Terremoti e fracking: in Oklahoma 567 scosse in un anno

Quest’anno sono state 567 le scosse di terremoto nello stato americano dell’Oklahoma e sotto accusa c’è ancora una volta la tecnica del fracking. L’ Oklahoma è uno stato federato degli Stati Uniti

situato nella parte meridionale del Paese, e ha una popolazione che si aggira intorno ai 3.617.316 abitanti. E’ uno degli stati resi celebri dalle pellicole sul selvaggio west, nonché protagonista nel 1893 della famosa “corsa alla terra dell’Oklahoma”. Nel 1920 vennero scoperti dei giacimenti petroliferi sul territorio occupato dalla tribù degli Osage, e dal quel momento, l’industria petrolifera ha messo le mani sulle grandi pianure dell’Oklaoma, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui si estraggono gas e petrolio utilizzando la tecnica del fracking. In un territorio già duramente colpito alla fine degli anni 90 da ben 59 tornado che hanno seminato morte e distruzione, uno dei quali eletto come il più potente della storia, la terra trema quotidianamente, alimentando la rabbia e la frustrazione della popolazione che punta il dito contro la tecnica del fracking. Il fracking consiste nel fratturare le rocce con la pressione dell’acqua per scovare gas e petrolio, ma questa pratica ha un piccolo, si fa per dire, effetto collaterale: provoca movimenti sismici che finiscono per generare terremoti molto forti. Tutto questo in nome della politica di indipendenza energetica promossa da Barack Obama, che insieme ai governi degli stati nord americani dove il fracking viene attuato, secondo molte associazioni ambientaliste sono responsabili di sottovalutare il problema. Probabilmente ci sono interessi più importanti che non la salvaguardia dell’ambiente e la vita delle persone, e questo, nonostante molte economie degli Stati si basino sulle estrazioni di prodotti petroliferi, non ultima quella dell’Oklahoma, deve portare ad una riflessione che inverta i modelli di sviluppo, e metta in moto una rivoluzione delle coscienze che porti in essere una politica energetica responsabile, quindi a impatto ambientale 0, senza se e senza ma. Non ci sono altre strade, le politiche energetiche devono aprire gli occhi, e garantire ai cittadini un mondo pulito, dove la salute delle persone e la salvaguardia dell’ambiente naturale siano i beni più preziosi ai quali ambire.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non solo si usa moltissima acqua ma si pompano pure sostanze chimiche misteriose.Il terremoto emiliano è
dipeso dal fracking e i governi responsabili dovanno risarcire i cittadini,è solo questione di tempo.

 


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