia di alluminio per un’ape o la salute delle colonie, la presenza di alluminio nelle pupe è estremamente elevata e dimostra una significativa esposizione. Le api si basano fortemente sulla funzione cognitiva e l’alluminio è una nota neurotossina correlata, per esempio, al morbo di Alzheimer nell’uomo. La contaminazione significativa da alluminio nella pupa di bombo evoca la possibilità nefasta che la disfunzione cognitiva giochi un ruolo rilevante nel declino della popolazione (TdR). 

FONTE 

Ma di quanto è diminuita, nel mondo, la popolazione di api negli ultimi anni? Nell’Unione Europea c’è stata una diminuzione di alveari che ha superato il 50 per cento. In Italia questa cifra si attesta sul 20/30 per cento. Anche negli Stati Uniti si aggira intorno al 30 per cento, in Giappone al 25 per cento. Questa moria di api è distribuita in tutto il mondo o ci sono zone più colpite e altre meno? 

In Sudamerica e in Africa l’incidenza di questo problema è decisamente ridotta (1). 

Dal 1976 al 2006 si è verificata una drastica riduzione del numero delle api selvatiche negli Stati Uniti (ormai quasi estinte). Tuttavia tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 il tasso di riduzione è cresciuto raggiungendo proporzioni fino ad allora sconosciute. 

Un progetto ‘Bees in Europe and the decline of honeybee colonies’ (BEE DOC), finanziato dall’UE, mirava a migliorare la salute degli alveari, colmare lacune di conoscenza e comprendere l’interazione tra virus, parassiti e pesticidi nelle api. Chimici, genetisti e apicoltori hanno messo insieme la loro esperienza per questa ricerca (2). 

COINCIDENZE 

– La presenza elevata di alluminio in acque piovane e neve è una dato accertato soprattutto in USA e Europa. 

– Sappiamo della ‘proposta’ inquietante di David Keith che prevede irrorazioni di nanoparticelle di biossido di alluminio in atmosfera. 

Il più noto fautore della geoingegneria (“scienza” che vorrebbe modificare artificialmente il clima terrestre, ovvero raffreddare la terra bloccando parzialmente il riscaldamento solare), afferma che le precedenti proposte di Teller&Co siano da rimpiazzare perché “aluminum properties are preferable to that of sulfur for use as an aerosol“, ovvero “le proprietà dell’alluminio sono preferibili a quelle dello zolfo per l’uso sotto forma di aerosol“. 

Stephen Colbert, intervistando David Keith, chiede: 

Forse sta già accadendo. Non ti capita mai di guardare quegli aeroplani lassù, che hanno scie dietro di loro? Forse quegli aeroplani stanno spruzzando sostanze chimiche nell’atmosfera adesso e lo Zio Sam non ce lo vuole dire. 

Keith risponde: Sembra molto improbabile. Il fatto è che il governo… 

Colbert: Il fatto che gli Stati Uniti non dicano qualcosa ai cittadini? A me sembra molto probabile invece. Leggi i giornali. Penso che abbiano già avuto la tua idea (3). 

L’alluminio è già noto per essere responsabile della morte dei pesci nei laghi acidi e del declino delle foreste. Il fenomeno si è manifestato soprattutto in Scandinavia, negli Stati Uniti nordorientali e nel Canada sudorientale. 

Per l’Unione europea, l’impollinazione eseguita dagli insetti (in stragrande maggioranza api) vale circa 15 miliardi di euro all’anno. A livello mondiale, nelle regioni in cui le api sono diventate più rare, l’impollinazione manuale è un peso non indifferente per l’agricoltura. (4) 

Greenpeace ha presentato un ironico cortometraggio “Robobees”, ambientato in un futuro non troppo lontano dove le api sono ormai estinte per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema: 

VIDEO 

Le aziende agrochimiche ringraziano per “l’Operazione Robobees”? Pare uno spot ben riuscito a favore delle api “perfezionate” 

FONTI 




(4) EUROPA: API MINACCIATE DI ESTINZIONE 

VEDI ANCHE 

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