Mi sembra evidente come si voglia eliminare o quantomeno ridurre al minimo la casualità dalla biosfera terrestre. Nei fenomeni naturali è insito il concetto diimprevedibilità perché,
sebbene le strutture naturali obbediscano nell'intimo a leggi matematiche e geometriche inflessibili, all’aumentare della loro complessità e delle possibilità di interazione, si inserisce in esse prepotentemente il nesso della casualità ad influenzarne lo sviluppo.
sebbene le strutture naturali obbediscano nell'intimo a leggi matematiche e geometriche inflessibili, all’aumentare della loro complessità e delle possibilità di interazione, si inserisce in esse prepotentemente il nesso della casualità ad influenzarne lo sviluppo.
Sistemi complessi, come lo sono le società degli uomini oppure il clima planetario, appartenendo alla stessa dimensione fisica, dispongono di tantissime variabili in grado di influenzarsi tra di loro, creando così dei sistemi aperti con un grandissimo numero di configurazioni possibili.
Disporre nel bel mezzo della biosfera (quella sottilissima porzione di pianeta che può ospitare la vita ) una fitta rete di apparati ricetrasmettitori, generando così un continuum elettromagnetico, dovrebbe consentire di organizzare e gestire la maggior parte delle variabili in gioco, garantendo così la drastica riduzione della casualità nella gran parte dei fenomeni naturali che insistono sul pianeta.
Con l’installazione degli ultimi mega sistemi di controllo del clima, disponendo di una rete ormai ubiqua di diffusori di aerosol bio-chimico, è possibile gestire il clima in modo da renderlo privo di quella casualità che lo ha caratterizzato nei secoli passati. L’impronta artificiale non si limita al solo clima ovviamente. Anche altri fenomeni un tempo legati all’imprevedibilità intrinseca dei sistemi complessi, come i terremoti od i maremoti, hanno finito per cadere nella stessa rete di controllo.
Tornando alla società degli uomini, il sistema terrestre più complesso che ci sia, è evidente come sia in atto da secoli una volontà normalizzatrice e livellante in grado anch’essa di ridurre i gradi di libertà dei singoli individui, immersi in un contenitore sociale sempre più asfittico e riduttivo.
La scansione della vita di un uomo medio è già stata prefissata da millenni in ritmi lavorativi/festivi e da scadenze stereotipate come i cosiddetti ‘sacramenti’ oppure dalle opportunità sociali di ‘mettere su famiglia’ oppure dalle tante occasioni di controllo e gestione sociale che le nuove tecnologie permettono.
Oggi, i cosiddetti social network, di origine militare assieme alla stessa rete internet tutta, consistono anch’essi in apparati in grado di controllare e gestire in modo sistematico e massivo le interazioni umane, i pensieri e le inclinazioni con una sorprendente complicità da parte degli umani stessi che vi si gettano dentro con imprudente faciloneria.
Un pianeta così organizzato vede ora il pericolo più grande per la salvaguardia di quel che resta del minimo contenuto della parola libertà: la manipolazione genetica. La manipolazione è già in atto ufficialmente da decenni, non possiamo immaginare cosa sia stato fatto in segreto. L’intervento genetico coatto già si evinceva dall’impatto deleterio della medicalizzazione di massa e della tecniche di riproduzione assistita ormai per la maggiore, ma il suo ‘step’ successivo potrebbe davvero sorprenderci. Le ricerche sul cosiddetto morbo di Morgellonspoi stanno delineando uno scenario impressionante che vede il nanoparticolato aviodisperso come un elemento matrice per un sistema di controllo psico-fisico generalizzato, che assomiglia maledettamente ad un processo sottile di sostituzione e manipolazione genetica verso un nuovo stadio dell'evoluzione planetaria decisamente preoccupante ... vedremo come andrà a finire.
Unico appiglio che suona come una nota stonata in questo quadretto idilliaco tipo lager tecnocratico: la consapevolezza. Chiamatela come volete ma il rendersi conto di ciò che accade al di fuori dalle immani pressioni della storiografia e della cronaca di regime, è una caratteristica ancora parzialmente viva in questa dimensione. Per quanto ancora?
Troppi sono forse i veleni che mangiamo e respiriamo, troppe le pressioni sociali (artificiali) che dobbiamo necessariamente gestire, guarda caso, sempre in un clima di emergenza indotta che non permette il raziocinio e la riflessione. Se gli umani avessero il tempo e la possibilità di riflettere e valutare, in modo idealistico e disinteressato, il velo delle menzogne cadrebbe in un lampo.Cosa accadrebbe allora?
Non ci resta che tenere sempre acceso questo lume, come moderne vestali, sperando che possa avere la funzione di elemento di discontinuità e verità in un mondo ormai palesemente contraffatto. Lode quindi ai contraffattori umani, non sono essi stessi un nodo di imprevedibilità da sciogliere? La cosiddetta criminalità non alberga infatti ovunque? Eliminare la criminalità imprevedibile perché gestita da singoli cani sciolti (seppur organizzati in mafie e mafiette), non è un modo di garantirsi il prosieguo di quell’operazione decisamente criminale a monte di tutto quanto descritto, la Grande Opera?
Emergenza e necessità di normalizzazione si accompagnano alle esigenze di ‘moralizzazione’ della vita pubblica, che colpisce guarda caso solo lo strato più in basso della criminalità mentre lascia intonsi i vertici davvero satanici dello Status invertito che è e, purtroppo temiamo, sarà.
Creatività, imprevedibilità, casualità ed ironia sono le virtù umane che i 'guardiani' non riescono proprio a comprendere e di cui hanno paura. E' questo il motivo per cui hanno tanta fretta di distruggerle?
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