Per contenere il rischio di contrarre il virus dell'Ebola, le
autorità sanitarie internazionali, in primo luogo l'Organizzazione
mondiale della sanità (Oms), consigliano di lavarsi le mani e
disinfettarsi con dei gel
o soluzioni idro-alcoliche. Tutte misure
relativamente semplici ma che vanno rispettate rigorosamente.
Anche la sorveglianza di eventuali sintomi della malattia in un caso
sospetto è di grande importanza. Una persona non è contagiata fino a
quando i sintomi non si sono manifestati. La durata dell'incubazione va
da 2 a 21 giorni. I sintomi dell'Ebola possono includere febbre, mal di
testa, dolori muscolari e articolari, astenia, diarrea, vomito,
inappetenza e in alcuni casi sanguinamenti.
La trasmissione del virus non avviene per via aerea come per
l'influenza o la rosolia, ma per contatto diretto con dei fluidi
corporei di malati o con del materiale medico (aghi di siringhe) o di
oggetti (biancheria, vestiti...) contaminati. Può ancora avvenire, con
un rischio minore, tramite delle superfici infettate, che conviene
pulire e disinfettare secondo le procedure appropriate. Il sangue, le
feci e il vomito sono i fluidi più contaminati, secondo l'Oms. Il virus è
stato individuato anche nel latte materno, nell'urina e nello sperma
dei malati. Anche la saliva comporta un rischio, ma estremamente
limitato. Invece il virus non è stato mai isolato nel sudore, rileva
l'organizzazione.
E' "molto improbabile" che il virus si trasmetta fra i passeggeri di
un aereo o di un treno poiché è necessario un contatto diretto con delle
secrezioni corporee, sostiene il dottor Stephan Monroe, vice direttore
del Centro nazionale delle malattie infettive urgenti presso il Cdc. La
maggior parte delle persone che si infettano vivono con dei malati o
appartengono al personale medico che li ha in cura, ha sottolineato.
Nell'attuale epidemia che ha colpito in una maniera senza precedenti
Sierra Leone, Liberia e Guinea, l'infezione risulta fatale in circa un
caso su due. I pazienti sopravvissuti possono ancora essere contagiosi:
il virus può rimanere nello sperma almeno 70 giorni e, secondo uno
studio, anche più di 90 giorni, rileva l'Oms. Il virus può anche
trasmettersi con il contatto con i corpi delle vittime dell'infezione
durante dei riti funerari. Le persone che abitano in delle zone dove
l'Ebola è endemica e che presentano sintomi sospetti devono essere messe
in quarantena, precisano i Cdc sul loro sito.
Il personale curante deve proteggersi indossando mascherine
sanitarie, occhiali protettivi e guanti e lavarsi regolarmente le mani
prima e dopo un contatto con i pazienti affetti da febbre. Inizialmente,
l'Ebola ha infettato degli uomini tramite il contatto con il sangue,
gli organi o i fluidi corporei di animali infetti.
In Spagna circa 20 operatori sanitari dell'ospedale Carlos III di
Madrid hanno protestato dopo il caso dell'infermiera contagiata da
Ebola. Membri dei sindacati degli infermieri hanno denunciato che le
autorità spagnole non ha fornito loro abbastanza addestramento e
l'equipaggiamento di protezione più moderno. E se questo accade in
Spagna, si può ben immaginare cosa stia avvenendo in Africa.
Redazione Milano.
3 commenti:
Chiudersi in una campana di vetro o in una tenda o bara asettica come faceva Michael Jackson durante le sue paranoie e non uscirne mai fuori per nessun motivo.
P.S. siete sicuri che non sia mutato e sia diventato aerobico come sostengono alcuni ricercatori indipendenti?
Politica & Co sono immuni.
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