Le banche creano denaro dal nulla e lo confessano


Molti di voi sapranno cosa sia la riserva frazionaria, metodo attraverso cui le banche creano denaro ex nihilo, praticamente dal nulla attraverso un semplice click su un computer.
Qualora voi foste i correntisti di una stessa filiale bancaria, provate ad andare tutti insieme allo sportello di banca a richiedere il vostro denaro depositato. Sapete cosa accadrebbe? L’impiegato allo sportello sarebbe costretto a comunicarvi che i vostri soldi non sono disponibili e di ritornare tra qualche giorno su invito della banca.
Il motivo? I vostri soldi in quella banca NON ESISTONO fisicamente.

La riserva frazionaria, che rende possibile alle banche di svolgere legalmente un’attività criminale molto profittevole, rende così il sistema economico strutturalmente instabile e cioè necessariamente esposto a cicli economici di boom e crisi.
Come è possibile che un banchiere svolga un’attività criminale senza finire in prigione? Eppure se un semplice cittadino domattina provasse a stampare moneta e provasse a metterla in circolazione potrebbe essere arrestato per violazione del Codice Penale (TITOLO VII: DEI DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA – Capo I: DELLA FALSITÀ IN MONETE, IN CARTE – Art. 455 — Spendita e introduzione nello Stato, senza concerto,di monete falsificate), con una pena da 1 a 3 anni di reclusione.
Non me la prendo più di tanto con i giornalisti, visto che la maggior parte di solo sono degli insignificanti guitti del sistema bancario, proni a rispettare il diktat imposto da banche e corporations, rendendo l’informazione completamente assente; però mi chiedo perchè la magistratura continui nel ruolo della grande assente, personificando di fatto il motto giapponese delle tre scimmiette sagge: “non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male“.
Questo sistema attraverso cui si arricchiscono le banche private e si impoveriscono i cittadini (attraverso condizioni economiche\contrattuali spesso illecite e con interessi passivi ancora più spesso usurai) è ormai avvalorato anche nelle dichiarazioni e nei documenti ufficiali delle Banche Centrali o del Fondo Monetario Internazionale.

Eccovi di seguito alcune prove e leggete con attenzione le fonti di tali dichiarazioni:

“Nell’attuale sistema bancario non c’è bisogno di aspettare che appaiano i correntisti per rendere i fondi disponibili, per poterli dare in prestito o intermediarli. Piuttosto, il sistema bancario di fatto crea fondi propri, depositi, all’atto del prestito stesso. Questo meccanismo può essere verificato nella descrizione del sistema di creazione del denaro in molte dichiarazioni delle Banche Centrali ed è evidente per chiunque abbia chiesto in prestito denaro, creando le voci di bilancio risultanti da esso.“
The Chicago Plan Revisited, Jaromir Benes and Michael Kumhof, IMF Working Paper August 2012

“Le banche creano il denaro nel momento in cui lo prestano“
Money Banking & Monetary Policy – Federal Reserve Bank of Dallas, May 2007

“Le banche estendono il credito con la creazione di denaro “.
Quarterly Bulletin, Q1 Vol 48. No. 1. Bank of England, 2008

“Quello che fanno quando concedono prestiti è accettare impegni di restituzione rateale in cambio di credito sul conto dei mutuatari.“
Modern Money Mechanics – Dorothy M. Nichols – Federal Reserve Bank of Chicago, May 1961

“Il credito delle rate di restituzione (in buona sostanza degli impegni contrattuali con le banche), ovvero la moneta di conto, diventa denaro non appena le banche lo contabilizzano, con l’intento di trattarlo come denaro contante.“
Walker F. Todd. Affidavit, Chagrin Falls, Ohio, USA, 05 Dec 2003. (20yrs as attorney & legal officer of Federal Reserve Bank of New York & Cleveland)

“Le banche commerciali creano denaro rendicontato ogni volta che concedono un prestito, semplicemente aggiungendo nuovi dollari in deposito sui loro libri contabili a fronte dello IOU di un mutuatario“.
I Bet You Thought – Friedman, David H. Federal Reserve Bank of New York, Dec 1977

Una arringa dell’europarlamentare Godfrey Bloom contro le banche centrali al Parlamento Europeo

Salvatore Tamburro

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