5 gennaio 2013 - AmbienteBio - In 24 anni è stato monitorato costantemente l’Oceano Pacifico, e negli ultimi anni la situazione è degenerata in seguito a Fukushima. Secondo un recente studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, gli scienziati del Monterey Bay Aquarium Research Institute ( MBARI ) in California,
hanno recentemente scoperto che il numero di creature marine morte nell’Oceano Pacifico è più alto di quanto non sia mai stato. Non viene accusato direttamente Fukushima, fatto sta che prima che l’incidente avesse luogo la percentuale era del 1% ora è a 98%.
Di fatto in 24 anni di studio solo gli ultimi due anni presentano una quantità di animali morti così alta, questo è quanto riferisce Christine Huffard , un biologo marino presso MBARI e leader dello studio , al National Geographic .
Lo studio avviene in una stazione di ricerca dell’oceano conosciuta come stazione M, che si trova a 145 miglia al largo tra le città californiane di Santa Barbara e Monterey , dove Huffard e il suo collega Ken Smith osservano un notevole aumento della quantità della massa di creature morte, che vanno alla deriva nel fondo dell’oceano. Generalmente questa massa composta da plancton, meduse, pesci etc..copriva appunto solo l’1%, da due anni la situazione è cambiata ed è salita a ben il 98%.
Questi dati ci preoccupano perchè la mancanza di vita nel mare significa niente più ossigeno sulla Terra. Nessuno punta il dito su Fukushima, benchè sia la ragione più plausibile, e si parla anche di riscaldamento globale come possibile causa. Ma tutto è concentrato in un lasso di tempo così corto e con una catastrofe nucleare che tutti vogliono dimenticare e fanno finta che non possa essere la causa di molti fatti che stanno succedendo.
Fonti per questo articolo sono:
http://www.pnas.org
http://enenews.com
http://newswatch.nationalgeographic.com
http://science.naturalnews.com
http://science.naturalnews.com
http://science.naturalnews.com
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