E’ ormai chiaro che quella
dell’Holuhraun è diventata la più grande eruzione Islandese degli ultimi
230 anni. Questa
eruzione ha alcune caratteristiche, uniche se
vogliamo, rispetto alle classiche eruzioni islandesi che hanno avuto
luogo nel corso dei secoli, ma che ormai si può considerare su scala
globale.
All’inizio di questa settimana gli scienziati hanno annunciato come
la superficie di lava sia ancora fortemente in crescita, sul versante
nord del ghiacciaio Vatnajökull, e siamo ormai certi che questa sia la
più grande eruzione seconda soltanto a quella del Laki, che avvenne
negli anni tra il 1783 ed il 1784. Un’eruzione quella del Laki che ebbe
conseguenze drammatiche rispetto alla maggior parte delle eruzioni
della storia. L’estensione della colata di lava in questo momento copre
una superficie di circa 65 km2 ed è ancora in rapida crescita.
CINQUE ERUZIONI NELLA ZONA
L’esperto Vulcanologo Ármann Höskuldsson, riferisce di come
l’eruzione abbia mantenuto un flusso costante dal 6 ottobre ad oggi e
che praticamente rimane impossibile prevederne la durata. Come abbiamo
avuto già modo di dire in altre occasioni, nella zona potrebbe iniziare
presto un’altra eruzione, considerando l’attività costante nella zona.
E’ ormai accertato che 5 eruzioni hanno avuto luogo nella zona; due sub-glaciali, due eruzioni meno intense a nord del Dyngjujökull e quella che è attualmente in azione. “Anche se il flusso di lava si è ridotto leggermente, la sua fuoriuscita al momento è ancora di oltre 100 m2/sec, pari alla quantità di acqua che scorre nel fiume Skjálfandi durante il periodo estivo. Il flusso è stato immenso in principio, il triplo del volume attuale,” afferma Ármann, aggiungendo che il flusso di lava ha coperto una superficie di terreno pari a 20 m2/sec.
E’ ormai accertato che 5 eruzioni hanno avuto luogo nella zona; due sub-glaciali, due eruzioni meno intense a nord del Dyngjujökull e quella che è attualmente in azione. “Anche se il flusso di lava si è ridotto leggermente, la sua fuoriuscita al momento è ancora di oltre 100 m2/sec, pari alla quantità di acqua che scorre nel fiume Skjálfandi durante il periodo estivo. Il flusso è stato immenso in principio, il triplo del volume attuale,” afferma Ármann, aggiungendo che il flusso di lava ha coperto una superficie di terreno pari a 20 m2/sec.
Ármann concorda sul fatto che l’eruzione è di portata storica, e
aggiunge che è entrata di diritto nei libri di storia nelle già prime
due settimane di eruzione. “Le persone tendono a misurare le eruzioni
vulcaniche dal volume per m3 che emerge dal vulcano, ma questa non è una
buona scala di misura. E’ più sulla velocità in uscita. Possiamo però
parlare di vulcani di grandi volumi che hanno avuto decenni o
addirittura secoli per accumulare. In questo caso, stiamo ottenendo una
quantità incredibile in un breve lasso di tempo.
In termini di volume, quelli dell’Holuhraun hanno battuto quelli del
fimmvorduhals già prima che arrivasse il mezzogiorno nella prima
giornata di eruzione, ma l’eruzione del fimmvorduhals ha avuto una
durata di due settimane. Durante la prima settimana ci siamo resi conto
che l’eruzione dell’Holuhraun era qualcosa che non avevamo mai
affrontato prima d’ora. “Ármann ritiene che il volume totale del campo
lavico è oggi di circa un milione di km3, ma l’eruzione dell’Hekla nel
1947, che viene spesso utilizzata come termine di paragone per le
grandi eruzioni in Islanda, ha avuto un volume molto inferiore per
quanto riguarda la superficie coperta dalla lava. “E ha superato tutti
quelli da noi conosciuti.”
IL GAS RIMANE UN RISCHIO
L’inquinamento da gas che fuoriesce dalla caldera è attualmente la
più grande preoccupazione per la popolazione, dove all’inizio, la forza
dell’eruzione e l’assorbimento termico era così grande che il gas,
lanciato talmente in alto non destava alcuna preoccupazione.
Successivamente, come la forza dell’eruzione è diminuita leggermente, il
gas è sceso in superficie dove sta arrecando molti problemi.
Non c’è una fine in vista a questo problema, in realtà gli esperti
come Þorsteinn Jóhannsson presso l’Agenzia Ambientale Islandese prevede
l’esatto contrario, cioè che il clima invernale amplificherà il
problema. “Questo problema non può che peggiorare con il tempo ed è
improbabile che l’eruzione crescerà in vigore tanto da elevare ad alte
latitudini il gas.”
L’ISLANDA ED IL RESTO DEL MONDO
Anche quando l’eruzione dell’Holuhraun verrà confrontata con altre
grandi eruzioni di tutto il mondo, i fatti rimarranno gli stessi. Ármann
afferma “Ci fu un’enorme eruzione alle Canarie durante la metà del 18°
secolo che fu probabilmente più grande di questa. Quindi, anche su scala
globale l’eruzione dell’Holuhraun sta facendo la storia. In poche
parole si tratta della più grande eruzione lavica che l’umanità abbia
mai conosciuto dal 18° secolo a questa parte.”
FIREHEART
Quando sono stati chiesti ulteriori particolari circa l’eruzione,
Ármann osserva che l’eruzione è già durata più a lungo delle due
eruzioni del Fimmvorduhals e dell’Eyjafjallajökull messe insieme. Ármann
aggiunge: “Inoltre, il magma che sta arrivando in superficie è
insolitamente più caldo; con una temperatura che raggiunge circa 1200°C,
che è di circa 200°C maggiore del magma proveniente da altre note
eruzioni. “Questi dati supportano la teoria che questa è una lacrima del
Fireheart stesso, dell’hotspot sotto il paese, che proviene
direttamente dal mantello per raggiunge poi la superficie. Questo rende
molto difficile prevedere quando l’eruzione
avrà termine.
avrà termine.
BARDARBUNGA
Ma non è tutto. Ármann accenna al fatto che i geologi islandesi sono preoccupati.
“Il Bardarbunga è un problema enorme e non abbiamo mai visto niente di simile. La grande quantità di forti terremoti che avvengono per molti giorni e settimane sono un cattivo presagio.
“Il Bardarbunga è un problema enorme e non abbiamo mai visto niente di simile. La grande quantità di forti terremoti che avvengono per molti giorni e settimane sono un cattivo presagio.
Abbiamo esaminato tutti i vulcani e quello che sta avvenendo è senza
precedenti. Questo rende il quadro molto più difficile da prevedere,
perché non sappiamo cosa possa significa tutto questo”, dice Ármann il
quale aggiunge che i dati che sono stati raccolti dall’eruzione
dell’Holuhraun ci vorranno diversi anni per esaminarli. Nessuno può
sapere quando la raccolta dei dati si concluderà, anche se l’eruzione
dell’Holuhraun è sicuramente solo all’inizio di una serie molto più
lunga di eventi all’interno e intorno al ghiacciaio del Vatnajökull.
Enzo
Attività Solare
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